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EL GERA UN AFRICA A L'IMPARO DE QUEL ALTRO, Egli era un avaraccio al pari dell'altro: cioè A somiglianza di quello.

CAMINAR O ESSER A L'IMPARO, Camminare o Esser pari, cioè In forma che uno non preceda l'altro.

STAR A L'IMPAro de un altro, Stare a paraggio o al pari o alla pari d'un altro, cioè Stare al paragone, Agguagliarlo. A L'IMPENSADA, modevv. All impensata; All' improvvista; Per la non pensata, Improvvisamente.

A L'INCIRCA, Circa, Incirca. Prepos.
Presso a poco, Più o meno. Dicesi anche Di
circa o A un bel circa. V. INCIRCA.
A L'INCONTRARIO )

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modi avv. All' oppo

sto; Per l'opposto; All'incontro; A riscontro; Altronde; Al contrario.

A L'INGROSSO, modo avv. Indigrosso o In di grosso o Ingrosso, Grossamente, A un di presso.

COMPRAR, O VENDER A L'INGROSSO, Comperare o Vendere indigrosso o ingrosso, Comperare o Vendere in grossa somma. Vedi il suo contrario in MINUo.

COMPUTAR A L'INGROSSO, Computare ingrosso -- Fare staglio o Stagliare valgono Computare alla grossa che che sia, a fine di farne saldo e quietanza.

TOR SU A L'INGROSSO, Pigliare affatto: dicesi del Contrattare senza discernimento o distinzione.

ALIPIO, Alippio, Nome proprio di uomo, ora passato in disuso.

ALIPIO, Nome d'un Santo che fu discepolo ed amicissimo di S. Agostino e Vescovo di Tagaste nell' Africa, nell' odierno Regno d'Algeri, comune loro patria. Noi abbiamo la statua di marmo di questo Santo posta sopra una colonna nella cappelletta all'angolo destro della facciata della Chiesa di S. Marco, ov'è anche una campana con orologio, detto quindi comunemente Relogio de SANT' ALIPIO.

Non v'è alcuno a' tempi nostri che abbia più questo nome; ma SIOR ALIPIO, come aggiunto, si sente non di rado in bocca della bassa gente per motteggiare altrui nel sign. di Stolido; Insulso; Stivale; Scipito e simili; o quando alcuno stia lì impalato come un cero senza far nulla o senza saper che si dire Dicesi non meno per motteggio e nel medesimo sentimento, EL ME PAR SANT' ALIPIO A LA COLONA, la qual maniera non corrisponde di vero alla storia del detto S. Alipio, che non fu di que' Santi che i Greci chiamavano Stiliti: onde pare che questo ribobolo voglia riferirsi alla statua sopraccennata.

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Leggesi in un sonetto del nostro Calmo. ME TROVO PI INFANGAO, MESCHIN ALIPIO, che vuol dire, Mi trovo più imbarazzato e più coglione. ALITE O A LITE, Modo avv. che potrebbe eredersi introdotto dalla maniera barb. Ad litem usata nel sign. di A rigore o A tullo rigore di diritto o di giustizia; frase che

sembra venuta dalle concessioni di proprietà che si fanno in conseguenza d' una lite perduta, in cui si dà quanto si dee per ubbidire alla sentenza, ma niente di più.

Questo modo vernacolo però usasi da noi comunemente nel sign. di Appena; Con pena; A malo stento; A briga; A mala briga: cioè Con difficoltà, come si ha da' seguenti esempi.

A LITE QUEL PANO M'HA BASTÀ PER FARME UNA VELADA, Appena appena quel panno mi è bastato pel giustacore -- A LITE SON VEgnuo fora delLE SPESE, A malo stento ho potuto indennizzarmi della spesa.

Dicesi pure: SON STÀ A LITE PER CASCAR, Sono stato in bilico o sul bilico della bilancia o li li per dare un cimbottolo in terra. V. BRUSO.

STAR A LITE DE L'ACQUA, Stare a galla. V. GALA.

ALMANCO, avv. Almeno o Almanco; Non che altro ; Se non altro; Per lo meno. V. in Pezo. ALMIRANTE, s. m. Almirante o Ammiraglio, Vascello ove naviga la persona del Generale di flotta; e Titolo del Generale medesimo.

⚫ Ed anche volgarmente AMIRAGIO e ASMIRAGIO. Sotto il veneto Governo diceansi Amiragi o Asmiragi gl' ispettori o soprantendenti ai porti di Lido, di Malamocco e di Chiozza. Aveano essi l'incarico di condurre

incolumi nei detti porti le navi che presentavansi per entrarvi. Quello del Lido era tenuto a decidere il giorno dell'Ascensione se dovesse il Bucintoro uscire del porto, per effettuare la sì celebre cerimonia dello sposalizio del mare, nella quale celebrazione se mai un nembo sopravvenuto faceva correr pericolo alla Signoria ch'eravi imbarcata, l' Amiragio la pagava col capo; così almeno teneasi per fermo dal popolo. ALMORÒ, Ermolao, Nome proprio di uomo. E persin là dove si parla in ao, Sento dir Almorò per Ermolao. ALOCADA ) ALOCAGINE s. f. Alloccheria; Atlonitaggine; Baloccamento; Astrattaggine; Sbadataggine, Azione d' uno sbadato. ALOCO (coll' o chiuso), s. m. Allocco ed anche Barbagianni e Ulula, detto in Toscana volgarm. Gufo. Uccello notturno rapace. Ve n'ha di varie specie. Quello da noi conosciuto, ch'è l' Allocco comune, chiamasi da Linn. Strix Aluco, e da altri Ulula Aluco. Il maggiore è della grandezza d'un cappone.

ALòco, Allocco, dicesi fig., per la creduta goffaggine dell'uccello, un uomo goffo e balordo.

FAR L'ALOCO, Fare il goffo, o il balordo ; Far la gatta morta, vale Fingere il balordo.

ALOCON, app. Alloccaccio; Alloccone, Grande allocco; e tanto si dice nel senso proprio, cioè dell' uccello Allocco, quanto nel fig. cioè dell' aggiunto all' uomo, e vale Gran balordo e minchione. ALOGIÀR v. V. Alozár.

ALOGIO, s. m. Lo stesso che ALòzo, V.

ALOGIO per lo più da noi si dice per Alloggiamento, ch'è la Casa dove alloggia il soldato, quando, non avendo quartieri o caserme, è albergato dall'abitante del luogo. ALON, Voce fam. eccitatoria (tratta dal Francese Allons, cioè andiamo); con cui si sollecita o anima altrui a far che che sia o a tacere, Animo; Via; Su; Zitto; Taci; Olà. Nelle commedie del Fagiuoli s'incontra spesso la voce Alò. ALOZAR, o LoziR, v. Alloggiare; Albergare; Ricevere ad albergo; Ospiziare; Ricevere in casa.

Stare ad albergo; Stare in casa ďuno; Prendere o Avere alloggiamento ; Abitare.

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ALOZAR A LA PRIMA OSTERIA, detto fig. Non cercare o Non voler sapere più in là, Appagarsi della prima apparenza Andare o Stare alle grida o preso alle grida, Far checchessia sul fondamento di ciò che si è sentito, prima di esaminare la verità. E dicesi anche fig. Alloggiare alla prima osteria.

CHI PRIMI ARIVA PRIMI ALOZA, Chi primo arriva, primo macina. E per contrario Chi tardi arriva, male alloggia, dicesi di persona che arrivasse dove non potesse bene adagiarsi.

QUESTA NO LA ALOZO, detto fig. Questa io non la bevo, cioè Non la credo. V. in RICÈVER.

ALÒZO, s. m. Alloggio; Albergo.

DAR ALOZO, Alloggiare; Ospiziare; Albergare alcuno.

ANDAR VIA DA L'ALOzo, Disalbergare.
SCAZZAR DA L'ALOzo, Disalloggiare.
ALOZO MILITAR, V. ALOGIO.

ALTANA, s. f. detto antic. LOBIA, Altana, Loggia aperta di tavole, riparata da spallette e posta sopra una casa per gli usi domestici. V. TERAZZA,

ALTANÈLA, s. f. Piccola allana.
ALTÀR e ALTER, S. m. Altare; Mensa sacra.
V. PARAPETO, SIÒLO, TOLÈLE.

SCOVERZER I ALTARI, detto fig. Scuoprire gli altari, vale Scuoprire un segreto. ALTARELO, add. Voce ant. e quasi disusata, detta per ALTETO, V.

ALTARIN, s. m. Altarino; Altarello; Tabernacolo; Tabernacoletto.

ALTÈA, s. f. Altea, Arboscello noto che si coltiva ne' giardini, e chiamasi da Linn. Hibiscus palustris.

ALTEA, detta anche Malvarosa o Rosoni, Pianta comunissima, detta già da Linneo Alcea rosea, e da altri Althaea rosea o Malva arborea, la quale coltivasi in tutti i giardini e fa de' fiori grandi a campana di varii colori.

ALTÈNA, s. f. Voce bassa, V. ANTÈNA. ALTER, s. m. dicesi dagl' idioti invece di ALTAR, Allare. V. ALTÀR.

AVICINARSE A L'ALTÀR, Accostarsi all'altare, e più comunemente s'intende alla Santissima Eucaristia.

ALTÈRIA, 8. f. Arteria, Vena principale -Arteriuzza, Piccola arteria.

ALTERIA. Prendesi dal volgo per una vena qualunque delle principali del corpo umano; ma anatomicamente parlando, è uno di que' vasi o canaletti che portano il sangue dal cuore all' estremità: a differenza delle vene, che lo portano dall'estremità al cuore. ALTERIZARSE, v. Alterarsi, Commuoversi, Perturbarsi.

ALTETO, add. Altetto; Allerello.

ALTETO DAL VIN, Albiccio; Albo; Alticcio; Alletlo; Alto dal vino; Ubbriachello. ALTEZZA, s. f. Altezza, Distanza da basso ad alto.

Per altezza determinata, Vella, Cima, Sommità.

Altezza de l'arco, Sfogo o Rigoglio, dell' arco.

ALTEZZA DE FAR, Allerezza o Altierezza; Alterigia, Superbia, boria. ALTIER, add. Altiero; Alteroso, Che ha alterezza, arrogante, orgoglioso. ALTO, add. Alto, Elevato dal piano.

ALTO D'UNA TOLA e simile, Bitorzo o Bitorzolo; Bernoccolo, Rialto che scappa sopra la natural superficie di che che sia.

LOGO DE TRAVADURA ALTA, Sfogato, dicesi per Agg. di stanza o di luogo, e vale Alto. Archi sfogati; Volte sfogate.

ALTO, si dice anche da noi per Agg. a uomo, nel sign. di Elato, superbo -- ANDÅR O STAR ALTO, Andare in contegno; Andare o Stare contegnoso; Stare o Sedere in gote; Stare in gota contegna; Star sul grave; Andar tronfio.

ALTO DAL VIN, Altetto; Alliccio; Alto, Alquanto ubbriaco. V. ALEGRO e ALTETO.

е

ALTO CO PA UNA STANGA, detto di Uomo di statura grande. V. STANGHIRLÒN.

ALTA DE CAGAÒR, Maniera bassa e plebea, che dinota Persona d'alta statura.

ALTA DE CIMIÈR, detto metaf. Contegnosa, che mostra gravità, altierezza; Ambiziosa, e dicesi d' una donna.

Pasqua alta, quando vien tarda, cioè molto innanzi nel mese di Aprile. All'opposto si dice bassa quando cade nel mese di marzo, cioè Quando viene più presto. ALTO, avv. Alto, Voce di comando per finir che che sia.

FAR ALTO, Far alto, T. Mil. Fermarsi nella marcia · Detto fig. Desistere; Fermarsi; Cessare. V. FERMATIVA.

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STAR ALTO DE PREZZO, Stare in sul tirato, Vendere care le sue merci. Alzar la mira, vale Portar alto le sue pretensioni. ALTO-LA, che anche si dice FERMA-Là, e potrebbe scriversi ALTOLA e FERMALA, sono voci di sorpresa di cui ordinariamente si servono i malandrini nell' aggredire i viaggiatori per far loro rapina; e vogliono dire Fermatevi; Arrestatevi; Fate alto.

Noi pure usiamo famil. di queste voci nel nostro dialetto, dicendo FAR O DAR O MANDAR UN ALTOLA O UN FERMALA, nel sentimento generale di Sospendere o Impedire che che sia, intendendo però che l'opposizione, se fosse anche ingiusta, provenga da parte di chi ha diritto di farla. Sotto tale signi

ficazione si soggiungono varii verbi che possono corrispondere alla maniera vernacola, di alcun de' quali ognuno può servirsi a suo grado cioè Impedire; Porre un impedimento o un ostacolo; Impacciare; Intraversare; Opporsi; Arrestare; Soprattenere; Fare un soprattieni; Trattenere; Sostare; Sospendere; Fermar l'opra; Fare un sequestro o uno staggimento. ALTOTO, V. ALTETO nel primo sign. ALTRO, add. Altro, Diverso detto sust. Altro o Altra cosa.

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ALTRI, COMPAGNI O ALTRI CUssì Altrettali o Altrottali, Altri simili.

Altri, De ALTRI, A ALTRI, DA ALTRI, Altrui, vale quanto Altro, ma non ha relazione se non all' uomo, e regolatamente non s'adopera nel caso retto, come ne' seguenti esempi. Le cose altrui o d'altrui o L'altrui assolut. detto in forza di sust. Dite altrui o ad altrui. Non per odio altrui o d'altrui. Uccidere altrui. Con altrui. Farsi incontro altrui o ad altrui. Saper da altrui. Per le altrui cose. Più l'altrui fallo che il mio mal mi duole CHE I ALTRI GODA, Che gli altri godano.

SE NO TI GA ALTRO. Se non hai altri moccoli o simili: cioè Se non hai altro assegnamento.

D'ALTRA PARTE, Altronde, Da altro canto. Altro!, coll'ammir. Di là cioè Assai più; Molto più ; In oltre -- ALTRO CHE becaure ! Son altro che punture d'assilli, cioè Assai maggiori SE NO ALTRO, detto a modo avv. Almeno; Per lo meno; Intanto.

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ALZAR EL COMIO, Alzare il gombito ; Caricar l'orza col fiasco, Bere più del dovere. ALZAR EL DEO, Maniera ant. Applaudire; Inanimire.

ALZAR I CORNI, Rizzar la cresta; Alzare le corna; Levere il capo o in capo; Insuperbire; Alzare il viso o la coda; Menar orgoglio.

ALZAR I FOLIO I REGISTRI, detto fig. Pigliare o Prendere buldanza; Venire in superbia; Dar alto.

FAR ALZAR I FOLI A QUALCUN, detto fig. Titillare, che dicesi anche Infiammare; Invogliare; Suscitare.

Alzare le carte o Alzare assolut. vale Separar il mazzo in due parti prima di distribuir le carte a' giuocatori.

ALZAR LE VELE, V. Ghindir.

ALZARSE DAL LETO, Scorcare; Rizzarsi; Levarsi; Sorgere; Surgere; Uscir del letto.

ALZARSE IN PONTA DE PIE, Rizzarsi sulle punte de' piedi.

ALZAR UN POCO, Sollalzare.

TORNAR A ALZAR, Rialzare. ALZERE, s. m. V. ARZARE. ALZÈTA, s. f. (colla z aspra) T. fam. Basta. Piega che si fa con cucitura abbozzata dappiè o in alto alle vesti lunghe propr. de' bambini e fanciulle, per poterla disfare, od accrescerne occorrendo la lunghezza. V. Filzeta.

GHE VOL ALTRO! Maniera fam. È altro ALZETÀR, v. Lavorare di baste. V. AL

male che di biacca! Di altra tasta abbisogna la piaga! Vi vuol altro che stoppa e chiara d'uovo cioè Il male o il disordine esige ripieghi maggiori.

NO TI XE BON DA ALTRO CHE DA LAVAR I PIATI, Va via, tu non sei da altro che da lavar le scodelle.

NU ALTRI E VU ALTRI, V. in Nu e Vu. ALTURIAR, v. T. antiq. Altoriare, Voce parimenti antica e vale Aiutare.

SI DIO M' ALTURIA, Se Dio m'aiuti, m' assista. ALTÙRIO. CIGår alturio, V. Cigar. ALÙME, s. m. V. Lume de roca. ALZÀNÁ, s. f. Alzaia, Quella fune che serve a tirar le barche per l'acqua, e che alcuni chiamavano anche ANZANA.

MOLAR L'ALZANA, Allentare o Staccare l'alzaia.

TIRAR L'ALZANA, Alare, Tirar la corda detta Alzaia, e con essa le barche. V. Ti

RANTE.

ALZANA, detto in T. Mar. Ansiera, Cavo manesco per lo più da tonneggio o da rimburchio.

ALZANA, TIRAR L'ALZANA, detto fig. lo stesso che TIRAR A MEA, V. MEA.

MOLAR L'ALZANA, detto pur figur. vale Recedere dalla propria opinione, V. Mo

LARGHE.

ALZANELA, s. f. Alzanella, T. Mar. Corda del vascello, che serve per sollevare e al

ZÈTA.

ALZO (colla z aspra ) s. m. Alzata; Alzamento, in T. de' Calzolai, chiamansi quei pezzi di cuoio che si mettono sopra le forme per ridurre le scarpe alla necessaria lunghezza. Corrisponde al francese Hausse.

Alzo, dicesi da alcuni talvolta per ALZETA, V.

AMACAR, v. che non s'usa più a' tempi nostri, ma MACAR, V.

Nel Poemetto antico sulla guerra tra' Nicolotti e Castellani del 1521, stampato in questa tipografia d' Alvisopoli, a carte 67 si trova verso la fine della seconda ottava: Chi XELO COSTÙ CHE TRA? POTA DE LENA! CHE SE L'AMACO, AL sangue de diaNA, EL VOGIO SCORTEGAR CO FA UNA RANA. Il significato naturale dell' espressione SE L'AMACO, è Se io lo scopro, Se lo veggo, Se fra tanta gente discerno o distinguo colui che scagliò l'embrice e la freccia, lo voglio scorticare ec. L'Autore è tentato a credere che nella voce AMACO sia corso per avventura un errore di stampa o pure del manoscritto e che dovesse piuttosto scriversi SE L'AMARCO in vece di RIMARCO, che nel linguaggio nostro si prende naturalmente per Distinguere, Conoscere, Discernere. V. RIMARCAR. AMALÀ, add. Ammalato o Malato.

COSSE DA AMALAI, Sottigliume, dicesi comunemente di Cibi di poca sostanza.

COMODETA DA AMALAI, V. COMODETA.

AMALAÌZZO › AMALATÀ

add. Ammalaticcio; Mala

ticcio; Ammalatuccio; Ammalazzato; che dicesi anche Malèo; Malescio; Cagionevole; Cagionoso; Infermiccio; Valetudinario.

Malnaturato; Malcubato; Tristanzuolo; Sparuto; Afato; Afatuccio ; Gracile, direbbesi di mala complessione.

AMANCAR, v. Mancare, Restare, Non essere il dovuto numero o quantità. AMANCO, s. m. Mancanza; Scemo, Difetto, Diminuzione, Scemamento, Il meno. AMAR, v. Amare - Trasamare, val Amare Idolatrare, accesamente, eccessivamente Amare disordinatamente. Amare, val anche per Bramare, desiderare o voler piuttosto.

-

NO AMAR PIÙ, Disamare, Cessar d'amare. CHI AMA DIO AMA I SO SANTI, Chi ama me ama il mio cane, dicesi propr. per far intendere Che gli amici amano naturalmente tutte le cose che veggono esser care all'amico.

SI, QUANTO AMO DIO, CHE TE BASTONO, Affeo Affededieci che ti bastono, Modo di mi

naccia.

AMARANTO V. UETA.
AMARILI, V. MARÌLI.
AMARIZA, add. Marezzato; Amarezzato o
Amarizzato, Serpeggiato a onde, a ma-

rezzo.

AMARIZA, add. NIZIOL AMARIZA O MARIZÀ DAL FUNO, Maniera metaf. antica, per dire Lenzuolo sporco o sudicio di fumo, che sia divenuto per la nerezza quasi marez

zato.

AMARIZAR, v. Amarezzare; Amarizzare 0 Marezzare, Dare il marezzo. AMARIZO O MARÌzo, s. m. Marezzo. A marezzo; A foggia d'onde; a onde, Ondeggiamento di color variato, a guisa d'onde di mare, che s'imprime sui panni colla forza del mangano.

COGIÓN FATO A MARIZO, Locuz. fam., detta per agg. a uomo, Bue; Buaccio; Beccone; Bizzocone; Babbaccione; Più grosso dell' acqua de' maccheroni. V. VISDECAZZO. AMARO, s. m. chiamasi comunemente Una bevanda spiritosa d'acquavite, resa amarissima coll' infusione dell' assenzio e di altre erbe di sapore amaro, che bevesi da molti fra noi per fortificarsi lo stomaco e per aiutare la digestione.

AMARO, Voce di gergo che talora si pronunzia in forza di sust. e che significa Gergo; Parlare furbesco.

· PARLAR IN AMARO e SMARTIR L'AMARO, V. PARLAR e SMARTIR.

INGIOTIR AMARO E SPUAR DOLCE, Modo di dire figurato, che vale Soffrir male parole o insultanti, e parlare con umillà, e con tutti i riguardi, locchè far devesi quando si ha torto e si viene a ragione rimproverato da un superiore. AMAROTICO, add. Amarognolo, Che ha dell'amaro.

VIN AMAROTICO, V. VIN.

A MARTELETO, modo avv. PIEN A MARTELETO, Pieno stivato, a fusone, in ciocca, a cafisso, a bizeffe.

AMASSO, s. m. Ammasso; Ammassamento, Mucchio.

UN AMASSO DE COGIONARIE, Un fastello o fastellamento di minchionerie, di facezie, di buffonerie, di bagattelle, di errori etc. AMAZZA O AMAZzio, e Mazzi o Mazzio, add. Ammazzato; Ucciso; Interfetto.

Ammazzato è anche Voce popolare d' ingiuria o di disprezzo, tanto diretta ad una persona, come se si dicesse Maledetto; Briccone; Manigoldo; Galeone o simili, quanto ancora a Checchessia che riesca incomodo dannoso e fastidioso. Leggesi nelle lettere del Magalotti, Solamente quegli ammazzati Buccheri mi sono usciti affatto di grazia. AMAZZAO, add. ANDAR A TOBLO In te l'aMAZZAO, V. in TOR.

AMAZZAR, v. V. Mazzar. AMBASSADA, s. f. V. IMBASSADA. AMBASSADOR, s. m. V. IMBASSADÒB. AMBIGÙ, s. m. Parola francese ch'è anche qui in uso, e vale Pasto o Merenda a guisa di cena, il cui servito è insieme di carni e frutta.

AMBIGU. EL XE UN AMBIGÙ, dicesi talora scherzevolmente per allusione al carattere d'una persona, ed è un accorciato di ambiguo, oppure detto metafor. per l'AMBIGU, nel sign. di Non ben definibile o conosciuto; e intendesi, Nè buono nè cattivo, Ně amabile nè disprezzabile: una cosa di mezzo. Direbbesi altrimenti EL XE UN OMO CUSSÌ E CUSSÌ, TRA GNACHE E PACHE. AMBIZIOSETO, add. Ambiziosello. AMBIZAR, v. T. del Lotto, Giuocar per ambo; e dicesi Quando tre o più numeri giuocati per terno, si giuocano anche per ambo.

AMBO, s. m. Ambo, che nel plur. dicesi Ambi. Due numeri giuocati al lotto.

ZOGAR PER AMBO, V. AMBIZAR.

UN BEL AMBO, Un bell' ambo, Appropriatissima maniera metaf. tratta da'due numeri uniti che si giuocano per Ambo al pubblico lotto, e che dicesi per allusione o motteggio di due persone amiche od interessate, che sieno sempre insieme ovv. che abbiano lo stesso modo di pensare. Lo stesso dicasi di due Coniugi del pari stravaganti o pazzericci.

AMBRA, s. f. Ambra, Sostanza bituminosa concreta, di colore per lo più giallo, la quale, confricandola con un panno, ha l'attività di attrarre la paglia.

COSSA CHIARA COME L'AMBRA, Cosa chiara specchiata, Evidentissima. V. CHIARO. AMBRACAN, s. m. Voce disusata, Ambracane, Ambra odorifera che sembra esser lo stesso che Ambra grigia.

AMBRO, s. m. Chiamasi da'Pescatori di Valle una specie di Amo, che non ha barbetta come gli ami ordinarii, ma la punta rivoltata della seguente figura con cui si pesca a lenza V. TOGNA. AMBROSINA, V. MANDOLA.

AMBROSIO, Ambrogio e Ambrosio, Nome proprio di uomo.

AMBULISE. V. OCHIO DE S. LUCIA. AMBUÒRO, s. m. Arcanna, Specie di terra rossa, della quale i falegnami costruttori di barche si servono per tignere i cordoni, con cui segnano il loro legno che hanno a segare.

AMEN-DORMIR FIN AMEN, Dormire assai, lungo tempo; Dormire fino all'alba de' tafani, cioè sino al mezzodì. V. DORMIR. A MENADEO, modo-avv. A menadito o su per le dila, vale Per l'appunto, benissimo.

SAVER O FAR UNA COSSA A MENADEO, Sapere, Fare, Conoscere, e simili a menadito o su per le dita o per la punta delle dita, valgono Benissimo, Per l'appunto. AMIA, s. f. (dal lat. Amita) Zia, Sorella del padre o della madre.

Chiamasi AMIA (Zia) generalmente dalle fanciulle qualunque educatrice, ma specialmente le Monache. E perciò alcuni per ischerno chiamano SIOR'AMIA qualche ragazza di bassa mano nel sign. di PissÒTA (Pisciacchera), il quale scherno cuoce molto a queste fanciulle.

AMICIZIA, s. f. Amicizia,

FAR AMICIZIA, Inamistarsi; Amicarsi; Strignere amicizia.

FAR DE LE AMICIZIE O MOLTE AMICIZIE A UNO, Amorevoleggiare uno, Fargli atti amorevoli per contrassegno d'affetto.

PATI CHIARI, AMICIZIA LONGA, V. PATO.

DESTACARSE UN TANTIN A LA VOLTA DA UN' AMICIZIA, Discucire l'amistà, Modo fig. che vale Distaccarsi a poco a poco dall' amicizia. V. MESTA.

AMICIZIETA, s. f. Piccola amicizia, Amicizia di poco conto.

AMIGAZZO, s. m. V. AMIGON,

AMIGHETO, s. m. Piccolo amico; Amico da poco; Amico di cappello. AMIGO, s. m. Amico.

AMIGO DE CAPÈLO, Amico e guarti, Amico sospetto.

AMICO INTIMO, Amico stretto o intrinseco; Fratello giurato. Di amore e di fede incollati e confitti.

AMICO PER INTERESSE, Amico da bonaccia, cioè Amico in buona ventura.

no

AMICI COME CANI E GATI, V. in CAN. ESSER AMIGO DE QUALCUN, Dirsi con alcuESSERGHE AMICISSIMO, Essere perduto d'alcuno; Non veder più avanti, nè più qua nè più là; Non vedere alcuno a mezzo, cioè Volergli il meglio del mondo.

Farse amigo de QUALCUN, Amicarsi; Guadagnar uno.

GHE VOL DEI AMICI, Chi non ha amici non fa gran fortuna, Prov. chiarissimo.

I AMICI SE CONOSCE AI BISOGNI, Calamità, scuopre amistà.

I VERI AMICI XE POCHI, Chi vuole amici assai ne provi pochi, cioè Nel provarli molti

mancano.

A L'AMIGO CURighe el figo etc. V. PER

SEGO.

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ÀMITO, s. m. Amido, Materia spremuta da grano o da barba di gichero, che serve per dar la salda alla biancheria.

Dar L'Àmito, Inamidare; Dar l'amido; Saldare; Dar la salda: dicesi della biancheria.

AMITO, s. m. Ammitto, Quel pannolino con due nastri da legare, che si mette in capo il Sacerdote quando si para. AMNISTIA, add. Graziato dell' amnistia. Nell'uso però i Tribunali dicono Amnistiato. AMO, s. m. Amo, Uncino d'acciaio notissimo, che serve per pigliare i pesci. V. ToGNA e TRESIOLA Spaderno chiamansi Tre ami che con alcune funicelle si legano ad uso di pesca. V. Ambro.

CHIAPAR UN CO L'Amo, detto figur. È lo stesso che CHIAPAR PER LA GOLA, V. CHIAPAR.

AMOBIGLIAR, v. V. MOBIGLIAR.

AMOLER, 8. m. Susino, Albero che produce le susine. V. AMOLO.

AMOLIO, add. Ammollito e Mollito. AMOLİR, v. Ammollire o Mollire; Rammollare e Rammollire, Far molle.

Ammollire, detto fig. vale Addolcire, Intenerire.

AMOLIR EL CORPO, Ammollire; Ammorbidare; Ammorbidire, Sciogliere il ventre.

AMOLIR UNA COMPOSIZION, Locuz. degli Speziali, Malassare, cioè Intridere gl' ingredienti per renderli più morbidi, più pastosi e appiccaticci.

AMOLO, s. m. Susina. Frutto notissimo dell'albero Susino.

AMOLO AQUARÒLO, Susina acquaiuola, Frutto primaticcio.

AMOLO DE FRANZA. Mirabella; Susina di Provenza.

AMOLO SALVADEGO, Prugnola, Frutto più piccolo degli altri. V. MAROBOLAN.

AMOLI, si dice metaf. in sign. di Busse; Bastonate; Percosse · DESPENSAR AMOLI, Sciorinare o Appiccar pesche, o più espressivamente, pesche senza nocciolo o pesche di santa ragione.

Gnente che amoLI! (Maniera ammirativa di reticenza) ovv. Che amoli che l'ha bu! Le frutta di Frate Alberico! Furono pesche

o susine.

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AMOR FA AMOR E CRUDELTÀ CONSUMA AMÒR, Amore è il vero prezzo con che si compra amore; Amore non si compra nè si vende, ma in premio dell' amore amor si rende: Dall' amore nasce l'amore. Il mele si fa leccare perch'esso è dolce.

FAR L'AMOR, Far all'amore o l'amore, Far da innamorato.

FAR L'AMOR CO LE OCHILE, Fare agli occhi. V. MAGNAR COI OCHI in MAGNAR.

FAR L'AMOR A QUALCOSSA, Uccellare ad alcuna cosa, vale Desiderarla con avidità.

L'AMOR FA FAR DE TUTO, Amor regge il suo regno senza spada; Amor regge senza legge; Alla forza d'amore soggiace ogni valore; e valgono che Tutto cede all'amore.

L'AMÒR XE ORBO, Affezione acceca ragione Ogni disuguaglianza amore agguaglia, cioè L'amore non fa differenza di gradi.

L'AMOR PASSA EL GUANTO, L'amore o L'amicizia passa il guanto: cioè Tra veri amici non sono necessarie le apparenze.

DO AMORI NO I SE POL AVER, Chi due bocche bacia, l'una convien che gli puta; Non si può aver verace affetto per due persone.

NE AMOR NE TOSSE NË PANZA NË ROGNA no se pol sconDER, Amor, tossa, gravidanza, rogna, fummo e argento non si pon celar gran tempo: cioè Sono cose che facilmente si conoscono.

ANDAR IN AMOR, Andar in amore o in culdo: Essere o Venire in caldo: dicesi degli Animali Parlando di Piante, Essere in succhio o in sugo, Quando le piante cominciano a muovere generando le foglie e i fiori. OMO SENZA AMOR, Disamorato, Che non conosce amor nè benevolenza.

PERDER L'AMOR, Disaffezionarsi. PER AMOR, posto avverb. Per amore, e vale A causa, A cagione.

L'AMOR GHE XE ANDĂ IN T'I CALCAGNI, V. CALCAGNO.

FAR L'AMOR COME I GATI, Far all' amore come fanno i gatti, cioè Gridare, conten

dere, bisticciare fra gl' innamorati e mostrar di odiarsi.

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PER AMOR O PER FORZA, O colle buone o colla violenza, così dev'essere. AMOREDEI, Latinismo, che si spiega Per amor di Dio - L'HO BUO AMOREDEI, L'ho avuto gratuitamente, a grato, per grazia. AMORÈVOLE, add. Amorevole, cioè Benevolo, cortesc.

AMOREVOLE DE CASA, Affezionato in forza di sust. vale Amico di famiglia. Esser di casa come la granata.

A L'AMOREVOLE, All' amorevole, con amorevolezza, In amicizia, senza complimenti. AMORFA, 8. f. Amorfa fruticosa. Frutice detto da' Sistematici Amorpha fruticosa. È nativo della Carolina, e ve n' ha anche nel nostro pubblico giardino a Castello. AMORİN, 8. m. Amorino; Amoretto, Amor leggero UN AMORìn, Un Cupidino, Statuetta di Cupido.

AMORINI, s. m. Amorino o Amorino d' Egitto o Amoretto, Pianta erbacea detta dai Sistem. Reseda odorata, che si coltiva anche fra noi pel grato odore, come di pesca, che tramandano i suoi fiorellini.

AMORINI O BEI AMORINI, diciamo per vezzo e tenerezza a Fanciulletti avvenenti.

E parlando per motteggio di qualche Giovane di prima lanugine, che stia sull'attillatura e voglia fare il grazioso ad ogn' uscio, diciamo EL XE UN AMORIN O EL FA L'▲MORIN e s'intende Zerbino; Damerino; Vagheggino; Ganimede; Profumino; Cicisbeo ec.

AMOROSISSIMO, add. Amorosissimo

Madre carnalissima de' figliuoli, vale Amorosissima.

AMOROSO, add. Amoroso, Pien d'amore, Amorevole.

Amatorio, direbbesi nel senso di passione disonesta. AMORTIZAZION, 8. f. V. FRANCAZIÓN. AMPLAMENTE, avv. ch'è spesso in bocca delle persone idiote, e vale Sinceramente: Ingenuamente; Col cuore in mano, Con animo ingenuo ed aperto.

LO DIGO AMPLAMENTE, Lo dico apertamente, ingenuamente. AMPLIAR, v. V. Ingrandir.

AMPÒ, avv. ora proprio della Lombardia nel sign. di Ancora, ma che usavasi già due secoli anche nel dialetto nostro, come appare da qualche lettera di Andrea Calmo - AnPÒ N' HO DE BESOGNO, N' ho ancora bisogno ovv. N'ho pur bisogno. AMPOLINA, s. f. Ampollina ; Ampolletla ; Ampolluzza, Vasetto di vetro inserviente a tenervi l'acqua e 'l vino ad uso della messa. E corrottamente dicesi InPOLINA e IPO

LETA.

Piatelo de le ampoline, Bacinella. AMPOLÒSO, add. Ampolloso, dicesi del Parlare.

AMÙÈR, s. m. Moerro. Stoffa di seta massiecia, e per lo più a onde - Grossagrana, dicesi alla stoffa di seta più forte del Moerro ordinario.

AMUNANO, Già un anno; Un anno fa; Ha un anno.

Le verze de amUNANO, I cavoli dell' altro anno, Maniera metaf. di motteggio, che si dice verso colui che rammemora cose trasandate e di data lontana ed è quanto dire Cose rancide, viete, stantie, come sarebbero i cavoli dell' anno avanti. AMUTINARSE, v. V. SOLEVARSE.

ANA, s. f. Anna, Nome proprio di femmina. DON' ANA SPASSIZA, V. DON' ANA. ANALISI, s. f. Voce che usasi fra noi sempre fig. e ne' seguenti modi.

IN ULTIMA ANALISI, All' ultimo o All' ultimo degli ultimi o Da ultimo o In ultimo, valgono per Ultimamente, Alla fine, Finalmente; e anche per In istretto senso.

FAR UN'ANALISI, Analizzare o Far l'analisi; detto per traslato, vale Esaminare diligentemente un discorso, una proposizione, etc.

ANALIZÀR, V. ANALISI.

ÀNANAS, 8. m. Ananas o Ananasso, Frutto che nasce da una pianta di questo nomie, indigena de' paesi caldi e detta da' Sistem. Bromelia Ananas. Se ne conoscono tre varietà, coltivate anche fra noi col mezzo delle stufe. Il frutto, che somiglia ad una melagrana, è di gratissimo odore e di squisito sapore, e si vede talvolta in vendita nella nostra Città, ma a carissimo prezzo. ANANZI, avverbio ant. V. AVANTI. ANARA, s. f. Anitra o Anatra ed Anetra, Uccello acquatico ma domestico, notissimo, detto da' Sistem. Anas Boscas varietas domestica. Alcuni dicono anche ÀRANA.

ANARA SALVADEGA, Anatra selvatica o Germano minore (V. MAZORIN) Appartiene al genere dei Germani, e dicesi da' Sistematici Anas Boscas varietas fera.

Caminar de l'ANARA, V. CAMINAR. MAGNAR L'ANARA EL PRIMO D'AGOSTO, V. AGOSTO.

CRIAR DE L'ANARA, V. CRIAR.

FAB L'ANARA, dicevasi a' tempi del Governo Veneto, quando i Castellani o í Nicolotti ne' loro spettacoli pubblici di ginnastica, montati un sopra l'altro a piramide, pretendevano di rappresentare anche la figura dell' anitra.

Ani

ANARÈTA, 8. f. Anitrella, Anatrella, traccio, Piccola anitra o giovane. ANARETA DE PESSE, T. de' Pizzicagnoli, Chiamasi volgarmente quell' Involto di carta, in cui i pizzicagnoli di Venezia mettono il pesciatello fritto che vendono, fatto l'involto stesso quasi ad imitazione grossolana di anitrella notante.

ANARETA dicesi pure ad una certa forma di pane, forse perchè somiglia un poco alla figura di quell'animale. ANARIN, 8. m. Anitrino, Il pulcino dell' a

nitra.

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ANCIN D'UN RELOGIO DA SCARSÈLA, Pendente. Dicesi la parte del bossolo d'una mostra, a cui s'attacca la catena o il cordone. CHIAPAR CO L'ANCIN, Uncicare o Uncinare; Dar d' uncino o d' uncico.

TUTI ANCINI O RAMPINI, detto metafor. Tulti appicchi o pretesti o cavillazioni. V. Exdegolo e Rampin — Appiccarsi aʼrasoi, vale Ricorrere per disperazione anche a cose nocive, V. TACArse sui specii, in Tacàr CATAR DEI ANCINI, Pigliar l'occasione del petrosemolo, Pigliare de' pretesti vani.

DAR QUALCHE ANCIN DA TACARSE, Dare appicco, È favellare di maniera ad alcuno, ch'egli possa appiccarsi, cioè Pigliare speranza di dover conseguire quello ch'ei chiede Addentellato sust. dicesi di Cosa che porga occasione di produrne una simile. ANCINÀ, add. Uncinato o Oncinato, Adunco. Auncinato, Pigliato coll' uncino. ANCINAR, v. Uncinare; Aoncinare, Pigliar coll' uncino.

ANCINÈTO, s. m. Oncinetto; Gangherello, Fil di ferro o d'ottone, che serve per affibbiare; e dicesi anche Uncinello; Raffio. ANCIPRETE, s. m. voce bassa. Arciprete. ANCÒ, V. AncÙO.

ANCORA, s. f. Ancora, Strumento di ferro con raffi uncinati, il quale, gettato in mare legato ad una gomona, serve per arrestare la nave e tenerla ferma. Le sue parti sono le seguenti.

GIRLANDA, Cicala dell' ancora e Grillanda o Ghirlanda, Quel grosso anello ch'è stabilito nell'occhio dell' ancora, a cui si ormeggia la gomona CAPON DE LA GIRLANDA, Bozza della cicala, Corda stabilita al castello di prua, di poppavia alla grua di cappone (V. BozzAR, DESBOZZAR, CAPÓN) BUSO DEL BASTON, Occhio, Quell'apertura rotonda nella parte superiore del fusto, in cui entra la cicala Fusro, Fusto o Asta dell' ancora, dicesi al Lungo e tondo pezzo di ferro, che ha nell'occhio attaccata la cicala e nell'altra estremità le marre MARE, Marre si dicono que' due bracci dell' ancora che ad una delle estremità dell'asta fanno

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Ancoraggio, si chiama non meno la Gabella che si paga per fermarsi in porto. ANCORARSE, v. Ancorare o Ancorarsi, Fermar il vascello coll' ancora gittandola in mare, che dicesi anche Ormeggiarsi o Dar fondo.

Afforcare, Calare o gettare una seconda ancora. V. ARMIZAR. ANCORÒTO, s. m. Ancorollo, T. Mar. Piccola ancora, che serve per afforcarsi o per tonneggio.

Ancora d'ormeggio o di andrivello, Piccola ancora, che s'usa per ormeggiarsi da un luogo all'altro.

ANCROGIA O INCROGIA, add. Ancroia è nome usato sust. da varii autori, e suona Donna vecchia, grinzosa e deforme. Ma nel sentimento vernacolo, detto per agg. a persona, vale Cagionevole; Cugionoso; Tisicuzzo; Tristanzuolo; Concafessa, cioè Che ha poca

sanità.

ANCUO (e anticamente Axcor) che altrove si dice ANcò, e ANCUò (Voci che si hanno per sincopate dal guastato latino de' bassi tempi, Hanc hodie) Quesť oggi; Oggi; Oggidi; Oggigiorno.

IN ANCUO O AL DÌ D'ANCÙo, Al dì d'oggi; Odiernamente; Oggi; In questo giorno; In questi tempi; Ne' tempi presenti.

A LA MODA D'ANCùo, Al modo d'oggidì. DE BEL ANCÙO, Dentro il giorno d'oggi; Dentro a questa giornata.

ANCUO OTO O ANCUO QUINDESE, Oggi a otto o a quindici giorni; e si esprime tanto per li passati che per li futuri.

PENSAR A L'ANCUO E NO PENSAR AL DOMAN, Cavami d'oggi e mettimi in domani, Non t'infastidire per lo futuro. ANCÙZENE, s. m. Ancudine o Incudine, Strumento di ferro, sul quale i fabbri battono il ferro per lavorarlo - Tasso dicesi l'Incudine grossa.

ZOCO DE L'ANCUZENE, V. Zoco.

ESSER TRA L'ANCUZENE E 'L MARTELO, ESsere fra l'incudine e 'l martello; Esser tra Scilla e Cariddi, fra le forche e S. Candida, fra l'uscio e 'l muro, Aver pericoli da tutte le bande · Bisogna bere o affogare; Trovarsi fra il rolto e lo stracciato, Pericolare per ogni verso - Fuggir l'acqua sotto le grondaie, vale Cercando di fuggir un pericolo incorrerne un altro.

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EL XE UN ANCUZENE, detto figur. per agg.

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