Arte, patria e religioneLe Monnier, 1870 - 467 pagine |
Parole e frasi comuni
affetto allegorico Allighieri allora ammaestramenti ammirazione amore anco animi Anselmuccio arte avea basta bellezza bello biante CALASANZIO Cangrande della Scala carità Chiesa cielo civile colla conforto consolazione conte Ugolino cotal Cristianesimo Cristo cuore d'amore d'Italia dacchè Dante degno desiderio dignità Divina Commedia dolore dottrina eloquenza eterna eziandio favella figliuoli forza genti Ghibellini GIULIANI giustizia gloria grida Guelfi indi Inferno ingegno inspirazione intel intelletto Italia l'Allighieri l'animo l'arte lagrime libertà lingua Luca Giordano Madre Maestro maggior maraviglia Massimo D'Azeglio meglio Menalippo mente miseri mondo mostra natura nazione niuno nuova ognora omai onore opere Padre parola parve patria pensiero piange pienza pietà PIETRO TENERANI Poema Poema sacro Poeta popolo porge potente pregio proprio Prose quivi ragione religione rende sacro santo sapienza scienza secolo sentimento Signore spirito stra studio sublime Tideo travaglia trionfo umana Veltro verace verità viepiù Virgilio virtù viva Volgare zione
Brani popolari
Pagina 168 - Poi mi rivolsi a loro, e parla' io, E cominciai : Francesca , i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri , A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri?
Pagina 80 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Pagina 88 - Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti: « Secol si rinnuova; «Torna giustizia, e primo tempo umano, » E progenie discende dal ciel nuova.
Pagina 27 - Vidi presso di me un veglio solo, Degno di tanta riverenza in vista, Che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista Portava, ei suoi capegli simigliante, De' quai cadeva al petto doppia lista.
Pagina 171 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso. La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante..
Pagina 422 - Tu se' colei che l'umana natura Nobilitasti sì, che il suo Fattore Non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore, Per lo cui caldo nell'eterna pace Così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridiana face Di cariiate, e giuso, intra i mortali, Sei di speranza fontana vivace.
Pagina 81 - Lo rivocai ; sì poco a lui ne calse. Tanto giù cadde, che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti, Fuor che mostrargli le perdute genti. Per questo visitai l'uscio de' morti, Ed a colui che l'ha quassù condotto Li prieghi miei piangendo furon pòrti.
Pagina 189 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso ; Ambo le mani per dolor mi morsi. E quei, pensando ch...
Pagina 422 - Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disianza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate.
Pagina 81 - Benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso , si com' ella sa veracemente. Sicchè, se piacere sarà di Colui per cui tutte le cose vivono , che la mia vita per alquanti anni perseveri, spero di dire di lei quello che mai non fu detto d