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L

1

Non creda hauer mai cosa troppo stabile
Iurato haurei Tarquin che mai possibile
Stato non foffe di perder limperio
*. Et Bruto lincontro poi tanto ardibile
Che fi ueloce non eucello aerio

Nel uolito/anzi piu dico lyrundine
Quantol triumpho de questo hemisperio
Vn picciol nube el fol da gliocchi ascondine
Picciola spina fa piagha mortifera
Aduna uoce fol morte rispondine

Miser di me chin uita piu letifera

Viueua al mondo/hora fin poco termine
Dir non faprei chi fusse in piu mestifera
Hayme che crudo ardor/hayme che uermine
Me rode il core e parme gran miraculo
Che uiua piu che morte non matermine
Eolo e thifo/0 mio infelice oraculo
Iuratomha nel fin eterna iniuria
Et malpuo contra dui un far' obstaculo
Lun con li uenti laltro con la furia
Di giacci/neui/& del continuo piouere
Me fa della mia dea tanta penuria
Che ipianti & mei suspir faria comouere
Non che Clitia tornar/ma dallinferrimi
Sento per mia pieta pluto rimouere
Ma itempi fon di freddi tanto uberrimi
Et dicque ifiomi & iriui & ogni planitia
Chapena andar puo li animali afperrimi
Hor preghazio prego che tanta diuitia
Joue che noftro dio de ira non mandine
Chalmen fin che da me ritornal Clitia

Ceffe li uenti pioggie/neui/e grandine.
Finis.

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L

Capitulo.

Iber credendo uscir for di cathene
Mi sono inuolto in una magior trama
Che chiunque fuge amor pate piu pene

Vero e che falito ho fugir chi me ama
Ma lalma liberta mera uno spirone
Che ogni animo gentil liberta brama
Credetti hauer perdonami un leone
Ma non confiderai la tua bontade
Che feruo non e lhom cha bon patrone
Remoui ogni odio habbi di nie pietade
Che i primi moti fai che fi fuol dire
Non fono in noftro arbitrio & poteftade
E ben chio merti pena per fugire
Confiderar dei tu che la iuftitia
Si uol con la pieta sempre exequire
Tanto fu il mio dolor tal la triftitia
Che fuora usci di tutti i sentimenti
E mal cognofce unhom pien di mesticia
Io merto per ragion tutti i tormentioned
Io merto ogni affliction ogni dolore
Ma hauer pieta fi debe ai men potenti
A ciaschadun perdona un bon fignoreg
Quando e del fallo suo dolente e gramo
Che fempre he da excufare il primo errore
Credendo pigliar lescha ho preso Thamon M
Per hauer di ragion molta penuria
Che di ftultitia ognhom nha qualche ramo
Onde non dei pero correre a furia loquo
Che fai che fi fuol dire in ogni lochosrol
Laude e a loffeso perdonar liniuria
Risguardar dei che lamotofo fochonn sis

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Caua lhom che ha ragion for de misure
Contra forza la ragion ual pocho
Al furor amoroso alcun non dura

Che sforza e rompe ogni indurato pecto
E forza e chi ama seguitar natura
Duolmi hauer exequito in tale effecto
Efi crudele e'de te stabil opra
Ma doue regna amor mancha intellecto
Ahy quanto inuan ciascun contra amor opra
Credendo per fugir di deslegarse
Che il uero amor conuien che si discopra

Molte uolte mal facto hauer mi parfe
Perche pensai che in lamorosa guerra
Vil cosa e intrare in campo e poi fugarse
Andai per liberarmi in altra terra
Confesso il fallo mio pessimo e tristo
Felice e troppo quel che mai non erra
Non fi fe al mondo mai perfecto acquisto
Perche sai bene & e fententia uera
Che senza nube il ciel mai non fu uisto

Trouar non si po mai la primauera
Che non produci con le rose spine
El giorno non fu mai senza la sera
Vogli pero confiderar il fine

E pensa che ogni homo ha qualche delicto
Sol senza uitio son lalme diuine

Andai per gran dolor misero afflicto
Non per spiacer a te diua signora
Che dal dolornissun rimane inuicto
Non tormentare adonqua un che ti adora
Vn che ti ferue e reuerisse tanto

Ragion non uol che per fugir fi mora

k

A te con uno amaro e crudo pianto
Ricorro oue dipende ogni mia pace
Non effer contra me piu cruda tanto
Che crudeltate al ciel troppo dispiace.
Epistola de Alegro.

G

Rari tempo crefi amor fosse in te spento Io non pensando fimplicetta e scioccha 1 Si noua qual fenice in un momento

Ma qual sublime e si fondata roccha
Quer naue fotil che londe folca
Non fia da crudo incendio al fin traboccha
Da fi uiuace fiama un cor fadolca

A

Si ben fuffe adamante dur si cela
& fubito fi fubleua & concolca
Cresi al tuo uan sperar manchar la uela
E lieto star nello ocioso porto
Ponendo fine alinstricabil tela
Cresi come il caual rafrena il morso
Il giogo il toro il prigion la cathena
Rafrenar te dil tempo il fiero corso
Ma ahy laffa me che una perpetua pena
Qual fififo ti uedo auolto e uinto
Duolme di te cha tal facto ti mena
Duolmi uederti acceso che mo spinto
Te dimonftraui da quel uiuo fuoco
Chel corpo laffa maculato e tinto
Ma poi che colpa e tua si forsi un poco
Te ne rimase ascoso al core al pecto
Qual monstra suo uigore a tempo eloco

Elhuman corpo unesca inel conspecto
Damor si preparata che nun ponto
Arde equalmente senza alchun rispecto

4

Vedo il tuo male e fon daquel compunto
Aiutar te non po chi ha se non uale
Effendo in me il uigor quafi confumpto
Nuouo non me si fa hora il tuo male
Ma si rinoua come antiqua piaga
Che per qualche accidente in peggio fale
So cruda mi terrai perfida e uaga
Di toi tormenti/onde penane porto
Che si dun ben feruire oggi si paga
Ingrata mi terrai/per ben chel torto
Sera pur tuo/ahy che nulla cagione
Ti dedi a intrar nellamoroso porto
Te dolor strugge/& io senza paffione
Non sono per te/ben cha contrario effecto
Tu damor uinto/io da compassione
Si uado o sto si parlo/o posi in lecto
I lafsi membra mei solo il tuo affanno
Imagino/e reuoluo inel mio pecto
Pensando da me stessa a quel che thanno
Sforzato i cieli seguir contro tua uoglia
Senza riftor dalcun futuro dáno
Sparso ho piu preci al ciel perche ti toglia
Dal cortal cura/carbor non ha fronde
E che tuo dur ligamerompa escioglia
Ma quello ingrato ad me giamai risponde
Anzi fol brama disturbar mia pace
El cafto uiuer mio uolgee confonde

7

Onde ricorro ad te per quella face
Con quale amor suo pregion guida e nolta
Qual di nouo raccesa al tuo cor giace

Per quella fe da te giamai disciolta

Si bene un tempo ralentata alquanto

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