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Coverta già dell' amoroso nembo.1
Qual fior cadea sul lembo,
Qual su le trecce bionde,

Ch' oro forbito e perle

Eran quel dì a vederle ;

Qual si posava in terra, e qual su l' onde : 3
Qual con un vago errore

Girando, parea dir: qui regna Amore.

Quante volte diss' io

Allor pien di spavento:

Costei per fermo nacque in Paradiso !
Così carco d'obblio

Il divin portamento

E 'l volto e le parole e 'l dolce riso
M' aveano, e sì diviso

Dall'immagine vera,

Ch'i' dicea sospirando :

Qui come venn' io, o quando?

Credendo esser in ciel, non là dov' era.
Da indi in qua mi piace

Quest' erba sì, ch' altrove non ho pace.
Se tu5 avessi ornamenti quant' hai voglia,
Potresti arditamente

Uscir del bosco e gir infra la gente.

29. Le sue rime non son atte a celebrarla.

GIUNTO Alessandro alla famosa tomba
Del fero Achille, sospirando disse:
O fortunato, che sì chiara tromba
Trovasti, e chi di te sì alto scrisse!

1 Di quella pioggia di fiori. 'M' aveano carco d' obblio.

2 Della veste.

Del fiume, la Sorga. 5 Parla alla canzone. 6 Altamente.

Ma questa pura e candida colomba,

A cui non so s' al mondo mai par visse,
Nel mio stil frale assai poco rimbomba:
Così son le sue sorti a ciascun fisse.
Che d' Omero dignissima e d' Orfeo,
O del pastor, ch' ancor Mantova onora,
Ch' andassen 2 sempre lei sola cantando ;
Stella difforme3, e fato sol qui reo
Commise a tal, che 'l suo bel nome adora,
Ma forse scema sue lode parlando.

30. Laura impallidisce alla novella ch' egli era per
partirsi da lei.

QUEL vago impallidir, che 'l dolce riso 5
D' un' amorosa nebbia ricoperse,
Con tanta maestade al cor s' offerse,
Che li 6 si fece incontro a mezzo 'l viso.
Conobbi allor sì come in paradiso

8

Vede l'un l'altro: in tal guisa s' aperse?
Quel pietoso pensier, ch' altri non scerse,
Ma vidil' io, ch' altrove non m' affiso.
Ogni angelica vista, ogni atto umile

Che giammai in donna, ov' amor fosse, apparve,
Fora uno sdegno a lato a quel ch' i' dico.

9

Chinava a terra il bel guardo gentile,

E tacendo dicea (com' a me parve):
Chi m' allontana il mio fedele amico?

1 Accusativo.

3 Discorde dalle altre che l' adornarono di tanti pregi. • In ciò solo. 5 Cioè, il volto di Laura.

Di cui gli altri non s' avvidero.

6 Gli.

* Andassero.

Si manifesto.

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31. La notte tutto ha pace, ma non il Poeta.
OR che 'l ciel e la terra e 'l vento tace,

E le fere e gli augelli il sonno affrena,
Notte 'l carro stellato in giro mena,

E nel suo letto il mar senz' onda giace;
Veggio', penso, ardo, piango; e chi mi sface
Sempre m' è innanzi 2 per mia dolce pena:
Guerra è 'l mio stato, d' ira e di duol piena;
E sol di lei pensando ho qualche pace.
Così sol d' una3 chiara fonte viva

Move 4 '1 dolce e l' amaro ond' io mi pasco;
Una man sola mi risana e punge.

E perchè 5 'l mio martir non giunga a riva,6
Mille volte il dì moro e mille nasco;

Tanto dalla salute mia son lunge.

32. Prega il Rodano che baci il piede a Laura.

RAPIDO fiume, che d' alpestra vena

7

Rodendo intorno, onde 'l tuo nome prendi,
Notte e di meco desioso scendi

Ov' Amor me, te sol natura mena:
Vattene innanzi : il tuo corso non frena

Nè stanchezza, nè sonno: e pria che rendi
Suo dritto al mar, fiso, u' si mostri, attendi
L'erba più verde e l' aria più serena.

9

Ivi è quel nostro vivo e dolce sole "

Ch' adorna e infiora la tua riva manca:
Forse (o che spero ") il mio tardar le dole.
Baciale 'l piede, o la man bella e bianca:
Dille: il baciar sia in vece di parole:

Lo spirto " è pronto, ma la carne è stanca. 12

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10 O per lo meno io lo spero.

3 D' una stessa. • Non abbia fine. 9 Laura.

Guarda fissamente ove sia.

11 Del poeta.

12 Cioè, il corpo non può giungere così tosto come lo spirito vorrebbe.

33. La Primavera gli richiama a mente il primo dì in che la vide.

L'AURA serena, che fra verdi fronde
Mormorando, a ferir nel volto viemme,1
Fammi risovvenir quand' Amor diemme2
Le prime piaghe sì dolci e profonde;
E 'l bel viso veder, ch' altri m' asconde,
Che sdegno o gelosia celato tiemme; 3
E le chiome, or avvolte in perle e in gemme,
Allora sciolte e sovra or terso bionde;
Le quali ella spargea sì dolcemente,
E raccogliea con sì leggiadri modi,
Che, ripensando, ancor trema la mente.
Torsele il tempo po' in più saldi nodi,
E strinse 'l cor d' un laccio sì possente,
Che morte sola fia ch' indi lo snodi.

4

34. Non attende pace del suo amore se non che dalla morte.
QUANTO più m' avvicino al giorno estremo,
Che l' umana miseria suol far breve,
Più veggio 'l tempo andar veloce e leve,
E 'l mio di lui sperar fallace e scemo.
I' dico a' miei pensier: non molto andremo
D'amor parlando omai; che 'l duro e greve
Terreno incarco 5, come fresca neve,

Si va struggendo; onde noi pace avremo :
Perchè con lui cadrà quella speranza

6

Che ne fe' vaneggiar sì lungamente,
E 'l riso e 'l pianto e la paura e l' ira.
Sì vedrem chiaro poi come sovente
Per le cose dubbiose altri s' avanza; 7
E come spesso indarno si sospira.

1 Viemmi, cioè, mi viene.

5 Il corpo.

• Ci fece.

2 Diemmi. • Mi tiene. • Poi. "Cammina nell' incertezza.

35. Celesti bellezze di Laura.

ERANO i capei d' oro a l' aura sparsi,
Che 'n mille dolci nodi gli avvolgea;
E'l vago lume oltra misura ardea

Di quei begli occhi, ch' or ne son sì scarsi;
E 'l viso di pietosi color farsi,

Non so se vero o falso1, mi parea:
Io che l'esca amorosa al petto avea,
Qual maraviglia se di subit' arsi?
Non era l' andar suo cosa mortale,
Ma d' angelica forma; e le parole
Sonavan altro che pur2 voce umana.
Uno Spirto celeste, un vivo sole

Fu quel ch' i' vidi; e se non fosse or tale,
Piaga per allentar d' arco non sana.

36. Non può lodarla abbastanza.

CHI vuol veder quantunque 3 può natura
E 'l ciel tra noi 4, venga a mirar costei,
Ch' è sola un sol, non pur 5 agli occhi miei,
Ma al mondo cieco, che virtù non cura.

E venga tosto, perchè morte fura 6
Prima i migliori, e lascia star i rei:
Questa 7, aspettata al regno degli Dei,
Cosa bella mortal passa e non dura.
Vedrà, s' arriva a tempo, ogni virtute;
Ogni bellezza, ogni real costume
Giunti in un corpo con mirabil tempre.9
Allor dirà che mie rime son mute,
L'ingegno offeso dal soverchio lume:
Ma se più tarda, avrà da pianger sempre.

1O che così fosse veramente, o che io m' ingannassi.
2 Puramente, semplicemente.

5 Non solamente.

Si riferisce a cosa.

3

Quanto.

• Congiunti.

Cioè, in terra. • Ruba, invola. 9 Modi.

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