Moby DickEdizioni Mondadori, 7 mag 2013 - 784 pagine Nel febbraio 1850 Herman Melville si accingeva a scrivere l'ennesimo libro ispirato alle sue avventure nei Mari del Sud. A luglio l'opera era quasi finita e Melville si recò per riposarsi nel Massachusetts, dove conobbe Nathaniel Hawthorne. L'incontro con il celebre collega, sottile indagatore del male annidato nell'animo umano, e la profonda meditazione delle tragedie shakespeariane spinsero Melville a modificare profondamente l'impianto originario del testo. Nacque così Moby Dick, uno dei grandi capolavori della letteratura americana, pubblicato a Londra e New York nell'autunno del 1851. In queste pagine Melville supera i moduli picareschi, satirici e avventurosi delle opere precedenti e approda al mondo grandioso dell'epopea: Moby Dick è infatti un libro in cui il mare, ricco di echi biblici e omerici, diventa il regno dei mostri, del terrore, dell'inconoscibile. Contro tutto ciò combatte il capitano Ahab, nella sua lotta ostinata e titanica con la Balena Bianca, oscura e insondabile energia che sfida l'uomo dal cuore stesso del cosmo. Come scrive Fernanda Pivano nell'Introduzione a questo volume, "La poesia del libro è fatta di atmosfere sospese, di ritorni temataci, di ambivalenze figurative che aggiungono al reale un alone di mistero in cui si esprime la mitica tensione della lotta". |
Parole e frasi comuni
allora avvistata Balena Bianca baleniera Bildad Billy Budd boccaporto bordo braccio c’era cabina caccia capitano Ahab Capo Horn capodoglio carpentiere chiglia cielo coda colpo com’è cos’è cuore d’avorio d’oro Daggoo dall’altra davanti dell’uomo dev’essere dico doblone erano fianco Flask Focena gamba gettato Giona giorno gridò Groenlandese guardia Herman Melville imbarcazioni intorno l’acqua l’altra l’aria l’aveva l’equipaggio l’ha l’ho l’ultima l’una l’unico l’uomo laggiù lancia lenza Leviatani Leviatano lungo mano mare marinai mascella Melville mezzo Moby Dick momento mondo Nantucket nantuckettese Narvalo nave nell’aria notte nuotare nuovo occhi paranchi pareva Peleg pensare Pequod pesce pescecani piccolo piedi pinne ponte poppa porta poteva profondo proprio prua punto quacchero Queequeg ragazzi ramponiere ramponieri remi selvaggio sembra sentito sfiatata sfiatatoio signore solcometro soltanto sottovento spermaceti Starbuck stava Steelkilt strano Stubb Tashtego teste d’albero timone trovare ufficiale un’altra un’occhiata uomini uomo vecchio vedere viaggio visto