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DA L'ALBORO SE CONOSSE I FRUTI, detto fig. Gli asini si conoscono a'basti: cioè Le operazioni esterne indicano la disposizione dell'animo.

NOL TROVA ALBORO DA PICARSE, Non trova cappa che gli cappi; Non trova brache che gli entrino: dicesi fig. di Persona fastidiosa e insolente.

L' INTACAR LA SCORZA DE ALBORO, rire o Scalfire.

Calte

ALBOKO DE LE BARCHE, Albero o Antenna.I vascelli grossi hanno quattro alberi, cioè uno verso la poppa che addimandasi Albero di mezzana o Mezzano; il secondo nel mezzo del vascello detto Albero di maestra o sia l'albero grande o maggiore; il terzo verso la prua e si chiania Albero di trinchetto; il quarto adagiato sull'avanti e sopra lo sperone, ove sporge in fuori a piano elevato, e si nomina l' Albero di bompresso o compresso. Ogni albero di nave è diviso in due o tre pezzi sovrapposti lateralmente l'uno sopra all' altro, i superiori de' quali si fanno all'uopo calar a ridosso del primo che resta immobile, (V. TREVO ). L'Albero ch'è innestato sul mezzano chiamasi Albero di contromezzana; e il terzo Belvedere. L'albero innestato sul maggiore si dice Albero di gabbia o Gabbiozzo; e il terzo pezzo, Pappafico di maestra. Quello sovrimposto al Třinchetto dicesi Albero di parrocchetto; e il terzo innestato al di sopra, Pappafico di trinchetto. Finalmente il pezzo d'albero innestato al Bompresso dicesi fra noi BASTON DE FLOCO o Parrocchetto di Com

presso.

ALBORO, s. m. T. de' Pesc. detto nell' Istria RABON, Fravolino o Fragolino, Pesce di mare detto da Linn. Sparus Erythrynus. Egli è della figura, benchè un po' più allungata, dell'Örata, ma tutto di color rosso di fragola onde trasse il nome italiano.

ALBORO BASTARDO, s. m. T. de' Pesc. V. OCHIAL.

ALBORO PAGNESCO, s. m. T. de' pescatori. L' Acarnane degli antichi. Pesce di mare che assomiglia molto allo Sparus Erythrynus Linn. e che fu riguardato dal sig. Nardo di Chioggia nelle sue osservazioni ittiologiche come una varietà del detto pesce. Ne diversifica però per aver la testa più grossa e per essere di colore meno acceso.Fra noi non è comune, ma frequente a Roma, dove si vende per lo Sparus Erythrynus.

ALBORON, s. m. Alberone; Alberonaccio, Grand'albero.

ALBUÒL, V. ALBÓL.

ALCHIMIA, V. ARCHIMIA,

ALE

ALCIÓN, s. m. Alcione o Alcionio, Sorta di produzione marina che ha vita senziente, ma non forma animale, ed è prossima alle Spugne; dai Naturalisti classificato tra i Zoofiti o Piantanimali. V. PIANTANIMAL. AL DE LÀ. V. LÀ

ALDÌA, s. m. verbale da ALDIR, Ascoltare.

STAR IN ALDIA, Star in sentore, in traccia, in attenzione, in osservazione; Stare in aguato, Tenersi attento a quel che debba avvenire.

ALDİR, v. Udire, Ascoltare. Parola vernacola antica, ch' era però in uso anche negli ultimi tempi del Governo Veneto nelle scritture forensi, non nella lingua volgare. Dicevasi in alcune sentenze civili, ALDIDE LE RAGIONI DELLE PARTI, cioè Sentite le ragioni etc. V. REALDIR. ALEANDRO, Voce triviale, V. Leandro. ALEARSE, v. Fare alleanze; Strignere alleanza; Collegarsi; Unirsi. ALEGA, s. f. Alga ed Aliga. Pianta o Erba marina notissima, detta da Linn. Zostera Oceanica, che nasce ne' bassi fondi del mare e della laguna.

PESAR COME UN'ALEGA, Pesar come una paglia o un'alga, vale Niente.

San Zorzi in ALEGA, S. Giorgio in alga, chiamasi un'isoletta dell'Estuario Veneto verso Fusina, ov'era già a' tempi del Governo Veneto un Monastero di Domenicani.

ALEGATO, add. e s. m. Allegato, o Alligato, vale Annesso, inchiuso, acchiuso. Termine introdotto all' epoca della prima dominazione Austriaca in Venezia doil po 1798; e intendesi di Quelle carte e documenti che vengono prodotti da una delle parti in giudizio a prova di ciò ch'essa allega. Chiamasi più propriam. Docu

mento.

ALEGRARSE, v. T. antiq. Rallegrarsi. V. RALEGRAR.

ALEGREZZA, s. f. Allegrezza.

VEDERSE ALEGREZZA DEI SO FIOI, Vedersi consolazione dei propri figli, cioè Vedersi consolati colla buona riuscita de proprii figliuoli.

NO POSSO VEDERME ALEGREZZA DE GNENTE, Locuz. fam. Non potersi veder costrutto, profitto, frutto, utile di che che sia. ALEGRIA, s. f. Allegria, Allegrezza, Rallegramento, Ilarità, contentezza di cuore.

ALEGRIA DA MATI, Zurro; Zurlo; Gazzurro. Essere o stare in giolito, in zurro, in gazzurro; Essere o Andare in cimberli; Far festa o galloria ; Galluzzare, vagliono Strepitare per allegrezza.

GODER CON ALEGRIA, Sguazzare, Godere, trionfare, far tempone.

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Festoso, Gaio, Gioioso, Giulivo. Esser più lieto che lungo.

ALEGRO DAL VIN O ALEGRO assolutamente, Ebrifestoso, Festevolmente briacoBrillo; Cotticcio; Alticcio, Albiccio; Ciuschero, dicesi per Alterato alquanto del

vino.

ALEGROTOLO, add. Allegroccio, AlquanSerio to allegro, Allegro anzi che nogiocoso, vale Misto di serio e di giocoso, A LE QUANTE LA VUSTU, V. QUANTO. ALESTIMENTO, s. m. Apparecchio; Ammannimento o Ammannamento.

Dicesi ancora per Equipaggio, Corredo. ALESTIO, add. Allestito, Preparato. ALESTO, add. V. LESTO. ALEVAR, V. V. ARLEVÅR. ALGUARO, s. m. T. agr. Solco; ma intendesi quando si fa di nuovo coll'aratura V. FOLCO.

ALGUN, T. antiq. Alcuno, Qualcheduno, ALIEGRO, V. ALEGRO.

A L'IMPARO, modo avv. Di pari ; In pa

rità.

EL GERA UN AFRICA A L'IMPARO DE QUEL

ALTRO, Egli era un avaraccio al pari dell'altro: cioè A somiglianza di quello.

CAMINAR O ESSER A L'IMPARO, Camminare o Esser pari, cioè In forma che uno non preceda l'altro.

STAR A L'IMPARO DE UN ALTRO, Stare a paraggio o al pari o alla pari d'un altro, cioè Stare al paragone, Agguagliarlo. A L'IMPENSADA, modo avv. All impensata; All improvvista; Per la non pensata, Improvvisamente.

A L'INCIRCA, Circa; Incirca. Prepos.
Presso a poco, Più o meno. Dicesi anche
Di circa o A un bel circa. V. INCIRCA.
A L'INCONTRARIO
A L'INCONTRO

}modi avv. All op

posto; Per l'opposto; All incontro; A riscontro; Altronde ; Al contrario. A L'INGROSSO, modo avv. Indigrosso o In di grosso o Ingrosso, Grossamente, A un di presso.

COMPRAR O VEnder a l'Ingrosso, Comperare o Vendere indigrosso o ingrosso, Comperare o Vendere in grossa summa. Vedi il suo contrario in MINUO.

COMPUTAR A L'INGROSSO, Computare ingrosso Fare staglioo Stagliare vagliono Computare alla grossa che che sia a fine di farne saldo e quietanza.

TOR SU A L'INGROSSO, Pigliare affatto: dicesi del Contrattare senza discernimento o distinzione.

ALIPIO, Alippio, Nome proprio di uomo, ora passato in disuso. ALITE O A LITE, Modo avv. che potrebbe credersi introdotto dalla maniera barb. Ad litem usata nel sign. di A rigore o A tutto rigore di diritto o di giustizia; frase che sembra venuta dalle concessioni di proprietà che si fanno in conseguenza d'u na lite perduta, in cui si dà quanto si dee per ubbidire alla sentenza, ma niente di più.

Questo modo vernacolo però nsasi da noi comunemente nel sign. di Appena ¿ A malo stento; A briga; A mala briga: cioè Con difficoltà, come si ha da seguenti esempi.

Con

pena;

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A LITE QUEL PANO M'HA BASTÀ PER FARME UNA VELADA, Appena appena quel panA LITE no mi è bastato pel giustacore SON VEGNUO FORA DELE SPESE, A malo siento ho potuto indennizzarmi della speșa.

Dicesi pure: SON STA A LITE PER CASCAR, Sono stato in bilico o sul bilico della bilancia o li li per dare un cimbettolo in terra. V. BRUSO.

STAR A LITE DE L'ACQUA, Stare a galla. V. GALA.

ALMANCO, avv. Almeno o Almanco; Non che altro, Se non aliro; Per lo meno. V.

in PEZO.

ALMIRANTE, s. m. Almirante o Ammi

raglio, Vascello ove naviga la persona del Generale di flotta; e Titolo del Generale medesimo.

ALMORÒ, Ermolao, Nome proprio di uomo. E persin là dove si parla in ao, Sento dir Almorò per Ermoluo. ALOCADA

ALOCAGINEs.f. Alloccheria; Attonitag gine; Baloccamento; Astrattaggine; Stadataggine, Azione d' uno sbadato. ALOCO (coll' o chiuso), s. m. Allocco ed anche Barbagiannie Ulula, detto in Toscana volgarm. Gufo. Uccello notturno rapace. Ve n' ha di varie specie. Quello da noi conosciuto, ch'è l' Allocco comune chiamasi da Linn. Strix Aluco, e da altri Ulula Aluco. Il maggiore è della grandezza d'un cappone.

AL&co, Allocco, dicesi fig. per la creduta gofaggine dell'uccello,un uomo goffo e bafordo.

FAR L'ALOCO, Fare il goffo o il balordo; Far la gatta morta, vale Fingere il

balordo.

ALOCON, add. Alloccaccio; Alloccone, Grande allocco; e tanto si dice nel senso proprio, cioè dell' uccello Allocco, quanto nel fig. cioè dell' aggiunto all'uomo, e vale Gran balordo e minchione.

ALOGIAR, V. V. ALOZAR.

ALÒGIO, s. m. Lo stesso che ALòzo, V.

ALOGIO per lo più da noi si dice per Alloggiamento, che è la Casa dove alloggia il soldato, quando, non avendo quartieri o caserme, è albergato dall' abitante del luogo.

ALON, Voce fam. eccitatoria ( tratta dal Francese Allons, cioè andiamo); con cui si sollecita o anima altrui a far che che sia o a tacere, Animo; Via; Su; Zitto; Taci; Ola. Nelle commedie del Fagiuoli s'incontra spesso la voce Alo.

ALOZAR O LOZAR, v. Alloggiare ; Alber

gare; Ricevere ad albergo; Ospiziare;
Ricevere in casa.

Stare ad albergo; Stare in casa d'u-
no; Prendere o Avere alloggiamento; A-

bitare.

ALOZÁR A LA PRIMA OSTERIA, detto fig. Non cercare o Non voler sapere più in la,

Appagarsi della prima apparenza - Andare o Stare alle grida o preso alle grida, Far checchessia sul fondamento di ciò che si è sentito, prima di esaminare la verità. E dicesi anche fig. Alloggiare alla prima osteria.

CHI PRIMI ARIVA PRIMI ALOZA, Chi primo arriva primo macina. E per contrario Chi tardi arriva male alloggia, dicesi di persona che arrivasse dove non potesse bene adagiarsi.

QUESTA NO LA ALOZO, detto fig. Questa io non la bevo, cioè Non la credo. V. in RICÈVER.

ALÒZO, s. m. Alloggio; Albergo.

DAR ALOZO, Alloggiare; Ospiziare; Albergare alcuno.

ANDAR VIA DA L'ALOzo, Disallergare. SCAZZAR DA L'ALOzo, Disalloggiare. ALOZO MILITAR, V. ÁLOGIO. ALTANA, s. f. detto antic. LOBIA, Altana, Loggia aperta di tavole, riparata da spallette e posta sopra una casa per gli usi domestici. V. TERAZZA.

ALTANÈLA, s. f. Piccola altana. ALTAR, s.m. Altar; Mensa sacra. V.PARAPETO, SOLO, TOLELE.

SCOVERZER I ALTARI, detto fig. Scuoprire gli altari, vale Scuoprire un segreto. ALTARIN, s. m. Altarino; Altarello; Tabernacolo; Tabernacoletto.

ALTEA, s. f. Altea, Arboscello noto che si coltiva ne' giardini, e chiamasi da Linn. Hibiscus palustris.

ALTENA, s. f. Voce bassa, V. ANTÈNA. ALTERIA, s. f. Arteria, Vena principale Arteriuzza, Piccola arteria." ALTERIZARSE, v. Alterarsi, Commuoversi, Perturbarsi.

ALTETO, add. Alietto; Alterello.

ALTETO DAL VIN, Albiccio; Albo ; Alticcio; Alletto; Alto dal vino; Ubbriacchello. ALTEZZA, s. f. Altezza, Distanza da basso ad alto.

Per altezza determinata, Velta, Cima, Sommità.

ALTEZZA DE L'ARCO, Sfogo o Rigoglio dell' arco.

ALTEZZA DE FAR, Alterezza o Altierezza; Alterigia, Superbia, boria. ALTIER, add. Altiero; Alteroso, Che ha alterezza, arrogante, orgoglioso. ALTO, add. Allo, Elevato dal piano.

ALTO D'UNA TOLA o simile, Bitorzo o Bitorzolo; Bernoccolo, Rialto che scappa sopra la natural superficie di che che sia. di

LOGO DE TRAVADURA ALTA, Sfogato, cesi per Agg. di stanza o di luogo, e vale Alto. Archi sfogati; Volte sfigate.

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ALTO, si dice anche da noi per Agga vomo nel sign. di Elato, superbo ANDAR O STAR ALTO, Andare in contegno; Andare o Stare contegnoso; Stare o Sedere in Stare in gota contegna; Star gote; grave; Andar tronfio.

sul

ALTO DAL VIN, Altetto; Alticcio; Alto, Alquanto ubbriaco. V. ALEGRO e ALTETO. ALTO, avv. Alto, Voce di comando per fi

nir che che sia.

FAR Far alto, T. Mil. Fermarsi

ALTO,

9 nella marcia - Detto fig. Desistere; Fermarsi, Cessare. V. FERMATIVA.

STAR ALTO DE PREZZO, Stare in sul tirato, Vendere care le sue merci. Alzar la mira, vale Portar alto le sue pretensioni, ALTOTO, V. ALTETO nel primo sign. ALTRO, add. Altro, Diverso st. Altro o Altra cosa.

detto su

ALTRI COMPAGNI O ALTRI CUSSI, Altrettali o Altrottali, Altri simili. ALTRI, DE ALTRI, A ALTRI, DA ALTRI, Altrui, vale quanto Altro, ma non ha relazione se non ali'uomo, e regolatamente non s'adopera nel caso retto: come ne'seguenti esempi. Le cose alirui o d' altrui o L'altrui assolut. detto in forza di sust. Dite altrui o ad altrui. Non per odio altrui o d' altrui. Uccidere altrui. Con altrui. Farsi in contro altrui o ad altrui. Saper da altrui. Per le altrui cose. Più l' altrui fallo che il mio mal mi duole CHE I ALTRI GODA, Che gli altri godano.

SE NO TI GA ALTRO, Se non hai altri moccoli o simili: cioè Se non hai altro assegnamento.

D'ALTRA PARTE, Altronde, Da altro

canto.

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ALTRO!, coll'ammir. Di là cioè Assai più; Molto più ; In oltre ALTRO CHE BECAURE, Son altro che punture d'assilli, cioè Assai maggiori SE NO ALTRO, detto a modo avv. Almeno; Per lo meno; Intanto.

GHE VOL ALTRO ! Maniera fam. È altro male che di biacca! Di altra tasta ha bisogno la piaga! Vi vuol altro che stoppa e chiara d'uovo! cioè Il male o il disordine esige ripieghi maggiori.

No T XE BON DA ALTRO CHE DA LAVAR I PIATI, Va via, tu non sei da altro che da lavar le scodelle.

ALTURIAR, v. T. antiq. Altoriare, Voce parimenti antica e vale Aiutare.

SI DIO M'ALTURIA, Se Dio m'aiuti, m'assista.

ALTURIO. CIGAR ALTURIO, V. CIGAR.
ALUME, s. m. V. Lume de roca.
ALZADA, s. f. Alzamento; Alzata o Alza-
tura, L'alzare, l'elevazione.
ALZANA, s. f. Alzaia, Quella fune che ser
ve a tirar le barche per l'acqua,
MOLAR L'ALZANA,
Allentare o Staccare

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superbire; Alzare il viso o la coda; Menar orgoglio.

ALZAR I FOLI O I REGISTRI, detto fig. Pigliare o Prendere baldanza; Venire in superbia; Dar alto.

FAR ALZAR I FOLI A QUALCUN, detto fig. Titillare, che dicesi anche Infiammare; Invogliare; Suscitare.

Alzare le carte o Alzare assolut. vale Separar il mazzo in due parti prima di distribuir le carte a' giuocatori.

ALZAR LE VELE, V. GHINDAR. ALZARSE DAL LETO, Scorcare; Rizzar si; Levarsi; Sorgere; Surgere; Uscir del letto.

ALZARSE IN PONTA DE PIE, le punte de' piedi.

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AMARO, Voce di che talora si gergo pronunzia in forza di sust. e che significa Gergo; Parlare furbesco. Rizzarsi sul

Sollalzare.

Rialzare.

s. m. V. ARZare.

ALZAR UN POCO, TORNAR A ALZAR, ALZERE, ALZÈTA, s. f. (colla z aspra ) T. fam. Basta. Piega che si fa con cucitura abbozzata dappiè o in alto alle vesti lunghe propr. de'bambini e fanciulle per poterla disfare, od accrescerne occorrendo la lunghezza. V. FILZETA.

ALZETAR, v. Lavorare in baste. V. AL

ZÈTA.

ALZO (colla z aspra) s. m. Alzata; Alzamento, in T. de' Calzolai, chiamansi que' pezzi di cuoio che si mettono sopra le forme per ridurre le scarpe alla necessaria lunghezza.Corrisponde al francese Hausse. ALZO, dicesi da alcuni talvolta per ZETA, V. AMALA, add. Ammalato o Malato.

AL

COSSE DA AMALAI, Sottigliume, dicesi comunemente di Cibi di poca sostanza.

COMODETA DA AMALAI, V. COMODeta. AMALAIZZO

AMALATA add. Ammalaticcio; Malaticcio; Ammalatuccio; Ammalazzato; che dicesi anche Maleo; Malescio; Cagionevole; Cagionoso; Infermiccio; Valetudinario.

Malnaturato; Malcubato; Tristanzuolo; Sparulo; Afato; Afatuccio; Gracile, direbbesi di mala complessione. AMANCAR, v. Mancare, Restare, Non essere il dovuto numero o quantità. AMANCO, s. m. Mancanza; Scemo, Difetto, Diminuzione, Scemamento, Il meno. AMAR, v. Amare - Trasamare, val Ama

re accesamente, eccessivamente trare, Amare disordinatamente.

Idola

Amare, val anche per Bramare, desiderare o voler piuttosto.

No AMAR PIÙ, Disamare, Cessar d'a

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PARLAR IN AMARO e SMARTIR L'AMARO, V. PARLAR e SMARTIR.

AMARÒTICO, add. Amarognolo, Che ha

dell'amaro.

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AMAZZA O AMAZzAo e Mazza o Mazzào,
add. Ammazzato; Ucciso; Interfetto.

Ammazzato è anche Voce popolare d'in-
giuria o di disprezzo, tanto diretta ad una
persona, come se si dicesse Maledetto;
Briccone; Manigoldo; Galeone o simili,
quanto ancora a Checchessia che riesca
incomodo dannoso e fastidioso. Leggesi
nelle lettere del Magalotti, Solamente que
gli ammazzati Buccheri mi sono usciti
affatto di grazia.
AMAZZAR, v. V. MAZZAR.

AMBASSADA, s. f. V. IMBASSADA. AMBASSADOR, s. m. V. IMBASSADOR. AMBIGU, s. m. Parola francese ch'è anche qui in uso, e vale Pasto o Merenda a guisa di cena, il cui servito è insieme di carni e frutte.

AMDIZIOSETO, add. Ambiziosello.
AMBIZAR, v. T. del Lotto, Giuocar per
ambo; e dicesi Quando tre o più numeri
giuocati per terno, si giuocano anche per
ambo.

AMBO, s. m. Ambo, che nel plur. dicesi Am-
bi. Due numeri giuocati al lotto.

ZOGAR PER AMBO, V. AMBIZAR.
AMBRA, s. f. Ambra, Sostanza bitumino-
ɛa concreta di colore per lo più giallo, la
quale confricandola in un panno ha l'atti-
vità di attrarre la paglia.

COSSA CHIARA COME L'AMBRA, Cosa chiara specchiata, Evidentissima. V. CHIARO. AMBRACAN, s. m. Voce disusata, Ambracane, Ambra odorifera che sembra esser lo stesso che Ambra grigia.

AMBRO s. m. Chiamasi da Pescatori di Val-
le una specie di Amo, che non ha barbet-
ta come gli ami ordinarii, ma la punta ri-
voltata della seguente figura)
con cui si pesca a lenza V. ToGNA.

AMBROSIMA, V. MANDOLA.

AMBROSIO, Ambrogio e Ambrosio, Nome proprio di uomo.

AMBULISE. V. OCHIO DE S. LUCIA.
AMBUÒRO, s. m.

Arcanna, Specie di ter

ra rossa della quale i falegnami costruttori di barche si servono per tignere i cordoni con cui segnano il loro legno che han

no a segare.

AMEN-DORMIR FINA AMEN, Dormire assai, lungo tempo; Dormire fino all'alba de'tafani, cioè sino al mezzodì. V. DORMIR. A MENADEO, modo avv. A menadito o su per le dita, vale Per l'appunto, benissimo. SAVER O FAR UNA COSSA A MENADEO; CoNOSSER UNO A MENADEO, Sapere, Fare, Conoscere e simili a menadito o su per le dita o per la punta delle dita, vagliono Benissimo, Per l'appunto.

AMIA, s. f. (dal lat. Amita) Zia, Sorella del padre o della madre. AMICIZIA, s. f. Amicizia,

FAR AMICIZIA, Inamistarsi; Amicarsi; Strignere amicizia.

FAR DE LE AMICIZIE O MOLTE AMICIZIE A UNO, Amorevoleggiare uno, Fargli atti amorevoli per contrassegno d'affetto.

PATI CHIARI AMICIZIA LONGA, V. PATO. DESTACARSE UN TANTIN A LA VOLTA DA UN'AMICIZIA, Discucire l'amista, Modo fig. che vale Distaccarsi a poco a poco dal

l'amicizia. V. MESTÀ.

AMICIZIETA, s. f. Piccola amicizia, Amicizia di poco conto.

AMIGAZZO, s. m. V. AMIGON.
AMIGHETO, s. m. Piccolo amico; Amico
da poco; Amico di cappello.
AMIGO, s. m. Amico.

AMIGO DE CAPELO, Amico e guarti, Ami

co sospetto.

AMIGO INTIMO, Amico distretto o intrinseco; Fratello giurato. Di amore e di fede incollati e confitti.

AMIGO PER INTERESSE, Amico da bonaccia, cioè Amico in buona ventura. AMICI COME CANI E GATI, V. in CAN.

ESSER AMIGO DE QUALCUN, Dirsi con alcuno - ESSERGHE AMICISSIMO, Essere perduto d'alcuno; Non veder più avanti nè più qua nè più là; Non vedere alcuno a mezzo, cioè Volergli il meglio del mondo.

FARSE AMIGO DE QUALCUN, Amicarsi; Guadagnar uno.

GHE VOL DEI AMICI, Chi non ha amici non fa gran fortuna, Prov. chiarissimo. I AMICI SE CONOSCE AI BISOGNI, Calamiamista. scuopre

I VERI AMICI XE POCHI, Chi vuole amici assai ne provi pochi, cioè Nel provarli molti mancano.

A L'AMIGO CURIGHE EL FIGO etc. V. PER

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VB AMIRO, Espressione fam. che è come si dicesse Vi guardo con istupore, con sorpresa, con ammirazione; & dicesi ad alcuno talvolta così nel senso di lodarlo per la disinvoltura delle sue azioni, come anche in sentimento di rimprovero per qualche imprudenza. AMISTA, V. MESTA.

AMITO, s. m. Amido, Materia spremuta da grano o da barba di gichero, che serve dar la salda alla biancheria. per

DAR L'AMITO, Inamidare; Dar l'amido; Saldare; Dar la salda: dicesi della biancheria.

AMITO, s. m. Ammitto, Quel pannolino con due nastri da legare, che si mette in capo il Sacerdote quando si para. AMNISTIA, add. Graziato dell' amnistia. Nell'uso però i Tribunali dicono Amnistiato.

AMO, s. m. Amo, Uncino d'acciaio notissimo che serve per pigliare i pesci. (V. ToGNA e TRESIOLA) Spaderno chiamansi Tre ami che con alcune funicelle si legano ad uso di pesca. V. AMBRO. AMOBIGLIAR, v. V. MOBIGLIÅR. AMOLER, s. m. Susino, Albero che produce le susine. V. AMOLO. AMOLIO, add. Ammollito e Mollito. AMOLÌR, v. Ammollire o Mollire ; mollare e Rammollire, Far molle. Ammollire, detto fig. vale Addolcire, Intenerire.

Ram

AMOLIR EL CORPO, Ammollire; Ammorbidare; Ammorbidire, Sciogliere il ventre.

AMOLIR UNA COMPOSIZION, Locuz. degli Speziali, Malassare, cioè Intridere gl'ingredienti per renderli più morbidi, più pastosi e appiccaticci.

AMOLO, s. m. Susina. Frutto notissimo

dell'albero Susino.

AMOLO AQUAROLO, Susina acquaiuola, Frutto primaticcio.

AMOLO DE FRANZA, Mirabella; Susina di Provenza.

AMOLO SALVADEGO, Prugnola, Frutto più piccolo degli altri. V. MAROBOLAN. AMONIZION, s. f. V. COREZIÓN.

ASCOLTA LE AMONIZON, Se t'è detto, tu hai meno il naso, ponviti la mano: cioè Non fare beffe degli avvertimenti anche nelle piccole cose o inverisimili. AMONTAR, v. Rilevare; Sommare dicesi

de' numeri d'una somma. AMİR,

s. m. Amore, Sentimento di tenerezza e benevolenza.

Amore, preso in mala parte, significa Desiderio libidinoso, che direbbesi anche Amor carnale o Amoraccio TELESSA, Amor di tarlo, Che ama solo per AMOR INutile Amorazzo, fu detto all' Amore

contadinesco.

Amore, dicesi per Cura, attenzione Aver o Non aver amore alla roba.

Amon, dicesi per Gusto, Sapore-BRODO CHE NO GA AMOR NE SAUR. V. SAOR. AMOR DE FRADEI, V. FRADÈLO.

AMOR FA AMOR E CRUDELTÀ CONSUMA AMOR, Amore è il vero prezzo con che si compra amore; Amore non si compra nè

si vende, ma in premio dell' amore amor si rende: Dall'amore nasce l'amore. Il mele si fa leccare perch' egli è dolce.

FAR L'AMOR, Far all'amore o l'amore, Far da innamorato.

FAR L'AMOR CO LE OCHIAE, Fare agli occhi. V. MAGNAR COI OCHI in MAGNAR. FAR L'AMOR A QUALCOSSA, Uccellare ad alcuna cosa, vale Desiderarla con avidità. L'AMOR FA FAR DE TUTO ), Amor regge

il suo regno senza spada; Amor regge senza legge; Alla forza d'amore soggiace o gni valore; e vagliono che Tutto cede al

l'amore.

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AMORFA, s. f. Amorfa fruticosa, Frutice detto da Sistematici Amorpha fruticosa.È nativo della Carolina, e ve n' ha anche nel nostro pubblico giardino a Castello. AMORIN, s. m. Amorino; Amoretto, Amor leggiero UN AMORIN, Un Cupidino, Etatuetta di Cupido. AMORINI,

s. m. Amorino o Amorino d'Egitto o Amoretto, Pianta erbacca detta da' Sistem. Reseda odorata, che si coltiva anche fra noi pel grato odore, come di pesca, che tramandano i suoi fiorellini. AMOROSISSIMO, add. Amorosissimo Madre carnalissima de' figliuoli, vale A

morosissima.

AMOROSO, add. Amoroso, Pien d'amore, Amorevole.

Amatorio, direbbesi nel senso di passione disonesta.

AMORTIZAZION, s. f. V. FRANCAZION.

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AMUÈR, s. m. Moerro. Stoffa di seta massiccia, e per lo più a onde — Grossagrana, dicesi alla stoffa di seta più forte del Moerro ordinario.

AMUNANO, Già un anno; Un anno fa ;

Ha un anno.

AMUTINARSE, v. V. SOLEVarse.

ANA, s. f. Anna, Nome proprio di femmina DON' ANA SPASSIZA, V. DON' ANA. ANALISI, s. f. Voce che usasi fra noi sempre fig. e ne' seguenti modi.

IN ULTIMA ANALISI, All ultimo o All' ultimo degli ultimi o Da ultimo o In ultimo, vagliono per Ultimamente, Alla fine, Finalmente; e anche In istretto senso.

per

FAR UN' ANALISI, Analizzare o Far l' analisi; detto per traslato, vale Esaminare diligentemente un discorso, una proposi zione etc.

ANALIZAR, V. ANALISI.

ANARA, s. f. Anitra o Anatra ed Anetra, Uccello acquatico ma domestico, notissimo, detto da' Sistem. Anas Boscas varietas domestica.

ANARA SALVADEGA, Anatra salvatica o Germano minore (V. MAZGRIN) Appartie ne al genere dei Germani, e dicesi da' Sistematici Anas Boscas varietas fera. CAMINAR DA ANARA, V. CAMINAR.

MAGNAR L'ANAra el frimo d'Agosto, V. AGOSTO.

ANARETA, s. f. Anitrella, Anatrella, Anitraccio, Piccola anitra o giovane.

Anareta de pesSE, T. de' Pizzicagnoli, Chiamasi volgarmente quell'Involto di carta in cui i pizzicagnoli di Venezia mettono il pesciatello fritto che vendono, fatto l'involto stesso quasi a imitazione grossolana di anitrella notante.

di

ANARETA dicesi pure a una certa forma pane, forse perchè somiglia un poco alla figura di quell' animale. ANARIN, s. m. Anitrino, Il pulcino dell'a

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meche, Congiunzione contrariante-AN

CA SI BEN CHE NO GO VOGIA,

non sia di buona voglia. ANCHIO, V. INCHIO.

Ancorché io

ANCIN, s. m. Uncino; Oncino; Appiccagnolo; Attaccagnolo; Rampino, Strumento di ferro per attaccarvi che che sia.

ANCIN DA CALAFAI, Uncino da calafato, detto ancora Becco corvino, Uncinetto di ferro col quale i calafati cavan fuori de' commenti la stoppa vecchia.

ANCIN DA BESTIE, Randello, Quel pezzo di legno piegato in arco che serve per istrignere e fermare le some al corpo de' giumenti, come pure le carrate di legne, di fieno etc.

ANCIN D'UN RELOGIO DA SCARSÈLA, Pendente Dicesi la parte del bossolo d'una mostra a cui s'attacca la catena o il cordone.

CHIAPAR CO L'ANCIN, Uncicare o Uncinare; Dar d' uncino o d' uncico.

-

TUTI ANCINI O RAMPINI, detto metafor. Tutti appicchi o pretesti o cavillazioni. V. ENDEGOLO e RAMPIN Appiccarsi a' rasoi, vale Ricorrere per disperazione anche a cose nocive, V. TACARSE SUI SPECHI, in TACAR CATAR DEI ANCINI, Pigliar l'occasione del petrosemolo, Pigliare de' pretesti vani.

DAR QUALCHE ANCIN DA TACARSE, Dare appicco, È favellare di maniera ad alcuno ch'egli possa appiccarsi, cioè Pigliare speranza di dover conseguire quello ch' ei chiede Addentellato sust. dicesi di Cosa che porga occasione di produrne una si

mile.

ANCINA, add. Uncinato o Oncinato, A

dunco.

Auncinato, Pigliato coll' uncino. ANCINAR, v. Uncinare; Aoncinare, Pigliar coll' uncino.

ANCINETO, s. m. Oncinetto; Gangherello, Fil di ferro o d'ottone che serve per af fibbiare; e dicesi anche Uncinello; Raffio ANCIPRETE, s. m. voce bassa Arciprete. ANCÒ, V. ANCÙO.

ANCORA, s. f. Ancora, Strumento di ferro con raffi uncinati, il quale gettato in mare legato ad una gemona, serve per arrestare la nave e tenerla ferma. Le sue parti sono le seguenti.

-Fu

GIRLANDA, Cicala dell' ancora e Grillanda o Ghirlanda, Quel grosso anello ch'è stabilito nell' occhio dell' ancora, a cui si ormeggia la gomona CAPON DE LA GIRLANDA, Bozza della cicala, Corda stabilita al castello di prua, di poppavia alia grua di cappone (V. Bozzin, DesnozZAR, CAPON)-BUSO DEL BASTON, Occhio, Quell'apertura rotonda nella parte superiore del fusto in cui entra la cicala STO, Fusto o Asta dell' ancora, dicesi al Lungo e tondo pezzo di ferro che ha nell'occhio attaccata la cicala e nell' altra estremità le marre MARE, Marre si dicono que'due bracci dell'ancora che ad una delle estremità dell'asta fanno una quasi croce angolare Patte dell' ancora sono li due pezzi di grossa lamina di ferro di figura triangolare, annesso uno a ciascuna estremità delle marre - CIPO, Ceppo del

-

AND

l'ancora, Legno sotto l'anello dell'ancora. Traversar l'ancora, vale Metterla lungo il lato del vascello per rimetterla nel suo luogo. ANCORAGIO, s. m. Ancoraggio, dicesi in T. Mar. al Posto dove si getta l'ancora in

mare.

Ancoraggio, si chiama non meno la Gabella che si paga per fermarsi in porto. ANCORARSE, v. Ancorare o Ancorarsi, Fermar coll' ancora gittandola in mare, che dicesi anche Ormeggiarsio Dar fondo. Afforcare, Calare o gettare una seconda ancora. V. ARMIZAR. ANCOROTO, s. m. Ancorotto, T. Mar. Piccola ancora che serve per afforcarsi o per tonneggio.

Ancora d'ormeggio o di andrivello, Piccola ancora che s'usa per ormeggiarsi da un luogo all'altro. ANCROGIA O INCROCIA, add. Ancroia è nome usato sust.da varii autori, e suona Donna vecchia grinzosa e deforme. Ma nel sentimento vernacolo, detto per agg, a persona, vale Cagionevole; Cagionoso; Fisicuzzo; Tristanzuolo; Concafessa, cioè Che ha роса sanità.

ANCUO (e anticamente Axcòr) che altrove si dice Avcò, e ANCUò (Voci che si hanno per sincopate dal guastato latino de bassi tempi, Hanc hodie) Quest'oggi; Oggi; Oggidi; Oggigiorno.

IN ANCUO O AL DI D'ANCO, Al dì d'oggi; Odiernamente; Orgi, In questo giorno; In questi tempi; Ne' tempi presenti.

A LA MODA D'ANCUo, Al modo d' oggidì. DE BEL ANCO, Dentro il giorno d' oggi; Dentro a questa giornata.

ANCUO OTO O ANCUO QUINDESE, Oggi a otlo o a quindici giorni; e si esprime tanto per li passati che per li futuri.

PENSAR A L'ANCUO E NO PENSAR AL DO

per

MAN, Cavami d'oggi e mettimi in domani, Non t'infastidire lo futuro. ANCUZENE, s. m. Ancudine o Incudine, Strumento di ferro sul quale i fabbri battono il ferro per . lavorarlo Tasso dicesi l' Incudine grossa. Zoco DE L'ANCUZENE, V. Zoco.

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ESSER TRA L'ANCUZENE EL MARTELO,

Essere fra l'incudine e'l martello; Esser tra Scilla e Cariddi, fra le forche e S. Candida, fra l'uscio e 'l muro, Aver Bisogna bere

ricoli da tutte le bande

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pe

o affogare; Trovarsi fra il rotio e lo stracciato, Pericolare per ogni verso Fuggir l'acqua sotto le grondaie, vale Cercando di fuggir un pericolo incorrerne un altro.

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ANCUZENELA, s. f. Bicornia o Caccianfuori, Sorta d'ancudine con corna lunghe, della quale si servono i fabbri e coloro che fanno figure o lavoro di cesello. ANCUZENETA s. f. Ancudinetta e Aneudinuzza, Piccola incudine. ANDA, s. f. Andare; Andamento, Guisa di portarsi, tratto, maniera. AVER UNA BELANDA, Aver un bell' andare, una bella andatura.

ANDAR DE ANDA, V. ANDÀR.

CONOSSER A L'ANTA, Conoscere all' andare, all andamento.

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AVER UN CATIVO ANDAR, Aver una cattiva andatura, Un cattivo camminare.

SUL VOSTRO ANDAR, Fatto alla vostra foggia o maniera Sulla vostra taglia.

COSSE DE STO ANDAR, Cose di questo andare, cioè Di questa fatta.

ANDAR DEL CAVALO, Andatura o Andare, Modo di camminar del cavallo e bestie simili. V. CAMINARI DEL CAVALO, in CAVALO.

A LONGO ANDAR, A lungo andare, posto avv. Col tempo, Con lunghezza di tempo. Co L'ANDAR DEL TEMPO, Col tratto del tempo, cioè cel passaggio del tempo. ANDAR v. Andare, Far cammino.

ANDAR A BARONOVv, Andar girone; Andare a zonzo, V. ANDAR A LINDON.

ANDAR A BRUOLONco, Andar pe' suoi piedi: dicesi Delle cose che vadano secondo l'ordine della giustizia e e della convenienza.

ANDAR A CA DEL DIAVOLO CALZÀ E VESTIO, Andare a sua posta a casa del diavolo in pianelline o in peduli o a calze solate.

ANDAR A CAGAR, Andare a sella; Andare al cesso; Andare · ANDE A CAGAR, Eh vu via. Modo di rispondere quando si mostra di non credere a ciò che vien detto.

ANDAR A CAMIN FRANCESE, Andare per linea retta; Navigare a golfo lanciato. ANDAR ADASIO, V. ADASIO.

ANDAR A CONTRARIA, V. ANDAR CONTRO

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