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tempi Veneti una Magistratura Senatoria, composta di tre patrizii col titolo di Savi alle acque, eletti dal Senato, e di altri tre col titolo di Esecutori alle ch'eran acque, nominati dal Maggior Consiglio. V'era ancora un Collegio all' acque di quaranta senatori, da cui si estrarváno varie Deputazioni, che dicevansi ZONTE, Giunte, per attendere alla materia dell'ac

que, e preservar la capitale dalle inondazioni del mare.

AQUA DE MAR, s. f. Aqua marina, Pietra preziosa la quale ha la sua cristallizzazione di forma poligona: il suo colore è

verdastro.

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Acquaiuolo, dicesi pure a Chi dà l'acqua ai prati per irrigarli. V. PORTAQUA, AQUARIÒLA, s. f. La Femmina dell' Acquaiuolo, che per analogia di altre voci consimili potrebbe dirsi dequaiuola o Acquaruola.

per

far cor

AQUARO, s. m. Voce agr. Bocchetta. Quell'apertura che si fa nelle capezzagini che traversano il campo seminato rer l'acqua fuori con più facilità. Dicesi anche Acquaio o Solco acquaio. AQUAROSA, s. f. Acquarosa o Rosata. Acqua preparata con rose. Mucchero si dice a Quella in cui siano state infuse le rose o le viole.

AQUAVITA, V. AQUA DE VITA. AQUAZZA, s. f. Acquaccia, Acqua cattiva o corrotta - Acquazzone, Gran pioggia e continuata, che dicesi anche Acquagione e Acquazione.

AQUE D'ONGARIA, Acqua della regina, Acqua minerale, di cui si fa uso anche di noi. presso AQUETA, s. f. Acquetta; Acquicella; Rivo; Rigagno; Rigagnolo, Piccola acqua

corrente.

Acquerugiola; Acquerella; Spruzzaglia, Pioggia minutissima.

AQUETA DE COLA, Acqua, dicesi a Quella materia che stemperata coll'acqua si dà a' drappi per crescer loro la lucentezza e distenderli.

AQUETA DE VIN, Chiarello, vale Vino molto annacquato; che anche dicesi Acquaticcio.

AQUILA, s. f. Aquila, La regina degli uc celli. Molte sono le specie di quest'animale. Quella che noi conosciamo e che alcune volte si piglia, è detta Aquila nera o valeria, e da Linn. Falco Melanetus, ma non è della grandezza delle altre.

CRIAR COME UN'AQUILA, V. CRIAR. AQUÒN, V. AQUAZza. AQUOSO, add. Acquoso; Acqueo o Acquidoso e Acquitoso.

TEREN AQUOSO, Terreno acquitrinoso o acquidrinoso.

grano.

ARA (dal latino Area) s. f. Aia, Spazio di terra accomodato battere il per ARA PICOLA, Aietta. COLMO O COLMegna de l'ara, ne, Quel sito dell' aia più alto ove si abbarcano le gregne. V. CAVACIÓN.

Barco

PAGARSE SU L'ARA, Pagarsi in sull' aia, detto fig. Pigliar congiuntura sicura di farsi pagare, Pagarsi prontamente.

QUANTO POL STAR IN T'UN'ARA, Aiata, Tauta quantità di grano o di biade in paglia, quanto basti a empiere l'aia.

Di

METER SU L'ARA, Inaiare il grano, stendere le spiche sull' aia per batterle. ARA o anche ERA, S. f. T. de' Vetraii, Camera o Tempera, Dicesi a quel luogo so

pra

la fornace in cui si mettono i vasi di vetro appena fatti per erogiolarli, cioè perchè perdano gradatamente la roventezza e possano stagionare e freddare. In questo senso si dice anche Temperare o Dar la tempera ol erogiòlo.

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cesi Arare, quando la palla del cannone strisciandosi terra la smuove come faper rebbe l'aratro.

ARAR DRETO, Locuz. fam. fig. Arar diritto, Rigar diritto, vagliono Far che che sia per l'appunto.

A RASO, modo avv. V. Raso.
ARATIVO, add. Lavoratio; Lavorativo;
Lavoratoio. Agg. di Campo o terra accon-
cia ad essere lavorata.
ARATRO. V. VERSURO.
ARBA, Voce triviale, V. ERBA.
ARBORAR, V. V. ALDORÀN.
ARBORE O ARBORO, V. ALBORO.
ARCA, s. f. Arca; Sepoltura; Sepolcro,
che dicesi anche Tomba; Avello; Urna;
Conca; Sotterratoio.
ARCA DE SIENZA,

Arca di scienza; Ar

ca di Noè, dicesi di Uomo dottissimo. ARCA DE VITUPERIO, Mariuolo; Scellerato. V. SPIUMA.

ARCADA, s. f. Arcata; Arcale; Arco; Volta. Arco di ponte o di porta.

ARCADA DE VIOLIN, Arcata, Tirata di plettro.

ARCANO, s. m. Arcano, Segreto

- Far

arcani, Tenere in credenza; in sè, Usar

silenzio.

ARCÀR, v. Archeggiare, Torcere o piega

re in arco.

ARCARSE, parlandosi d'un vascello, Arcarsi, vale Curvarsi in arco; e questo accade alla colomba d'un vascello, le cui coste si sono piegate o per accidente o per vecchiezza.

ARCAZA, s. f. Chiurlo, detto da Linn. Scolopax arcuata maior. Sorta d'Uccello notissimo che frequenta i grandi acquitrini; che ha il becco lungo, inarcato al di sotto. Chiamasi anche Chiurlo reale o Fischione maggiore,per distinguerlo dal minore (TARAGNOLA). Quest'uccello nell'ornitologia di Latham forma ora parte del genere Numenius, col nome di Numenius

arcuata.

ARCAZA VERDE, s. in. Mignattone. Altro uccello acquatico che frequenta particolar mente le valli d'acqua dolce; che ha il beeco lungo arcuato, le gambe lunghe verdastre, tutta la parte superiore delle ale e del corpo colorita d'un bel verde a riflessi metallici, e il di sotto di rosso cupomarrone. Fu chiamato da Linn. Tantalus Falcinellus e da' moderni Ibis Falcinel lus. I Francesi gli dicono Courlif verd d'Italie. Qui è raro.

ARCHETO, s. m. Archetto; Arconcello;
Archicello,
Piccolo

arco.

ARCHETO DA VIOLIN, Archetto; Plettro. ARCHETO DA OSELI, Archetto o Saeppodi legno lo. Ingegno formato con un pezzo arcuato, con cui si pigliano gli uccelli. Tendere gli archetti agli uccellini - Sear pello, chiamasi Quello strumento da pipoco gliar uccelli, fatto con due archi lungi un dall'altro, in tre i quali si pone il cibo allettarli. per

di

ARCHETO DA BARON, detto fig. Ghermi nella; Furberia; Baratteria, Macchinazione posta in opera per inganno altrui.

ARCHIMIA, s. f. Alchimia e Archimia, Quasi dicasi la Chimica più sublime. V. LAPIS FILOSOFORUM.

STUDIAR D'ARCHIMIA, Stillare o Beccarsi il cervello, vale Affaticar l'intelletto. Stuzzicare i ferruzzi,Ingegnarsi. Lavora re d'alchimia, Operare con artifizio. V. SCRIMIA.

ARCHIMISTA, s. m. Alchimista; Colui ch'esercita l'alchimia. Col solo dire. Il tale soffia, s'intende senza nominarlo, ch'egli è Alchimista. ARCHITRAVE, V. SOGIER. ARCHIVIO, s. m. Archivio.

CARTA MESSA IN ARCHIVIO, Carta archiviata, e quindi Archiviare, Riporre in ar

chivio.

ARCIDIÀMBARNE, s. m. Arcidiavolo o Arcidemonio, Accresc. di Diavolo e Demonio.

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ARCISTUPENDONAZZISSIMO, add. Voce ditirambica, accresc. di STUPENDONAZV. ARCO, s. m. Arco, T. d'Architettura. Arcale, dicesi propr. l'Arco della porta o simili. Rigoglio o Sfogo, l'Altezza massima delle volte e degli archi Sesto, la Curvità degli archi — Imbotte, la Superficie dell'arco d'un ponte dalla parte di sotto per quanto è lunga e larga ARCO VALANGHIN, Arco di tutto sesto: cioè Di mezzo cerchio-FAR FORTI I ARCHI, Fiancare; Far forti i fianchi.

ARCO DA CUNE, V. CERCHIO DA Cune. ARCO DA VIOLIN e simili, Archetto 0 Plettro. Quello con cui si suona.

ARCO DE LE CEGIB, Arco; Arconcello delle ciglia.

PIEGAR IN ARCO, Archeggiare; Inarcare; Incurvare.

ARCOCELESTE, V. ARCOVERZENE. ARCOGER, v. T. antiq. Cogliere ; Raccogliere.

ARCOVA, s. f. Arcoa; Alcovo; Arcova, Ricetto capace ď 'un letto e di pochi arnesi, la cui fronte è per lo più fatta ad arco. ARCOVERZENE o Arco celeste, s. m. Arco baleno; Arco celeste; Iride. ARCUMBE, Voce antiq. quasi Arco bello, e vale Arco baleno. V. ARCOVERzene. ARDIA, V. ALDIA.

ARDIO, V. Anso.

ARDIO, detto per voce fam. Divorato; Consunto EL LA GA ARDIA QUELA MANESTRA, E' se la pappò o ingoiò in un momento o in un fiato. ARDİR, s. m. Ardire ; tezza, Audacia.

ARDİR,

Ardimento; Ardi

v. Ardire, Aver ardimento. Detto fig. Consumare; Distruggere ; Divorare EL S'HA ARDIO TUTO, Egli ha del tutto consumato o distrutto il suo stato.

ARDITÈTO, add. Alquanto ardito, Ardito anzi che no. Arditello, non trovasi nella Crusca. ARDITEZZA, s. f. V. ARDIR, nome. ARDITON, add. Arditissimo, super), di Ardito, sfacciatissimo. V. SPAZZADON,

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ARECORDO, V. RECORDO.

AREDODESE, s. f. Befana o Befania, chiaman le donnicciuole Quella larva o buona o cattiva che, secondo esse, vien nelle case per la via del cammino del focolare la notte avanti l'Epifania, onde fanno che i ragazzi appicchino le calze ai cammini, acciocchè le Befane gliele empiano di roba o buona o cattiva, secondo che essi si sono bene o mal comportati. Befana si prende come il Ceppo, per una specie di mancia o regalo. V. BONAMAN.

DAR L'ARBDODESE O PAGAR L'AREDODESE, Dar la befana o Far ad alcuno la befana.

Befana in generale si dice pure come Orco; Tregenda; Trentamila; Trentavecchia; Biliorsa; Versiera, in sign. di Spauracchio per intimorire i bambini. AREDODESE, Dicesi anche per traslato a Donna brutta e malfatta, di cui vedi alla voce MARANTEGA.

AREDOSSO, modo avv. V. REDOSSO.
ARÈLA, s. f. V. GRISIÒLA.

ARENA, s. f. Matraccio, Vaso di vetro a guisa di fiasco con collo lungo ad uso di Stillare.

ARENAR, v. T. Mar. Arrenare o Incagliare, Dar in secco, e dicesi delle navi.

ARENARSE, detto per traslato, Arrenare, vale Esser impedito sul più bello dal proseguire qualsivoglia azione o negozio. ARENTE O DARENTE, avv. Appresso; Presso; Appo; Vicino; Accanto; Accosto; A lato.

ANDAR ARENTE, Accostarsi; Avvicinarsi; Appressarsi.

DAR ARENTE, Dar rasente, cioè Tanto vicino ch'e' si tocchi quasi la cosa ch'è allato.

SON ARENTE A SETANTATRE ANI, Son di presso a' settantatre anni.

ARENTE A QUESTO, Maniera che vale, Di soprappiù; Sopra mancia; Giunta di soprappiù; In oltre

ARENTE DE NO SA

VERGHENE, Per giunta di non saperne. ARÈNTEGHE, Ailato a quello o'a quella. AREPOSSO, V. REPOSSO.

ARETA, s. f. Aietta, Piccola aia dove si batte il grano.

ARFIAR, v. Alitare, Propr. è Mandar fuori l'alito a bocca aperta. Respirare si dice dell' Attrarre che fanno gli animali l'aria esterna, che dicesi anche Fiatare o Rifiatare.

ARFIER, s. m. Alfiere, dicevasi sotto il

Governo Veneto, a quell' Uffiziale di goletta che nei reggimenti d'infanteria portava l'insegna. Quello della Cavalleria dicevasi Cornetta. Ora si chiamano Portainsegna.

ALFIÈR DEI SCACHI, Alfiere; Delfino;

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Alfido, Pezzo degli scacchi, ch'è il terzɔ de' principali pezzi che fiancheggia il Re e la Regina.

ARFOSSAR, v. V. Refossår.

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ARGAGNO s. m. Fabbrica della tira, Edifizio composto d'un cilindro coperto di cardoni, con cui si scardassano i pannilani.

ARGAGNÒTO, s. m. Scardassiere, Colui che cava il pelo a' panni collo scardasso.

ARGALIFO, s. m., Versuzia, Macchinazione posta in opera per inganno o danno altrui. Mulinello; Rigiro; Andirivieni; Involtura; Arzigogoli, diconsi le Invenzioni sottili e fantastiche. V. IMPIANTo, ENDEGOLO.

VU SAVÈ QUANTI ARGALIFI SE CATA CO NO SE VOL PAGAR, Voi sapete quanti bindoli e quanti arzigogoli e gretole trova un mal pagatore.

COSSA XE STI ARGALIFI? Che cosa sono queste involture, queste bindolerie? Maniera di rimprovero ad uno che cerca d'ingannare.

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ARGANA, s. f. Argano; Arganetto; Arganello, Strumento da tirar pesi bera, Strumento di legno intorno a cui s' avvolge un canapo per uso di tirar in alto pesi Aspo dicesi a quel legno sopra il quale s'avvolge il canapo Verricello si chiama Un'altra sorte di strumento meccanico, ch'è una specie di argano ́da tirar pesi.

ARGANA DA ORESI, Cinghia o Cigna. Se ne servono gli Orefici per tirare.

GHE VOL LE ARGANE A FARLO VEGNIR, Ci vogliono gli argani o le tanaglie per farlo venire. Far che che sia tiratovi collargano o a forza d'argani, per dire Ch' egli fa quella tal cosa molto mal volentieri. Andare alla dura, si dice di Chi fa una operazione per forza. Ci vogliono mille stoggi, mille lotte, mille invenie o cerimonie o fregagioni, mille moine etc. PARLAR CO L'ARGANA, Ponzare, dicesi di uno che non possa o non voglia favellare se non adagio Parlar colle seste o per supplica, detto fig. vale Parlar con cautela.

ARGANELA, s. f. Barganella, T. Mar. Pezzi di legno curvi da un capo, che servono ad innalzar le sponde delle lance. ARGENTARIA, V. ARZENTARIA. ARGENTIN, T. degli Stampatori, Parigino, Il più piccolo dei caratteri di stam

pa.

ARGENTINA, s. f. Antica moneta d' argento che non è più in corso, venuta da Argentina o Strasburgo, Città di Francia, la qual era del valore di lire 4 venete. ARGUZIA, s. f. Arguzia, Concetto arguto, motto, facezia. Arguzia frizzante, vibrata, pungente, spiritosa, pronta. ARGUZIA MINCHIONA, Concettino; MonPiccolo motto. nino, Concetto puerile,

DIR SEMPRE ARGUZIE, Concettizzare Formar concetti o concettini. Essere tra sportato dal desio d'argutezze. Essere ar guto o argutetto.

"

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ARI

ARI, Arri o Arrò, Modo d'incitare le bestie da soma al cammino. V. I.

Ne motto SENZA DIR NE ARI NÈ STARI, nè totto; Nè pur addio; Senza dire nè a Dio nè al Diavolo. I Latini dicevano Insalutato hospite. ARIA, s. f. Aria ed Aere.

ARIA BONA, Aria sana, buona, abitabile, di buona temperatura; Aere aprico. ARIA CATIVA, Aria grossa, malsana, umida, corrotta.

ARIA COLADA, Aria colata, vale Aria che viene non di cielo aperto, ma quasi per canale- L'ARIA COLADA FA MAL, Aria di finestra colpo di balestra. Dinota che l'aria colata delle finestre nuoce alla testa. ARIA COMPAGNA, V. COMPAGNO. ARIA Aria sottile, vale Netta, pa

rificata.

FINA,

ARIA FRESCA, VARDE CHE Brezza ST'ARIA FRESCA NON VE SFREDISSA, Che questa brezza in quest'orto, in quest'ora non vi faccia pigliar l imbeccata. Quindi Brezzeggiare vale Spirar brezza — Fa ARIA, Brezzeggia, Spira venticello fresco. Aria maremmana.

ARIA DE VALE,

Aria mefitica (dal lat. Mephiticus, Puzzolente) Chiamasi l'aria per lo più di luogo rinchiuso o basso o posto a bacio; la quale sia graveolente, e in conseguenza impura e malsana.

ARIA DE MAR, Marino, sust. Vento che viene dal mare, che anche si dice, di Le

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AVER ARIA DA LEVANTE, Alzar il viso; Levare o Alzar la coda; Prender rigoglio; Andar colla testa alta; Aver fummo. CON UN'ARIA DA LEVANTE, detto avv. Altezzosamente; Burbanzosamente; Orgogliosamente.

UN PULESE CHE VOL FAR ARIA, V. Pu

LESE.

SOL DE VERO E ARIA DE FESSURA MANDA PRESTO IN SEPOLTURA, proverbio che significa che il sole che passa per un vetro e l'aria ch' entra per gli spiragli sono cose dannose alla salute. V. ARIA COLADA.

ARIATA, s. f. Ariaccia, Aria cattiva Brezza, Aria o Vento fresco ma incomodo, che si sente nelle stagioni di mezzo. ARIAZZA, s. f. Brezzolone o Brezzone, Vento freddo e gagliardo.

AVER UN'ARIAZZA, detto fig. Aver un'arione, Un portamento grande. ARICHIR, V. V. RICHIR.

ARIETA, s.f. Arietta; Ariettina, dim. di Aria, in T. musicale.

Aura o Auretta, Piacevole e leggerissimo venticello.

AVER DE L'ARIETA, detto fig. Aver della superbiuzza, dell' orgogliuzzo, delI ambizioncella.

ARIONA, s. f. Arione, Composizione di musica vocale, accompagnata da piena orchestra, forte e di carattere.

ARIOSO, add. Arioso, propr. dicesi di Abitazione atta a ricevere molta aria e molto lume.

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OMO ARIOSO, Bizzarro; Capriccioso; Fantastico Vistoso; Appariscente, Di bella veduta-Seialoso, vale Pomposo, magnifico; dicesi di un abito e simile. ARISMETICA, s. f. Voce antiq. in vece di Aritmetica o Arimmetica. La scienza dei numeri. Aris metrica dicevasi anticamente in Toscana.

ARIVAR, v. Arrivare, Giungere ad alcun

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No GHE ARIVO, Io non arrivo, cioè Non comprendo, non giungo a capire. ARLASSO, s. mı. T. ant. Bravata a credenza, V. MERde col crostolo. ARLECHIN, s. m. Arlecchino, detto anche per idiotismo Truffaldino, e da alcuni Trappolino e Mezzettino. Nome di maschera ridicola rappresentante un Bergache è un Servo sciocco in commemasco, dia, e come un secondo Zanni. V. TRUFALDIN, TRACAGNIN e STENTARelo. ARLECHINADA, s. f. Zannata; Cosa da Zanni, Cosa frivola, Buffoneria, V. BuFONADA.

ARLEVÀ, add. Allevato; Rilevato e Rallevato, e dicesi delle piccole creature.

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Allevato, vale anche presso noi per Ammaestrato, Costumato PUTO BEN O MAL ARLEVA, Giovane bene o male allevato o disciplinato Mal creato, dicesi a Chi

--

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CATIVO ARLEVO, Allevaturaccia. ARMA, s.f. Arme ed Arma, che nel numero del più si dice egualmente bene Arme, ed Armi. Termine generico d'ogni arnese o strumento per uso di difendersi o dì offendere.

Arme o Bocche da fuoco, diconsi Quelle in cui s'adoperano la polvere e le palle. Arma bianca, Quella in cui non s'usa fuoco, come spada, baionetta, pugnale etc.

Armi di punta e da taglio, Quelle che feriscono colla punta e col taglio, come sono i coltelli. V. SCHIOPO, PISTOLA, CORTELO, CANON, ARMARÒL, CORTELÈR, SCHIO

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ARMA, add. Armato; Vestito dell' armi;
In punto di tutt' armi.

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ARMA A BECAFÈRO O COME UN SASSIN Armato come un Orlando, come un PaArmato alla sgherra, come un ladino; bargello, come un assassino; Egli ha tutta Brescia addosso, Per intendere che ha molte armi indosso.

PESSE ARMA. V. PESSE.

vale

VASSELO ARMA, Vascello armato,
Equipaggiato.
ARMADA, s. f. Armata, che chiamasi an-
che Esercito; Truppe; Milizia.

ARMADA, detto assolut, s'intendeva ai tempi della Repubblica, l'Armata navaleo marittima, la Flotta.

OMO D'ARMADA, Uomo d'arme o d'armi cioè Militare.

ARMADINA, s. f. Armatella o Armatetta. ARMADOR O ARMATOR, S. m. Armatore, Capitano di nave armata dal Governo o autorizzata da esso per corseggiare e far prede sopra i nemici dello Stato. Il Pirata o Corsale è ladrone di mare che preda indistintamente ogni sorta di nave. Armatore si dice anche la Nave stessa che corseggia.

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ARMADURA s. f. Ponte; Bertesca, Sostegno o palco sul quale stanno i Murato

ri a murare e i Pittori a dipignere. Grillo, chiamasi il Ponte o armadura volante ad uso de' Muratori.

Armadura ed anche l'Armato, chiamano alcuni artefici Tutte quelle cose ch'essi pengono per sostegno, fortezza o difesa delle loro opere; e specialmente que' legnami che si mettono per sostegno delle fabbriche.

METER L'ARMADURA, Armare, cioè Far l'armadura alle fabbriche e ad altre cose. LEVAR L'ARMADURA, Disarmar volte, Disarmar fabbriche e simili.

Ar

ARMADURA DE LA REDE DA PESCÀR, madura, dicesi a quel Pezzo più o meno lungo di rete a maglie larghissime, che da una parte tiene attaccato il panno della rete a maglie più fitte, che va con un'estremità a toccare il fondo dell'acqua, e dall'altro superiormente sta raccomandata con filetti (ProLE) alla spilorcia (IMA)

Armadura o Armatura, dicevasi a quel Riparo o Vestimento di ferro ad uso militare de' bassi secoli sino al secolo XV., nel quale si distinguevano e nominavano tutte le parti.

ARMAMENTO, s. m. Armamento, Ogni sorta d'armi e di munizione ad uso di guerra. Armeria o Armamentario, chiamasi il Luogo o Magazzino dove le armi sono riposte.

Armamento d un vascello, dicesi anche in lingua vernacola, giamento generale d'un Vascello da guere vale Equipagra, o anche d'un mercantile destinato a far un viaggio lungo.

ARMAR, v. Armare, Provvedere d'armi,

TORNAR A ARMAR, Riarmare.

ARMA RSE, Armarsi, Munirsi d'armi Detto fig. vale Disporsi anticipatamente a dissimul are, a sopportare o simili. Armarsi di pazienza, di sofferenza.

Armare un vascello o Allestire o Guer-
nire o Attrazzare, vale Equipaggiarlo di
tutto quello ch'è necessario per far viag-
gio e per combattere. V. ARMIZAR.

ARMAR DE MARINERI UN VASSÈLO,
Am-
marinare o Marinare un vascello, vale
Fornirlo de' marinaii necessari.

MAGISTRATO ALL'ARMAR O ALL'ARMAMEN-
To, chiamavasi sotto l' impero Veneto una
Magistratura che soprintendeva l' arma-
mento de' pubblici legni e in consegwenza
le ciurme e i condannati al remo.
ARMARIOL O ARMAROL, S. In. Armaiuo-
lo, Colui che fabbrica, accomoda o ven-
de armi da fuoco, che più propr. si dice
Archibugiere o Archibusiere.
ARMAURA, V. ARMADURA.
ARMELIN, s. m. Armellino o Ermellino,
detto da Linn. Mustela Erminea, Picco-
lo animale quadrupede, di corpo bianco
nell'inverno, eccetto la coda, ch'è in ci-
ma nera; di estate è rossiccio, eccetto il
ventre, il petto e la gola. La sua pelle che
pur chiamasi con tal nome, è preziosa.
Egli abita nelle parti più fredde dell'Eu-
ropa e dell' Asia.

NETO COME UN ARMELIN, V. NETO.
ARMELÌN, 8. m. Albicocca e Meliaca o
Umiliaca, Frutto notissimo prodotto dal
l'Albicocco.

ARMELINÈR, s.m. Albicocco comune ed
anche Meliaco o Umiliaco, Albero che
produce le albicocche, detto già da Lin-
neo Prunus Armeniaca, ma più comn-
nemente chiamato Armeniaca vulgaris.
Credesi provenuto dall' Armenia.
ARMER.

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s. m. Armario o Armadio, Arnese o ripostiglio di tavole, notissimo. ARMER DA ABITI o da vesture, Casset

tone.

PORTÈLE DEI ARMERI, Sportelle.
ARMER DE LA SCAFA, V. SCAFA.
ARMERAZZO, s. m. Armadiaccio, Cat-
tivo armadio Detto
V.
per ARMERON,
ARMERÈTO, s.m. Armadino, Piccolo ar-
madio. Stipo
Stipetto dimin. chia-
masi Una sorte d'armadio colla fronte e
parti di fuora ornate per conservar cose
minute di pregio o d'importanza.
ARMERON, s. m. Armadione, Grande ar-

mario.

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ARMÈTA, s. f. Borchia, Scudetto d'ol-
tone o d'altro che serve per ornamento.

ARMETA, Parte dell'archibuso, V. SCHIO-
PO. Detto per Armicella, Arma offensiva
di poco prezzo o Arme piccola.
ARMIGLIA, s. m. Fraggiragolo o Gira-
colo o Bagolaro e Loto Bagodaro, detto
in Toscana Spaccasassi, Albero di cui
ve n'ha anche nel nostro pubblico giardi-
no, che i Sistematici chiamano Celtis Au-
stralis, ed a cui il Mattioli diceva Loto.
Nel Veronese dicesi PERLARO. Quindi Ba-
gola si chiama il frutto del Loto, ch'è
una bacca nericcia, dolce, con nocciolo
assai duro.

ARMIRAGIO, s. m. V. AMIRAGIO.
ARMIZAR, v. T. Mar. Ormeggiare un ba-
stimento, yale Kitenerlo ceu Leo o più

cavi fermati a punti stabili in terra o ad ancore in mare.

ARMIZARSE IN BARBA DE GATO, Afforcare, Dar fondo ad una seconda ancora di posta, in maniera che venga a far colla prima quasi una forca, tal che l'una scemi la forza dell'altra nel sostener il vascello, e si dice anche Ormeggiarsi a due o a barba di gatto. V. POGIAR.

ARMIZAR UN BASTIMENTO, Attrazzare, Equipaggiare un bastimento, cioè Munirlo di tutto quello che gli è necessario. V. ARMÁR.

ARMIZO, s.m. T. Mar. Ormeggio, Cavo che tien ferma la nave dalla parte di poppa.

Ormeggi si dicono altresì gli Attrezzi necessarii per ormeggiarsi, come Gomene, Ancore etc.

ARMO, s. m. Armamento, Tutto ciò che ha
relazione ad arme e munizioni da guerra.
FAR UN ARMO, Fare armamento; Ar-
mare, Mettersi in arme. Il suo contrario
è Disarmo.

ARMORÒ, Voce corrotta da ALмond, V.
ARNASO, s.m. Botte, Arnese da vino. V.

BOTA.

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S.

ARÒN, Voce della bassa gente che in-
tende di dire RUM, V.
AROSTO, s. m. V. ROSTO.

ARPEGAR, v. Voce agr. Erpicare, Spia-
nare e tirar coll'erpice la terra de'campi
lavorati. V. ROPEGAR.

ARPEGO, s. m. Erpice, Strumento notissimo da tirar la terra ne'campi, il quale ha le punte di ferro o anche di legno. ARPESE, s.m. Arpese, Pezzo di ferro con cui negli edifizi si tengono unite insieme pietre con pietre. Spranga, chiamasi il Ferro che si conficca a traverso per tene re insieme e unire le commessure. ARPESE DA ATACO, V. GRAMPIA. ARPESÈTO, 8. m. Spranghetta, Piccola

spranga.

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ARPA s. f. Arpia; Avaro; Pillacchera;
Spilorcio; Taccagno. V. PITIMA,

ARPIGIAR, v. T. agr. Appigliarsi; Barbicare, Produr barbe e radici, che dicesi anche Barbare e Radicare; s' intende delle Piante,

ARQUANTI, Alquanti, cioè Non so quan ti, V. DIVERSO. ARQUILÀ,

s. m. T. de Pescatori, con cui essi chiamano ancora il pesce ASIA. Si osserva che questa voce ha qualche relazione con la Francese Aiguillat, che deriva dal latino Aculeatus, avendo appunto questo pesce un aculeo alla pinna dorsale. ARSA, add. Innarsicciato o Inarsicciato; Arsicciato; Abbruciaticcio; Arsiccio; Abbronzato.

ARSADİN, add. Abbronzatello, Alquanto

abbronzato.

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ARTANTO, add. Altanto o Altrettanto Tanto quanto altro.

Usandosi per avv. Egualmente; Similmente; Altresì.

Do O TRE VOLTE ARTANTO, Due o tre tantio due cotanti etc. vagliono Il doppio. ARTE, s. f. Arte, vale Professione, Mestiere. Gli idioti nostri fanno Arte di gen. mascolino, e dicono EL MIO ARTE, e nel plur. I ARTI. ARTE DA POCO GUADAGNO, Articella, Arte miserabile.

IMPARA L'ARTE E METILA DA PARTE,

Chi

partut

ha arte trova ricapito. Chi ha arte ha te. Chi sa lavorare trova pane da per to A chi sa non manca nulla. Ad ogn'arte, sia pur ella meschina, Tutto il mondo ricetto da e farina.

SENZ' ARTE NÈ PARTE, dicesi come per agg. ad uomo, e vale Scioperato; Perdigiorno; Ozioso.

ARTE, Arte si dice per Artifizio, astuzia, fraudolenza. Far che che sia con arte. Operar con arte.

Co L'ARTE E CO L'INGANO SE VIVE MEZO ANO, etc. V. INGANO.

CON ARTE, posto avverb. Artatamente o Con arte, vale Industriosamente, ingegnosamente.

ARTE, Arte, dicono i Pescatori nel sign. di Stromenti o arnesi della lor arte.

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ARTESANÈLO, s. m. Artigianetto, dim. di Artigiano, Arteficello; Arteficiuolo; Arteficiuzzo.

ARTICHIOCHERA, s. f. Carciofaia o Carciofoleto, Luogo piantato di carciofi. ARTICHIOCHETO,s.m. Carcioffino, Carciofo piccolo.

ARTICHIOCO, s. m. Carciofo o Carciofano e Carciofala fem., da alcuni anche detto Artichiocco. Pianta della classe dei Cardi, detta da Linn. Cynara Scolymus e frutto conosciutissimo. V. CARDO.

ARTICHIOCO DE CIMA, Carciofo vettaiuolo, di vetta, che nasce in vetta. Nel Dizionario agron, del Gagliardi trovasi Carciofo madornale, A Roma lo chiamano Pe

done.

ARTICHIOCO SALVADEGO V. ERBA RE

CHIELA.

2.

ARTIGLIARÌA, s. f. Artiglieria.

Nel governo Repubblicano Veneto v'era fra le tante Magistrature anche quella detta dell'artiglieria, composta di tre senatori col titolo di Provveditori alle artiglie rie, ch'erano eletti dal Senato e soprintendevano alla fondita de' cannoni, alla fabbrica delle polveri, al Corpo de' Bombardieri etc.

ARTISTA, s. m. Artista dicesi propriamente Colui ch'esercita arte liberale. Artefice o Artiere, dicesi Colui che esercita arte meccanica Bottegaio, Quel

lo che esercita e tien bottega - Operaio Quello che lavora per opera.

V. ARTESAN e BOTEGHIER. ARVEGNIR, v. Rinvenire; Riaversi ; Risentirsi; E intendesi Da un deliquio o smarrimento. V. REVEGNIR.

SO

ARZARAN, s. m. Così vien chiamato Colui che sotto la dipendenza d'un capo, printende al lavoro degli argini de' fiumi. V. CAVARZARAN.

ARZARAR, v. Arginare, Far argini, difendersi o ripararsi con argini - Ciglionare, direbbesi il Far i ciglioni ai campi. ARZARE, s. m. Argine, Rialto di terra posticcia fatto sopra le rive de' fiumi perchè non ribocchino. Se l'argine è assai rilevato, chiamasi Berga, alla Francese; se è di pietra, Pignone, e se di pali, Palafitta o Palata. V. BANCHINA.

MAGNAMENTO DE ARZARE, V. MAGNA

MENTO.

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ARZARE DEI CAMPI, Argine; Ciglione Berga, Quel terreno rilevato sopra la fossa che sovrasta al campo, e che si fa per difenderlo dalle inondazioni. Gittata, dicesi alla terra tratta dalla fossa e gittata sull'orlo di essa.

DESFAR I ARZARI, Disarginare - Dilamare o Smottare, vagliono Smuovere la terra da luogo pendio.

ARZARI, diciam noi per Arginatura; Arginazione; Arginamento, cioè per la Formazione degli argini. ARZARÈTO, s. m. Arginetto o Arginello, Piccolo argine. V. ARZARE.

Cigliare o Ciglione, Quel terreno rilevato sopra la fossa che sovrasta al campo. Cisale, dicesi al Ciglione che spartisce o chiude i campi.

Greppo o Greppa, si dice alla sommità del Cigliare della fossa,

Ritenitoio; Riparo, dicesi di Qualunque cosa che serva a riteuer che che sia, e chiamasi anche Sponda. ARZARIVA, s. f. Guaime; Fieno serotine; Rimessiticcio, Erba che rinasce dopo la prima segatura.

ARZARON, s.m. Arginone, Argine grande. ARZENTAR, V. INARZENTAR. ARZENTARIA, s. f. Argenteria, Quantità d'argento lavorato. ARZENTIER, s.m. Argentiere; Argentaio e Argentario, Lo stesso che ORÈSE, V. ARZENTIN, add. Argentino o Arzentino, Che ha il suono dell' argento. ARZENTIN, s. m. T. de Pesc. Sfirena. Pesce piccolo di mare, detto da Liun. Argentina Sphirena. Egli è della grandezza quasi doppia del Pesce Argentino (ANGUELA ) e mangiasi fritto. Se ne piglia in piccola quantità.

Il celebre ora defunto Abbate Stefano Chiereghin di Chioggia, amico dell' Autore, ingegnoso Naturalista ed esimio disegnatore, applicò alla Pittura la vescica natatoria di questo pesce, la quale è tut

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