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COMPONIMENTI LIRICI.

DANTE ALIGHIERI.

CANZONE.

GLI occhj dolenti per pietà del core

Hanno di lagrimar sofferta pena,

Sicchè per

vinti son rimasi omai:

Ora s'io voglio sfogar il dolore,

Ch' a poco a poco alla morte mi mena,

Conviemmi di parlar traendo guai.

E perchè mi ricorda ch'io parlai

Della mia Donna, mentre che vivia,

Donne gentil, i' volentier con vui

Non vo' parlare altrui,

Se non a cor gentil che in donna sia;

E dicerò di lei piangendo pui,

Che se n'è ita al ciel subitamente,

Ed ha lasciato Amor meco dolente.

Ita n'è Beatrice in alto cielo,

Nel reame ove gli angeli hanno pace,

E sta con loro, e voi, donne, ha lasciate. Non la ci tolse qualità di gelo,

Nè di calor, siccome l' altre face,

Ma sola fu sua gran benignitate;

Chè luce della sua umilitate

Passò gli cieli con tanta virtute,

Che fè meravigliar l'eterno Sire,

Sicchè dolce desire

Lo giunse di chiamar tanta salute;

E fella di quaggiù a sè venire,

Perchè vedea ch' esta vita nojosa
Non era degna di sì gentil cosa.

Partissi della bella sua persona

Piena di grazia l'anima gentile,
Ed èssi gloríosa in loco degno.
Chi non la piange quando ne ragiona,
Core ha di pietra sì malvagio e vile

Ch' entrare non vi può spirto benigno;
Non è di cor villan sì alto ingegno,
Che possa immaginar di lei alquanto,
E però non gli vien di pianger voglia ;
Ma vien tristizia e doglia

Di sospirar, e di morir di pianto,
E d'ogni consolar l'anima spoglia,
Chi vede nel pensiero alcuna volta
Qual' ella fu, e come essa n'è tolta !

Donanmi angoscia li sospir forte,

Quando il pensiero nella mente grave

Mi reca quella che m' ha il cor diviso;

E spesse fiate, pensando alla morte,

Me ne viene un desio tanto soave

Che mi tramuta lo color nel viso.

Quando l'immaginar mi vien ben fiso,
Giugnemi tanta pena d' ogni parte

Ch' io mi riscuoto per dolor ch' io sento,

E sì fatto divento

Che dalle genti vergogna mi parte;

Poscia piangendo sol nel mio lamento
Chiamo Beatrice, e dico: Or sei tu morta?
E mentre ch' io la chiamo, mi conforta.
Pianger di doglia, e sospirar d'angoscia,
Mi strugge 'l cor ovunque sol mi trovo,
Sicchè ne increscerebbe a chi 'l vedesse :
E quale è stata la mia vita, poscia

Che la mia Donna andò nel secol novo,

Lingua non è che dicerlo sapesse.

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