Ma sì m' abbaglia Amor soavemente, Ch' i' piango l' altrui noia1 e no 'l mio danno; 22. Vive solitario, ma sempre con Amore. Di fuor si legge com' io dentro avvampi. 23. Laura inferma gli apparisce in sogno. GIA fiammeggiava l' amorosa stella 3 Per l'oriente, e l'altra 4, che Giunone Suol far gelosa, nel settentrione Rotava i raggi suoi lucente e bella: Discinta e scalza, e desto avea 'l carbone; 5 1 Cioè, la noia che dà a Laura. 2 Quale, di che qualità. 3 Venere. 5 Avea suscitato il fuoco. Quando mia speme1, già condotta al verde,? Che 'l sonno tenea chiusa, e 'l dolor molle ; 4 E parea dir: perchè tuo valor perde? 24. Prega Dio che lo torni ad una vita migliore. PADRE del Ciel, dopo i perduti giorni, Piacciati omai, col tuo lume, ch' io torni Riduci i pensier vaghi 10 a miglior luogo ; 8 25. Svela i suoi pensieri a Sennuccio Del Bene. SENNUCCIO, i' vo' che sappi in qual maniera Ardomi e struggo ancor com' io solia; 12 Laura mi volve 13; e son pur 14 quel ch' i' m' era. Qui tutta umile e qui la vidi altera; Qui cangiò 'l viso. In questi pensier, lasso, 26. Brama solo pace con Laura, e la fortuna del Colonnese. DELL'empia Babilonia2, ond' è fuggita Nè dentro sento, nè di fuor, gran caldo. L'altro 11 col piè, sì come mai fu, saldo. 1 Affabile, benigna. 2 Avignone, dove era allora la corte papale. p. fuori. 3 6 p. m' aiuta, mi conforta. 10 p. verso. In Valchiusa. 5 Con amore. 7 Mi curo. 8p. chiedo. 9 Laura. 11 "Il Cardinal Colonna suo amico. 27. Magnifica le virtù e le grazie di Laura. IN qual parte del cielo, in quale idea Quel bel viso leggiadro, in ch' ella volse Chi gli occhi di costei giammai non vide, Non sa come Amor sana, e come ancide,3 28. Rivolgesi a que' luoghi ove vide Laura. CHIARE, fresche e dolci acque, Ove 5 le belle membra Pose colei che sola a me par donna ; Gentil ramo, ove piacque (Con sospir mi remembra) A lei di fare al bel fianco colonna ;7 Erba e fior, che la gonna Con l'angelico seno; Aer sacro sereno, Ov' Amor co' begli occhi il cor m' Date udienza insieme Alle dolenti mie parole estreme. aperse: Accenna la dottrina platonica delle idee, cioè forme, imma teriali e primitive delle cose. 2 Esemplare. 3 p. uccide. • Dolcemente. 5 In riva alle quali. 6 Adagiò. "Cioè, di appoggiare il fianco. 8 Accusativo. S'egli è pur mio destino (E il cielo in ciò s'adopra) 1 Ch' Amor quest' occhi lagrimando 1 chiuda, Corpo fra voi ricopra, E torni l'alma al proprio albergo ignuda. La morte fia 3 men cruda Se questa speme 4 porto 6 Non poria mai 'n più riposato porto Fuggir la carne travagliata e l'ossa. Ch' all' usato soggiorno Torni la fera7 bella e mansueta: E là 'v'8 ella mi scorse Nel benedetto giorno, Volga la vista desiosa e lieta, Sì dolcemente che mercè m'impetre, 11 Asciugandosi gli occhi col bel velo. Da' be' rami 12 scendea (Dolce nella memoria) Una pioggia di fior sovra 'l suo grembo; Ed ella si sedea Umile in tanta gloria, Si riferisce ad occhi. 2 Cioè, qualcuno per grazia. 6 7 p. speranza. 5 Perocchè. * p. potrebbe. Laura. p. pietà. 10 Cioè, vedendomi esser divenuto terra. 12 Sotto a' quali ella era assisa. |