Immagini della pagina
PDF
ePub

Sornetto.IX.

Sio non mossi la uoce a falutarte
Quando paffai da te donna imortale
Per euitar la causa del suo male
Elicito a gliamanti usar questarte
Come la uigil ocha agionge in parte
Doue extremo furor daquile affale
La boccha empie di sabbia i modo tale
Che tacita per li uarcando parte
Cosi 10 dauanti al tuo uolto fulgente
Doue amor spesso uien per uulnerarme
Me ingegno de paffar tacitamente
Che quando quel crudel uol factarme
Hauendo come glia fue luce spente
Alla noce/ai sospir cerca trouarme.

Sonetto.X.

Se da mia forte uien donna chio tami
Et chio sia seruo tuo como tu uedi
Perche qual amator non me poffedi
Perche far proua de mia fe non trami
Nascer mha facto el ciel per chio sol brami
Seruirti & amartisadonque mel concedi
Fa questi ochii il cor/la lingua i piedi
A luna & laltra impresa infieme chiami
Di questa ferma opinion non muto
Lalma/non dubitar chio el faccia apofts
Per riceuer da te riccho tributo
Sol uoglio un dono il qual nulla te cofta
Eta mifia car che quando io te salutor:
Te degni darmi almen breue risposta

Sonetto.XI.

Tuo feruo amor mi fece el primo giomo
Che a tua tanta belta mei lumi apersi
Pur come indegno al fin lanimo perfi
Temendo hauer di tal impresa scono
Molti contempla el tuo aspecto adorno
Pietosi modi in quel potran uedersi
Pero mei sensi uagabundi & fperfi
Recoglio & a te con humilta ritorno
Priego non ti sdegnar mia dea che tanto
Tardato habbia el uenir sai che dogniarte
Ciaschun nel cominciar dubita alquanto
Se del tuo cor pieta non si disparte
Tu fola hauerai di poffederme il uanto
Chaltra donna none chabbia in me parte

Sonetto.XII.

Dapoi lafpra partita ochii mei spentim
Che uederete uoi per uoftri spechii standa
Ecclypsi nocte monftri horrendi & uechii
Oth/lupi/leon/dragi & ferpenti

И

Que andarete uoi piedi dolenti
Tra bronchi/sterpi/fpini/ortiche e ftecchii
Che ascoltarete uoi misere orechii
Veli/pianti/lamenti & tristi acenti
Mano che toccharai:fiama e coltello
Nafo che odorarai:peffimo odore
Che faraiboccha/io guftaro mapello!
Tu cor/motro/tu spirto/andaro fuorila zalo
Su dunque apparechiateue al macello
Orecchie/ochii/man/pie/bocca alma e'core.

Sonetto.XIII.

Per il graue dolor de mia partita
Temo non manchi il cor per gran spauento
Vo far un amoroso testamento

Tanto che lalma e insieme al corpo uni ta

Perche amo & amor amar minuita
Or che lultimo fin adesso io sento
Farti herede de mifteffso il consento
Sal partirmi da ti perdo la uita
El fidato notar che se richiede
Sera mio fido amor e poi da canto
Testimonio saran tormento e fede
Prima lasso ala terra il mortal manto
Et lalma a quel signor chel tutto uede
A uoi madona il core e agliochii el pianto.

Sonetto.XIIII.

Tu dai speme a chi arde in pena e lutto
A te conuiensi el don che mhai mandato
Perche dal caldo suo imoderato
El tuo giaccio del cor fara distrutto
Tu dai spene & quello e uerde tutto
Tu sei doffese e quel de spine armato
Tu tien tra mille inganni el uer celato
Et quel tra molte fronde asconde il frutto
Tu dai tra tanti stratii un fauor raro

Et quel fra tante in qualche foglia al fine
Ha sapor dolce il resto e tutto amaro
Tu crefci tra fufpir quel fra ruine

Et pero dame un presente piu caro
Se faluar noi le mie membra meschine.

Sonetto.XV.

Phebo transcorso un di dariete in tauro
Vedendo in lamentar Lucretia pura
Disse questo e quel don della natura
Dime piu bello del mio uerde lauro
Non speri piu mia luce lindo of mauro
Refti del mondo ognialtra parte obfcura
Perche quanto a costei la uita dura
Sempre terro qui fermo il carro dauro
Vnde a ioue li dei sel fol sospinto
Per donna pone al mondo ombroso uelo
Fulmina presto o la uictrice o il uinto
Rispose io ho perduto ogni mio telo
Per chio anche son da sue cathene cinto
Tanto chio temo abandonare il cielo.

Sonetto.XVI.

Io che son sculpta in marmo humido e baffo
Dal spirto in for fon simile alla uiua
Aqua da me da lei pianto deriua
Lei dura e fredda io duro e freddo sasso
Io ogni uiator stupito lafio

Lei ogni amator suo de senso priua
Lei e candida piu che rosa estiua
Et io col caldor mio la neue paffo
Lei dogni amator suo frauda il disio
E io che mostro esser uiua confondo
Chicerca indarno il concubito mio
Qual lei ridendo sua durezza ascondo
Qual lei mostro a ciascun il uolto pio
Se mi chiami qual lei non ti respondo.

8

Sonetto.XVII. Camario Amore.

Chi cerca de saper qual cosa sia

Qual sopra a tutte laltre passi il segno Amor fol e/qual cresce alhuom lingegno. E di piacer li mostra ognhor la uia Ognaltra appresso a questo e cosa ria Perche colui che resta nel suo regno Dogni felicita sempre ha il cor pregno E seguir altro parmi una pazzia Dunque samor quello he/che uince il tutto Che gioua in altro porre i suoi penfieri Possendo fol da quel trar ogni frutto Non uedete che infino allaspri e fieri Leon/tragen damor qualche conftrutto Si che parmi il douer che in lui si speri

Et che con actiueri

Ognun cerchi da amar perche sol quello
Felice e che damor siegue il drapello

Sonetto XVIII. Caftitas idem.

Misera gente che sol sete dati

A seguir la pazzia di questo amore
Che cosa e amor se non sempre un furon
Che lalma sol tormenta di obftinati

Poi dican che dal ciel uiene e da fari
Misera gente che in cotanto errore
Tenete il uoftro fragil miser core
Damor precinto in mille ardenti aguati

Seguite caftita che solo e quella
Che felice puo far ognalma trifta
Che uogli sol damor farsi ribella
Non uedete cognialma sempre in uifts
Lieta ftar non po chi la facella

« IndietroContinua »