Dalle novelle di Canterbury

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N. Zanichelli, 1897 - 345 pagine
 

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Pagina xxii - The busy larke, messager of daye, Salueth in hire song the morwe gray ; And fyry Phebus ryseth up so bright That all the orient laugheth of the sight, And with his stremes dryeth in the greves The silver dropes hongyng on the leeves.
Pagina xxiii - AN old man in a lodge within a park; The chamber walls depicted all around With portraitures of huntsman, hawk, and hound, And the hurt deer. He listeneth to the lark, Whose song comes with the sunshine through the dark Of painted glass in leaden lattice bound; He listeneth and he laugheth at the sound, Then writeth in a book like any clerk.
Pagina 9 - Vi dirò delle qualità dell' animo suo : era cosi caritatevole e pietosa, che piangeva, solamente a vedere un topo preso in trappola, morto, o ferito. Aveva dei cagnolini che ingrassava a carne arrosto, latte e schiacciata. E piangeva a calde lacrime se per caso uno di loro moriva, o buscava per la strada una bastonata un po
Pagina iii - He is the poet of the dawn, who wrote The Canterbury Tales, and his old age Made beautiful with song ; and as I read I hear the crowing cock, I hear the note Of lark and linnet, and from every page Rise odors of ploughed field or flowery mead.
Pagina 8 - C'era anche una monaca, una madre supcriora, che aveva un aspetto semplice e modesto; il suo più gran giuramento era per S. Luigi. Si chiamava suora Eglantina. Cantava molto bene la messa, intonandola dolcemente col naso; parlava benissimo e con garbo il francese che parla il popolo di Stratford, a Bowe; ma non conosceva affatto quello di Parigi. Stava a tavola con tutte le regole; non c'era caso che le cascasse qualche cosa di bocca o che si ungesse le dita con la salsa. Portava il boccone alla...
Pagina 9 - ... più gran giuramento era per S. Luigi. Si chiamava suora Eglantina. Cantava molto bene la messa, intonandola dolcemente col naso; parlava benissimo e con garbo il francese che parla il popolo di Stratford, a Bowe; ma non conosceva affatto quello di Parigi. Stava a tavola con tutte le regole; non c'era caso che le cascasse qualche cosa di bocca o che si ungesse le dita con la salsa. Portava il boccone alla bocca con tanta attenzione, che non le cadeva mai una briciola sul petto. Si compiaceva...
Pagina 10 - ... forte. Era una donna piena di sincerità e di cuore. Il fisciù che portava al collo era appuntato con molto garbo. Aveva il naso lungo ma ben fatto; gli occhi grigi come il vetro, la bocca molto piccola con labbra morbide e rosse come una rosa ; bellissima fronte, larga quasi un palmo. Era piuttosto bassa; e raggiungeva a fatica la statura ordinaria d'una donna. Il mantello che aveva indosso era, per quello che ne posso giudicare io, fatto con gusto. Attorno al braccio portava una doppia corona...
Pagina 9 - ... dita con la salsa. Portava il boccone alla bocca con tanta attenzione, che non le cadeva mai una briciola sul petto. Si compiaceva molto ad essere bene educata. Ogni volta che beveva, si asciugava, prima di bere, il labbro superiore ; il quale non lasciava nel bicchiere la più piccola macchia d'unto. Insomma cercava di mangiare con tutta l'eleganza e la correttezza possibile. La sua compagnia era molto divertente e piacevole; aveva un modo di fare che la rendeva amabile. Si studiava, con ogni...

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