Manuale della letteratura italiana, Volume 2G. Barbèra, 1892 |
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Pagina 24
... credo fuggirà la seconda . Vieni tu stesso , Lio- nardo , qui appresso un poco pensando ; pon mente , che niuna risparmi , o come oggi più comunemente si dice , economo ; e l'arte e l'uso dell'esser siffatto è ciò che nel linguaggio ...
... credo fuggirà la seconda . Vieni tu stesso , Lio- nardo , qui appresso un poco pensando ; pon mente , che niuna risparmi , o come oggi più comunemente si dice , economo ; e l'arte e l'uso dell'esser siffatto è ciò che nel linguaggio ...
Pagina 26
... credo ; per non vi tro- vare in solitudine ; per vedervi in mezzo , padre di tutti , ogni di sera , accerchiato , amato , riverito , padrone e maestro di tutta la gioventù ; la qual cosa suol essere a voi vecchi troppa suprema letizia ...
... credo ; per non vi tro- vare in solitudine ; per vedervi in mezzo , padre di tutti , ogni di sera , accerchiato , amato , riverito , padrone e maestro di tutta la gioventù ; la qual cosa suol essere a voi vecchi troppa suprema letizia ...
Pagina 29
... credo io se ne troverebbe assai . E di legne in poco tempo me la farei io fertilissima : imperò che mai resterei di piantarvi così in sulle margini , onde s'aug- giasse il vicino campo , non il mio . E vorrei allevare ogni delicato e ...
... credo io se ne troverebbe assai . E di legne in poco tempo me la farei io fertilissima : imperò che mai resterei di piantarvi così in sulle margini , onde s'aug- giasse il vicino campo , non il mio . E vorrei allevare ogni delicato e ...
Pagina 43
... ! Questa è certo più là ch ' al mondano uso . Il sol pareva di fuoco sanguigno , E così l'aire d'un color maligno . Credo che gli era più bello a vedere Certo gli abissi il dì , che Roncisvalle : Chè LUIGI PULCI . 43.
... ! Questa è certo più là ch ' al mondano uso . Il sol pareva di fuoco sanguigno , E così l'aire d'un color maligno . Credo che gli era più bello a vedere Certo gli abissi il dì , che Roncisvalle : Chè LUIGI PULCI . 43.
Pagina 45
... Credo che Marte di sangue ristucco A queste volta chiamar si potea , E sopratutto Rinaldo era il cucco , Che con la spada a suo modo facea . Orlando intanto ha trovato Malducco , Che Berlinghieri e Otton morto avea : Ma questa morte gli ...
... Credo che Marte di sangue ristucco A queste volta chiamar si potea , E sopratutto Rinaldo era il cucco , Che con la spada a suo modo facea . Orlando intanto ha trovato Malducco , Che Berlinghieri e Otton morto avea : Ma questa morte gli ...
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 232 - Italia vegga dopo tanto tempo apparire un suo redentore. Né posso esprimere con quale amore ei fusse ricevuto in tutte quelle provincie che hanno patito per queste illuvioni esterne, con qual sete di vendetta, con che ostinata fede, con che pietà, con che lacrime. Quali porte se gli serrerebbono? quali popoli gli negherebbono la obbedienza? quale invidia se gli opporrebbe? quale Italiano gli negherebbe l'ossequio? Ad ognuno puzza questo barbaro dominio.
Pagina 280 - Vaghi boschetti di soavi allori, di palme e d'amenissime mortelle, cedri et aranci ch'avean frutti e fiori contesti in varie forme e tutte belle, facean riparo ai fervidi calori de' giorni estivi con lor spesse ombrelle, e tra quei rami con sicuri voli cantando se ne giano i rosignuoli.
Pagina 395 - Tre cose desidero vedere innanzi alla mia morte ; ma dubito, ancora che io vivessi molto, non ne vedere alcuna : uno vivere di republica bene ordinato nella città nostra, Italia liberata da tutti e Barbari, e liberato il mondo dalla tirannide di questi scelerati preti.
Pagina 239 - Venuta la sera, mi ritorno in casa, et entro nel mio scrittoio; e in su l'uscio mi spoglio quella veste cotidiana piena di fango...
Pagina 265 - Fugge tra selve spaventose e scure, per lochi inabitati, ermi e selvaggi. Il mover de le frondi e di verzure, che di cerri sentia, d'olmi e di faggi, fatto le avea con subite paure trovar di qua di là strani viaggi; ch'ad ogni ombra veduta o in monte o in valle, temea Rinaldo aver sempre alle spalle.
Pagina 354 - Le lacrime ei sospiri degli amanti, l'inutil tempo che si perde a giucco, e l'ozio lungo d'uomini ignoranti, vani disegni che non han mai loco, i vani desideri sono tanti, che la più parte ingombran di quel loco: ciò che in somma qua giù perdesti mai, là su salendo ritrovar potrai.
Pagina 488 - E fatto che io ebbi questa bella fatica, cominciai a incalzarla con la medesima terra che io ne avevo cavata; e di mano in mano che io vi alzavo la terra, vi mettevo i sua sfiatatoi, i quali erano cannoncini di terra cotta che si adoperano per gli acquai e altre simil cose. Come che...
Pagina 341 - ... nostri dì, o sono ora, Leonardo, Andrea Mantegna, Gian Bellino, duo Dossi, e quel ch'a par sculpe e colora, Michel, più che mortale, Angel divino; Bastiano, Rafael, Tizian, ch'onora non men Cador, che quei Venezia e Urbino; e gli altri di cui tal l'opra si vede, qual de la prisca età si legge e crede...
Pagina 212 - Donde non solamente vinse la domestica e civile ambizione, ma quella di molti principi superò con tanta felicità e prudenza, che qualunque seco e con la sua patria si collegava, rimaneva o pari, o superiore al nimico; e qualunque se gli opponeva, o e' perdeva il tempo ei danari, o lo stato.
Pagina 263 - Piacciavi, generosa Erculea prole, ornamento e splendor del secol nostro, Ippolito, aggradir questo che vuole e darvi sol può l'umil servo vostro.