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FATURAZZA, s. f. Gran fattura; Grand'opera, Opera laboriosa e faticosa. FATURÒSO, add. Faticoso; LaboriosoVale anche per Difficile.

FATURÒTOLA, s. f. Piccola fattura,

Piccolo lavoro.

FAVA, s. f. Fava, Legume noto, detto da
Lineo Vicia Faba.

LA FAVA VOL GRASSA, Chi semina fave,
senza governo, le raccoglie senza bac-
celli, cioè Scarsamente e piccole.
FAVA GRASSA, s. f. T. degli Erbolaì,
Fava grassa o Fabaria e Fava inversa,
detta da'Sistem. Sedum Telephium, Pian-
ta erbacea che ha le foglie polpose, e di-
cesi anche Erba di S. Giovanni. Preten-
desi che le foglie ammaccate e poste in ace-
to di vino apportino molto alleggiamento
ne' calli de' piedi.

FAVA LUINA, s. f. Lupino, Grano notis-
simo che nasce da una pianta annuale co-
nosciuta da Linneo col nome Lupinus al-
bus, che si semina per l'ingrasso de'cam-
pi. I suoi semi amarissimi si riducono
mangiabili e s' indolciscono cuocendoli e
macerandoli in acqua. La farina di que-
sti semi ha luogo in medicina. La buccia
o corteccia de' fusti essendo filamentosa è
stata filata,ed anche impiegata a far carta.
FAVAL,
s. m. T. agr. Favile, Campo ove
siano state seminate fave e poi svelte.
FAVETA, s. f. Favetta.

Faverella dicesi a Fave sbucciate, del-
le quali disfatte e impastate con acqua si
fa una minestra dello stesso nome.
FAVOLETA, V. FIABÈTA.

FAVORIR, v. Favorire; Favoreggiare ;
Favorare, V. PARZIALIZAR

FAVORIR, presso moltissimi idioti s'usa
nel sign. di Dare semplicemente, dicen-
dosi per esempio: GO FAVORIO DA BEVER
per dire Gli ha dato da bere, o L'ho ser-
vito d'un bicchiere di vino, Ovv. LU ME
L'HA DOMANDA E MI L'HO FAVORIO, Egli
mel domandò, ed io glielo diedi.
FAVORITE. V. SANTIGLIONI.
FAVOTO, Uccello di valle. V. CRECOLA.
FAVOTO, s. m. o PRETE DE LA FAVA, Pre-
te dell' oratorio, Religioso della Congre-
gazione di questo nome, ch'è in Venezia
alla Chiesa e Monastero detto volgarmen-
te della Fava perchè è presso ad un Pon
te così nominato.

FAVRÈTO, s.m. T. degli Uccellatori, det-
to in Toscana Saltimpalo, Uccelletto più
piccolo del Beccafico, detto da Linn. Mo-
tacilla Stapazina. Egli è di becco gen-
tile ed eguaglia nella grandezza il Petti-
rosso. Il suo grido è monotono,
sottile
somiglia ad un fischietto ripetuto.
FAVRO, V. FRAVO,

FAZIOL, V. FACIÙL.
FAZIÒN, s. f. Fazione, V. PARTìo,

e

ROBA CHE FA FAZION, Locuz. famil. Roba o Cosa durevole o di buon uso, cioè Che si mantiene e conserva; Far vantag gio; Far appariscenza- Rendevole, direbbesi di Cose da mangiare, come di cer

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AVER FAZZA DE DIR... Aver faccia, cioè Sfacciataggine, arditezza, impudenza di dire o di fare etc. E all' opposto Non aver faccia, significa Non aver coraggio. CONOSSER DE FAZZA, Conoscere di veduta.

IN FAZZA, Di faccia; Di rimpetto; dirimpetto, A rincontro.

A

No VARDAR IN FAZZA A NISSUN, Gittare il giacchio tondo, Non aver riguardo a niuno, trattando tutti in un modo--Dire in faccia, vale Parlar con rimproveri e risolutamente alla presenza di colui di cui si tratta..

FAZZADA, s. f. Facciata; Faccia; Frontiera, Fronte e prospetto degli edifizi.

FAZZADA DE FOGIO, Faccia; Pagina; Cartata, Ciascuna banda del foglio.

DE FAZZADA, detto avverb. Di faccia; Di rimpetto; Alla rincontra ; A fronte; A petto.

FAZZADINA, s. f. Facciuola, Si dice dell'ottava parte del foglio.

FAZZARSE, v. Affacciarsi; Farsi alla finestra, Metter fuori la faccia per vedere. FAZZÒL e anticam. FAZZUOL, V. FACIÒL.. FAZZOLETADA, s. f. Colpo dato col faz

zoletto.

FAZZOLETADA, significa ancora Tanto quanto può capire nel fazzoletto. FAZZOLETIN, s. m. Benduccio, Piccolo pannolino che si tiene appeso alla spalla o alla cintola de' figliuolini ad uso di moccichino.

FAZZOLETIN DA PETO, Zinnale, Pezzo di pannolino che cuopre il petto alle donne. FAZZOLÈTO, s. m. Fazzoletto; Moccichino e Pezzuola, Quel pannolino che s'adopera per soffiarsi il naso,

FAZZOLETO DA SUòR, Pezzuola o Fazzoletto.

FAZZOLETO DA COLO, V. COLARINA,

FAZZOLETO DA SPALE O DA PETO, Capezzale; Collaretto o Collarino da donne; Fazzoletto da collo; Spallino-Zinnale dirassi più propr. quel che cuopre le

zinne,

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BECOIN DEL FAZZOLETO, V. BECOIN. FAZZOLETÓN, s. m, Fazzoletto o Spallino grande, Gran fazzoletto, lungo anche due braccia quadrate, di varie fogge, con cui le donne si ricuoprono quasi tutta la persona.

FEDE, s. f. Fede o Fe, Lealtà, Fedeltà. BEZZI E FEDE MANCO CHE se crede, nari senno e fede ce n'è men che l' uom

non crede.

Da

Fede o Alleslalo o Certificato, chiama

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BISOGNA FAR UN ATO DE FEDE PER CRE

DER QUEL CHE SE VEDE, Maniera fam. per dire Traveggo; Abbaglio; M' inganno; Non mi par vero quel che vedo: cioè Sembrare incredibile quel che si vede. FEDELINI, s. m. Capellini, Voce Fiorentina. Nome che si dà ad una Specie di Vermicelli di pasta più sottili degli altri, che da noi si chiamano BICOLI O MENUÈI, e servono ordinariamente per Minestra degli ammalati. FEDINA, s. f. Termine venutoci di Lombardia e passato in uso abituale presso gli Ufizi criminali,che vuol dire Piccola Fede; e s'intende l'Attestazione della Registratura criminale che il tale sia o no inscritto sui registri delle sentenze crimina li: Dicesi ancora Fedina criminale. FÈFAUT, s. m. Feffaute, La sesta nota della scala di musica. FEGURA, V. FIGURA.

FELCE, s. m. T. de' Barcaiuoli. Quella tela che s'adatta sopra alcuni cerchi piegati a guisa d'arco e che formano una specie di capanna nel navicello. Quella delle peote o barche simili, si dice Coperchio; quella delle gondole Copertino. L'ossatu ra semplice de' cerchi chiamasi in dialetto CAPONERA, per qualche similitudine alla Capponaia.

FELCER, s. m. Dicesi da noi quel Falegname che fabbrica i copertini delle barchette.

FELCERA, s. f. Si chiama la Moglie o Fem

mina del detto FELCER.

FÈLESE, s. f. Felce o Felce maggiore & Felce aquilina, detta dal Mattioli Felce femmina. Pianta erbacea che cresce al l'altezza d'un gombito e per lo più ne' boschi. Chiamasi in sistema Pteris aquilina o Polypodium felix fœmina. Non produ ce nè liore nè frutto. Leggo in Targioni che le sue grandi foglie ponno servire a varii usi, e le sue radici nodose ridotte in farina e impastate con l'acqua, a uso di

sapone.

FELICITAR,

v. Congratularsi; Rallegrarsi, Consolarsi cioè con alcuno per qualche cosa che gli sia seconda. FELPON, s. m. Panno felpato, cioè La vorato come la Felpa. V. PLUS.. FELTRIN, CAPELO FELTRIN, Cappello fel trato; cioè Di panno di feltro. Che vuol dire Panno non filato nè tessuto.

FELUCA, s. f. Filuca o Filuga e Feluca, Specie di Scialuppa o piccol legno di mare che va a vele ed a remi.

FELUCON, s.m. Filugone, Bastimento sot tile, maggiore della Filuca ordinaria. FÈMENA, s. f. Femmina o Femina. TANTE FEMENE, Femminiera, Le femmine o il Luogo ov'esso stanno. FEMENE, in T. Mar. Femminelle, di

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consi alcuni Occhi di ferro stabiliti nella in cui entrano gli aguruota di poppa, gliotti del timone che lo tengono sospeso. Fembne de le ASOLE, V. ASOLA. FEMENAL. BISATI FEMENALI, V. BISATO FEMENAZZA, ɛ. f. Femminaccia, Femmina grossolana e goffa. FEMENELA

} FEMENÈTA s. f. Femminella ; Fem; minuccia; Femminuzza e Femminetta. Detto per Agg. a Uomo, Femminaccioto; Effemminato o Effeminato e Donnaiuolo, Vago di femmine, che sta volentieri colle femmine.

FEMENÒN, s. m. Femminona; Femminaccia, Femmina grande e grossa. FEMENÒTA, s. f. Femminoccia, Accresc. di Femmina.

FEN O FIEN, s. m. Fieno.

ΠΟ

FIEN MAZENGO MAZADEGO, T. agr. FieFieno della prima segatura maggese, Guaime, dicesi l' Erba tenera che rinasce ne' campi e ne' prati dopo la prima segatura.

FEN AGOSTAN O FEN SECONDO, Grumereccio o Gomareccio, Fieno serotino e più corto del Maggese, el è la seconda raccolta. V. TERZARINA.

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FEN DE STUBIA, Grumereccio o Gomareccio, chiamasi anche quel Fieno che si sega colle stoppie ne' campi stati seminati a frumento.

FEN MARZO, Fieno fracido o fradicio.
FALZA DA FEN, V. FALZA.

MUCHIO DE FEN,
V. MUCHIO.

STUDIAR EL FIEN, Rivoltare o Sparpagliare il fiens, Operazione che fassi, acciocchè si secchi.

DAR FEN A L'OSTO, Locuz. fam. Darla a bere; Darla ad intendere; Gettar la polvere negli occhi; Ficcar carote. FENAZZO, s. m. Fieno grosso da pantano, Fieno de' luoghi paludosi. FENDA, V. in VESTA. FENESTRA, s. f Finestra.

-

BATU

Le parti della finestra sono le seguenti. PIANA, Davanzale o Soglia, Cornice sopra la quale si posano gli stipiti - Pozo, Parapetto, Il davanti SVANZA, Sguancio o Spalletta di finestra — REMENATO, Imbotte, La superficie dell'arco DA DE L'ERTE, Battente ERTE, Stipiti, Li due membri laterali che reggono l'architrave SoGIER, Architrave, La parte superiore che posa su gli stipiti SERISO, Fregio, Membro d'architettura, per altro nome detto Zoforo- CORNISE, Cornice o Cornicione, Quel membro che sporge in fuori al di FRONTIZZO, Frontispizio-MoDiox, Mensola ScuRI, Imposte IMBOCAURA, Abboccatura, I due regoli di mezzo d'una vetriata.

sopra

FENESTRA CO LA FERIADA, Finestra fer

rata.

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FAR D'UN BUSO UNA FENESTRA Far di una mosca un lionfante o d'una bolla un canchero, detto fig. Ingrandir le cose.

FAR TANTO DE FENESTRE, detto fig. Aprire o Spalancare gli occhi.

go

ORDENE DE FENESTRE, Finestrato, Ran-
di finestre.

FENESTRELA, s. f. Finestrella; Fine-
strello; Finestretta; Finestrina; Fine-
strucola.

FENESTRÈR, s. m. Noi diciamo a quel
Falegname che fa le chiusure di legno al-
l'apertura delle finestre e le munisce di
vetri. Non trovasi Finestraio ne'diziona-
rii, ma Vetraio soltanto per Colui che ven-
de ed acconcia vetri per finestre o simili.
FENESTRÈRA, s. f. La Vetraia, cioè la
Moglie o Femmina di Vetraio.
FENESTRIN, s. m. Finestrino o Fine-

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FENOCHI CO LA MANDOLA O CO LA MANDOLA EL BON FENOCHIO, gridano a gola in Venezia gli erbaiuoli girovaghi per dar credito ai loro finocchi cestuti e di polpa bianca com'è una mandola fresca.

FENÒNOMO, s. m. Voce degli idioti che non sanno dire Fenomeno. FENTIZZO, add. Agiato, cioè Pigro, Lento, Poltrone, Neghittoso. FENZER, v. T. Antiq, Fingere. FERA, s. f. (coll'e aperta) T. Agr. Falcione, Strumento di ferro atte a segare e ridur la paglia in minutissimi pezzetti per darla a mangiar al bestiame. FERAL, s. m. Ferale o Fanale e Lanterna.

Lampione, dicesi Quella specie di fanale che si adatta alle carrozze e ad altri legni per far lume in tempo di notte.

FERAL DA PESCA, Frugnuolo o Frugnolo, Specie di fanale che s'alluma in tem

po di notte per pescare. La lucerna che v'è dentro chiamasi Testa o Botta. FERAL O CAMPANA DEL CAMIN, Fummaiuolo, La rocca del cammino.

FERAL, detto fig. a Persona, Allampa nato; Lanternuto, Smunto, secco più che più; Magro arrabbiato. FERALANTE, s. m. Portafanale, Servitore di piazza. V. Còdega. FERALETO, s. m. Lanternetta mino, dicesi il Coperchio per dove esce il fummo.

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Cam

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FERAZZA, s. f. Ferraccia, Strumento ad
uso de' Doratori a fuoco. V. RICUOSER.
s. m. T. de' Magnani, Anel-
lo, Ferro confitto nell'imposta dell'uscio
che riceve il chiavistello con cui riman
chiuso l'ascio medesimo.

FERETIN. V. FERETO.
FERÈTO, s. m. Ferretto; Ferruzzo; Fer-
rino; Ferrolino.

FERETO DA IMPIRAR, Infilacappio, Ago con cui le donne infilano i cappii o nastri o simili-Puntale dicesi la Punta di latta o d'ottone nell' estremità d'una stringa o cordellina per affibbiare.

FERETO DA PONTA, Ferrolino, Strumento appuntato ad uso degli Orefici,

FERÈTIN DA LUME, V. in LUCERNA. FERBTIN DA RIZZAR, V. FERO DA RIZZÁR. FERIA, s. f. Ferita; Ferimento.

FERIA DE CUOR, detto fig. Trafitta.
SERAR LE FERIE, V. SERAR.
FERIADA, s. f. Ferriata o Ferrata e In-
ferrata o Inferriata.

Ferriate a gabbia, diconsi Quelle che sportano in fuori.

Ferriate a corpo o inginocchiate, Quelle che sportano dal mezzo in giù. FERIDORA, s. f. Feritoia, Piccola e stretta apertura nelle muraglie, fatta per guar dar di notte a sicurezza della casa e " per comodo di sparare. V. BALESTRIERA. FERIE, s. f. Ferie, Giorni feriati nel Foro civile, ne' quali non si pronunziano sentenze: sotto il Regime Italice dicevansi Vacazioni.

Ai tempi Veneti v'erano le FERIE DE NADAL, che cominciavano il 17. dicembre e finivano il 31. dello stesso mese; e le Fr kie de Pasqua che cominciavano la dome

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FERMENTO, dicesi fig. per Suscitamento; Sollevamento; Bollimento; Bollore, Infiammamento d'animo. Tu

FERMENTO DE POPOLO, Bolli bolli, multo, Rumore, Scompiglio. FERMO, s. m. Arresto; Arrestamento, Quel fermare che fan le guartlie.. FERNABUCO 。 FARNABUCO, s. m. Fernambuco o Legno del Brasile o come lo chiama il Cav. Re, Verzino vero, Legno che in grossi pezzi secchi ci viene specialmente dal Brasile, con cui si tinge in bel rosso sanguigno, e si fanno anche lavori, L'albero è detto da' Botanici Caesalpinia echinata.

FERO, s. m. Ferro, Metallo notissimo. V. ScoɅzze.

FERO A DO MAN, Coltello da pelare o a due manichi, Sorta di coltello a lama larga falcata, che usano i bottai, i remai ed altri simili artefici.

FERO DA PRESSAR, T. de'Battilori, Ferri, Strettoio armato di ferro per istrignere le scacciate. V. FORMA.

FERI DA CALZE, Aghi da agucchiare; Dar qualche storta all' ago; Torcer l'ago. Ferri del cavallo Sferra, dicesi al Ferro vecchio e rotto che si leva dal piè del Cavallo Se i ferri fossero d'argento, direbbersi Ferri argentei.

FERO DA COLTRINE, Ferro da bandinelle; Portatende. FERO DA FOGO, rentina.

Paracenere, Voce Fio

FERO DA FORNO, Lastrone, Arnese con cui si tura la bocca al forno.

FERO DA GOVERNAR, T. de' Gettatori de' caratteri, Liscino, Coltellino da ri

nettare le lettere.

FERO DA MARASCALCHI, Incastro o Rosetta, Strumento di ferro tagliente che serve per pareggiare le unghie alle bestie che si ferrano.

FERO DA RIZZAR I CAVELI, Calamistro, Strumento che serve a' Parrucchieri per arricciare i capelli.

FERO DA SCARNAR, Coltello da scarnire, T. de' Conciatori di pelli FERO DA PELAR e FERO DA PURGAR, Sono due differenti ferri o coltelli di cui si servono li Con-. ciatori.

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FERO DA SCOTAR. V. PAPIGLIOTI. FERO DA SEGAR, V. FALZA DA FIEN. FERO DA SOPRESSAR, Ferro da insaldare, detto anche Liscia e Saldatora, Strumento fam. notissimo. La lastra rovente che vi si mette dentro, dicesi Anima Cucchiaia si chiama un altro Strum. di ferro che serve al medesimo uso Ferro da spianare, dicesi a Quello de' Sarti. FERO DA STIZZAR, Attizzatoio, Strumento di ferro per attizzare il fuoco, proprio de' Fonditori.

FERO DA STRADAR, T. de' Falegnami, Licciaiuola, Strumento di ferro fatto a foggia d'una bietta, del quale i Falegnami si servono per torcere i denti della sega; il che dicono Allicciare.

FERO DA SUPIAR, Soffione, Canna di ferro traforata da sofiare nel fuoco.

FERO DA VENAR, T. de' Cesellatori, V. GRANIDOR.

FERO, detto in T. Mar. Grappino, Specie di piccola ancora con quattro patte o marre, che serve a fermare i piccoli bastimenti.

FERO DE DO MARE, T. Mar. Ferro di due marre, L'ancora propria de' Vascelli. V.

ANCORA.

FERO DEL BASTON, Calzuolo o Gorbia, Ferro fatto a piramide nel quale si mette il piè del bastone come in una calza.

FERI DE BOTEGA, Ferramenti, Moltitudine di strumenti di ferro da lavorare. Detto fig. s'intende Tutto quello che generalmente serve e s'impiega nell'uso del proprio mestiere o professione.

FERI DA CHIRURGO, Armamentario chirurgico, Tutto il corredo de' ferri necessarii ad ogni abile chirurgo. FERO DRETO, lo stesso che FERO A DO MAN. V.

FERI DA CESELADOR, V. CESÈLO.
GUAR I FERI,
V. GUAR.

METER I FERI A FONDO, detto fig. Preor dinare, Preparare; Predisporre; Ordire. METER IN FERI, Mettere in ferro, ne' ferri o al ferro uno.

SCALDAR I FERI,

V. SCALDAR.

TRAR I SO FBRI A FONDO, Trarre o Get tare il dado o la sorte, Far un dato spe rimento per tentar la propria ventura. FEROROTO FEROTO, (coll'o stretto) s. m. Ferravecchio, Così chiamasi Quello che -Ferracompra e rivende ferraria rotta gliere, dicesi a Colui che compra il ferro vecchio e poi lo rivende a' fabbri, FERSA, s. f. Rosolia o Roselia e Morbilli, Sorta d'infermità che viene alla pelle. FERSÒRA, s. f. Padella, Strumento noto

da cucina. V. PAELA.

ANDAR DA LA GRELA A LA FERSORA, GRAELA.

LA PAELA CHE CRIA A LA FARSORA, PABLA.

V.

V.

FERSORA DA CASTAGNE, Padella da bruciate.

FERSORADA, s. f. Padellata, Quanto in una volta si cuoce nella padella-Frittume o Frittura dicesi di Cose fritte.

FERSORÈTA, s. f. Padelletta; Padellotto. FERVORIN, s. m. Sermoncello o Sermoncino, S'intende Piccolo discorso spiritua le fatto in Chiesa.

di

FAR UN FERVORIN, Fare un sermoncino o un discorsetto spirituale. FERZO (colla z aspra ) s. m. T. de' Pesc. Ferzo, Nome che si dà a ciascun pezzo tela di cui si formano le Vele; che parlandosi d'altre cose si dice TELO. V. BIGORÈLO.

FESTA, s. f. Festa, Giorno festivo.
FESTE COMANDAE, V. COMANDA.
FESTA DA BALO, V. FESTIN.
FESTA DA TORI, Caccia de' tori.
FESTA MUFA; CENA O CONVERSAZION MU-
Festa maninconiosa; Cena magra,
maninconiosa.

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Tagliarlo a pezzi Far salsiccia di uno; Far ciccioli, vale Ammazzarlo. FETAR, v. T. Agr. Sbroccare, Arare quel terreno ove sia stato raccolto miglio, saggina o altro grano di piante panicolate. S. f. o FETONA, Fetta

FETAZZA,

de di

pane.

gran

Il Vocabolario Padovano di

ce Calettone accresc. di Caletta, ma è voce antiquata.

FETINA, s. f. Fettolina; Fetiuccia e Tagliuolo, Piccola fetta Spicchiettino direbbesi di mela, pera etc.

FETINA DE PAN BRUSTOLA, Fettuccia di pane rosolato, cioè Abbrustolato. E se è poi condita con olio, sale etc. chiamasi Crescentina.

FETINE DE PAN DE SPAGNA, Fette o Fettine di pasta reale. FETON, T. agr. V. INCALMO. FETON,

s. m. T. di Mascalcia, Fettone, Fesso o Spaccatura del piè del Cavallo, dall' unghia alla corona. FEVRER, Voce ant. Febbraio.

FEZZA, s. f. Feccia; Fecciaia, Purgatura, posatura.

-

FEZZE,

Fezza de l'OGIO. V. MORGA. Fezza del vin, Posatura; Fondaccio VIN PIEN DE FEZZA, Vino feccioso. Feccia; Sterco. FBZZA DE ZENTE, Feccia di gente; Canaglia; Gentaglia; Schiuma della plebe, FIA, s. f. Figlia o Figliuola, E dicesi uel parlare domestico anche per amorevolezza.

FAR D'UNA FIA CENTO ZENERI, detto fig. Far d'una cosa piccola molte parti. VOLER BEN A LA MAMA PER LA FIA. V. BEN.

LA MARE VALENTE FA LA FIA BONA DA GNENTE. V. MARE.

FIA è anche Termine che usavasi sotto il Governo Veneto, e vale Catasto, Libro in cui sono registrati li possessori di beni e fondi stabili, colla nota delle cose possedute sulle quali si pagano le pubbliche gravezze. Ora dicesi da'Lombardi CATASTRO, corrotto da Catasto.

FIÀ, s. m. Fiato e Alito.

BUTAR VIA EL FIA, Perdere il fiato ed il tempo; Predicar a porri; Appiccar brevi, Raccomandarsi in vano senza poter ottenere cosa alcuna.

CHIAPAR FIA, Raccorre o Ricogliere o Riavere il fiato o l'alito; Pigliar fiato; Riaversi Detto fig. Rincorarsi ; Rinfrancarsi; Rianimarsi.

DAR EL FIA, Alitare a bocca o nel viso ad alcuno.

DAR FIA, Dare fiato, Dar tempo a rifiatare.

DE BON FIA, Di buon alito; Far buon alito.

DE CATIVO FIA, Fiatoso; Di tristo fiato; Bocca fiatosa; puzzolente; Ha un fiato d'avello o un fiato che ammorba. V. REFOLO.

FAR STAR ZO EL FIA, Egli ammazza, Dicesi d'uno che reciti male o favelli a sproposito o di cose spiacevoli.

GHE SPUZZA EL FIÀ, detto fig. V. SPUZ

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Parlar sottovoce o sommessamente. MANCANZA DE FIA O DE RESPIRO, Affannamento e Afa.

MERCANTE DA FIA, detto furbesco, Spia; Marachella; Soffione.

ME XE CASCÀ EL FIÀ, Mi cascò la milza,

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TEGNIR EL FIA, Ritener l'alito, Non respirare.

TOR SUL FIA, Figliar sul fiato, cioè Sulla parola.

TIRAR EL FIA, Ritrarre alena o Succiars, Per quel tirar che si fa del fiato a sè ristringendosi quando o per colpo o per altro si sente grave dolore.

TOR EL FIA, Mozzare il fiato, Dicesi dell' Impedire che fa il vento troppo impetuoso il respiro.

UN FIA, Un fiato; Un pocolino; Un miccino; Un micolino; Un minimo che.

ZA UN FIA, Or ora ; Momò. FIA, Via e Vie, Voci che adopransi nel ΟΤΟ ΓΙΑ ΟΤΟ VAL moltiplicare i numeri. SESSANTAQUATTRO, Otto via otto fa sessantaquattro.

FIABA, s. f. Fiaba; Favola; Fola; Baia. In altro sign. Bubbola; Cantafavola; Melarancia; Fandonia, Spiritosa invenzione di che che sia burlare. Cipollata, dicesi per Sciocca strava

ganza.

per

LE XE TUTE FIABE, Le son tutte bubbole, pantraccole, novelle. CONTAR FIABE, Favoleggiare o Favolare, E quindi Favoleggiamento. V. FIA

BON.

LA FIABA NO XE NE PIÙ CURTA NÈ PIÙ LONGA, VU SCURTÈVE UN DEO, CHE MI ME SCURTARÒ UN ONGIA, Ovv. LONGA LA FIABA, CURTA LA VIA, VU DISÈ LA vostra che MI HO DITO LA MIA; Ovv. CURTA LA BIABA, LONGA LA VIA, CONTÈME LA VOSTRA CHE LA MIA XE FINIA, Formole e cenni delle Novelle finite, che usansi in Venezia. In To-1 scana dicono, Larga la foglia e stretta la via, dite la vostra, che ho detto la mia. FIABAZZA, s. f. Favolaccia. FIABETA, s. f. Favoletta; Favoluccia; Novelluzza; Filastroccola, Piccola favola - Apologo e nel dimiu. Apologhetto, Favola morale, e si dice propr. di Quelle ove s'introducono animali a parlare. FIABON, Favolone, Agg. che si dà a chỉ racconta favole, che anche dicesi Bubbo lone e Favoleggiatore-Carotaio, si chiama Colui che racconta bugie--Cianciven

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pezza;

LA SO FIAMA, La sua fiamma, cioè La sua Amante o Innamorata. FIAMANTE Novo FIAMANTE, Nuovissimo, Appena fatto, e dicesi d'un abito e simili. FIAMEGIANTE, add. Nuovo di Nuovo che arde; Nuovo che sfolgora, Dicesi d'un bell'abito che uno sfoggi. FIAMENGA, s.f. Fiamminga, Piatto cupo o centinato per uso di servir in tavola le vivande Fiamminghetta dimin. di Fiamminga. FIAMIA, detto per Agg. a Uomo, Volpane; Doppio; Astuto; Maliziato - Fantino, Uomo vantaggioso e che fa professione di aggirare gli altri-Sorbone, dicesi d' Uomo cupo che tutto intento a'proprii vantaggi procura segretamente e con accortezza di conseguirli. V. GATAPIATA.

Mammamia, è lo stesso che Quietino, Ipocritino.

FIAMINGHE, s. f. Spere, Si dicono i Diamanti lavorati in figura piana e semplice, a similitudine d'una spera. FIAMOLA, s. f. Banderuola o Pennoi cello, Quelle striscie di drappo che si pongono ad ornamento delle navi in certe solennità.

FIAMOLA, dicesi anche per Fiaccola; Fiammella; Fiammetta; Facellina ac

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FIANCADA, s. f. Fiancata a Sfiancata, Colpo dato altrui nel fianco.

Detto in T. mar. Fiancata, dicesi lo Sparo di tutta l'artiglieria d'un fianco della nave. Bordata, in questo senso è Franzesismo.

FIANCADURA, s. f. T. de' Fornai, At

pane

che n'ha taccatura, Sito laterale del toccato un altro di fianco nel forno, e che non ha orliccio, cioè crosta. FIANCHETO, s. m. Cercine, Guancialetto che si pongono aleune donne intorno ai fianchi per comparir fiancute. FIANCO, s. m. Fianco e Gallone:

GROSSO DE FIANCO, Fiancuto; Ben fiancuto, Che ha gran fianchi: dicesi di PerSENZA FIANCHI, Sgroppato.

sona

MOSTRAR EL FIANCO, Farsi scorgere; e s'intende soggiunto, interessato, parziale, avaro, maldicente e simili. V. ESPORSE.

STAR AI FIANCHI DE QUALCUN, Essere alle costole d'alcuno, vale Pressarlo acciocchè faccia qualche cosa. FLANCON, s. m.

FIANCONADA, s. f. Fiancata, Colpo

ne' fianchi.

FIANCONAR, v. Dar fiancate, Percuotere di fianco.

FIANDRINA, s. f. Voce furbesca fam, che vale Vescia o Loffia, cioè Quel vento ch' esca per le parti da basso ma senza rumore. V. SCOREZA.

FIAPETO, add. Sommoscio; Soppasso. FIAPO, add. Vizzo; Moscio; Floccido; Floscio; Mucido, Si dice delle cose che hanno perduto la loro sodezza e durezza― Grinzo; Rugoso; Raggrinzato, dicesi a quel Corpo ch'è pieno di crespe o grinzeVincido a Quelle cose che per umidità perdono in buona parte la durezza, come castagne secche, cialde e simili — Passo, dell'Erbe e delle Frutta quando per mancamento d'umore hanno cominciato a divenir grinze e a patire Soppasso, Qua

si passo Dilegine, vale Di poco nervo,

facile a piegarsi, e dicesi per lo più di Carta, Drappi e simili, e ligur. Di altre

cose ancora.

DEVENTAR FIAPO, Ravvincidire; Avvizzare; Avvizzire; Ínvizzire.

ROBA FIAPA, Grinzello, Cosa divenuta floscia e aggrinzata.

FIAPO, dicesi nel parlar fam. figur. di Persona, e vale Svogliato; Accapacciato e Pieno di lasciami stare.

CARNE FIAPA,

Guizzo; Mencio; Car

ni mence e snervate. O trippa mia com'ella è guizza!

FIASCA, s. f. Fiasca e nel dim. Fiaschetta, Arnese di latta o d'altro metallo fatto a guisa di fiasco ma schiacciato.

FIASCHE, Fiasconi, Boccioni, Bozzacchioni; Cestoni; Poppe a dondoloni che paiono ventri vani; Bariglioni cascanti. FIASCHEZAR, v. Lo stesso che FAR FIASCO. V. FIASCO.

FIASCO, s. m. (dal tedesco Flasch, da cui il latino barb. Flascus e Flasco) Fiasco.

FIASCO COL COLO STRETO E CO LA BOCA

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FIASCO, nel parlar fam. detto fig. Cacata, Impresa ale andata FAR FIASCO, Far fico; Pisciarsi addosso; Fare un buco nell' Dare in nulla, in ceci, acqua; in tinche, in budella; Dar del culo nel cavicchio, Abortire; Fare una vescia; For la zuppa nel paniere: tutti modi bassi, che si dicono di Chi imprende a far cosa che gli riesca male-Fiascheggiare, detto fig. e in modo basso, vale Commettere un fallo ora in uno, ora in un altro luogo Ricetta provata e non riuscita, dicesi delle Cose che non hanno avuto il desiderato effetto. Bene bene, ma la mattina era morto Trovarsi o Rimanere col culo in mano- Perder la lisciatura dicesi Quando uno si è messo all'ordine per far che che sia e non gli è venuto fatto. V. SPEGAZZON.

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FIASCO DA FOGO, T. mar. Dardo infocato, Bacchetta di fuoco d'artifizio per lanciarla nelle navi nemiche col cannone' o col moschetto e incendiar le vele. FIASCOLA, s. f. T. mar. False lance, și chiamano que' Cannoni di legno che talvolta si mettono ne' vascelli mercantili

lungo il bordo per farli apparire armati. FIASCONA, add. Pocciosa, Feminina popputa e assai grassa.

FIASTRO, s. m. Figliastro e alla latina Privigno.

FIAT. Voce latina che si dice nel seguente dettato: IN T'UN FIAT, In un fiato; In un alito; In un attimo. FIATIN, lo stesso che FIAETIN, V. FIBRA, s. f. Fibra.

NON AVER FIBRA, Non aver forza; evale anche Non aver coraggio. DILATAR LE FIBRE, Dilatar le fimbrie, detto metaf, vale Abusarsi del potere; Voler comandare o Far troppo. FICA, s. f. T. de' Cacciatori valligiani Starna minore, Uccello acquatico del genere de'Gabbiani, detto da Linneo, Sterna nigra; il quale frequenta i fiumi, le peschiere e i lidi del mare. Non è buono a mangiare, ed è più piccolo della Starna cenerina (COCALETA.) V. GIAGA. FICADA, s. f. Ficcatura; Ficcamento.

FICADA O TANGHEGIO, T. mar. Beccheggio e Acculamento. E il bilanciamento o Movimento alternativo del Bastimento quando le sue estremità di poppa e di prua a vicenda si sollevano per l'urto delle onde. V. FICAR. FICAGNA, s. f. T. de' Calderai, Lingua di vacca, Sorta d'incudine ad uso de'Calderai, con un corno solo ma piatto.

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