Biblioteca italiana, o sia giornale di letteratura, scienze ed arti ..., Volume 55

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1829
 

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Pagina 413 - Biografia universale antica e moderna , ossia storia per alfabeto della vita pubblica e privata di tutte le persone che si distinsero per opere, azioni, talenti, virtù e delitti. Opera affatto nuova compilata in Francia da una società di dotti, ed ora per la prima volta recata in italiano con aggiunte e correzioni. — Venezia , Missaglia , 1822-31. Vol. 65 in 8.
Pagina 12 - O Figlio, o Tu cui genera L'Eterno, eterno seco; Qual ti può dir de' secoli: Tu cominciasti meco? Tu sei : del vasto empirò Non ti comprende il giro: La tua parola il fe'.
Pagina 8 - Di rumorosa frana , Per lo scheggiato calle Precipitando a valle , Batte sul fondo e sta; Là dove cadde, immobile Giace in sua lenta mole; Né, per mutar di secoli, Fia che riveda il sole Della sua cima antica, Se una virtude amica In alto noi trarrà: Tal si giaceva il misero Figlio!
Pagina 15 - Use sull'empia terra, Come cavalli in guerra, Correr davanti a Te. Dormi, o Celeste: i popoli Chi nato sia non sanno; Ma il dì verrà che nobile Retaggio tuo saranno; Che in quell'umil riposo, Che nella polve ascoso, Conosceranno il Re.
Pagina 12 - Santo inaccessibile potesse dir: perdona? far novo patto eterno? al vincitore inferno la preda sua strappar? Ecco ci è nato un Pargolo, ci fu largito un Figlio: le avverse forze tremano al mover del suo ciglio: all'uom la mano Ei porge, che si ravviva, e sorge oltre l'antico onor. Dalle magioni eteree sgorga una fonte, e scende, e nel borron de' triboli vivida si distende: stillano mele i tronchi; dove copriano i bronchi, ivi germoglia il fior.
Pagina 11 - Ira promessa all' imo D' ogni malor gravollo , Onde il superbo collo Più non potea levar. Qual mai fra i nati all' odio Qual era mai persona, Che al Santo inaccessibile Potesse dir : perdona ! Far novo patto eterno? Al vincitore inferno La preda sua strappar ? Ecco ci è nato un Parvolo , Ci fu largito un Figlio : Le avverse forze tremano , Al mover del suo ciglio : AH' uora la mano Ei porge , Che si ravviva , e sorge Oltre I
Pagina 15 - L'allegro inno seguirono, Tornando al firmamento : Tra le varcate nuvole Allontanossi, e lento II suon sacrato ascese, Fin che più nulla intese La compagnia fedel. Senza indugiar, cercarono L'albergo poveretto Que' fortunati, e videro, Siccome a lor fu detto, Videro in panni avvolto, In un presepe accolto, Vagire il Re del Ciel. ! Dormi, o Fanciul ; non piangere; Dormi, o Fanciul celeste...
Pagina 300 - Non più i soli re, i duci, i magistrati, ma la gente del popolo, le donne, i fanciulli vi fanno la loro mostra, vi sono messi in azione i vizii, le virtù domestiche, e palesata l'influenza delle pubbliche istituzioni sui privati costumi, sui bisogni e la felicità della vita, che è quanto deve alla fin fine interessare l'universalità degli uomini.
Pagina 21 - Quatremere, etc. ; voltata in Italiano, corretta, illustrata ed ampliata per cura di Francesco Longhena, Milano, 1829.
Pagina 3 - Crudel compagno è de la via, profondo Mi sollecita amor che Italia un giorno Me de' suoi vati al drappel sacro aggiunga, Italia, ospizio de le Muse antico.

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