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PORTIERA PRECOZIA

PORTIÈRA.

PER ELA NO GHE XE PORTIERA, Usiam dire talvolta, 4 Lei non si tien porta; Per Lei non v'è anticamera, L'accesso è libero. PORTO.

PORTO FRANCO, Porto franco o libero, dicesi nel Commercio quel Porto ove li Mercanti di tutte le nazioni possono introdurre e vendere le loro merci senza pagar dazio o gabella. Grazia distinta che il munificentissimo nostro Sovrano l'Inperatore d'Austria Francesco I. degnossi concedere alla Città di Venezia col memorabile decreto 20 febbraio di quest'an-no 1829.

POTACHIELA, s. f. dicesi volgarmente per esprimere la Natura femminile. POZA, s. £ dicevasi in antico Veneziano in vece di Poggia, ch'è Quella corila che si lega all'antenna a man destra della barca. V. POGIA

PRAMA, s. f. Nome proprio d'una specie di naviglio che va talvolta senz'alberi ed armato di cannoni, e serve di guardaporto, e tal altra porta due o tre alberi ed è atto a navigare come gli altri legni da guerra, e vien per lo più impiegato intrasporti. PRATÈA, S. f. Idiotismo di coloro che non sanno dire Platea, cioè Il luogo più basso del teatro.

PREBE, s. f. dicesi dagli idioti per: Plebé. PRECOZIA, s.f. pronunziata colla z aspra, benchè altri dicano PRECOSSIA, Voce del› più basso idiotismo ma comune nel volgo Veneziano, e spezialmente fra le dorne, corrotta, come pare, dal latino Percussio, onis, che ha luogo nel seguente dettato: PAR CH'EL CASCA DA LA PRECOZIA, Pare ch'egli cada dalla percossa, o a dir meglio, Pare ch' egli sia percosso; e

QUADRAR QUADRO QUADRAR, v. Quadrare, nel signíf. di

Persuadere. Quindi nel neutro passivo Quadrarsi. non mi

Ciò

QUESTO NO MB QUADRA, quadra,cioè Non mi piace; Non mi soddisfa. EL MB GA QUADRA DENISSIMO, Egli mi ha benissimo persuaso o convinto.

QUADRARSE, dicesi poi fam, e met. per Dirizzarsi o Indirizzarsi, nel signif, die Correggersi; Emendarsi, Ravvedersi; Metter cervello, Far senno o giudizio. QUADRO.

GODER UN BEL QUADRO, che anche di

COSI UN BEL COLPO O UNA BELA SENA O UNA

COMEDIA, Godere o Aver goduto un bellazzo; Essersi trovato a un bel lazzo, per dire Un bel caso, cioè Un avvenimen to di cose insolite, curiose, inaspettate.

VA LA CHE TI XE UN BEL QUADRO, Ma-niéra fam. Tu sei pur curioso o stravagante; Tu sei pur d'un carattere singolare; Tu sei pur pazzo o pazziccio! Dicesi in aria di rampogna e talora per ischerzo.

O CHE QUADRI! O che lazzi! Oohe bel ca

PREGAL PROFUMO

si dice di uno che traballi, cioè che nel camminare ondeggi per debolezza e mal si regga sulle gambe, a simiglianza di quello che percosso gravemente sul capo stia là per cadere benchè cerchi di sostenersi. Dicesi pure nello stesso sentimento, Ez

CAMINA CHE PAR CH EL GABIA LA PRECOZIA. PREGAI. Vedasi in ZoNTA.

PRESIAR, v. (colla s doler) Voce ant, che vale Apprezzare; Prezzare; Stimare. PRETESA.

PRETESA e per lo più in plur. PAETESE, dicevasi come termine del Foro civile, nel significato di Domanda; Petizione; Ragioni delle Parti litiganti, ed era anche usato nel proemio di alcune sentenze: come ALDIDE LE PRETESE DE LE PARTI, clie voleva dire, Sentite le ragioni dellc

Parti ec.

PRIVATISTA e nel plur. PRIVATisti, add. mase, che talora ha la forza di sust, ed è voce dell' uso specialmente nella Università di Padova. Chiamansi PRIVATISTI quegli Studenti delle leggi, che matricolati sono ammessi a fare il corso legale sotto la direzione d'un privato maestro,autorizzato però dal Governo ad insegnare, salvi gli esami pubblici due volte all'anno, a' quali siffatti Studenti debbono sottoporsi nella Università PROCURATOR.

Chiamavansi a' témpi Veneti PROCURATORI i due Agenti delle Monache di S. Zaccaria e di S. Lorenzo, i quali avevano diritto per una maggiore distinzione" di portare la vesta patrizia quando fungevano il loro uffizio. › PROFÙMO.

OH CHE PROFUMO! Dicesi talvolta scherzevolmente per Oh che pizza! Oh che Letore!

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Talvolta questo termine si proferisce dagli idioti come mascolino, dicendoessi per esempio: Co 'L FISSA UN PUNIÒN EL XE USTINA COME UN MULO, Quand'egli s'ostina in una opinione, perfidia, civè Ricalcitra, resiste a guisa di mulo. PUPILO.

Diciam talvolta fam. ed ironicamente ad Uno che affetti d'ignorare quel che deve sapere, POVERO PUPILO! Povero bambino di Ravenna! Povero bambolino! Eintendesi Fantino, Bugiardo. PURGATORIO, s. m. Purgatorió, si dice ancora da noi di Qualunque pená o travaglio grande.

A STAR IN STA CASA EL XE PROPRIO UN PURGATORIO, Il dimorare in questa casa è una specie di purgatorio, cioè Vi si sta male, diventa una specie di penitenza of espiazione di pena.

PUSSIÒLA, s. f. dicono i Maniscalchi ad

un Tumore esulcerato che manifestasi nel Cavallo qua e là sul dorso › cagionato da acrimonia d'umori, per ripercussione dell'insensibile traspirazio ne e persordidezza della pelle.

QUIESSENZA QUONDAM ANDAR A QUARTI, Andare in rovinà, in precipizio. QUIESSENZA, s. f. Quiescenza; si dice in termine di pratica amministrativa, allo Stato del Quiescente.

SOLDO DE QUIESSENZA, dicesi a Quello che la generosità del presente umanişsi mo Governo Austriaco paga mensualmente al Quiescente,cioè il solito salario, benchè non sia in esercizio. V. QUIESSENTE. QUINTESSENZA, s. f. Quintessenza o Quinta essenza, detta anche dai Boccac cio Essenzia quinta, L'estratto più puro delle cose. La quintessenza di scorze di cedro. La quintessenza d'una lingua. La quintessenza degli uomini - Cercare la quintessenza d'alcuna cosa, Volerne sapere a fondo e quanto se ne può sapere. QUONDAM

vale

EL XB IN TEL NUMÉRO DEÍ QUONDAM, Egli è nel numero dei più o dei trapassati, cios Morto.

:

RACOLA.

RACOLA REDE

RACOLA, si dice anche fig. a Persona Ciarliera — Ti XxB UNA GRAN RACOLA, Tu set pur una gran taccola, V. CHIACOLONA, RACOLETA

RACOLETA, dimin. di RACOLA, si dice. anche fig. di Persona che parli del continuo. V. RACOLA.

RAGANELO, s. m. Nome aggiunto dai Cacciatori valligiani alla CRECOLA, V. RAGIADURA, s. f. Voce del Contado Padovano, Aragaico o Lienteria, Termini veterinarii. Dolore nel ventre del Cavallo, che induce torsioni e fa ruggiamento nelle budella, costringendo l'animale a mandar fuori lo sterco indigesto e liquido a modo d'acqua.

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LA ME FA UN REGALO O UN REGALON, detto in altro senso, V. REGALO. REGOLÈTA, s. f. Chiamasi fra nọi ił Pranzo o la Merenda fatti in brigata, quasi come il GARANGHÈLO, V. RELAZION, s. f. Relazione; Referto; Rapporto, V. REFERATO.

OMO DE RELAZION, Persona che ha delle attegnenze, degli amici. REMENAR.

REMENAR UNO PER LENGUA, V. in MENAR.. REMENGAIZZO, add. Voce ant. Vagabondo; Errante, RENONZIAR

RENONZIAR BL GOVERNO, Far rinunzia abdicativa, dicesi d'un Principe o d'un Gorpo sovrano che rinunzia da per sè al suo supremo potere, V. ABDICAR. REQUADRADOR, s. m. Chiamiamo quel l'Artefice tra il Muratore e lo Stuccatore, che fa Riquadrature nelle pareti delle stanze o in altri luoghi con marmorato e simili. Riquadratore non trovasi per disgrazia ne' dizionarii, benchè vi siano Riquadrare e Riquadratura. REQUIE, s. f. Viottolo assai anguste fra due case non destinato ad uso pubblico, e serviente soltanto ad oggetto di gettarvi le immondizic, e di dare un po' di luce a magazzini oda stanze di poca impor-

tanza.

RESTAGNO, s. m. Ristagno; Ristagna mento e Stagnamento, Dicesi del sangnee degli altri umori che cessano di circolare. RESTAGNO DE AFARI, detto figur. So-spensione di affari; Arrenamento. RESTE, s. f. dicono i Maniscalchi ads Ulcere alle gambe, cui va, talvolta soggetto il Cavallo, cioè alla parte superio- re del cannone nelle gambe di dietro.. REVISTA.

DAR UNA REVISTA AL CHIMENTI O. A LES ZONTURE, Locuz. de' Calafati, Scorrere le giunture, vale Visitare le commissure o giunture per dare il calafato ove sia necessario.

RICHEZZA, s. f. Ricchezza; Dovizia; Opulenza, Abbondanza, di beni di for

Luna,

Leggo in Lucrezio Consistere la vera. ricchezza nel contentarsi del paca, giac chè del poco non è mai penuria.

RICHEZZE GRANDE FATE IN PRESSA DAL

RICORENZE RUIMAR GNENTE, Vaste ricchezze fatte in breve tempo di nonnulla.

A

RICHEZZA D'UN ABITO, Vantaggio, bito abbondante di roba. V. ABITO. RICORENZE, in plur. s. f. Voce che sen tesi non di rado fra noi dalle persone colte, parlando di Faccende od occupa zioni di Avvocati o di Medici cc. e-significa Persone che ricorrono: in quello stesso senso che si dice per gli Avvocati o Medici forse più propriamente CLIENTÈLE eper Botteghe o Negozii, AVENTORI. In vece di RICORENZE diciam talora RICORENTI in forza di sust., e quindi AvÈR MOLTE O POCHE RICORENZE O RICORENTI, per

Molte o poche faccende. Comunque Ricorrenza non si trovi nè meno registra ta ne'dizionarii e Ricorrente abbia de diversi significati, l'una e l'altra voce però sono per noi molto espressive. RIFLESSO. V. REFLESSO. RIFLÈTER: V. Refabter.

RIGANELO, s. m. T. de' Cacciatori valligiani, lo stesso che CaÈCOLA, V. RIZZI, chiamano i Maniscalchi le Escre scenze callose entro le labbra, cui va soggetto il Cavallo, nel quale si manifestano delle callosità che gl'incomodanola masticazione.

RIZZÒLI, s. m. dicono i Maniscalchi le Esulcerazioni alla corona del piede, che si manifestano nel Cavallo, donde genie una linfa sordida, talora puzzolente, e du. ve egli è dolente al tatto... ROCLO.

Questo mantello di cui si parla nel corpo dell'opera, assunse il nome da certo marchese Roquelaure, che primo ne feceuso; e perciò sarebbe più corretto il dire Mantello alla Koclòr. ROGNA.

TOR BL DAZIO DE LA ROGNA DEI ALTRI, Maniera ant. Lo stesso che TOR DAZH D'IMPAZZI, V. DAZIO. ROMITO.

EL XE O LA XE UNA CORONA DA KOMITO O DA CAPUZZINI, Detto per allusione d'uomo o di donna magrissimi, Egli è o Ella è osso e pelle. Fu poi detto nel Malmantile Perchè è osso e pelle e così spento, Ch'ei par proprio il ritratto dello stento.

RORE.

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SAGRAMENTO SCARPELO

SAGRAMENTO, s. m. Voce ant, che ora dicesi più comunemente SACRAMENTO, in sign. di Giuramento.

AL SACRAMENTO MIO O DE MI O DE LE SEPE, Modo di giuramento frequentissimo che dicevasi anche in antico, per dire Per mia fe; Per Giove; Per Bacco e simili.

SAGRATARIO, s. m. Voce bassa detta dagli idioti per Segretario.V. SALDAME, s. m. T. degli Specchiai, Suldatura; ma intendesi Quella fatta.con gesso e rena, la quale dopo aver servito ad ispianare gli specchi, forma un misto pietroso ch'è buonissimo a fare una specie di battuto o pavimento per uso di giuocare alle pallottole, che volgarmen, te vien detto STRADON DA BURÈLE. SALDAURA

SALDAURA DE STAGNO, dicesi dagli Sta gnai lo Stagno misto con una parte di piombo ad uso di saldatura. Se ne servono i Lattai, gli Stagnai, i Vetrai e simili. SAPIOR, s. m. Voce ant. ( che ora dicesi. SAOR) detta per Sapore o Savore. SAPORIVO, add. Voce ant. Saporito Saporoso, Che ha sapore FRAGOLE SAPORIVE, Fruvole saporite o saporose o sa

vorose.

SASONÀ, add.

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0.

MUSICO SASONÀO, disse Calmo in una delle sue lettere facete, lodando un bravo cantante, e intese dire Cantante perfetto o perfezionato.

SAVIATO, s. m. Voce tutta propria del già Governo Veneto, ch' esprimeva Carica o Uffizio di Savio, cioè de'Savi-del Consiglio, V. SAVIO. Dicevano, per esempio, che il tal Patrizio era stato promosSo al SAVIATO DI TERA FERMA, per dire Eletto o nominato a Savio di terra ferma. SBALZA, add. (colla z aspra) Voce fam. usata per Soperchiato; Ingiuriato; V'ilipeso o Preterito, Trascurato.

CO SE XE VECHI SB XB SBALZAI DA TUTI, I vecchi sono soperchiati o trascurati 。. preteriti. V. in VECHIO.

SBIEGO.

AVER I OCHI PER SBIEGO, Avere gli oc chi biechi, cioè Torti, travolti. SCAGOZZA, s. f. Nome che i Cacciatori valligiani aggiungono alla COCALETA BIANCA, V.

SCALMATO, s.m. T. de' Veterinarii, Scalmatura, Quel flusso che dai Medici è-detto Passione celiaca o sia Escrezione di materie bianche, quasi chilose. Dicesi anche Morbo scalmato; e vi vanno soggetti il Bue ed il Cavallo. SCALO.

STRAMAZZI DEL SCALO, V. STRAMAZZO. PORTAR EL SCALO, T. de' Costrutto-ri navali, Fure i parati, vale Disporli, adattarli al luogo loro per poter vararela nave.

SCARPELO, s. m. Nome che i nostri Cas

SCAVADOR SIMULAZION

ciatori valligiani aggiungono all' Uccellodetto SCARPOLARO, V. SCAVADOR, s. m. Cavatore, Colui che cava la terra coltivare, per per far cave, pozzi e simili. SCOREZA.

TIRAR L'ULTIMA SCOREZA, V. TIRAR. SCORLAR.

Co LE MAN A SCORLANDO Maniera famil. che vuol dire, A mani o Colle ma» ni vuote.

L'È TORNA A CASA MIO FIO CO LE MAN A SCORLANDO, Mio figlio è ritornato colle mani vuote, cioè Senza portar cosa alçuna, e potrebbesi anche intendere Senza portare alcuna notizia.

SCOTADURA, dicesi per Scorauna, V.. SCUFIETA DEL DOSE, V. PAPALINA. SECONDA, s. f.

Co NO SE FA LA SECONDA SE MOR IN CAREGA, dicono le nostre donne scherzevol mente e fig. Quando, per esempio, invitano un'amica la seconda volta a pranzare o a qualche ripetuto divertimento con esse loro. Il nodo di questo ribobolo sta nek doppio senso della parola Seconda, e vorrebbe esprimere, Se non venite a pranzare con me la seconda volta; ovv. Se non ripetiamo quel divertimento, io risico di morir dal dolore, come sen muore colei che non partorisce la seconda. SECONDO, Modo avv. che appo noi è sinonimo di CONFORME nel sign. di Secondo il caso o le circostanze, ovv. Distinguo. Interrogato un tale del suo parere sopra un proposto argomento, risponde CONFORME OVV. SECONDO, e vuol esprimere Distinguo o Secondo il caso; e qui soggiunge i casi dell'affermativa o della negativa. Abbiamo un'altra espressione scherzevole equivalente a tale significato,. SECONDO I CASI E SECONDO I. NASI. SEMENA..

SEMENA chiamansi anche tutte quelle pietruzze che si mettono ne' TERAZZ! per dar loro maggior consistenza e vaghezza. Se le pietruzze son grandicelle, il Terazzo dicesi DE SEMENA GROSSA, se sono mi-nute, dicesi de SEMBNA MENUA. SEMENAR.

SEMENAR UN TERAZZO, Seminare o sia. spargere nel TERAZZO quando si fa le pietruzze che debbono dargli consistenza e vaghezza. V. SEMENA.

SEO.

SEO è pure usato metaf. nel sign. dis Grasso, e intendesi Quello de' corpi animali AVER CAGA O PERSO O SPANTO EL SEO, dicesi bassamente e talor per disprezzo o ridicolo, di uno che sia divenuto magro allampanato, se ciò specialmente avvenne per male acquistato, Esser divenuto magrissimo; Esser ossa. e pelle, consunto, smidollato. SFAZZA, add.

e vuol dire

MEMORIA SPAZZada, V. MemorIAS SIMULAZION, s. f. Simulazione, Falsa dimostrazione iu parole o atti contrarii as

SITUAR SUISTA

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ciò che altri ha nell' animo. V. FINZION e DISSIMULAZION. Palliamento, che anche dicesi Coperta o Ricoperta, è sinonimo di Simulazione:

SITUAR, v. Situare; Collocare; Accomodare, Porre al suo luogo,

SITUARSE, Situarsi; Collocarsi; Allogarsi, Porsi in un luogo. SLARGHIZAR, v. Largheggiare, Usar liberalità di donativi. Largire, vale Da re, Donare, Concedere gratuitamente, liberalmente.

SLARGHIZAR DE CHIA COLE, Largheggiar di parole, vale Esser largo in promettere. SMERDON, add. Lo stesso che SMERDOso, nel sign. secondo. V. SMERDOSO. SOCIAL, add..

OMO SOCIAL, Uomo sociale, Compagnevole, Che ama la società. SOCIÈVOLE,add. Lo stesso che SOCIAL, V. SOL, s. m.

VENDER EL SOL D'AGOSTO, Vendere il sol di luglio, detto metaf. vale Voler far parere buona e cara una cosa c he n'ayans zi a ognuno. SPANDER, V.

SPANDER BL SEO,

SPIRONELA.

V1. SEO.

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Brutte, sconce, sporche e disoneste. V. PAROLAZZA.

STAFILE, s. m. Pilastro o Stipito che

reg

ge una Trave (FILO). STRAMBAZZO, accreso. di STRAMBO, lo stesso che STRAMBERA. V. STRAZZETA, s. m. detto ancora QUEL DA LE STRAZZE. Cenciaio o Cenciaiuolo, Colui che va per la Città raccogliendo e comprando cenci. Se è femmina dicesi Cenciaia o Cenciaiuola, e si chiama allora LA STRAZZETA. STRONZO..

STRONZO DE CHIOCA, che vuol dire Stronzolo di gallina, diciamo famil. e metaf. d'uomo piccolo, come STRUFIGNO; STRUFIGNOTO, BUZARO, V.

SUISMO, s. m. Voce formata dal latinoSuus e comune, per quanto io credo,a tutti i colti #aliani, benchè non si trovi registrata ne dizionarii,e vuol dire Amore di sè stesso. I Greci avevano λxx Amor sui ipsius ; ma non è noto che i Latini avessero un termine equivalente. Dicesi per lo più in ma'a parte, ed è Vizio opposto a Filantropia. Lo stesso che EGOI SMO,registrato nella Giunta all'Appendice: SUISTA, s. m. Termine par derivato come il precedente dal latino; e parlato in tutta Italia e significa Amatore di sè stesso, Che reca o tira l'acqua al suo mulino senza pensare alle convenienze altrui.Dicesi in mala parte come voce contraria aFilantropo. Lo stesso che EGOISTA.

TERAFERMIER TERZARIA

TERAFERMIER,

s.m, dicevasi comune. mente ai tempi repubblicani per Abitante o Suddito di terra ferma, cioè della parte continentale degli Stati Veneti italiani, per distinguerlo dall' Isolano.

XELO TERAFERMIER? È egli di terraferma.

TERZARIA, s. f, (colla z aspra) Terzeria, Voce che usavasi nell' Università di Padova ed anche in quella di Pisa sin dal secolo XVI, Chiamavansi Terzeria le tre Fedi o attestazioni che a Natale, a Pasqua e al fine dell'anno scolastico, ogni Studente doveva riportare dai rispettivi Professori del suo intervento assiduo alle lezioni, per poter essere ammesso agli esami annuali, e quindi al dottorato. Ciò era di pratica ab antico sotto l' impero Veneto, ma nel Governo italico bastava che i Professori firmassero tre volte al

VECHIADA VENEZIANARSE

VECHIADA, s. f. che per lo più si dice VECHIAB al plur. Rancidume; Cose vecchie o viete o ricantate, che hanno un palmo di barba, Cose cioè tante volte sentite e che ridette annoiano. VENDER, v.

VENDER EL SOL D' AGOSTO, V. SOL. VENEZIANARSE, v. Farsi o Divenir veneziano, Apprendere la lingua e gli usi di Venezia,

IN TRENT ANI CH'EL STA A VENEZIA EL

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D'ALTRE VOCI E LOCUZIONI TROVATE DURANTE LA STAMPA DELL'APPENDICE.

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ANTIPORTA, s. f. Term. degli Stampat. Antiporta o Frontespizio morto, V. in FRONTESPIZIo nel Dizionario.

ANTIPORTO, s. m. Usciale, Quel riparo di legname che si pone avanti agli usci per difender le stanze dal freddo. Più coinunemente è da noi chiamato Pontiera, ed è una seconda imposta. ANTISOCIAL, add. Voce usata dalle persone colte, assai propria ed espressiva, che meriterebbe d'essere registrata ne Dizionarii; ed è una specie d'agg. che si dà a certe persone nel sign. di Misantropo Di cattivo umore, che schiva di trovarsi in società cogli altri. Un aggiunto più basso è COTEGO, V.

ANTISUISMO, s. m. Voce colta Veneziana, che leggesi nelle poesie d'un bravo.nostro moderno Poeta, cui corrisponde Filantropia, Virtù opposta al vizio del SurSMO, O EGOISMO.

AQUA.

A proposito della Marea riporteremo un antico proverbio Veneziano che trova si ricordato dal gran Galileo nella sua lettera al Micanzio del 30 gennaio 1637.

Lettere d'uomini illustri, Venezia, Baglioni 1744) e che mi sovviene di aver qualche volta anche sentito: Sɛte, oto e NOVE L'AQUA NO SE MOVE, VINTI, VINTIÙN, VINTIDO L'AQUA NO VA NÈ IN SU NÈ IN ZO. Questo dettato proverbiale deriva dall'osservazione de' nostri antichi Marinai che i Flussi e Riflussi sono massimi ne'plenilunii e nei novilunii, e minimi nelle quadrature, cioè nella maggior distanza della luna dal sole, come appunto succede nei detti sei giorni lunari.

BISCARO, s. m. Voce scherzevole usata

ancora da un nostro Poeta, Bischerino, il Pene.

BUZARA.

SENZA BUZARE O BUDELE, Maniera avv. che dicesi nel signif. di Seriamente par

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ERETISMO S. f. Erezione, dicesi dai Medici dell'azione di akune parti del corpo umano.

ERETISMO DE LA SIENZA, Frase usata metaf. da un nostro Poeta vernacolo nel sign. di Saccenteria, Presunzione o sfacciatezza di saperne. ETERNIZAR, v. Eternare, Rendere eterno, Far eterno, Perpetuare.

FILANTROPISMO, s. m. Voce vernaco

la che dicesi dalle persone colte in vece di Filantropia, Amore degli uomini in generale che in religione direbbesi Carita o Amore del prossimo. Sono di questa taglia GALANTOMISMO, SUISMO, ANTISUIso che ponno vedersi ai loro luoghi. FILO.

I nostri Muratori e Falegnami chiamano FILI anche le Travi. FIOR.

MARZARIA IN FIOR, Merceria fiorita, dicevasi a'tempi Veneti, Quando in occasione di qualche festa nazionale sia per la venuta di Principi, sia per l'ingresso del Patriarca, de' Procuratori di S. Marco, del Gran Cancelliere e simili, le botteghe della Merceria erano messe in gala, ornate cioè ed abbellite colla mostra del fiore delle merci: nel che ogni merciaio cercava di gareggiare. FRASA, (ed altrove FRASINA ) s. f. Chiamasi quella specie di Grandine minuta e rotta, che pare pioggia congelata quasi simile alla Gragnolata (GRANITO) e che talvolta suol cadere in primavera e danneggia le prime messi. Questo termine

FRASA puossi ragionevolmente ripetere dal latino Fresa femmin. di Fresus che vuol dire Rotto, pesto; ed è aggiunto che fu dato dagli antichi nostri a tale foggia di Grandine, che tuttavia si conserva in questi Stati con poca diversità di espressione. E analoga l'altra voce Veneta FRASELE e la locuzione ANDAR IN FRASÈLE O SFRASELE.

FRUGÒN, s. m. Voce derivata dal Franzese Fourgon, che abbiam conosciuto dopo la nostra politica rivoluzione; ed è un Carro o Carretta coperta contenente cassc, attrezzi, masserizie o cose d'ogni specie per lo più di ragion militare. Scrivesi in termine di pratica Forgone: benchè altri storpiataniente Frugone. Abbiamo stampate le Tabelle dell' arrivo e partenza delle Staffette, Diligenze e Forgoni erariali.

FURBACHIOTO, add. Furbacchiotto; Furbettello; Furbetto; Furbicello, Alquanto furbo.

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