L'Educatore ed il narratore storico italiano, Volume 2

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1851
 

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Brani popolari

Pagina 75 - Gli uomini illuminati di ogni contrada, le nazioni intere degne di un governo liberale, i sovrani che si distinguono per grandezza di carattere , godranno della vostra intrapresa ed applaudiranno al vostro trionfo. Potrebbe ella non applaudirvi l'Inghilterra, quel modello di reggimento costituzionale, quel popolo libero che si reca a gloria di combattere e di profondere...
Pagina 104 - Mia cara Carolina, l'ultima mia ora è suonata: tra pochi istanti io avrò cessato di vivere, e tu di aver marito. Non obliarmi giammai, io moro innocente, la mia vita non è macchiata di alcuna ingiustizia. Addio mio Achille, addio mia Letizia, addio mio Luciano, addio mia Luisa, mostratevi al mondo degni di me. Io vi lascio senza regno e senza beni, tra numerosi nemici. Siate uniti e maggiori del1" infortunio, pensate a ciò che siete, non a quel che foste, e Iddio benedirà la vostra modestia.
Pagina 268 - Austria ingannarono con le calunnie e con ogni maniera di frodi un giovane principe cui mancava l' esperienza dei tempi procellosi. Si è veduta in Piemonte una dichiarazione sottoscritta dal re nostro Carlo Felice; ma un re piemontese in mezzo agli austriaci nostri necessari nemici è un re prigioniero ; tutto quanto egli dice non si può non si dee tenere come suo.
Pagina 105 - Italia, e che perciò, nemico pubblico, era condannato a morire, in forza di legge del decennio mantenuta in vigore. La qual legge (per maggiore scherno di fortuna) dettata da Gioacchino sette anni innanzi, benignamente da lui sospesa in molti casi di governo, fu, come ho detto, istromento della sua morte. La sentenza venne udita dal prigioniero con freddezza e disdegno. Menato in un piccolo ricinto del castello, trovò schierato in due file uno squadrone di soldati ; e non volendo bendar gli occhi,...
Pagina 327 - Confalonieri; la necessità dell'esempio costringerlo a lasciar libero il corso alla giustizia; quindi aver segnata la sentenza di morte, e questa essere di già spedita. A tale inaspettata notizia, il padre ed il fratello di Confalonieri tentarono esprimere quanto il lor cuore potesse suggerire in quel momento terribile, ma le parole mancavano o spiravano sulle loro labbra. Mi surrogai io anche a loro, facendo cosi le mie e le loro parti; cercai dire quanto potea che valesse a rimuovere l'imperatore...
Pagina 269 - Annodatevi tutti intorno alle Vostre insegne, afferratele, correte a piantarle sulle sponde del Ticino e del Po: la terra lombarda vi aspetta, la terra lombarda che divorerà i suoi nemici allo apparire della nostra vanguardia.
Pagina 230 - Noi abbiamo esercitate le nostre funzioni conformemente ai nostri poteri, ai giuramenti del re ed ai nostri. Ma la presenza nel regno di un esercito straniero ci mette nella necessità di sospenderle, e ciò...
Pagina 230 - SM si com» piacque di aderire alla costituzione attuale, il ,> re, per organo del suo augusto figlio, convocò ,> i collegi elettorali. Nominati da essi, noi rice» vemmo i nostri mandati giusta la forma pre» scritta dallo stesso monarca.
Pagina 141 - Essendosi manifestato il voto generale della Nazione del regno delle Due Sicilie di volere un governo costituzionale, di piena nostra volontà consentiamo e promettiamo nel corso di otto giorni di pubblicarne le basi.
Pagina 58 - Quando si ha l'onore, ella dice, di appartenere « alla sua illustre famiglia, nulla debbe farsi, che ne « arrischi lo interesse o ne adombri lo splendore. Ed « io, Sire, le dico in risposta, che la sua famiglia ha « ricevuto da me tanto onore, quanto me ne ha dato « collegandomi in matrimonio alla Carolina. « Mille volte, benché re, sospiro i tempi nei quali, <t semplice uffiziale, io aveva superiori e non padrone. « Divenuto re, ma in questo grado supremo tira oneggia« lo da Vostra Maestà,...

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