Scritti: politica ed economia

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E. Sonzogno, 1894
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 137 - Avrei potuto vincerla svelando le mie condizioni : mia madre e mio padre avrebbero trovato lieve ogni sagrificio per me ; ma essi avevano sagrificato già troppo, e mi parve debito tacere con essi. Lottai nel silenzio. Impegnai, senza possibilità di riscatto, quanti rari ricordi io aveva avuto da mia madre e da altri ; poi gli oggetti minori, finché un...
Pagina 252 - IL POPOLO — ecco il nostro principio; il principio sul quale deve poggiare tutto l'edificio politico ; il POPOLO; grande unità che abbraccia ogni cosa complesso di tutti i diritti, di tutte le potenze, di tutte le volontà; arbitro, centro, LEGGE VIVA del mondo.
Pagina 342 - ... descritta in parecchi degli uomini di Plutarco, trovò la forza che le vaste facoltà intellettuali dovrebbero dare, e pur troppo, quando sono scompagnate da una credenza , non danno ; avea l'ingegno del cuore.
Pagina 19 - Università — v'era allora una Facoltà di Belle Lettere che precedeva di due anni i corsi legali e medici e ammetteva i più giovani — di mezzo alla irrequieta tumultuante vita degli studenti, io era cupo, assorto, come invecchiato anzi tratto. Mi diedi fanciullescamente a vestir sempre di nero: mi pareva di portar il lutto della mia patria. L'Ortis che mi capitò allora fra le mani mi infanatichì: lo imparai a memoria. La cosa andò tanto oltre che la mia povera madre temeva di un suicidio.
Pagina 342 - ... che ovunque sorga un commovimento, gli esuli corrono a parteciparne la gloria ei pericoli senza aspettare che riusciti vittoriosi quei moti siano tali da non aver più bisogno della loro influenza. Spero che questa mia lettera non ti offenderà. Per quanto contrario tu sia a quello che io faccia o mediti, io nondimeno ti stimo uno dei patrioti più benemeriti...
Pagina 44 - Sire! non avete mai cacciato uno sguardo, uno di quegli sguardi d'aquila, che rivelano un mondo, su questa Italia, bella del sorriso della natura, incoronata da venti secoli di memorie sublimi, patria del genio, potente per mezzi infiniti...
Pagina 44 - Non v'è sorto dentro un pensiero: traggi, come Dio dal caos, un mondo da questi elementi dispersi ; riunisci le membra sparte, e pronuncia: È mia tutta e felice...
Pagina 25 - Erano i tempi (1829), nei quali ci venivano, aspettate con ansia, di Francia, le lezioni storiche di Guizot e le filosofiche di Cousin, fondate su quella dottrina del Progresso che contiene in sé la religione dell'avvenire, che splendeva, rinata da poco, nei discorsi eloquenti di quei due e che non prevedevamo dovesse miseramente arrestarsi un anno dopo all'ordinamento della borghesia e alla Carta di Luigi Filippo.
Pagina 336 - ... la prevenzione mi ha valso. Quando vi giungerà questa lettera , io sarò già lontano ; e però facendo voti per la mia patria, perché presto possa presentarsi l'occasione, a voi di smentire le fallaci apparenze, che, come italiano , vi disonorano ; a me di provare col fatto la generosità di quei sentimenti che finora in faccia a voi sono un delitto , ho creduto del mio decoro lasciare- queste spiegazioni nell' atto di risolvermi al presente solenne passo della mia vita.

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