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ta di sostanza argentina, e diede con essa la tinta rilucente d'argento ai suoi eccellenti disegni de' pesci del nostro mare, che ora si conservano nel Liceo di Venezia. ARZENTIN, V. CIEVOLO.

ARZENTO, s. m. Argento, Uno de' metalli preziosi che i Chimici chiamano per

fetto.

ARZENTO VIVO, s. m. Argento vivo o Mercurio, V. MERCURIO.

EL GA L'ARZENTO VIVO ADOSSO, Egli è un frugolo un nabisso; Hal argento vivo addosso; È un mercuriale, cioè Vivo; impaziente: si dice per lo più de'fanciullini che non istanno mai fermi. ARZIGNON, s. m. Ardiglione, Ferruzzo appuntato che è nella fibbia, e serve ad assicurarla alla scarpa. ASBANDONAR, v. V. SBANDONAR. ASCOLTAR, v. o SCOLTAR; Ascoltare; Scoltare; Dare orecchio.

ASCOLTAR BEN, Aguzzare le orecchie ; Stare cogli orecchi levati o tesi; Stare in orecchi.

ASCOLTAR I FATI DEI ALTRI, Raccorre i bioccoli, Modo basso e fig. ed è Lo ascoltar attentamente le altrui parole per riferirle.

ASCOLTAR IN SCONDON, Origliare o Orecchiare, Stare nascoso e attentamente ascoltare; Porre orecchi; Stare più in orecchi che una lepre.

STAR ATENTI A SCOLTAR, Stare in as colto, Ascoltar con attenzione.

ASCOLTARSE, Ascoltarsi o Ascoltar sè medesimo, vale Star in soverchia apprensione della salute. Per fuggire l'ipocondria non bisogna ascoltarsi.

ASCOLTO, s. m. Ascolto; Ascoltamento, L'ascoltare.

No GHE DE ASCOLTO,

Non gli date retta.

Non gli abbadate;

ANDAR A L'ASCOLTO, Andare all' ascol ta, dicesi Quando, per esempio, i Carcerati vanno ad uno ad uno a dire le loro bisogna al Presidente del Tribunale o ad altra persona delegata a sentirli. ASCUSO, add. Voce ant. Scusato. V. SCUSA, ASEGIAR, v. Voce ag. Pungolare, Stimolare col pungolo, V. ASEGIO. ASEGIO (coll' e chiusa) s. m. Pugnetto; Pungolo; Stimolo, Mazza con una punta di ferro in cima o altra cosa simile atta a pungere, e s'usa per istimolare i buoi affinchè camminino.

ASEGIO DE LE AVE O DE LE VESTE, Pungolo; Ago; Aguglione; Pinco; Pungiglione, Quella piccolissima spina che hanno nella coda le vespe, le pecchic, i calabronie simili animaluzzi, colla quale pun

gono.

ASENADA, s. f. Asinaggine; Asinità; Asineria, Azione da asino.

QUESTE XE TUTE ASENADE, Queste sono asinerie, sguaiataggini, villanie, Azioni da non sopportare.

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ASENAZZO, s. m. Asinaccio, Grosso o
Cattivo asino Detto fig. per agg. a uo-
mo, vale Ignorantaccio.
ASENELO, s. m. Asinello; Asinetto, Pic-

colo Asino.

Detto figur. a uomo, vale Ignorantuzzo, Ignorantello.

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ASENITÀ, s. f. Asinità; Asineria; Asinaggine, Modo di procedere indiscreto. ASENO, s. m. Asino, detto altrimenti Giumento; Somaro; Somiere ; Miccio, Animale da basto, comunissimo, che i Sistematici chiamano Equus Asinus · L'Asino salvatico si dice Onagro. Asino, per metaf. detto per agg. ad uomo, vale Ignorante, zotico; E dicesi re nel sign, di Incivile, scortese VESTIO DA OMO, Un pezzo o pezzaccio di carne cogli occhi, si dice di Persona rozDEVENTAR UN ASENO, Imbuire. ASENO DA RAZZA, Asino emissario, Quell'asino che si manda a far razza.

za

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pu-ASENO

ASENO IN PE, detto fig. a uomo, Asinaccio; Asinone; Buaccio; Castronaccio, vale Ignorantaccio.

ANDAR SU L'ASENO, Andar sull' asino, detto fig. vale Incorrere in disgrazie.

CARO L'ASENO! Locuz. fam. Zucca al vento; Zucca mia da sale: dicesi di Persona vana che non ha abilità.

COI ASENI GHE VOL BASTON, Asin duro, baston duro: cioè Con gli ostinati bisogna usare ostinazione; A sgarare un ostinato bisogna un altro ostinato L'asin non va se non col bastone, Dicesi di chi non si muove ad operare che con asprezze e scortesie.

-

CRIAR DE L'ASENO, V. CRIAR.

DAR DA INTENDER CHE I ASENI SVOLA, Dar ad intendere che gli asini volino o che il mal sia sano, cioè Voler far supporre una cosa impossibile.

ESSER L'ASENO DEI ALTRI, Esser l'asino; Far come l'asino che porta il vino e bee l'acqua, Affaticarsi in d'altri. pro FAR LASENO, Fare il calandrino, Far l'ignorante cioè Fingersi.

FAR LA BARBA A L'ASENO, Lavare il capo all' asino; Lisciar la coda al diavolo; Dar l'incenso ai grilli o ai morti, vale Far bencfizio a chi nol conosce e non ne fa capitale: simili agli altri, Perdersi l'acconciatura o la lisciatura; Dar l'erba a' cani; Gettare via il ranno e il sapone.

ESSER UN ASENO D'ORO, Asino col pelo d'oro o Asino coronato, Dicesi d'un Ricco e scortese o ignorante.

L'ASENO SE FA SEMPRE COGNOSSER, Chi asin nasce sempre è asino, per dire che Chi nasce bassamente poco ammette gli ammaestramenti civili; simile agli altri, Chi asino nasce asino muore; Chi nasce goffo sempre si mantien goffo.

L'È UN ASENO SENZA CREANZA, Par che sia nato nella Falterona, ch'è un deserto L'È UN ASENO GRANDO E GROSSO, Egli è ben atticciato, Forte vigoroso: dicesi di Persona. V. ASENON.

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ancora in sentimento stravolto e scherzevole, LIGAR EL PARON DOVE VOL L'ASENO, Maniera riportata dal Lalli nell' Eneide travestita, ove scrisse Ma poi per obbedir dicono ancora che si leghi il padron dove vuol l'asino.

VOSE D'ASENO NO VA IN CIELO, Raglio d'asino non arrivò mai in Cielo, e vale che Le preghiere degli sciocchi e indiscreti non sono udite.

ASENON, s. m. Asinone; Asinaccio, Asino grande.

Appropriato fig. ad uomo, Asinone; Asinaccio e Asino d'Arcadia, dicesi d'uomo corpulento e robusto ma di poco ingegno.

ASEO, s. m. Aceto; Vinagro, detto da'
Chimici nella loro lingua Acido acetico,
Liquore vinoso inforzato e divenuto acido.
ASEO CHE SBREGA, V. SBREGAR.
ANDAR UNA COSSA IN ASEO O DEVENTÀR
ASEO, Inacetire; Ingarbire; Inagrire.
METER L'ASEO,
Inacetare.

GARBO COME L'ASEO, Acetato, Che ha preso l'odore dell'aceto: Acetoso, Di sapor dell'aceto, acido.

COMPOSTE IN ASEO, V. COMPOSTA. ASEO! Modo ammir. Zucche fritte! Affo gaggine! V. SGNESOle.

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ASFORO (coll'o stretto) s. m. o ZAFRANÒN BASTARDO, Zaffrone ed anche Gruogo Zafferano saracinesco o bastardo e selvatico. Pianta annuale erbacea detta da Linn. Carthamus tinctorius, i cui fiori sono adoperati nella tintura pel color di fuoco e di rosa.

ASIA O ASIAO, s. m. (che in antico trovasi scritto Azio) T. de' Pesc. Pesce di mare conosciutissimo, del genere degli Squali, detti Cani di mare, chiamato da Linnco Squalus Achantias ; ed è ottimo a pesce mangiare. Fu detto Asià perchè s'usa venderlo scorticato ed affettato, cioè Preparato a cuocere. V. AsıÀ add.

ASIA,

s. m. T. de' Cacciatori valligiani, Anatra di coda lunga, detta in Toscana Germano marino e Codone, e nel Romano Coda-lancea. Specie d' Anatra marina, chiamata da' Sistematici Anas longicauda ed anche Anas acuta. Ella è più grande del Palettone (FOFANO). ASIA, add, dal verbo ASTAR, che vale Aggiustato; Ammannito; Preparato, è voce antiquata, che usasi però nel seguente dettato metaf.

POVARÈTO L'È BEN ASIA! Misero, egli è ben acconciato o aggiustato pel dì delle feste! cioè Sta male de' fatti suoi. ASIAR, V. V. PREPar`r.

ASIO, s. m. Agio, Comodo; Luogo - DAR ASIO; Dar luogo o comodo.

ASME, s. f. Azzimelle, Pane fatto di Pasta azzima, e dicesi di Quello di cui si cibano gli Ebrei durante il tempo della loro Pasqua.

ASMIRAGIO, V. AMIRAGIO.

ASMO, s. m. Asma e Asima, Difficoltà di respiro, che dicesi anche Ambascia. V. RESPIRO E SIEGON.

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ASOLA, s. f. in generale significa una Ma

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mento.

ASOLA, Ciappa, Addoppiatura fatta alle cigne, a cordelle etc. che viene formare come una campanella per passarvi e stabilirvi una fibbia, una cintura o altro.

ASOLA DEL CAPÈLO, Laccio, Quella fettuccia che raddoppiata e raccomandata ad un bottoncino, tien come eretta una tesa del cappello di feltro.

ASOLA DEL PIVIAL, Borchia; Gioia; Gioiello; Bottone, Scudetto colmo di metallo con che si attacca il piviale. ASOLETA, s. f., Cappietto, Piccolo cappio. ASOLETA DE FERO DA QUADRO, Appiccagnolo.

A SPARTE, detto a modo avv. A sparte; Indisparte, Separatamente.

ASPE, s. f. T. Mar. Aspe e Aspi dell' Argano, Lunghi e forti pezzi di legno che si mettono ne fori del cappello dell' argano, e su di cui fanno forza i Marinai per tirare quando si salpa.

ASPERGE, s. m. Aspersorio; Aspergolo, Strumento per aspergere d' acqua bene

detta.

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CHE TE CAPITARÀ L'OCASIÓN, Siedi e sgambetta che vedrai tua vendetta, Non correre a furia a vendicarti, potendo conseguirlo col tempo.

-

Aspetime, che ghe vegninò più, Ci verrò domani; A rivederci alle calende greASPETA, CHE TI che, Non ci verrò mai LA VEDARÀ PIÙ, A Lucca ti riveddi; Fa conto d'averla vista, Non la vedrai più. ASPETA UN TANTIN, E' non è dato a letto chi ha a avere la mala not

ancora an

te, Prov. che si dice Minacciare pcr

nosticare altrui male.

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FAR ASPETAR, Porre; Mettere o TeneFAR ASPETAR QUALCUN A re a piuolo MAGNAR, Fare allungare o dilungare il collo, Tenere in disagio - FAR ASPETÀR A DISNAR, V. DISNÀR.

L'aspetÀr fa dano, L'indugio piglia

vizio.

NOL ME ASPETA,

ASPETAR, Aspettarsi; Spettare; Appartenere; Convenire Non mi appartiene; Non mi spetta; Non mi conviene.

No ME ASPETAVA TANTO DA LU, È riuscito meglio a pane che a farina,cioè Fece miglior riuscita che non si credeva da principio. V. SPETAR.

CHI LA FA L'ASPETA, V. FAR. ASPETATIVA, s. f. Aspettativa o Espettativa e Espettazione, Speranza, opinione che si ha del bene che sia per venire. Aspettativa, senz' altro aggiunto, vale Speranza e assicuramento di succedere all'altrui eredità, offizio o provento. ASPETAZION, V. ASPETATIVA. ASPETO, s. m. ( coll' e larga) Aspetto, cioè Sembianza o Sembiante, Aria; apparenza

No L'È BRUTO ASPETO DE OMO, Non è mala presenza d'uomo, cioè È un bell'uo

mo.

ASPETO, è anche T. di musica, Pausa, Arresto, Posa, cioè Indugio, fermata di

suono.

ASPIRO, .m. Tendenza, Speranza o mira di conseguire.

AVER UN ASPIRO, Tendere a un posto cioè A conseguirlo. ASPORTAR, V. PORTAR FORA in PORTAR. ASPORTO, s. m Asportazione, il trasportar fuori d' uno Stato i suoi prodotti naturali o quelli dell' arte: contrario d'Importazione. V.INTRODUZION, INSIDA.

ASPORTO, è poi voce fam. nel sign. di Rapimento, quando si toglie la roba altrui con violenza; di Furto o Rubamento o Sottrazione, quando si porta via di nascosto del padrone; di Truffa o Froda, quando si sottrae con inganno. Diremmo poi per voce di pratica Asportazione il Prendere che fa la giustizia sotto la sua custodia i corpi di delitto o le robe sospette, togliendole al possessore. ASPREZZA, s. £. Asprezza; Asprume, Astratto di aspro; l'asprezza delle frutta immature. Afrezza, vale Sapore aspro che ha in sè dell'acerbo, come quello delle mele cotogne. Agrezza, dicesi l'Aspro dei limoni. Lazzezza o Lazzità, il sapore delle nespole, cioè Aspro e astringente. Asprezza,detto fig. vale Rigidezza, du

rezza

giare.

PROCEDER CON ASPREZZA, Aspreg

ASPRITA, s. f. V. ASPREZZA. ASPRO, add. Aspro, Propr. dicesi del Sapore delle frutta acerbe.

ASPRO COME L'AGRESTA, Agro, Proprio generalmente delle frutta non mature, come uva, susine, etc. Susine strozzatoie, dicesi di quelle che non sono per anco mature, e che allegano i denti.

ASPRO O GARBO COME L'ASÈO, Acido. ASPRO COME I CODOGNI, Afro; Afretto; Afruzzo, Che ha in sè dell'austero e dell'acerbo come quello delle mele cotogne. ASPRO COME LE NESPOLE, Lazzo, Di sa 'pore aspro e astringente.

Aspro, fig. agg. a persona, vale Severa, austera, burbera.

ASSA, s. f. Ascia o Asce, Strumento di ferro da tagliare, proprio de' Legnaiuoli e de' Pettinagnoli.

DESGROSSAR CON L'ASSA, Asciare e-Aschiare.

ASSA FETIDA, s. f. Zaffetica o Zalfetica, detta anche Assia o Assa fetida, chiamata da' Sistematici Ferula assa fætida. Gomma gialliccia d'un odor forte, puzzolentissimo e insoffribile. ASSAE, avv. anticam. PURASSAB, Assai; Molto; Di molto; Di moltone; Grande

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ASSISTENZA, s. f. Assistenza.

pera. O fig. Aver dato la zampa della botta ad alcuno, vale Essersi guadagnato la grazia d'alcuno. Aver gran superiorità

allo spirito di uno, Aver ascendente sull'animo di uno.

ASSENTAR, v. (dal lat. Assentor, aris, nel sign. di Assentior) T. di Palazzo introdottosi dopo l'associamento nostro coi Lombardi, nel sign. di Conchiudere; Risolvere; Determinare; Decidere; Stabilire d'accordo, Quasi Consentire o ap

provare.

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ASSENTATAMENTE Avv. datoci dai Lombardi, e da essi usato nelle pubbliche carte, e vale Accertatamente; Per certo; Sicuramente.

ASSERTO, s. m. Asserto, Affermazione, Asserzione. V. ASSUNTO.

Asserto, add. da Asserire, Asserito ; Affermato.

ASSESA, s. f. Salita, Il luogo per cui si sale. V. SALIA.

ASSESA ERTA, Acclività; Ripidezza; E quindi Acclive o Ripido si dice al luogo per cui si sale.

ASSESSISTA, s. m. Termine qui usatosi fin dal tempo della prima dominazione Austriaca del 1798 e si chiama presso al Governo, il Minore degli impiegati civili subalterni con paga: forse dettosi dal lat. Accessor, Qui accedit, Iniziato agli

uffizii.

ASSESSOR, s. m. Assessore, Propr. Giudice aggiunto ai tribunali. Assessori si chiamavano appunto sotto il governo della Repubblica Veneta que' Giudici ch'erano associati ai pubblici Rappresentanti per giudicare in civile e criminale. ASSESSORIA, s. f. (dal Barb. Assessoria, Assessoris seu iudicis munus) Assessorato, L'uffizio dell' Assessore. ASSESSORIO, add. Accessorio, T. Leg. E ciò che si aggiunge e èhe accresce il principale; ed è voce di molto uso fra noi presso le persone colte, e suona come sust. per Giunta, Di più.

PER ASSESSORIO, detto a modo avv. Per giunta; Per di più; Per soprappiù; Per o A sopraccarico.

ASSIA, s. f. V. ASSA.

ASSICURADOR, s. m. V. SIGURADOR. ASSICURAR, O SICURAR, v. Assicurare e

Rassicurare, Far sicuro.

TORNAR A ASSICURAR, Raccertare, Assicurare o Accertar di Riassicurare o

nuovo.

GHE LO ASSICURO: Glielo dico io, Modo di affermare la verità d'una cosa. ASSICURARSE, Assicurarsi, cioè Avverare. V. ACERTARSE.

ASSICURAZION, s. f. V. SICURAZION.
ASSIEME, avv. V. Insieme.

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XE MEGIO POCA ASSISTENZA MA PRONTA, CHE MOLTA MA TARDA, Meglio è vicino da presso che fratello da lunge, detto fig. e vale che Un presto soccorso, benchè meno efficace, val più che un tardo o remoto quantunque potente.

AVER DA DOMANDAR ASSISTENZA, Andar all' altrui mercede.

ASSO, s. m. Asse o Perno, Legno o ferro ritondo sopra il quale si aggirano le cose che si volgono in giro.

ASSO DE LE RODE, Sala, Pezzo di legno o di ferro che entra ne' mozzi delle ruote, intorno all'estremità del quale esse girano. V. BERO E TESTA DE LE RODE.

e

Asso, dicesi ad una Carta di giuoco, ch'è la prima d'ogni seme.

sca,

ASSO DE DANARI, detto in iingua furbevale Il culo, Il bel di Roma. Asso, detto in T. de' Bottai, Kasiera, Specie di raspa per uso di lavorar le botti.

RESTAR IN ASSO O RESTAR DE ASSO, Restare o Rimanere in asso o in Nasso, che dicesi anche Rimaner nelle secche o Trovarsi sulle secche di Barberia, vale Restare abbandonato senz'aiuto e senza consiglio; restar solo.

EL XE FURBO COME I TRE ASSI, maniera fam. Egli ha pisciato in più d' una neve; È putta scodata; E uomo scaltrito;

E uomo trincato.

Lo stesso

ASSOLUTISSIMAMENTE, avv. che Assolutamente, ma ha maggior espressione nel nostro sign. di decisa fermezza. ASSOLUTISSIMAMENTE NO LA TEGNO, Assolutamente io non mi fo stare. ASSOLUTO, add. Assoluto, vale Independente, non limitato. Comando assoluto; Volontà assoluta; Esser padrone assoluto.

TRE MESI ASSOLUTI, Tre mesi intieri.

PER ASSOLUTO, detto a modo avv. Assolutamente o Assoluto, vagliono Di certo, Di sicuro.

ASSOLUTORIO, s. m. (dal lat. Absolvere, Finire, Condurre al fine) chiamasi il Certificato che al termine del quadriennio viene concesso dall' Università allo Studente, in prova degli esami da lui debitamente sostenuti ogni anno negli studii legali. ASSORBIR, v. Assorbire o Assorbere, Ingoiare, inghiottire.

EL MAGIOR ASSORBE EL MINOR, L'accessorio seguita la natura del suo principale. Massima legale.

ASSUEFATO, add. Assuefatto, Avvezzo.

ASSUEFATO DA TANTO TEMPO, Anticato, cioè Invecchiato e assuefatto per lungo tempo. ASSUNTO, s. m. Assunto, cioè Cura, carico, incumbenza,

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Assunto, val anche Asserzione, Proposizione che si vuol provare. Assunto riprovato, direbbesi d'una asserzione che fosse convinta di falso.

ASSUNZION DE GIUDIZIO, T. del Fo

ro ex Veneto. Intervento in Quando un Terzo credendosi interessato causa, dicesi nella causa pendente, entra in qualità di Collitigante per l'una delle lo interesse proprio. parti o pel so

ASTA, s. f. Asta e Aste, e nel diminutivo Asticciuola, Arma, Legno lungo col ferro in cima, che non è a’nostri tempi più

in uso.

Per istrumento con punto d'acciaio di diverse forme, detto Saettuzza, usato dagli Scultori e dagli Scarpellini, Trapano a petto.

ASTA DEL TAMBURO, T. degli Oriolai, Barile del tamburo o Bariletto ASTA DEL TEMPO, Paletta.

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Asta, dicesi al Luogo della pubblica vendita all'incanto; e quindi Subastare o Metter sotto l'asta, Vendere all'asta.

e grosso,

ASTA DE PUPA, T. Mar. Ruota di poppa, detto a Napoli Dritto di poppa, Lo gno diritto ed uno de' pezzi principali d' una nave, che si dispone quasi verticalmente sull'estremità posteriore della chiglia, e forma il sostegno di tutta la poppa della nave.

ASTA DE PROVA, Ruota di prora, Legno curvo che forma il davanti della nave, posto sopra la chiglia e rinforzato al di dentre da un altro legno simile che si chiama Contraruota di prora.

BEL' ASTA DE OMO O DE DONA, Bella tacca d'uomo o di donna: cioè Di bella statura e qualità.

ASTANDO, Idiotismo dell'antico vernacolo, Gerundio del verbo Essere, e vale Essende.

ASTASI, s. f. Voce bassa, V. STASI. ASTESE, s. m. Astaco, Sorta di Granchio

marino a coda lunga, detto da Linn. Cancer Gammarus; in Toscana si chiama Lupicante.

Astice, si dice alla Locusta marina (SCHILA). ASTIN, s. m. Nome che davasi sotto il governo Veneto a quel Soldato della guardia d'un pubblico Rappresentante che portava in mano un bastone inastato, ed aveva l'incumbenza di recare gli ordini e le citazioni.

ASTIO,

s. m. Astio e Aschio, Invidia; Livore; Malignità. PIEN D'

ASTIO, Astioso, e Aschioso. AVER DE L'ASTIO, Astiare. Portare o Tener broncio, vale Essere o Stare adirato, ASTIO, add. Tegnente; Tenace; Aspro; Ruvido, Aggiunto a cosa malagevole a maneggiarsi.

ASTÒNI, s. m. T. degli Erbolai, Circio campestre, Erba medicinale, detta da' Botanici Cardus Monspessulanus. Fa i fiori biancastri.

ASTOR, s. m. Astore, Uccello di rapina, detto da Sistem. Falco palumbarius. V. FALCHETO.

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ASTOSO, add. Astifero, Portatore di aste, Chiamasi quel Mercenario, che porta le

Aste nelle processioni.

detto fam. Insolente;

RAGAZZO ASTOSO, Impronto; Fastidiose.

ASTROLABIO, s. m. Astrolabio, Strumento astronomico che serve ad osservare le stelle sul mare.

STUDIAR L'ASTROLABIO PER VIVER, Fantasticare; Stuzzicarsi o Beccarsi il cervello per vivere.

ASTURA, s. f. Nome che si dà in Levante al Crostacco che da' nostri pescatori dicesi PALOSTREGA, V. ASVELTO, V. SVELTO.

ATACAR, v. Attaccare, V. TACAR.

ESSER ATACA AL SERVIZIO DE UNO, Esser addetto al servigio di uno, Applicato al servigio.

ATACO, s. m. Attacco, nel Militare si di

ce l'Assalire una terra o città o l' Attaccare la battaglia. Dar l'attacco.

Attacco, fig. dicesi per Relazione, finità, corrispondenza.

af

ÁVER DEI ATACHI, Avere degli amoretti o amorucci, Aver delle piccole passioni di cuore, degli affetti, delle inclinazioni. ATACO, Rasente, Proposizione, e vale Tanto vicino che si tocchi quasi la cosa ch'è allato. Allato; Accosto.

ATACO, ATACO, Allato allato; Vicin viESSER ATAcino; Da presso; Da canto CO ATACO, Esser alle costole d'alcuno; Essere o Stare a tocca e non tocca, vale Vicinissimo.

ATEDIAR, v. V. SECAR e TEDIAR. ATÈDIO, s. m. Tedio, Noia, importunità;

V. Tedio.

GHE LEVO L'ATEDIO, La sollevo dell'incomodo, della noia della mia visita: dicesi da taluno nell'atto del congedarsi con civiltà da qualche persona. ATEGIAR, v. Attitare, Incamminare e proseguire gli atti giudiziarii, e quindi Attitazione.

ATÈGIO, s.m. Attitazione o Serie di aiti, Complesso di atti d'una causa, Pro

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TEGNIR IN ATENZION,Tenere in orecchi. ATENZION, ne'modi familiari vale appo noi per Finezza; Riguardo; Cortesia; Piacere USARA UNO DE le Atenzión, Far ad uno delle cortesie, delle finezze. ATERAR, v. Atterrare, Abbattere, gettare a terra, smantellare.

ATERAR UN Rio,

Interrare o Interriare un rivo, riempirlo di terra. ATERGAR, v. Atiergare, T. del nostro Foro, e vale Scrivere al di dietro di qualche Memoriale; ed è la risposta o decisione, ovvero ordinazione che dà l'Autorità alla domanda espressa nel Memoriale. ATERGATO, s. m. Attergato, Termine

di nuovo uso nel Foro e vale Scritto al tergo: cioè Le parole scritte al di dietro di un memoriale, che esprimono la risoluzione del Tribnuale o Autorità sulla domanda fatta.

ATERIO, add. Atterrito, Divento per paura smorto, quasi del color della terra; Spaventato.

ATESA, s. £. Aspettazione o Espettazione, Aspettamento, e per lo più s'intende colla Speranza di buona riuscita.

IN ATESA DEI VOSTRI COMANDI, Nell' aspettazione de' vostri comandi.

FAR UNA LUNGA ATESA, Attendere o Aspettar lungamente. ATESOCHÈ, avv. Attesoche; Con ciò sia che; Siccome; Giacche; Considerato che.

ATESO CHE GO DA FAR, Attesochè ho degli affari; Siccome, Perchè ho degli af fari.

ATESO CHE EL M'HA PROMESSO, Considerato ch' egli mi ha Avendo mi promesso.

promesso;

ATESO CHE L'È UN BARON, Perchè egli è un barone, un guidone; Siccome egli

è etc.

ATILA, Atila, Nome d'un Re barbaro degli Unni che venne a devastare l'Italia, e che qui si registra pel seguente dettato-L'È UN ATILA, detto per agg, a uomo ; e

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Atto, dicesi per Lezia, Smorfia. V. SMORFIA.

Atto, si dice ancora per

Cenno.

FAR DEI ATI, Atteggiare, Fare atti e giuochi In T. di Foro, Attitare, Incamminare e proseguire gli atti giudiziarii; Procedere giudiziariamente o giudizialmente contro alcuno.

ATI A LEZE O A LEGE, Così chiamavansi sotto il Governo Veneto le Sentenze tutte dette a legge. Si sentenziavano a legge le Successioni intestate; le Assicurazioni e i pagamenti di dote; i Vadimonii, gl'Interdetti a legge; i Chiamori; e dicevansi atti a legge le Terminazioni a dividere: Veggansi queste voci al loro luogo.

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D'intorno ATORNO VIA, Attorforno; no attorno, Tutto attorno, da ogni lato. METERSE ATORNO EL MAGNAR, V. Meter. STRAZZARSE LA ROBA D'ATORNO, Lacerarsi le vesti; Mandar male; Dissipare. DIR ATORNO, V. DIR.

TORSE D' ATORNO O DAI FRESCHI QUALDare o Porre il lembo o il lembuc CUN? cio in mano ad alcuno; Torsi d'addosso o dinanzi alcuno, Allontanarselo. DARSE LE MAN ATORNO, V. MAN. ATRAPAMENTO, s. m. Attrapperia, Sorpresa con inganno; Incappo; Frode. ATRAZZI

ATREZZIŠ s. m. Attrazzo ed anche Attrezzo, e per lo più Attrazzi ed Attrezzi nel num. plur.Termine collettivo che esprime Una gran quantità di cose necessarie per certi usi, come per la guerra, per la marineria, per fabbriche e simili. Arredi è più proprio delle cose che servono per abbellimento. Arnesi, dicesi particolarmente degli Strumenti appropriati alle arti, e delle cose che servono di fornimento nelle case Attrazzi necessarii per la navigazione, come Manuvre, pennoni, bozzelli, vele, ancore, gomone etc. E quindi Attrazzare vale Corredar la nave di tatti gli attrazzi necessarii. E Attrazzatore, dicesi Colui che provede gli attrazzi della nave.

AVA, s. f. e per lo più Ave, plur. Ape; Pecchia, Animaletto volante noto che produce il miele e la cera, ed è chiamato da Linn. Apis mellifica.

Fu

MATON DE LB AVE O AVA SALVADEGA, co o Pecchione, Il maschio delle api senza aculeo, detto da Linn. Apis mellifica mas, e da' Naturalisti italiani anche Bordone o Falso bordone.

Buso o Bozzo de LE AVE, Alveare, Alyeario, Il luogo dove si custodiscono le arnie, detto anche Apiario― Arnia o Coviglio dicesi la Cassetta entro cui dimorano le api; e se è fatta a doghe, chiamasi Bugno, V. Bozzo - Favo o Faumele, Quel pezzo di cera lavorata a cellette che le api fabbricano per depositarvi il miele. Fiale si dice a Quella parte di cera dove sono le celle, e dove le api ripongono il mele. Alveoli alle Piccole cellule fatte ne' favi di cera d'un alveare - Propolo o Pegola, in T. Agr. a Quella sostanza resinosa che le api traggono dalle piante, con cui turano le screpolature e i buchi delle

arnie.

UN NUVOLO DE AVE, Uno sciame di api UN MUCHIO O SCHIAPO DE AVE, mitolo.

Un goA VALIO, modo avv. derivato dal vernacolo VALIVO O GUALIVO, Dirittamente, In dirittura,

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AVANTARSE, v. V. VANTARSE.
AVANTAZO, s. m. V. VANTAGIO
GHENE D'AVANTAZO, Averne d'avvantag-
gio, cioè Più del bisogno.

AVANTAZO, detto in T. de'Stamp. Vantaggio, chiamasi Quell' assé sopra cui il Compositore assetta le linee dopo che le ha composte.L'assicella incanalata nel Varitaggio, dicesi anche in vernacolo Balestra.

AVANTI, avv. Avanti o Avante, Dinanzi, Nanti e Innanzi, In

presenza. ANDAR AVANTI, V. ANDAR Ottare, dicesi dell'Aspirare o Pretendere che altri faccia per gius di successione, ad alcun comodo o posto.

Avanti o Innanzi, dicesi anche per Prima.

Per Di rimpetto, V. DAVANTI. AVANTI TEMPO, Immaturamente; Innanzi o Anzi tempo; Prematuramente. ANDAR AVANTI, V. ANDAR. AVANTI, assolut. pronunziato in tuono imperativo per sollecitar altrui ad affrettare il passo o a camminare, corrisponde al toscano Trana o Tran trana, cioè Sbrigati.

DA QUA AVANTI, Da qui; Da qui innanzi; Da quinci innanzi; Da oggi innanzi; Da quindi innanzi, Per l'avvenire.

EL DAVANTI, Il dinanzi, e risponde all'Indietro, posto in modo sust, come Il di dentro e Il di fuori.

AVANTI E INDRIO, Andirivieni; Dirivieni, Ghirigoro, V. DAVANTI. METER AVANTI, V. METER. AVANTO, s. m. Vanto; Vantamento, Iattanza, millanteria. V. VANTO. AVANZO, s. m. Avanzo, Il rimanente, il residuo.

AVANZI DE TOLA, Rilievo o Rilevo.
V. RESTO C VANZAURA.

FARI AVANZI O I GUADAGNI DE DONA CHECA, Locuz. domestica, Far l'avanzo del grosso Cattani; Far l'avanzo del Cibacca che a capo d'anno avanzavai pie fuori del letto; Far l'avanzo del Cazzetta, che bruciava il panno di Spagna per far cenere morbidosa; Fare il civanzo di Monna Ciondolina che dava tre galline grandi per averne due nane e cappellute per ch' eran brizzolate.

NO GH'È DA FAR AVANZI, Non v'è da far calia, vale Non v'è da guadagnare. AVARAZZO, V. AVARON.

AVARO, add. Avaro, detto anche Spilorcio; Sordido; Guitto; Pillacchera; Mignatta.

FARSE O DEVENTÀR AVARO, Gettarsi all'avaro― FAR L'AVARO, Avarizzare o Inavarire.

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AVE, V. AVEMARIA.

AVEDÌN, s. m. Abete, albero, V. ALBÈO. AVEDÚDO, add. Avveduto, AvvedimenTM toso, Cauto.

AVEGNER O AVECNIR, v. Avvenire, Accadere, V. INTRAVEGNIR.

AVEMARIA, s. f. Avemaria o Avemmaria, Orazione che si porge alla Beata Vergine.

Avemaria, chiamasi Un certo tocco di campana che si fa alle chiese tanto alla mattina che nel chiudere del giorno. AVENENTE, V. EVENENTE. AVENTARIO, Voce bassa s.m. Inventario o Nota, che anche dicesi Legaggio, Carta o Libello in cui sono notate capo per capo le masserizie ed altro che si trova.

FAR L'AVENTARIO, Inventariare. AVENTOR, s. m. Avventore e Bottegaio, Quegli che continua a servirsi d'una bottega per comprare i generi occorrenti.

DESGUSTAR O PERDER I AVENTORI, Sviare la colombaia o Tirare i sassi alla colombaia, dicesi fig. Quando i Bottegai fanno in maniera che gli avventori non capitino più alla loro bottega.

SAVERSE FAR AVENTORI, Dare il camino, Allettare i compratori. AVENTURIÈR, s. m. Venturièr. AVER,

s. m. Avere, cioè Facoltà, possessi, patrimonio, rendite. AVER, v. Avere, Possedere AVER, Riavere.

TORNAR A

AVER DEL FATO SOO O DEL PROPRIO, Avere in proprietà. V. AVBR DEI CAMPI Al Sol, in SOL.

AVER DE UNO, Aver l'aria di uno, vale Assomigliargli.

AVER EL MALAN E LA MALA PASQUA, V. MALAN.

No averghene UN PER LA RABIA, Non ne aver un per medicina; Esser arso, distrutto, Esser senza danaro.

AVER IN TE LA MENTE O IN ASEO O IN QUEL SERVIZIO, V. SERVIZIO e CULO. AVERLA AL CULO, V. CULO. AVER LA LUNA, V. LUNA. AVERLA SU CON UNO, V. Su. AVER LA TESTA DURA,

V. TESTA.

AVER LA TESTA VIA, AVER MAN CON UNO, V. MAN. AVER PER MAN, V. PER. AVERSENE PER MAL, V. MAL. AVER UN GRAN DA FAR, V. FAR. CHI HA BU HA BU, OVV. CHI HA AUDO HA AUDO vagliono La cosa Non è fatta; c'è rimedio; Addio fave; Chi ha tenga e chi n'è ito, peggio; Suo danno. Dicono i Napoletani su di ciò Acqua passata non macina mulino.

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AVERTA S. f. V. VERTA.

AVERTAÙRA, s. f. Apertura, Sparato; Fesso, Quell' apertura che v'è ai fianchi deile veste da donne.

AVERTAURA De la rede, Entramento, Entrata, La parte per cui entra il pesce. V. VERTAURA,

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