Concetti fondamentali della filosofia aristotelica

Copertina anteriore
Adelphi Edizioni spa - 441 pagine
L'interesse di Heidegger per Aristotele, testimoniato da questo corso universitario che il filosofo tenne nel 1924, si colloca nel periodo cruciale dell'elaborazione dell'analitica ontologico-esistenziale di "Essere e tempo". In particolare, nell'analisi della Retorica aristotelica compaiono già, in nuce, alcuni ‘concetti fondamentali della filosofia heideggeriana' – come Dasein (esserci), In-der-Welt-sein (essere nel mondo) e Befindlichkeit (il sentirsi situato, la situatività, e anche la situazione emotiva) – destinati a lasciare un segno indelebile nella filosofia del Novecento. Ma, soprattutto, Heidegger si impegna qui – come raramente in seguito – in una brillante fenomenologia dei páthe, delle «passioni», e del ruolo determinante che esse svolgono nella vita e nell'esistenza dell'uomo. La messa in questione del tradizionale privilegio accordato agli atti intellettivi superiori che questo implica suggerisce l'idea che siano costitutivi dell'uomo, allo stesso titolo della ragione, anche gli elementi ‘inferiori’, quali la sensibilità, le affezioni e le passioni.
 

Sommario

Sezione 1
Sezione 2
Sezione 3
Sezione 4
Sezione 5
Sezione 6
Sezione 7
Sezione 8
Sezione 20
Sezione 21
Sezione 22
Sezione 23
Sezione 24
Sezione 25
Sezione 26
Sezione 27

Sezione 9
Sezione 10
Sezione 11
Sezione 12
Sezione 13
Sezione 14
Sezione 15
Sezione 16
Sezione 17
Sezione 18
Sezione 19
Sezione 28
Sezione 29
Sezione 30
Sezione 31
Sezione 32
Sezione 33
Sezione 34
Sezione 35
Sezione 36
Sezione 37
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