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a Persona, e vale Ostinato; Incapato; Caparbio; Duro. Egli è inflessibile nella sua ostinazione, irremovibile.

XE L'ISTESSO CHE BATER SU L'ANCUZENE, È come dar delle pugna al cielo o al muro, o come saettare alla luna. L'insistenza verso quell' ostinato fia inutile. ANCUZENÈLA, s. f. Bicornia o Caccianfuori, Sorta d'ancudine con corna luughe, della quale si servono i fabbri e coloro che fanno figure o lavori di cesello. ANCUZENÈTA, s. f. Ancudinetta, e Ancudinuzza, Piccola incudine.

ANDA, s. f. Andare; Andamento, Guisa di portarsi, tratto, maniera.

AVER UNA BEL' ANDA, Aver un bell' andare, una bella andatura.

ANDAR DE ANDA, V. ANDAR.

CONOSSER A L' ANDA, Conoscere all'andare, all'andamento.

ESSER IN ANDA DE MAGNAR, Aver aguzzato il molino, Esser nell'azione del macinare. cioè del mangiare.

Dar L'anda, Dar l'andata, Mettere in moto per andare.

STAR SU L' ANDA, Star per andare; Star sull' ali, Stare in punto di partirsi.

ES SER IN ANDA (che i Francesi dicono Elre en train) Essere in esercizio o in atto pratico, nell'azione del fare, ovv. Avere inclinazione o prurito o voglia o capriccio o disposizione a che che sia ESSER IN AN

DA DE CORER, DE BEVER, DE BALAR, DE BASTONAR еc. Aver prurito, disposizione, voglia o il ticchio o simile di correre ec. ANDADURA, s. f. Andatura, Il modo dell'andare, V. ANDA.

ANDAMENTO, s. m. Andamento e Andalura, L'azion dell' andare o del camminare.

BON O CATIVO ANDAMENTO, Andamento, e per lo più Andamenti in plur., e Andatura dicesi fig. per Condotta, Modo di procedere o Azioni delle persone.

ANDAMENTO D'UN AFAR, Corso o Disposi zione d'un affare.

ANDANA, s. f. T. Mar. Andana, Disposizione e collocamento delle mercanzie in

una nave.

CHIASSAR L'ANDANA, Romper l'andana, Espressione mar. che significa Scomporsi per qualche accidente l'andana, o Aprir la stiva e levar una parte delle mercanzie. Il volgo dice talvolta ANDANA in vece di ANDA nel sign. di Andamento; Andare.

A L'ANDANA, All'andata; All' andare, Al camminare A L'ANDANA EL ME PAREVA UNA DONA, All' andata parevami una donna.

EL XE IN ANDANA, vuol dire Egli prosegue cioè Seguita a camminare. ANDANTE, s. m. Andante, T. di musica.

PASSO ANDANTE, Passo mediocre, cioè Nè affrettato nè tardo.

COSSA ANDANTE, Cosa mediocre o mez

zana.

ANDAR, s. m. Andare; Andamento; Andatura, Passo, gita, cammino, Modo di camminare.

AVER UN CATIVO ANDAR, Aver una cattiva andatura, Un cattivo camminare.

SUL VOSTRO ANDAR, Fatto alla vostra foggia o maniera - Sulla vostra taglia. COSSE DE STO ANDAR, Cose di questo andare, cioè Di questa fatta.

ANDAR DEL CAVALO, Andatura o Andare, Modo di camminar del cavallo e bestie simili. V. CAMINARI DEL CAVALO, in CAVALO.

A LONGO ANDAR, A lungo andare, posto avv. Col tempo, Con lunghezza di tempo. CO L'ANDAR DEL TEMPO, Col tratto del tempo, cioè col passaggio del tempo. ANDAR, v. Andare, Far cammino.

ANDAR A BARONÒN, Andar girone; Andare a zonzo. V. ANDAR A BINDÒN.

ANDAR A BRUOLONGO, Andar pe'suoi piedi: dicesi Delle cose che vanno secondo l'ordine della giustizia e della convenienza.

ANDAR A CA DEL DIAVOLO CALZA E VESTIO, Andare a sua posta a casa del diavolo in pianelline o in peduli o a calze solate.

ANDAR A CAGAR, Andare a sella; Andare al cesso; Andare - ANDÈ A CAGAR, Eh va via. Modo di rispondere quando si mostra di non credere a ciò che vien detto.

ANDÀR A CAMIN FRANCESE, Andare per linea retta; Navigare a golfo lanciato. ANDAR ADASIO, V. ADASIO.

ANDAR A CONTRARIA, V. ANDAR CONTRO AQUA.

ANDAR A DINDON O A DINDONÒN, Andare allorno perdendo il tempo; Andar aiato; Andar aione.

ANDÅR A FARSE BUZARAR O SQUARTAR, ANdar al diavolo, in un forno, alla malora; Andar a farsi rastretlare.

ANDAR A GATOGNAO, V. GATOGNAO.
ANDAR A LA BABALA, V. A LA BABALÀ.
ANDAR A LA BIRBA, V. Birba.
ANDAR AL DE LÀ, V. LA.
ANDAR A ORBON, V. ORBÒN.
ANDAR A PALPON, V. PALPÒN.

ANDAR A ROMA E NO VEDER EL PAPA, detto fig. Cadere il presente sull' uscio; Disegnare e non colorire; Fiorire e non granire, Modi fig. che valgono Condur un negozio bene fin quasi alla fine e guastarlo in sulla conclusione.

ANDAR A SBRINDOLON, V. ANDAR A DINDÒN.
ANDAR A SPASSO, V. SPASSO.

ANDAR A TORZIO, V. TORZIO.
ANDAR AVANTI, Precedere ; Antiandare.

ANDAR TROPO AVANTI, detto fig. Entrare o Andar troppo innanzi, vale Avanzarsi troppo col discorso; Uscir de' termini; Eccedere; Andar al di là.

ANDÀR A ZIRANDOLÒn, V. ZIRANDOLòn.
ANDAR CO LA PANZA AVANTI, V. Panza.
ANDAR CON DIO, V. D10.

ANDAR CONTRO AQua, Rimontare il fiumeAndar contro acqua, direbbesi del Far andare la barca contro la corrente del flusso marittimo Detto in sign. fig. Andar contro acqua, vale Far che che sia contro all'uso od opinione comune, far in opposto.

ANDAR CON UNA DONA, Mescolarsi; Giacere; Albergare.

ANDAR DA SO POSTA, Andare a sua posla; Andar da sè; Andar solo; Andar da per se, Senz' aiuto d'alcuno.

ANDAR DA STRAManà, V. StramanĂ. ANDAR DE ANDA O DE FICHETO; Andar difilato; Muoversi a furia; Andare in caccia e in furia; Trambasciarsi, Camminar con fretta.

ANDAR DEL CORPO, Far i suoi agi.

Cacare; Evacuare ;

ANDAR DE MAL, V. MAL.
ANDAR DE MALA VOGIA, V. VOGIA.
ANDAR DE PITURA, V. PITURA.

ANDAR DE TRAMBALI, V. TRAMBALI.

ANDAR DE TRASTO IN SENTINA, Sallare di trasto in sentina; Sallare o Passare di

palo in frasca, detto fig. - In altro senso, Vagillare, vale essere incostante.

ANDAR DE TRINANAI, Andare a croscio; Tentennare; Barcollare; Balenare; Andar a onde come se fosse in fortuna; Andar alla banda; e si dice degli ubbriachi Andar alla lurlulù o col capo fra le gambe; Andare a spinapesce, Traballare- Rancare o Ranchettare, dicesi dello storto andar degli zoppi.

ANDAR IN BUZARE. V. BUZARA.
ANDAR IN DRIO, V. DRIO.

ANDAR IN EPICO, significa propriamente usare l'epica serietà fuor di proposito, sia nel fare sia nel dire.

ANDAR IN FURIA, V. FURIA.
ANDAR IN LETO, V. LETO.
ANDAR IN MALORA, V. MALORA.

ANDARSENE, Andar a far i fatli suoi ; Pigliar l'ambio; Andar con Dio; Farsi con Dio; Ambulare, Andar via.

ANDAR SU, V. Su.

ANDAR VIA A LA ROMANA, Partire alla romana, cioè Senza salutare. V. ARI.

ANDAR VIA COI SO ANZOLETI, Trasognare, Andar vagando colla mente. Andar nel mondo della Luna; Avere gli occhi a' nugoli; Porre una vigna; Vagillare, Distrarsi; Levarsi a volo; Trasvolare; Tenere, Andare o Stare sopra fantasia, Essere distratto col pensiero.

ANDAR VIA CO LA TESTA, Andar vagardo colla mente; Fantasticare; Esser sopra pensiero. VAGO VIA CO LA TESTA CO FAZZO ORAZION, Nell' orare mi si sparge la mente.

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ANDAR VIA CO LA RABIA, Partire alla rotta o in rolla, Con ira.

ANDAR VIA DEL SO PAESE, Cessarsi dalla patria, Allontanarsi.

ANDAR VIA DE LE BONE ZORNAE, Continuare il buon tempo; Continuare delle buone o delle belle giornate.

ANDAR VIA DURO DURO. V. DURO. ANDAR VIA EL GRILO, Uscire il ruzzo, Cacciar il buon umore.

ANDAR VIA IN PRESSA, Battersela; Giuocar di calcagna, Fuggir lestamente. ANDAR VIA LA COLARA, Uscir l'ira. ANDAR UN DOPO L'ALTRO, Andare alla sfilata, vale Successivamente, ma senz'ordine.

ANDAR ZO, V. Zo.

ANDÈ A LE CAGHE, modo basso e scherzevole, Andate; Andale via; Andate con Dio.

A TUTO ANDAR, A tutto andare, vale Al più, A rigore.

CHI VOL VAGA E CHI NO VOL MANDA, Chi vuol ottenere una cosa, vada a chiederla o a prenderla. Non è più buon messo che sè stesso. Chi vuol vada, e chi non vuol mandi. Chi va lecca, e chi sta si secca. Chi fa per sè, fa per tre. Chi perman d'altri s'imbocca, tardi si satolla; E valgono che Negl' interessi proprii ciascuno è più accurato degli altri.

FAR ANDAR UN NEGOZIO, Dirigere, Amministrare un negozio.

LASSAR ANDAR, Trascorrere ; Trasandare; Negligere; Far vista di non vedere. LASSAR ANDAR UNA CORTELADA, Lasciar andare un colpo o simile, vale Scagliarlo.

LASSARLA ANDAR PER LE BRAGHESSE, Lasciarla andar nelle calze ; cacarsi sotto.

LASSAR ANDAR O CORER L' AQUA PER EL SO MOLIN. V. AQUA.

L'È ANDA, Morì; s'addormentò.

MONEA CHE VA, Moneta che corre, o ch'è in corso, cioè Che si spende ed è ricevuta. No GHE NE Va e no ghe ne VIEN, Non gli appartiene, Non è cosa che debba interessarlo: Non ci ha che fare.

NO L'ANDARA Sempre cussì, diSEVA QUELO CHE MENAVA EL ROSTO, Sempre non istà il mal dov'ei si posa, cioè Gli stati talor si mutano dal male al bene. Sempre non ride la moglie del ladro, A lungo andare sono scoperte le tristizie.

E VA E VA E PO TI GHE CASCHI, Tanto va la gatta al lardo, ch'ella vi lascia la zampa, Chi non s'astiene dal cimentar i pericoli, vi cade.

LA GHE ANDAVA, Appartenere; Spettare; Esser di dovere, di giustizia o di convenienza.

SE NO L'È ANDÀ L'È PER ANDÀR, Chi non è in forno è in sulla pala, cioè Chi non è rovinato e fallito, è in sul rovinare.

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SE LA VA LA VA, o Va co va, o SE NO LA VA BURLAVA, Se coglie co'ga; 0 guasto o fatto: dicesi di Cosa a ripentaglio di dubbio evento. Vassi capra zoppa, se lupo non l'intoppa; e vale Che si seguita a far male in sin che si dà nel gastigo Sortaccia, L'accidente. La sortaccia contro l'opinion de' medici lo fe' guarire — E va EVA E PO SE GHE CASCA, A lungo andare bisogna cadere-VAGA CO LA SA ANDAR, Sia come si voglia; Comunque sia la faccenda. COME VALA? V. COMODO.

ANDAR DE FICÒN V. DE FICON.

ANDAR DE SPIRON BATUO, V. SPIRON.
ANDAR DE MAL IN PEZO, V. MAL.
ANDAR DRIO, V. DRIO.

Andar a le caghe, V. Caghe.
ANDAR A PATRASSO, V. PATRASSO.
ANDAR DE OCO, V. Oco.
ANDAR IN OCA, V. OCA.

ANDAR IN BORDELO, V. BORDELO.

E CHE LA VAGA! Dicesi famil. e talvolta per allusione motteggevole a conviti, gozzoviglie, feste, bagordi, vita licenziosa od altro simile, che facciasi da persone prodighe o di mezzi ristretti; e questa maniera vernacola corrisponde in qualche modo a Evviva! detto per sarcasmo cioè per derisione fatta motteggiando. Disse il nostro poeta Francesco Gritti nell' apologo EL RE

DE COPE.

E CO I S'HA FATO RADOPIAR LA PAGA, SON UN TITO, UN TRAIAN, e che LA VAGA!

CHE LA VAGA STA BARCA BUZARONA O BUDELONA, prorompe talora un altro, che dopo aver sofferto molte disavventure, sente l'annunzio d'una nuova sua disgrazia; ed è com' e' dicesse, Vada il mondo in carbonata, non me ne cale. ANDATA, s. f. Andata, L'andare.

SOSPENDER L'ANDATA, Sospender la gita o l'andata.

ANDEMO, (coll' e larga) Andiamo, Presen

te del verbo Andare.

ANDEMO, dicesi anche per Voce eccitatoria e corrisponde al Su via; Alto; O via, che valgono Presto, Finiamola, Spicciamoci.

Talvolta è voce di rimprovero che impone silenzio o moderazione, V. ANEMO. ANDIETO, s. m. Anditino, Piccolo andito.

ANDIÈTO DEI ZARDINI, Violiolo; Andare, Piccolo andare ne' giardini ed altrove, ben accomodato e disegnato.

ANDIO, s. m. Andito, Stanza stretta e lunga ad uso di passare, o che unisce le case disgiunte. V. CORIDOR Androne, Andito

lungo, per lo quale dall'uscio della via ci portiamo ai cortili delle case.

ANDIO DE LE STALE O DEI TEATRI, Corsia, cioè Quello spazio voto e non impacciato nel mezzo di essi.

ANDRIÈ, s. m. Andrienne, Sorta d'abito femminile con coda, che ora più non s'usa. ANÈLO, s. m. Anello.· CASTON DE L'ANELO, Castone, V. CASTON VERA DE L'ANÈLO, Gambo.

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ANELO MATRIMONIAL, Anello, Fede Dar l'anello, vale Confermare lo sposalizio, congiungendo in matrimonio.

* Dar l'anelo era anche una promessa di matrimonio, che precedeva, talvolta anche di più mesi, la celebrazione effettiva di esso. Si dava e si dà l'anello per promessa, ed anche, fra le persone colte, qualche altro regalo.

ANELI DE LA CAENA, Anelli ANELO DE FERO, Ghiera, V. VERA.

ANELO DE CAVEI Cincinno; Anello, Piega de' capelli a forma d'anello.

FATO A ANELI, A anelli; Inanellato, A foggia d'anelli.

ZOGAR A L'ANÈLO, V. ZOGAR. COMPARE DE L'ANELO, V. COMPARE, ANELÒTO, s. m. V. in SCHIOPO. ANEMA, s. f. Anima, Il principio della vita d'ogni creatura vivente.

Anima o Fiato, dicesi per Persona individua TANTE ANEME IN T'UNA CASA, Tanti fiati o Tante anime, cioè Tante persone.

Anima si dice per la Parte interiore di molte cose, come l'Anima delle radici. ANEMA DE BOTON, Fondello o Anima. ANEMA DEL CANON, V. CANÒN.

ANEMA DE LA COLARINA, Goletta del collare, Quel ripieno trapuntato e rinforzato con ossicini di balena, che s'involge da quella striscia di pannolino che portasi al collo. I Francesi la chiamano Porte-collet.

ANEMA DEL CORNO, Gemma del corno, La seconda scorza delle corna del castrato, della quale si fa la coppella.

ANEMA DEL FERO DA SOPRESSÀR, Anima, Grossa piastra di ferro, che scaldata rovente si mette nel ferro da dar la salda.

ANEMA DEL FOLO, Anima o Animella, Pezzetto di pelle, che forma nel soffietto una specie di turacciolo per ricever l'aria.

ANEMA DE FOLO, detto fig. Sgherro; Sicario; Gente da scarriera; Gente da bosco e da riviera: dicesi degli Uomini presti ad ogni mal fare.

ANEMA DEL GEMO. V. GARGATO.
ANEMA DEL VIOLIN, Anima.

ANEMA BUZEVIA O ANEMA NEGRA O ANEMA FATA E DITA, Anima bigia, dicesi bassamente per ingiuria a Persona malvagia. V. ANE

META.

ANEMA SANTA E CORPO RABIOSO, ingiuria che si suol dire a' bacchettoni stizzosi. ANDAR A L'ANEMA, Andare all' anima; Andare al cuore, a genio, a sangue.

AVER L'ANEMA VERDE O NEGRA CO UNO, Aver l'animo grosso con alcuno, Esser in collera.

AVER UN' ANEMA PICOLA O DE MERDA, Avere un animuccio, Esser un dappoco, un codardo.

BUTAR FORA L'ANEMA, Recere l'anima, Vomitare.

SENZ' ANEMA, Inanimato.

DAR L'ANEMA E 'l corpo PER QUALCUN, Dar la vita, Espressione d'affetto per alcuno. Darse a l'anema, Darsi al buono, a Dio, allo spirito, all'anima.

DIO GHE DAGA BEN A L'ANEMA SÒA, Dio gli fuccia pace all'anima ov' egli è, Dicesi di qualche defunto.

DO ANEME E UN CORPO SOLO, Due anime in un nocciolo, si dice di Due intrinsecissimi amici. Esser una peverada.

IN CARGO DE L'ANEMA, V. CARGO.

ME DESPIASE IN TE L'ANEMA, Mi dispiace infino al cuore.

MIA MARE O MIO PARE BONʼANEMA, Mia madre o mio padre di buona memoria, cioè Defunti.

NO SE SENTE ANEMA NATA, V'è un tacere, un silenzio profondo. Non si sente un zillo No XE RESTÀ IN CASA ANEMA NATA, Non è rimasto in casa nè can, nè gatto, Nessuno affatto No PASSA ANEMA VIVA, Non passa anima viva, Nessuno.

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OMO CHE GA DE L'ANEMA, Uomo che ha coraggio, cuore in petto, ingegno, valore. PENSAR A L'ANEMA, Acconciarsi dell' a

nima.

TORNAR L'ANEMA IN CORPO, Tornar l'ani

ma in corpo; Far pisciar la paura, Ripigliar il coraggio smarrito.

IN ANEMA MIA, Specie di giuramento famil. V. IN CARGO DE L'ANEMA, in CARGO. ANEMA, add. Animato cioè Incoraggiato. Animatissimo è il superlativo.

Animato, si dice anche per Affettuoso, di cuore.

CORPO ANEMA, Animato, Che ha vita senziente.

ANEMAL, s. m. Animale.

Bestia, Bruto, Belva sono nomi generali di tutti gli animali irragionevoli. ANEMAL signica anche Bue UN PER D'ANEMALI, Un paio di buoi.

ANEMÅL DA TERA e da aqua, Anfibio. ANEMAL DA DO PIE, Bipede, l'uomo, i polli etc. DA QUATRO PIE, Quadrupede o Quadrupedo, come il cavallo, il cane etc. DA PIÙ PIE, Polipede e Mollipede, Che ha molti piedi, come diversi insetti.

ANEMAL PORCIN, V. PORCÈLO.

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ANEMALI DA MORTURA, T. de' Beccai, Animali da macello.

COSSA DA ANEMAL, Animalesca — Da aneMAL detto avv. Brutalmente; Brutamente, e vale Sconvenevolmente, villanamente FAR DA ANEMAL, Bruteggiare, Far da bruto.

TI XE UN GRAN AMEMAL, Animale; Stupido, dicesi ad una persona sciocca, V. ANE

MALAZZO.

ANEMALAZZO, add. Animalaccio; Animalettucciaccio; Animalone; Bestialaccio, Agg. ad uomo quando è senza ragione o di

scorso.

Detto per ANEMALON, V. ANEMALETO, s. m. Animaletto ; Animalino; Animaluccio o Animaluzzo.

Animalculo, direbbesi a minutissimo animale microscopico. ANEMALON, s. m. Animalone, accresc. di Animale, e per lo più detto per ischerno a cagion dell' ignoranza o della goffaggine. ANEMAR, v. Animare o Inanimare, e Inanimire, Rincorare, Incoraggiare, Dar coraggio.

ANEMÈLA, s. f. Animella e Valvula, Quell'ingegno dentro a checchessia, il quale facilita o impedisce l'entrare o l'uscire dell' aria o di qualche liquore, come nelle trombe da trar acqua.

ANEMELA DEL CACAO O DE LA FAVA e simili, Germe.

ANEMÈR, s. f. V. CORONÈTA. ANEMÈTA, s. f. Animetta, preso per dimin. di Anima, si dice per vezzo o compassione, di Picciol fanciullino, come Creaturina.

Detto per agg. a Persona, Animuccia, e vale Malizioso, accorto UN BOCONCIN DE ANEMETA! detto coll'ammir. Cecino, direbbesi ironicamente di Persona trista e maliziosa. V. Asema.

ANEMÉTA DE LA LUME, Luminello, Quell'anelletto dove s'infila il lucignolo della Jucerna.

ANEMÈTA DEL CALICE, Pala o Animella del calice, Quadrello di biancheria ben insaldata ad uso di coprir il calice.

ÀNEMO, s. m. Animo, La parte intellettuale dell'anima ragionevole.

ANE

Animo, dicesi per Ardire, Ardimento, Animosità, Audacia. - ME BASTARIA L'A MO DE MAGNAR, Mi darebbe l'animo di mangiare CHIAPAR ANEMO, V. CHIAPAR.

Animo, per Volontà, Desiderio, Talento. Animo crudo, imperversato, contrario di Animo buono, inclinato al bene.

ANEMO GRANDO, Magnanimo. ANEMO, detto avv. e in modo imper. Allo ; Bene; Su via; Via su; A noi; 0 via; Olà, e valgono Presto, Finiscila.

Animo, detto in forza d' interiezione, vale Sta di buon cuore, Confida, Coraggio.

Anemo mo! Maniera fam. eccitatoria, Animo; alle mani; alla prova, al fatto. ANÈMOLO, s. m. Anemone de' giardini, Fiore annuale notissimo, che chiamasi da Linn. Anemone Coronaria. ANEMOSITÀ, s. f. Odio; Rancore; Inclinazione all' odio o alla malevolenza ; Persecuzione d' alcuno; Invidia del bene altrui. Tali sono i varii sensi che noi attacchiamo alla voce Anemosità.

AVER DE L'ANEMOSITÀ CONTRO UNO, Aver dell'odio contro uno; Odiarlo. ANESE, s. m. Anice o Anace, Sementi d'una Pianta così nominata, detta da` Botanici Pimpinella Anisum, e che hanno molto rapporto con quelle del finocchio.

ANESI CONFETÀI, Anici in camicia, diconsi per ischerzo gli Anici coperti di zucchero ovvero confetti.

ANESÒN, s. m. Anisetto, T. del Commercio, Acquavite stillata con infusione di anici. ANETO, 8. m. UN ANETO, Un annuccio, Un anno breve.

SARA DO ANETI CHE etc. Sarà per la via di due anni che etc.

LA GA I SO ANETI, Ella non è come l'uomo fresco nè d'oggi nè di ieri, Dicesi di Donna non giovane, e vale Aver degli anni; Antico d'anni. Fu pur detto, La merla ha passato il Po, ovv. Il merlo ha passato di là del rio.

ANETO, s. m. Aneto, Pianta annuale che si coltiva negli orti, detta da' Botanici 4nethum graveolens, la quale è molto simile al finocchio.

ANÈTODO, 8. m. Voce triviale per Aneddolo.

ANFIBIO, s. e add. Anfibio o Ancipite, Animale da terra e da acqua. Per simil. dicesi metaf. d'un uomo, e vale Equivoco, da non fidarsene.

ANFORA, s. f. Anfora chiamasi in commercio una misura di liquidi che contiene quattro bigonci. V. BIGONZO. ANGOLO, s. m. Ango'o.

ANGOLO, nell'uso più comune, noi lo diciamo per Modo; Motivo; Mezzo; Apertura; Ripiego; Opportunità.

No GH'È ANGOLO, Non c'è modo; Non c'è mezzo o via.

NOL GA ANGOLo da defenderse, Non ha luogo o punti di difesa; Non ha giustifi

cazione.

NOL M'HA DA ANGOLO DE PARLAR, Non mi die' tempo o campo o appicco di parlare. TROVAR ANGOLO PER SCAMPAR O PER ALTRO, Trovar la grelola; Scappare o Uscire per qualche gretola, Uscire o Cavarsi da qualche difficoltà. ANGONIA, s. f. (probabilmente dal radicale latino Ango) Agonia o Angonia e Angoscia. FAR L'ANGONIA, Raccomandar l'anima. SONAR L'ANGONIA, Sonar il transito. ESSER IN ANGONIA, Agonizzare.

ANGONIA DE SONO, Morir di sonno o Cascar di sonno, vale Aver voglia grandissima di dormire, un sonno eccessivo. ANGONIZANTE, add. Agonizzante, Ch'è vicino a morire.

ANGOSSA, s. f. Angoscia, Travaglio, affanno, afflizione.

ANGOSSA, da noi si dice anche per Spavento, Terrore, Paura terribile. - XE MEGIO AVER PAURA CHE ANGOSSA, Meglio è dir un poltrone qui fuggì, che qui fermossi un bravo e si morì.

AVER ANGOSSA, Spaventarsi; Alterrirsi. AVER ANGOSSA DA LA VOGIA, V. SGANGOLIR. FAR ANGOSSA, detto in altro sig. Fare stomaco; Stomacarsi.

ME VA L'ANGOSSA AL CUOR, Il dolore o l'angoscia mi passa il cuore; Mi scoppia il cuore; Mi muoio di dolore, cioè Non posso resistere al dolore ch'io provo; e tanto s'intende di dolore fisico come di morale. ANGOSSAR, v. Angosciarsi, Affannarsi.

ANGOSSAR DA LA VOGIA, V. STRANGOSSAR. ANGUÈLA, 8. f. T. de' Pesc. Specie di Aterina, detto da altri Pesce argentino: benchè questo nome sia dato nel nostro vernacolo ad altro pesce (V. ARZENTIN). Pesce minuto di mare, di laguna e di valli maremmane, detto da Lin. Atherina Hepsetus.

QUEL DA LE ANGUELE, chiamasi da noi Quel pescatorello che va per la Città vendendo di tali pesciatelli, che per lo più servono di cibo ghiotto a' gatti. Galtaio dicesi in Firenze a quel Beccaio, che va attorno vendendo carne per darla ai gatti. ANGUELA AGONA, s. f. T. de' nostri pescatori, che nell'Istria dicesi AGÒN ed a Trieste GARAL. Pesciatello di mare, ch'è forse una varietà dell' Atherina Hepsetus sopra indicata, benchè sia molto più grande. Esso è di corpo fusiforme, con testa più piccola e muso più acuto dell'ANGUELA comune, brilla d'un argento più vivo, ed è comme. stibile ottimo. Nell'Istria è comune, ma raro fra noi.

ANGUILA, s. f. Anguilla. V BISATO. ANGURIA, s. f. (forse dal Greco Aggurion, che vale Cucumis o dal barb. Angurius) toscanamente Cocomero. Frutto notissimo, detto da' Francesi Mellone d'acqua, che chiamasi Anguria anche in altri luoghi d'Italia; ed è nominato da' Botanici Cucurbita Citrullus. V. CUGUMERO.

ANGURIÈR, s. m. Cocomeraio, Colui che vende i cocomeri o sia le angurie. ANGURIÈRA, s. f. Cocomeraio o Cucumeraio, Campo dove nascono i cocomeri.

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ANGURIÈTA, 8. f. Cocomerello, Piccolo co

comero.

ANGUSIGOLA (probabilmente dal lat. Acus) s. f. T. de' Pesc. Angusigola, detto già latin. Belone e poscia da Linn. Esox Belone. Pesce di mare notissimo, di corpo molto allungato a guisa di biscia, stretto e quasi quadrangolare, ch'è buonissimo cibo. ANGUSIGOLA FALSA, s. f. T. de' Pesc. Ago o Aguglia. Pesce di mare chiamato da Linn. Syngnatus Acus. Esso somiglia molto all' Angusigola, benchè sia più piccolo e sottile; è in oltre di pelle assai grossa, onde non è buono a mangiare.

ANI ANI, Ani ani, Voce colla quale si chiamano e allettano le anitre domestiche. ANIANÒRUM, ovV. ANI COI ALTRI ANI, Anni domini, Lunghezza di tempo indeterminato, quantità di anni. Xe anı ANORUM CHE NO TE VEDO, Sono anni domini che non li vedo.

ANIMI CONCORDI, Unanimi e concordi, Di consenso unamine.

ANO, s. m. Anno, Il tempo che si percorre dal gennaio al dicembre.

Annata, dicesi lo spazio d'un anno intiero, cioè di dodici mesi-Biennio Di due anni; Duennale, Che dura due anni o che ricorre ogni due anni, Periodo duennale Triennio, lo Spazio di tre anni, Trienne, Di tre anni o Che ricorre ogni tre anni. Passando un triennio; Festa triennale, Di triennio, appartenente a triennio - Quadriennio, Lo spazio di quattro anni, e quindi potrebbesi dire Quadriennale; Quinquennio e Quinquennale; Sessennio e Sessennale; Settennio e Settennale; Oltennio; Novennio e Novennale; Decennio e Decennale - Nel dizionario enciclop. dell'Alberti non si trovano le voci Quadriennale, Sellennio, Ottennio.

OGNI ANO PASSA UN AÑO, Ogni di ne va un di, Il tempo passa.

ANI DE LA DISCREZION, V. DISCREZION. ANI D'ITALIA, dicesi scherzevolmente per simil. della Lira italiana, che vale il doppio della Lira veneta; onde dicendo Il tale ha trent'anni d'Italia, intendesi il doppio, cioè sessanta.

AVER I ANI DE NOE OVV. I ANI DE LA MATA SCUFIA, Aver più anni del Disille o di Noè, Vivere lunghissimo tempo, Esser assai vecchio.

ZE ANI O ANI ANORUM CHE NO SE VEDEMO, Sono anni domini che non ci vediamo, cioè È gran pezzo o buona pezza, etc.

TRA UN ANO E L'altro, ovv. Un ano reFANDO L'ALTRO, Un anno per l'altro, ovv. Di rio in buono o Di rimbuono, vale Ragguagliatamente.

LA GA I SO ANI, V. in ANETO.

L'ANO DEL DO O DEL DIESE, Maniera fam. Ab antico, Fino da antico tempo.

LE DONE SE SCONDE I ANI, Le donne frodano gli anni; cioè Dicono di averne

meno.

BON CAPO D'ANO, Dare il buon capo d'anno o il capo d' anno.

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è Quell' impeto o romore che fa il respiro, quando si ripiglia il fiato frequentemente con affanno.

Ansa, dicesi anche nel sign. di Avidità, desiderio grande di checchessia.

DAR ANSA A QUALCUN, Dar ardire ad alcuno, Rincuorare.

ANSAR, s. m. Ansamento, Alenamento, L'ansare o l'alenare. V. ANSA. ANSAR, v. Ansare, che dicesi anche Anelitare e Anelare, Respirar con affanno. ANSIA, s. f. Voce antiq. Ambascia; Angustia, Affanno di cuore, Travaglio.

OH QUANTE VENTRA IN PETO ANSIE E PAURE, leggesi in Varotari, e volle dire, Da quante angustie e paure non siete voi travagliati!

ANSIETA, s. f Ansietà, Noi intendiamo Impazienza che si ha nell'aspettar qualche cosa. Ansia è lo stesso che Ansietà. ANTA-RIVA A L'ANTA, dicesi per ischerzo di rima, e vale Quaranta, cioè Giunto coll'età alle diecine che terminano in un'a, la prima delle quali è quella degli anni quarantą: volendosi indicare che Quand'uno arriva a quell' età, comincia ad invecchiare. Sul qual proposito fu detto, Quando ha passato l'anla digli Tordo: cioè Stordito: giacchè dopo i 40 anni l'uomo comincia a divenire tardo e meno svelto. ANTEATO, s. m. Anteatto, Termine usato spesse volte nel Foro, e vale Atto anteriore, o antecedente. Serivesi da taluno; Si unisca agli antealti, e vale S'unisca agli atti antecedenti ovv. al processo. ANTENA, s. f. Antenna, Propriamente quello Stile che s'attraversa all'albero del naviglio, e per l'Albero stesso; E ancora per Ogni legno lungo e diritto come stile. V. PENON e FIORìr.

COGION DE L'ANTÈNA, T. Mar. Carro dell'antenna, dicesi anche alla Parte inferiore dell'antenna.

ANTENÈLA. s. f. Cucchiaia, chiamasi quella Pala di ferro ribordata da tre lati, con manico di legno lunghissimo, che serve per cavare il sabbione, il fango o altre sozzure dal fondo dei canali o de'fiumi. I Francesi la chiamano Drague. ANTEPÒNER, v. Anteporre, Preferire. ANTİAN, s. m. Tegame, Arnese di terra cotta, che serve all'uso di cucina per friggere V. TECHIA.

METER IN ANTIAN, Integamare. COLPO D'ANTIAN, Tegamata. ANTIANÈLO, s. m. Tegamino. ANTIFONA, 8. f. Antifona.

LA SOLITA ANTIFONA, Locuz. fam. La soli'a canzone, cioè Le solite querele o lamenti L'antifona è più lunga del salmo, dicesi in prov. Quando altri per dire alcuna sua cosa, si va avviluppando con lunghi giri di parole prima d'incominciarla, ed è simile a quell'altro, Più la giunta che la derrala.

ANTIGAGIA, s. f. Anticaglia, Nome generico di cose antiche.

Anticaglia e Antichità, dicesi anche in vernacolo per dispregio di Donna vecchia. Anticagliaccia è avvilitivo di Anticaglia.

ANTIGAGIA DE PAROLE, Arcaismo, Vecchiume e s'intende di parole e maniere di parJare rancide ed antiquate.

ANTIGHÈTO, add. Antichetto, Antico anzi che no.

ANTIGO, add. Antico, Trapassato da più secoli; o anche per Vecchio semplicemente, e s'aggiunge a cosa che sia ancora in essere. MANIERA DE SCRIVER ANTIGA, Maniera antiquata, cioè invecchiata.

Anticheggiare, vale Aver dell'antico. OMO TAGIÀ A L'ANTIGA, V. Omo. ANTIGONISTA, s. m. Antagonisia, Contraddittore, emulo nella disputa o simile. Competitore.

ANTIMÀMA, s. f. T. Mar. Risacca, Significa il ritorno dell'onde o dei fiotti del mare, che si stendono con impeto contro una spiaggia o sopra una costa, e vi si rompono ed alternativamente si ritirano. Rimpotio o Ribollio, dicesi ad Una piccola maretta molto frequente ed incomoda, che si fa sentire talvolta anche in porto.

ANTIPASTO, s. m. Antipasto, Le prime vivande della tavola, che dal volgo della Toscana dicesi Comincio, e dalle persone civili Principii.

ANTIQUARIO, s. m. Antiquario, Colui che attende allo studio delle cose antiche; Medaglista, Chi raccoglie e studia antiche Medaglie. Muscante, Chi si diletta di musei, Chi sta sul far musei.

ANTIQUARIO, riferito ad uomo, Zazzerone, detto fig. vale Uomo di costumi all'antica. ANTIVEDENZA, s. f. Anlivedimento, L'antivedere, prescienza - Previdenza, Il prevedere.

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ANTIVIZILIA, s. f. Antivigilia.
ANTONIO, Nome proprio di uomo. V. TONI.

SIOR ANTONIO DAI BOTONI, chiamasi da molti giuocatori per ischerzo la carta del dieci di danari, per qualche analogia grossolana alla Bottoniera.

SIOR ANTONIO DAL BUTIRO, Si chiama poi un Personaggio ridicolo, che vedesi talvolta sulle scene nella commedia di questo titolo, il quale rappresenta un giovane Veneziano avannotto, semplice e timoroso dei fantasmi.

SIOR ANTONIO DAL BUTIRO, si dice ancora per agg. a Colui che abbia il vestito unto e bisunto.

ANTRO, Idiotismo della bassa gente, che dicesi per Altro.

ANUALITÀ, s. f. Tributo; Fitto annuo;
Quota annua; Rendila o Peso fisso.
ANUİR, v. (dal lat. Annuire) Condiscende-
re; Secondare; Acconsentire.
ANZA, s. f. (colla z aspra) e più comunemen-
te LANZA, Voce rurale, Angue; Serpicella
o Serpella, Piccola serpe come vipera, che
sta sotterra e specialmente ne' luoghi umi-
di della campagna.
ANZANA, V. ALZANA.

ANZELICO, add. Voce antiq. Angelico.
ANZI, avv. Anzi, Ma piuttosto.

Vale ancora fra noi per Sì; Appunto ; Per l'appunto ; Certamente. ANZOLETO, s. m. Angioletto; Angeletto; Angeluccio, Piccolo angelo - Angioletto chiamasi fra noi un Bambino morto.

ANDAR VIA COI SO ANZOLETI, V. ANDAR. VESTIA GOME UN ANZOLETO. Vestita come una ninfa, direbbesi per motteggio d' una Donna abbigliata con troppa galanteria, cioè vestita del color di rosa o celeste, con capelli inanellati ec. ANZOLETO PICOLO, s. m. T. de' Pesc. Pesce di mare chiamato dal Nardo Trigla Rodinogaster. Ha il rostro subifido, la linea laterale aculeata, le pinne pettorali minori delle altre; il dorso e le pinne sono di color rosso, il ventre bianco e tinto in parte d'un bel colore roseo. Esso è buono a mangiare; ed arriva a mezzo piede in circa di lunghezza.

ANZOLETO GRANDO. Altro pesce che somiglia al precedente, ma non ha la linea laterale aculeata, e giunge a grandezza maggiore, sorpassando talora il piede di lunghezza. Questo è detto da Linn. Trigla Cuculus, ed è buono a mangiare. ANZOLETO DE LA MADONA. Altro pesce che i Romani chiamano Pesce Forca, e che Lacépède nominò Peristedion Cataphraclum, buono a mangiare. Fu detto ANZOLETO DE LA MADONA perchè non pigliandosi questo pesce che di rado, ed essendo facile a diseccarsi per la durezza delle sue scaglie, i Pescatori lo offrono e lo appendono per divozione alla Madonna. ANZOLÈTO, Uccello di mare, V. MUNE

GHETA.

ANZOLO, s. m. Angelo o Angiolo.

Angelo, detto per agg. a uomo, vale Pacifico, quieto, di costumi soavi.

CANTAR DA ANZOLO, V. CANTAR. Angelo o Agnolo, Nome proprio di uomo. Angela o Agnola è la Femmina.

PAROCHIA DE L'ANZOLO, Parrocchia di S. Raffaele Arcangelo, Titolare d'una Chiesa parrocchiale di Venezia.

ANZOLO, Voce marin. Angelo o Angiolo, Palle di cannone attaccatę ai due capi d'una catena o d'una spranga di ferro, ad uso di tagliare il sartiame delle navi nemiche. AO. Voce usata da' villici per fermare il corso de' buoi, e vuol dire Piano piano, A bell' agio.

Nello stesso signif. dicono i Veneziani famil. Ao, 40, quando un tale facendoti un discorso ti sorprenda con molte confuse pa

role, delle quali non ti lasci raccapezzare il senso; ed è come tu gli dicessi, A bell'agio, ch' io possa intendere quel che voi dite; Non trascorrele; Spiegatevi e simili. APAGAR, v. Appagare, Compiacere.

APAGARSE, Appagarsi ; Acquiescere. APAGARSE DE L'ONESTO, Leccare e non mordere, cioè Contentarsi d'un onesto guadagno o di che che sia. APALTADOR, s. m. Appaltatore, Chi assume un appalto o impresa del Pubblico. Finanziere o Fermiere, dicesi l'Appaltatore di oggetti di pubblica finanza. APALTO, s. m. Appalto, dicevasi sotto i Veneti, e dicesi ancora Quella specie di contratto per cui una o più persone assumono dal Governo il diritto esclusivo di vendere nello Stato una mercanzia o derrata o di esigere i dazii, pagando al tesoro pubplico la somma offerta all' asta, ovvero talvolta convenuta. Dicevasi Appalto del tabacco, del sale, dell' acquavite, dell' olio, della polvere ec.

EL GA L'APALTO DE LE BUZARE O DE LE PANCHIANE, Egli ha la gabella delle baie o delle favole o delle pastocchie, Direbbesi a chi si rende stucchevole del continuo con sciocchi discorsi.

APANAR, v. V. Panår.
APARAR, V. V. Parår.
APARECHIAR, v. V. Parechiàr.
APARENZA, 8. f. Apparenza.

OMO DE BELA APARENZA, Uomo di appariscenza o appariscente, avvistato; Un bel

coram vobis.

L'APARENZA INGANA, L'apparenza inganna; Quello che vero appare sempre vero non è; Chi vede il diavol daddovero lo ve

de con men corna e manco nero; Ogni lucciola non è fuoco. — In altro sign. Dentro è chi la pesta, e vale L'affare non è sì disperato come apparisce.

MOLTA APPARENZA E POCA SOSTANZA, Indoratura; Palliamento; Gran rombazzo e poca lana; Assai pampani e poca uva, e vale Grandi dimostrazioni e pochi effetti, Molto fumo e poco arrosto. V. Fumo.

NO BASTA L'APPARENZA, Parere e non essere, è come filare e non tessere, Prov. e vale Che l'apparenza non basta dove bisognan gli effetti.

EL XE TUTO APARENZA. Dicesi d'uomo povero e sciocco, che col discorso vuol comparire ricco e dotto. APARIZION, 8. f. Apparizione, Appari

mento.

APARIZION DE MORTI, Apparimento o Apparita di morti, La comparsa che alcuni suppongono de' trapassati. APARTEGNIR, v. Appartenere, Convenirsi, Richiedersi.

APARTEGNIR A QUALCUN, Appartenere; Esser appartenente o apparlegnente; Cadere in alcuno.

APASSIONARSE, V. PASSIONARSE. APELAZIÓN, s. f. Appellazione. Ne' tempi del Governo Veneto si distinguevano le seguenti maniere di appellazioni civili.

APELAZION IN ATI, dicevasi la Dichiarazione fatta dinanzi al primo giudice, di aggravarsi di qualche sua sentenza o decreto, anche non iscritto. Ciò potevasi fare nello Stato. ma non a Venezia. Vedasi BOLETINARIA.

APELAZION GENERICA, Appellazione della Sentenza pronunziata e da pronunziarsi . Tale modo di appellazione aveva vigore per due anni, ed era concesso ai soli sudditi Veneti delle provincie oltremarine.

APELAZION DE SBALZO dicevasi a Quella che veniva immediatamente insinuata diuanzi ai Consigli e Collegi.

L'appellazione dalle Sentenze ed atti criminali facevasi per mezzo degli Avvogadori di Comun, che chiamavano il processo al loro uffizio, e cou decreto detto d'intromissione lo portavano alla censura dinanzi al Consiglio di XL Civil nuovo o del Criminale rispettivamente. V. INTROMISSION. APELO (coll'e larga) s. m. Tribunale d'appello o di appellazione o appellatorio.

me

APELO O APELO NOMINAL, Francesismo, Appellazione, che vale Espressione del noFAR L'APÈLO, Far la chiamata, Chiamare i soldati pel loro nome ad uno ad uno. Si dice altresì Cerca; onde Far la cerca; Trovarsi alle cerche. APETAO, add. Voce ant. che ora dicesi PETA, V.

APETAO DE FUORA, Impalato di fuori co

me un cero.

APETAR, v. T. antiq. V. PETÀR.
APETIR, v. Appetire o Appetere.

PIATANZA CHE SE APETISSE, Vivanda appetitosa, Che desta appetito; Tornagusto. V. Ретіто.

APETITOSO, add. V. PETITOSO.
APIASÈR, v. T. antiq. Piacere, V. PIASER.
APICO, 8. m. chiamano i Maniscalchi la

Contusione e talora erosione, che fa un piede sopra l'altro delle gambe dinanzi del Cavallo, con lacerazione della corona, dolore, zoppicamento ec.

APIO, s. m. Sorta di Mela, V. Pomo apio.

UN APIO O UNA CONSERVA DE AP10, Giulebbe di mele appie, Bevanda comune nelle nostre botteghe di caffè, ed è acqua calda, infusovi del giulebbo di mele appie o simile. APIZZOLAO, add. e nel plur. ArizZOLADI, T. ant. derivato, come pare, dal greco Picilos, Vario direbbesi in italiano Brizzolato, screziato, cioè Macchiato di varii colori. APLICANTE, s. m. Concorrente; Offerente, Chi nel publico incanto concorre all' acquisto di ciò che si vende o di quello che si delibera.

APLICAR, v. Offerire; Profferire; Concorrere, Quando parlasi di esibire alla pubblica asta o nel pubblico concorso.

APLICAR A UNA COSSA, Inclinare o Inchinare ad una cosa; Pendere, Esser disposto o propenso.

APLICARSE A STUDIAR, Applicarsi allo studio - Ammazzarsi in una cosa, dicesi esageratamente per Esservi tutto attento. APLICAZION, s. f. Applicazione: Applica

tezza.

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