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ta con olio e zucchero, detti anche BozzoLAI O BUZZOLAI DA SOPA.

LA BIANCHETA, dicesi in gergo la Neve. BIANCHİR, V. SBIANCHIR.

BIANCHIZAR, V. Biancheggiare; Albeggiare, Tendere al bianco.

Detto talvolta per SBIANCHIZAR, V. BIANCHIZZO, add. Bionchiccio; Subalbido; Albino; Albicante. BIANCO, sust. m. Bianco.

BIANCO DEL VOvo, Albume.

BIANCO DE LE SCORZE DE VOVO, Bianco di guscia. Specie di color bianco fatto dei gusci d'uovo macinati.

BIANCO DE L'ONGIA, Lunetta, dicesi dell'umana. Tuello, dicesi Quella delle bestie.

BIANCO DE LE NOSÈLE DEI OSSI, Tenerume, Sostanza bianca e pieghevole, la quale spesso è unita all'estremita dell' ossa.

FAR NEGRO SUL BIANCO, Por nero in sul bianco, e Far di bianco nero, Espressioni dello stil famigliare, che significano Scri

vere,

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UN BIANCO E UN BRUN TANTO PER UN, Maniera fam. Ognuno dee pagare lo scotto, cioè La parte di danaro che gli tocca in una cena o simile tra più.

IN PUNTO IN BIANCO, Per l'appunto; Precisamente; Esattamente; Nel punto in bianco.

BIANCO, add. Bianco; Albo; Candido.

BIANCO ASSAE, Biancoso.

BIANCO DE LATE, Bianco lattato, vale Bianchissimo, bianco al maggior segno.

BIANCO E ROSSO CH'EL FA VOGIA, Ella è di latte e sangue, dicesi famil. Di persona avvistata e di bel colore.

DEVENTAR BIANCO COME UNA PEZZA LAVÀDA, V. DEVENTÀR.

SPURGO BIANCO, V. SPURGO.

ESSER MESSO IN BIANCO, Locuzione di gergo nelle carceri, e vale esser condannato in via politica per tempo indeterminato.

BIANCO COME UN dente de can, Locuzione' fam. Bianco come un dente di cane; Bianco vie più che neve; e vuol dire Bianchissimo.

BIANCOLIN, add. Biancolino, Alquanto bian co.

BIANCOLINA dicesi alla Neve. BIANCON, add. Biancone; Biancastrone; Biancastronaccio, Agg. di Uomo di carnagione assaj bianca.

BIANCÙME, s. m. Biancastro, Colore che tende al bianco.

BIANCUME, detto in gergo, vale Argento. BIANCUME DEL TOVO, V. BIANCO sust. BIANSEMİN V. ZENSAMIN DE MAR. BIASEMAK, v. Biasimare e Biasmare, Censurare.

BIASIO, Biagio, Nome proprio di uomo.

Due sacri templi erano a' nostri giorni in Venezia sotto l'invocazione di S. Biagio, uno in capo alla Giudecca, ov'era un monastero di monache, tutte dell'ordine patrizio, che fu soppresso sotto il cessato Regno Italico; L'altro che ancora sussiste, sulla riva degli Schiavoni, ch'era

parrocchiale, ed ora appartiene alla Regia Imperiale Marina.

BIASSAR, v. Biasciare o Biascicare, Propr. il masticare di chi non ha denti. Nel significato nostro più comune però intendiamo Masticare semplicemente. V. MUSEGAR. PAN BIASSA, Pane masticato. BIASTÈMA, s. m. Bestemmia.

LE BIASTEME VA SU LA TESTA DE CHI LE DISE, Le bestemmie fanno come le processioni che ritornano là dond'elle escono: cioè Tornano in danno di chi le pronunzia.

MAGISTRATO DE LA BIASTEMA, dicevasi nel governo Veneto ad una Magistratura senatoria composta di quattro patrizii, che erano intitolati Esecutori contro la bestemmia, i quali entravano a comporre il Consiglio del Sant'Uffizio, ed avevano poi l'ispezione sulle meretrici.

BIASTEMADA, s. f. Bestemmiamento. BIASTEMADOR, s. m. Bestemmiatore. BIASTEMADOR de nova data, Bestemmiatoraccio.

BIASTEMADORA, Bestemmiatrice. BIASTEMAR, v. Bestemmiare o Biastemmare. Dire o Cantare l'orazione della bertuccia; Attaccarla a Dio, a i Santi; Attaccarla al ciel del forno. Dir l'orazione della scimia; Tirar giù. BIASTEMÈTA, s. f. Bestemmiuzza o Sa

gramentino.

BIATARA, s. f. T. degli Erbolai, Quattrinaria. Erba detta da' Botanici Lysimachia Nummularia. Chiamasi anche Centimorbia o Erba quattrina. Fa i fiori gialli grandi, BIATE, s. f. di numero plur. Voce contadinesca indicante una Specie di malattia, da cui sono talvolta attaccate le pecore, e benchè più di rado, anche il bue; ed è in termine veterinario Cachessia, per la quale gli animali muoiono di consunzione. *BIATE, Parti bianche e callose del fegato, non buone a mangiarsi, e che perciò sogliono levarsi dai pizzicagnoli nel venderlo.

BIATE DEL FIGÀ, Tumori cistici o carnosi del fegato, V. GIANDA.

BIATO, add. Allibbito, Impallidito per cosa che ti faccia restar confuso. E quindi Allibbire.

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Fa

iuolo e Granaiolo, Chi vende granorinaiuolo, dicesi al Venditor di farina. BIAVAROLA, s. f. La femmina di Biada. iuolo, La quale, seguendosi gli esempi di altre voci consimili, potrebbe dirsi Biadaiuola o Furinaiuola.

BIAVO, add. Biadetto; Turchino, cioè di colore azzurro. Mavi o Sbiadato, dicesi al colore azzurro più chiaro.

CARTA BIAVA, chiamasi Una specie di carta ordinaria e di colore sbiadato, che serve per involture.

BIBARAZZA O PEVERAZZA, S. f. T. de' Pesc. detta nella bassa Romagna Piperata e da Linneo Venus Gallina. secondo l'opinione di Olivi. Specie di conchiglia marina bivalve, del genere delle Veneri; ed è buona a mangiare.

BIBARAZZA DE MAR, s. f. Altra specie di Conchiglia marina bivalve, detta da Linn. Venus verrucosa, che non si mangia. BIBARON DE MAR, 8. m. Conchiglia bivalve, del genere delle Came, abbondante in alcuni luoghi del Mare Adriatico. Essa è chiamata da Linn. Cama cor, dalla sua figura somigliante ad un cuore rigonfio; e non è mangiabile.

BIBARÒN DE MARINA, s. m. Altra Conchiglia di mare, bivalve, del genere delle Madie (Mactra Linn.) e detta dall'Abbate Olivi Mactra corallina, e da Linneo Mactra solida. Il suo colorito è bianco ed il corpo quasi triangolare e rigonfio; e non è commestibile. Chiamasi con egual nome vernacolo la Mactra stultorum, Linn. BIBIA, s. m. e f. Tentennone, si dice in modo basso di Colui ch'è nelle sue operazioni ir resoluto, risolve adagio e conclude poco Posapiano, detto di chi va adagio come se avesse i piè teneri. Tardo; Ser agio; È più lungo che il sabbato santo. Stancherebbe la pazienza.

BIBIAR, v. Indugiare; Tardare; Differire; Temporeggiare; Mandar in lungo.

Lellare; Ninnare; Tentennare, Andar lento nell' operare o risolvere.

Dondolare e Dondolarsi; Dondolarsela; Stare a dondolo e dondolarsi, Consumare il tempo senza far nulla.

BIBIàr in t'un LOGO, Appillottarsi, Fermarsi oziosamente in un luogo, senza saperne uscire.

BIBIATAR, v. Lo stesso che BIBLAR. BIBIEZZO, s. m. Indugio; Ritardo noioso O anche Tardità; Pigrizia, Lentez

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za.

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BICHIGNOL DE LE AMPOLINE DA MESSA. Pippio o Beccuccio.

BICHIGNOL DEI PUTINI, Cece, il membro virile de' bambini.

BICÒCA, 8. f. Stamberga e Stambergaccia peggior. Edifizio o Stanza ridotta in pessisimo stato. V. SORZÈRA.

BICOCA DE CASTELO, Bicocca e BiccicorBIca, Piccola rocca in cima ai monti COCA DE CASA IN CAMPAGNA, Culapecchia. BIDÈ, s. m. Voce d'uso dataci dal Francese Bidet. Arnese di moderna invenzione fatto a guisa di seggetta, di cui si servono specialmente le donne per pulizia. BIFOLCO, s. m. Bifolco in buona lingua vale Colui che lavora la terra. Nel dialetto corrisponde a Villano; Malcreato; Incivile; Scostumato; ed è Agg, ad Uomo di male maniere.

BIGA, s. f. Biga, T. Mar. Nome che si dà ad alcune travi che posate al bordo della nave in coverta, vanno ad appoggiarsi ad un albero sotto la coffa, ove sono legate con forti trinche, a fine di fortificar l'albero, nel metter la nave alla banda per carenarla. Diconsi anche Bighe quelle travi, che si metton fuori per li portelli de'cannoni di coverta, per tesarvi nuove sarchie di rinforzo.

BIGARANI, s. m. Cacchiatelle, Sorta di pane della qualità sopraffina, fatto a picce piccolissime, o sia in varie porzioni bislunghe, debolmente attaccate insieme e più gonfie e grosse verso le loro estremità. BIGARELA, s. f. e per lo più BIGARELE in plur. Bigorello, Chiamasi la ripiegatura del cucito de' ferzi delle vele. V. FERZO. BIGATO, s. m. Bigatto e Bigatto'o, Animaletto lungo, che sta sotto terra e rode le biade. V. VERME.

BIGATO, Così chiamasi, nel discorso familiare scherzevole, il membro virile. BIGATI DEI CAVALIERI, Ninfa o Crisalide e Aurelia. Così appellasi il Filugello quando è nel suo secondo stato, ch'esso trascorre rinchiuso nel bozzolo. V. CAVALIE

RI DA SEDA.

BIGLIARDÈR, s. m. Francesismo. Cesi

chiamasi Colui che tiene bigliardo per uso de' giuocatori.

BIGLIARDO, 8. m. Bigliardo; Trucco a tavola. Sorta di giuoco assai conosciuto; e così chiamasi anche la Tavola dove si giuoca. V. BALA, BUSA, SPONDA, STECA, e MARCHIER.

ZOGAR AL BIGLIARDO, Giuocare al bigliardo o al trucco a tavola.

FAR BIGLIARDO, Ambigliardare.

Così trovasi nell' Alberti di Bassano che vale Tener bigliardo per uso de' giuocatori. BIGLIETO, 8. m. Viglietto o Biglietto,

Lettera breve usata fra i non lontani.

BIGLIETO, si dice da noi ancora per qualunque altra piccola carta scritta per memoria e simile, Bollettino; Cedola; Polizza e Polizzino.

BIGNÈ, s. m. (dal Francese Beignet che vale Frittella) Così vien chiamata da noi una specie di Frittelle di pasta tenera, condita con uova, butirro e zucchero, fritte nella padella con grasso di porco, e che divengono gonfie.

BIGOLANTE (che suona Portatore del bigòlo; V. BIGÒLO) s. m. Così qui chiamasi il Facchino o la Femmina servente che porta l'acqua dolce alle case col mezzo dell'arconcello, detto BIGOLO. Se il Bigolant e è uomo, dicesi Acquaruolo o Acquaiuolo; se femmina, Portacqua, essendo questa voce di gen. femminino. V. AQUARIOL e PORTAQUA.

BIGOLER, 8. m. Vermicellaio o Pastaio, Quel Botteghiere che fa o vende vermicelli ed altre paste sec che. V. BIGOLI. BIGOLI O MENUÈI, 8. m. Vermicelli, si dicono Certe fila di pasta fatte a quella somiglianza, e che mangiansi cotte come lasagne. BARETA A BIGOLI, V. BARÈTA.

LASSARSE MAGNAR I BIGOLI IN TESTA, Lasciarsi schiacciar le noci in capo o mangiare la torta in capo, o cacare in capo. Lasciarsi soperchiare.

BIGOLO (coll'accento sull'i) LE XE TUTE DEL BIGOLO, Locuz. bassa che vale Tutto l'utile è d'un solo; e s'allude ad un giuocatore o altra persona fortunata che guada gni.

BIGOLO (coll' o largo) s. m., che i Francesi chiamano Palanche, e nel Dizionario francese italiano dell' Alberti si traduce Spranga di legno per portar secchie piene d'acqua. Arnese di legno curvato o arcuato e qui usitatissimo, che bilicato sulla spalla serve per portar due secchie d'acqua o simile; sotto il qual senso potrebbe dirsi Bilico. Il Vocabolario Padovano del Patriarchi dice Arconcello da some. BIGOLÓN, add. Bighellone; Bigollone e Bigolone e vale Babbaccio, stolido, scimunito.

BIGONZA, s. f. lo stesso che BIGONZO, V.
OSE DA BIGONZA, V. OSE.
BIGONZO (colla z aspra s. m. Bigoncia.
Cattedra tonda da cui s'arringa e si parla
al pubblico. Montar in bigoncia.
BIGONZO DA VIN, Bigoncio (dal lat. Bis

appo noi

congius) Misura da vino, che equivale a due mastelli. V. CoNZO. BIGORÈLO, T. Mar. V. BIGARÈLA. BIGOTA, s. f. Bigotta, T. Mar. Specie di bozzello che ha dei fori in vece di pulegge, i quali servono per tesare le sarchia, stragli e patarassi.

BIGOTA DE LA TROZA, Bigotta da trozza, dicesi Quella in cui passandovi una fune detta Trozza bastarda, si stringe l'antenna dell'albero.

Bigotta a mandorla è Quella fatta con un foro quadrilungo. BIGOTISMO, V. CHIETINEZZO. BIGOTO, V. Chietin. BILBOCHÈ, s. m., dal Frane. Bilboquet, Sorta di giuoco fanciullesco, detto da' Milanesi MIRABOCCHIA, che si fa con una specie di calicetto di legno, dal cui mezzo pende una cordicella alquanto lunga, alla quale è annessa una palla, e questa slanciata vi si va sotto col calice per raccoglierla; e se il giuocatore fa entrar la palla nel vaso del calice, ha vinto, se no, resta perdente.

È pure lo stesso che BELBOCHE, ed anzi molto più usitato e più comune a Venezia.

BILIBÀO, add. Voce ant. che vuol dire Vile; Poltrone (forse dalla barb. Bilis per Vilis) No SE FEMO TRATAR DA BILIBAI, leggesi nel poemetto della guerra de' Nicolotti e Castellani, che significa, Non ci facciam trattare da poltroni, da vili. BILOSO, add. Bilioso, Stizzoso, iracondo. BILTRI, V. BLITRI.

BIMBI, s. m. Dindi. Parola colla quale i bambini quando cominciano a favellare, chiamano i danari.

BIMBİN, s. m. Grembia!etto; Grembiaꞌino, Il traversino che portano davanti i fanciulletti.

In altro sign. Cece; Uccellino, Il membro virile de' fanciulletti. BINA ) BINAZZA)

s. f. Piccia, Quattro o più pani

di farina di frumento attaccati insieme per lato.

Fil di pane, Tre pani attaccati insieme per lo lungo - Filare, dicesi in Toscana di più pani insieme attaccati per linea retta. BINDA, s. f. Benda, dicesi quel Velo che cuopre il capo alle monache, e si chiama anche Sacra benda.

Benda parimente si dice ad una Striscia o fascia che avvolge il capo. BINDAR, v. Bendure, Coprir gli occhi con benda.

BINDÈ. s. m. Benda o Benduccio, Quella
benda con cui altre volte si fasciava la fron-
te per tener ravviati i capelli: che anche
oggidì s'usa da alcuni la notte; e chiamasi
ancora Frontale. V. BONE.
BINDÈLO, s. m. Benduccio; Fettuccia. V.
CORDELA.

BINDOLAR, v. Ciondolure; Penzolare,
Star pendente e sospeso in aria.
BİNDOLO, s. m. Ciondolo. Cosa pendente.
BINDOLON, add. Ciondolone, Agg. ad uo-

mo e vale Inetto, pigro, dappoco, infingardo.

A BINDOLON, Detto a modo avv. Ciondolone, o Ciondoloni, Per aria.

BINETA, s. f. Cacchiatella, Sorta di pane della qualità sopraffina, fatto a picce piccolissime.

BINETA DA TRE, Fil di pane.

Coppiette o Panelle o Picce, diconsi a Pisa ed altrove i Fili di due soli pani. BIOLCA, s. f. Bifolca, o forse meglio Bubulca o Bubulcata, benchè sieno voci disusate. Iugero, o sia Misura o spazio di terra quanto può arare un paio di buoi. Corba, dicesi nel Bolognese a Certa misura di terreno, ed al lavorio che si fa in un giorno con un paio di buoi. Nel Dizionario delle voci barbari

che del Du Cange si trova Bovata Terrae per una specie di misura di terra, cioè di Quanta terra possono arare due buoi in un anno; e Bobulca e Bovariata per corrispondenti a Bovata.

BIOLCO, add. Bifolco; Villanaccio. V. BI

FOLCO.

BIONDA,s.f. Legamento. Parte legamentosa, bianca, robusta, che lega in alcuni luoghi del corpo umano le ossa, e che gli Anatomici chiamano Aponeuròsi. Espansione membranosa d'un tendine. BIONDA, s. f. Bionda, Lavanda colla quale alcune femmine si bagnano i capelli per farli biondi - La Biondella poi, detta altrimenti Centaurea minore, è un' Erba che cotta nella liscia fa pur biondi i capelli ; e i Botanici la chiamano Gentiana Centaurium.

BIONDIN add. m.) BIONDINA add. f. ) dim. di Biondo, Alquanto biondo, Biondo anzi che no.

Biondetto e Biondello,

È ancora famosa nella nostra Città e cantata la Canzone popolare che comincia LA BIONDINA IN GONDOLETA, del bravo nostro poeta vernacolo Antonio Lamberti, la quale trovasi nella collezione di poesie Veneziane stampatasi in questa Tipografia di Alvisopoli.

BIONDIZAR, v. Biondeggiare, Essere o apparir biondo, come sono le biade al matu

rare.

Inbiondare e Imbiondire, Far biondo. Rimbiondire, Farsi biondi i capelli con arte o Divenir biondo.

BIONDO, s. m. Lo stesso che BIONDA. Legamento.

BIONDO, add. Biondo, Colore tra giallo e bianco.

FARSE BIONDI I CAVELI, Rimbiondirsi i capelli.

A L'ULTIMO BIONDO, Modo avv. All'ultima moda; All'ultima galanteria; Col più buon gusto o garbo.

BIONDON, add. Biondaccio. Nel vernacolo Biondon è voce accresc. di Biondo, come se si dicesse Biondissimo, e si riferisce al colore de' capelli assai biondi.

BIONI, Lo stesso che ERBA BELADONA. V.

Boerio.

BIOTO, add. (coll' o stretto) Ignudo; Nudo; | BIRIÒTO, s. m. chiamasi fra noi, benchè Ignudo nato.

VIN BIOTO SCHIETO, Vino pretto; pretto sputato; scolato; schietto, Senz' acqua. VENEZIAN BIOTO, Venezianissimo, Vero Veneziano. V. VENEZIAN.

VILAN BIOTO, Vero villano. Dicesi per disprezzo od ingiuria.

PAN BIOTO, Pane scusso, vale Solo pane senz' altra vivanda.

BIRA, s. f. Birra, Liquore o Bevanda forte e vinosa, fatta con grani farinosi e con luppoli mediante fermentazione."

GRASPIA DE BIRA, Birretta, Vinello della birra.

Cervogia; Melichino; Sidro, sono Altre specie di birra.

BIRAR, v. Intirizzare; Intirizzire, Pati

re eccessivo freddo.

BIRARIA, s. f. Bottega della birra. BIRARO, s. m. Birraio, dicesi a Colui che fa o vende birra.

BIRBA, add. Birba; Birbone, detto per agg. a Uomo, e vale Furbo e Fraudolento. Fantino, dicesi di Uomo vantaggioso e che faccia professione di aggirare gli altri, che anche si chiama Barattiere.

ANDAR A LA BIRBA, Andare all' accatto o alla busca; Andare all' accattolica BATER LA BIRBA O LA TRUSCA, Birbantare; Birboneggiare; Baronare; Poltroneggiare; Viver da birba, Vivere limosinando come i birboni.

Birba, s. f. Dicesi anche da noi ad Una specie di carrozza scoperta, che chiamasi più comunemente Biroccio. V. BIROCHIO e STERZO

BIRBADA O BIRBANTADA O BIRBANTARÌA, S. f. Birbonata; Birboneria; Guidoneria; Furfanteria; Monelleria, Azione indegna. BIRBANTAR, v. Birbantare; Birboneggiare, Mendicare alla birba. BIRBANTE, add. Birbante; Birbone; Bric

cone.

BIRBO, Vedasi BIRBON.

FAR EL BIRBO, Sbirbare o Sbirbonare, Passar il tempo in ozio. BIRBON, s. m. Birbone; Accattone; Paltone, Mendico che va limosinando. Pretendesi che Birbone derivi dal latino Vir bonus, detto ironicamente. BIRBONADA, V. Birbåda.

BIRI, chiamansi varie calli o bor ghetti della nostra Città, posti nella parrocchia di S. Canciano, e per la maggior parte abitati da persone miserabili. Il Galliccioli non seppe dopo tante ricerche rilevare accertatamente la derivazione di questa voce BIRI, che trovasi però in una vecchia cronaca detta BIRIA; e tutt'al più sembra che in quel terreno fosse anticamente un canale detto Bira o BRIA, che più non esiste, donde la Contrada poi abitata traesse il nome. BIRIBIS, s. m. Biribisso. Certo giuoco di fortuna, che si fa su apposito tavoliere cavando a sorte uno de' numeri o delle figure del tavoliere. V. ZOGAR AL BIRIBIS. BIRICHIN. V. Berechin.

per motteggio o disprezzo, un Abitante di Biri; e s'intende Feccia del popolo, e certo male a proposito; giacchè in ogni tempo vi abitarono, e tuttora vi abitano persone civili, ben educate, e alcune anche nobili. BIRLO, s. m. T. antiq. Brio. BIRO, s. m. T. di Mascalcia, Spavento. Specie di convulsione che viene a'cavalli, che fa loro in andando alzare spropositatamente le gambe.

BIRO DE CAVELI, Ciocca di capelli; Treccia.

BIROCHIETO, s. m. Biroccino, Piccol biroccio.

BIROCHIO) s. m. Biroccio o Baroccio, BIROZZO)

Carretta piana a quattro ruote, con cui si fa viaggio.

BISARIN, V. BizarÌn.

BISATÀ, add. Torbidiccio, Di mal umore.
OCHIO BISATA, V. OCHIO.
BISATELO)

s. m. Anguilletta; Ciecolina;

BISATIN )
Ciriuola, Piccolissima Anguilla. V. BURA-

TELO.

Detto per agg. a Fanciullo, Cardelletto, fig. e vale Instabile, inquieto, che anche dicesi Frugolo.

BISATO, s. m. e ANGUÌLA, S. f. Anguilla detto già latinam. Anguilla, e da Sistem. Muraena Anguilla. Pesce notissimo, di corpo serpentiforme e viscoso, che trovasi in mare, come nell'acque dolci.

Fra noi si distinguono diverse varietà di questa specie, e lor si danno nomi diversi secondo l'età, la stagione, il sito ec. come segue.

BISATO si chiama da noi tanto l'anguilla fiumatica quanto la marina non oltrepassante il peso di tre libbre; oltrepassandolo, si dice ANGUÌLA.

BISATO FEMENAL, corrotto da Bisato fiuMENAL, che dovrebbe dirsi e che dicevasi nel secolo XVI, come si trova nelle Lettere del Calmo. La voce stessa manifesta che per BISATO FIUMENAL intendevasi l'Anguilla fluviale o sia quella d'acqua dolce, ch'è assai più dilicata della marina, e che chiamasi Anguilla gentile. Ora dicesi FËMÈNAL, per agg. a quell'Anguilla che ha il dorso nericcio e'l ventre bianco, e non arriva al peso di circa tre libbre.

BISATOTO, dicesi l'anguilla da una libbra crescente sino alle due.

BISATO MARIN ed anche TESTON si chiama Quello che ha del giallo sul ventre, e il dorso d'un fosco azzurro, e presso le inserzioni delle pinne; che ha la testa più grande degli altri; ch'è vagante per la laguna e per le valli nell' estate avanzata, al qual tempo d' ordinario si piglia.

ANGUILA, si dice da noi Quella che oltrepassa il peso di tre libbre. Quando l'Anguilla è poi stragrande in alcuni luoghi, come nelle valli di Comacchio, si chiama MEGIORAMENTO.

BISATO, detto fig. per Agg. a Fanciullo

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insolente, Fistolo; Frugolo; Nabisso, V. REBEGOLO.

LOGO DA BISATI, Anguillaia, Luogo pantanoso, dove si trovano molte anguille.

Si dice metaforicamente BISATO anche al membro virile; onde ne sorse la locuzione figurata LA TAL VA A BISATI, indicante una donna di mal affare, che gira per la strada in traccia di merlotti.

BISATI PAPALONI,, chiamansi da' pescatori le Anguille più grosse, perchè s'avvicinano alla grandezza di quelle di Comacchio, stato papale.

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CAGAR EL BISATO, è una maniera bassa famil. metaf. che si dice di qualche Fanciullo che di vispo e vivacissimo, diventa ad un tratto tranquillo — A LE tante l'ha CAGA EL BISATO, Quel fanciullo è ora sgarito, scaponito, sbaldanzito; gli è finalmente uscito lo zurlo o il ruzzo del capo: cioè È diventato quieto e tranquillo. L'origine della nostra frase è questa. I cavallivendoli maliziosi usano introdurre nell'ano de' cavalli mogi un' anguilla, il che li rende siccome inquieti, così apparentemente vivaci; ma quando hanno evacuato l'anguilla, tornano più mogi di prima.

SCAMPAR COME UN BISATO, V. SCAMPAR. BISATO INDEVISÀ, s. m. T. de' Pesc. Murena o Morena. Pesce di mare della figura dell' anguilla, di colore tigrato, di pelle scia, buonissimo a mangiare; che fu celebre e in grande stima presso i Romani, che ne avevano de' vivai e gli alimentavano talvolta cogli schiavi. Questo pesce è raro a Venezia, non però in altri luoghi dell' Adriatico. Linneo lo chiama Muroena Helena.

BISBÈTICO, add, Bisbetico; Aromatico; Umorista; Fantastico; Stravagante; Agg. a Persona di carattere inquieto; Che ha le lune a rovescio ; Più lunatico che i granchi.

BISCA O BISCAZZA, 8. f. Bisca e nel pegg. Biscazza o Biscaccia, Luogo ove si giuoca, e dove si conduce qualche pollastroue, per fraudarlo e fargli il collo e metterlo in mezzo. Quindi dicesi anche Scannato o e Strangolatoio.

BISCANTIERI, T. degli Architetti, V. Co

VERTO.

BISCAZIÈR, (colla z aspra) s. m. Biscazziere o Biscaiuolo, Colui che frequenta la Bisca, giuocatore di mestiere, vizioso. E dicesi anche Quegli che tiene la bisca per conto proprio, l'Impresario. BISCHIZZO (DE), Modo avverbiale antiquato, che ora diciamo DE SCALEmbro, Di schiancio o stiancio; A sghembo, Di tra

verso.

BISCOLADA, s. f. ) Dondolata; DonBISCOLAMENTO, s. m.)

dolamento, L'atto del dondolare. Tentennata; Tentennamento. BISCOLÀR, v. Dondolare e Dondolarsi, Muoversi in qua e in là ciondolando. Altalenare, Giuocare all'altalena. V. BISCOLO.

BISCOLAR LE GAMBE, Sgambettare; Don

dolare colle gambe, Dimenar le gambe tenendole in sospeso.

BISCOLAR DE LA BARCA, Barcollare, Piegare or quà or là, come fa il naviglio nell'acqua. V. MAReselo.,

BISCOLARSE, V. ZOGAR AL BISCOLO. BISCOLAR DEI DENTI, Crollare, Disordinarsi dei denti; e quindi Crollamento dei denti.

BİSCOLO, s. m. Altalena, Sorta di giuoco, ed è Un ondeggiamento fatto d'una tavola sospesa fra due funi, su la quale siede una persona, si fa lanciar avanti, e indietro ciondolando.

ZOGAR AL BISCOLO, V. ZOGAR. BISCOTADA, s. f. Biscottata. L'atto del

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BISCOTI DA BOLOGNA, Anseri, Castagne bislessate col guscio ed affumate, perchè si prosciugbino senz' altra cottura.

BISCOTI DA SOPA, T. de' Ciambellai, Cantucci, dicesi a Biscotto in fette di fior di farina con zucchero e chiara d'uovo, rimesso in forno perchè si prosciughi meglio e prenda maggior sapore. BISCOTIN, s. m. Biscottino e Biscottello, Pezzetto di pasta con zucchero, o altro condimento, cotto a modo di bis cotto.

INFIAMARSE EL BISCOTÌN, V. INFIAMAR. BISCÒTO, s. m. Biscotto, Pane di frumento due volte cotto e molto asciutto.

CASTAGNOLE DE BISCÒTO, Galette o Focacce di biscotto, Quelle cioè intiere che si cavano dal forno, che sono tonde e schiacciate. MOLENCINE DE BISCÒTO, Pezzetti di mollica di biscotto: cioè Quelli che si staccano eventualmente dalle galette.

BISCÒTO IN FREGOLE, V. FRISOPO. BISEBEGIO, s. m. (colla s aspra) Voce triviale, che si dice da molti del basso popolo per BESEVEGIO. V.

BISÈFE (A) (colla s aspra) A bizzeffe, cioè Abbondantemente, Largamente. Voce venuta a noi probabilmente dall'uso che avevano gli antichi Romani di segnare con due ff i memoriali ch'erano graziati: onde quello che conseguiva tal grazia diceva, Ho avuto la grazia a bis effe. BISEGADA, s. f. ) BISEGAMENTO,s. m.) Frugata e Frugacchiamento, L'atto del frugare o frugacchiare.

BISEGAMENTO DE STOMEGO, Commovimento; Irritamento; Brulichio, Movimento interno.

BISEGAMENTO DE gusto, Razzolio di gioia; Titillamento; Titillazione, Sentimento interno. Non saprei dirvi che razzolio di gioia e di speranza mi sentissi correre per tutta la persona.

BISEGAR, v. Frugare, Cercare tastando. BISEGAR IN SCARSELA, Frugare o Cercare in tasca.

ANDAR VIA BISEGANDO, Frugacchiare, ch'è il frequentativo di Frugare, ma il suo signif. diminuisce.

BISEGAR IN TEL FOGO, Stuzzicare il fuoco, Frugacchiarvi con che che sia.

BISEGÀR DA PER TUTO, Rifrustare ogni canto, ogni cantuccio; Por naso a ogni

cesso.

BISEGAR IN TEL CUOR, Muovere; Commuovere; Andar al cuore; Allettare; Solleticare; Ricercare; Andar a sangue, a genio.

Bisegar in tel stomego, Muover la bile; Far venir la muffa o la senapa al naso; Sentire un brulichio di dentro, Eccitarsi.

SE BISEGA, Si lavoracchia, Dicesi di chi s'adopra un qualche poco nell'arte sua. BISEGHIN, s.m. Faccendiere o Faccendone, Chi volentieri s'intriga in ogni cosa, Che stuzzica i ferruzzi- Buon procaccino, dicesi a Quello che s'ingegna per ogni modo di guadagnare. V. SBEZZOLIN.

BISEGHIN, detto per agg. a Fanciullo, Frugolo, Frugolino, Si dice per lo più de' Fanciulli che non istanno mai fermi. BISEGHIN, s. m. T. de'Cacciatori, Pispola o Allodola di mare, Uccello detto da Sistematici Tringla Cinclus, ch'è poco più grosso dell' Allodola cappelluta, cui a qualche modo somiglia; che dimora presso alle acque, e particolarmente nelle paludi

maremmane.

BISEGOLAR, v. Arrabattare, Ingegnarsi di lavorare.

BISÈGOLO, 8. m. T. de' Calzolai, Bussetto e Lisciapiante, Arnese fatto di bussolo, col quale i Calzolai lisciano le scarpe. BISÈRA s. f. Pisel'aio, Luogo dove si coltivano e germogliano i piselii. BISETO, s. m. Piselletto, Picciol pisello. Riferito a colore; e detto aggett. Bigiccio e Bigerognolo, Che ha del bigio, del cenerognolo.

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EL XE UN POCO BISĖTO, LOCUZ. fam. È un po' matterullo, Quasi matto, detto ad uomo È un po' cutliccio o alticcio, Un po' ubbriaco. BISIBILIO, s. m. Pissipissi; Bisbiglio; Bu bu, Suono basso cagionato dal parlar molti in uno stesso luogo sotto voce.

FAR BISIBILIO, Bisbigliare; Pispigliare; Borboghare. BISIGOLAR, v. famil. e frequentativo di BISEGAR, ma il suo significato diminuisce.

BISIGOLAR IN TEL CUOR, V. in BISEGAR. BISIGOLARSE IN TE LE RECHIE, Sturarsi gli orecchi, Operazione che più comunemente si fa col dito mignolo o con lo stuzzicorecchi, per trarne il cerume. Grattarsi il pizzicore degli orecchi. BISINELA, s. f. Bagattella, detto per ironia, e s'intende Cosa grande.

BISINELE! Ammir. Bagattelle! Cancheri! Zucche fritte! Finocchi!

GHE N'HO AVUDO UNA BISINELA! Nebbi una bagattella: cioè N'ebbi a ribocco, a bizzeffe.

BISINFIO, ådd. Enfiaticcio; Gonfietto; Tumidetto.

BISLACO, add. Bislacco; Bisbetico; Stravagante; Uomo a caso; Inconsiderato ; Un certo uomo così a casaccio; Cervellone bislacco; Uomo aromatico.

CAMINAR DA BISLACO, Camminàr da avventato, contrario di Composto: com'è ordinariamente il camminare de' montanari nella città, quasi vacillando. BISLONGO, add. Bislungo; Oblungo. BISNÒNO, s. m. Bisnonno; Bisavo; Bisavolo; Proavo.

Pare del bisnono, Arcavolo; Atavo; Atavolo. NONO DEL BISNONO, Bisarcavo

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volo La femmina si dice rispettivamente Bisava o Bisavola; Arcavola; Bisarcavola.

BISO, 8. m. Pisello comune; Pianta annuale notissima, che si coltiva negli orti e ne' campi, la quale si chiama da Linn. Pisum sativum. I gusci che lo contengono si dicono Baccelli o Gagliuoli.

INTRIGAR I BISI, V. INTRIGAR. BISO, add. Bigio; Cenerognolo, Agg. di colore simile alla cenere.

ESSER UN POCO BISO, detto a uomo, Matterullo, Alquanto matto, cioè Allegro. BISOGNAR, v. Bisognare; Abbisognare; Venir bisogno; Esser d'uopo, Esser giocoforza.

BISOGNA CH'EL GHE VOLESSE BEN, Convien credere o supporre o È a supporsi che le volesse bene.

BISOGNA VEDER, V. Veder. BISOGNÈTO, 8. m. Bisognino, Il poco

necessario.

FARGHE EL SO BISOGNETO, Far l'occorrente, c'oè Tutto ciò che bisogna, ma sen

za eccesso.

BISOGNO, 8. m. Bisogno; Occorrenza, o anche Necessità; Angustia; Fovertà.

A UN BISOGNO, detto avv. A un bisogno o A un bel bisogno, e vale Forse, Per av

ventura.

AVER EL SO BISOGNO, Aver l'occorrente o la tornata di casa, cioè l'abitazione e il vitto necessario.

CHI GA BISOGNO SE SBASSA, Chi ha bisogno s'arrenda, cioè Si umilii e si raccomandi. Abbassati e acconciati per dire Pur che tu acconci i fatti tuoi non ti curar di abbassarti e umiliarti.

DA BISOGNO TUTO È BON, A tempo di carestia pan veccioso; A tempo di guerra ogni cavallo è buono; Nelle scarsità bisogna torre quel che si può avere.

EL BISOGNO FA CORAGIO, Il bisogno può più che la vergogna. Dicesi ancora, La fame caccia il lupo dal bosco.

EL BISOGNO INSEGNA, Il bisogno fa prod'uomo. Il bisogno o Il bisognino fa trottar la vecchia. Bisognino fa l'uomo ingegnoso. Il mangiare insegna a bere. Il far insegna a fare. Necessità costringe all'o

perare. Fu anche detto; La povertà è destatrice degl' ingegni, laddove la ricchezza gli addormenta.

FARE I SO BISOGNI, Far i suoi agi, Cacare. MALBIA O GRAMO CHI GA BISOGNO DEI ALTRI, Chi per man d'altri s'imbocca, tardi si satolla.

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EL SO BISOGNO, si dice talvolta a modo avverb. ironicamente o in mala parte per Mollo; Assai, come i Francesi dicono Assez EL XE BRUTO EL SO BISOGNO, e vuol dire È brutissimo o Brutto quanto basla; ed è maniera d'irrisione - EL GA DA EL SO BISOGNO de bote ovv. El so BISOGNO, detto assolutamente, Gliene diede un buon carEL piccio o un carpiccio di que'buoni GA ADOSSO el so BISOGNO, per dire, Egli è appestalo o infranciosato. BISONTO, add. Bisunto; Strabisunto, Intriso, lordato di unto.

BISÒTA, S. f. V. CesarÈLA.
BISSA, s. f. Biscia.

BISSA RANAROLA, Biscia acquaiuola, Sorta di biscia che vive nell'acqua e trovasi specialmente dove sono le rane. Linneo la chiama Coluber Natrix.

CHI DA E TIOL GHE VIEN LA BISSA AL CUOR, V. in DAR.

GH'È LA BISSA SCONTA, Dentro è chi la pesta, Prov. e s'usa Quando noi crediamo che l'interno di chi al di fuori mostra sanità e letizia, non corrisponda all'esterno.

LA BISSA GA BECÀ EL ZARLATAN, Locuz. Metaf. L'uccellatore è rimasto preso alla rugna; L'ingannatore è rimasto a piè dell'ingannato; Il pulcino saliò in capo alla chioccia; La Bertuccia ne porta l'acqua.

OGNI BISSA GA EL SO VELÈN, Non è sì picciol pelo che non abbia l'ombra sua.

METERSE LA BISSA IN SEN, Allevarsi la serpe in seno; Pagar il boia che ti frusti. BISSA DE FOGO ARTIFIZIAL, Serpentello, T. de' Razzai.

Bisse dei Legni, T. Mar. Bruma o Teredine, Specie di conchiglie poste da' Sistematici nel genere delle Teredini, e chiamate da Linneo Teredo navalis, le quali perforano i legni che stan sull' acqua e vi s'internano. V. ROSEGAR.

GO UNA BISSA CHE ME RODE EL CUOR, Maniera fam. metaf. Ho un certo rodimento, detto pure fig. che vale Ho una inquietudine, un cruccio interno. BISSA, add. T. Mar. Verrinato, cioè Traforato o Bucherato dalle Brume. V. BISSE. BISSABOVA, s. f. Bisciabova; Uragano; Nembo; Procella; Scionata; Turbine; Girone di vento. Tempesta orribile e violenta pel contrasto di più venti. BISSACA, e BISSAČO, Bisaccia e Bisacca, quasi Due sacca.

BISSACHE DA FRATI, Sacche, e nel singolare Sacca, Quelle dei Frati mendicanti.

BISSACA DE LANA, e simili, Guscio e Invoglia, Si dice de' sacchi, delle involture di lana, cotone, ec. BISSACAR, V. V. IMBISSACAR.

BISSAR v. Verrinare, T. Mar. Traforare; Bucherare; Foracchiare, e dicesi delle Brume che rodono e danneggiano le navi. BISSETA O BISSOLA; S. f. Bisciuola, Piccola biscia.

BISSETE DE CAVELI, Anelli de' capelli, Quel riccio artificiale a forma spirale, che si fa avere ad una parte de' capelli per ornamento.

BISSETA DA SCHIOpo, V. Cavastrazze. BISSO, s. m. Biscia, V. BISSA.

ESSER FORTUNA COME UN BISSO, Locuz. fam. Tirar diciotto con tre dadi, cioè Aver maggior fortuna che si possa mai, che anche dicesi Cadere la buona fortuna in grembo. V. FORTUNA.

BISSO, s. m. Voce che trovasi usata negli autori nostri vernacoli del secolo XVII. Bisso, Tela finissima, molle e delicata, che ci veniva allora mandata dalla Morea. BISSON, s. m. Biscione, Biscia grande.

Parlando di fanciullo vivo, usiam dire fam. EL XE UN BISSO, Egli è un nabisso o un frugolo, e vuol dire Non istà mai fermo. BISSONA, s. f. Chiamasi da noi una Barchetta leggera, a guisa di battello, a otto remi, che s'addobba sfarzosamente all'occasione delle regate o di altre pubbliche comparse, per andare in corso. V. BALO

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Bistèto de seda, Trafusola o Trafusolo, Piccola matassa di seta, che i Setaiuoli mettono alle caviglie per nettarla e ravviarla. Matassina di seta.

BISTETO DE CORDE DA VIOLIN, Gavetta, Matassina di corde di minugia. BISTO, s. m. Matassa, Quantità di filo avvolto sull'aspo o sul guindolo. Nel Trivigiano dicesi MADASSA.

ROMPER O IMBROGIAR I BISTI, detto fig. Guastar i disegni; Sconciar le feste; Romper l'uovo nel paniere; Romper o Guastar l'uovo in bocca.

BISÙ, s. m. dal Francese Bijou, e vale Galanteria o Gioia. Piccolo mobile prezioso ricco e gentile, finamente lavorato.

Dicesi anche EL XE O LA XE UN VERO BISÙ, e vale È un bell'uomo o una bella donna elegantemente vestita e di tratto gentile e compitissimo. BISUTARIA, s. f. Voce francese, Minuteria o Minutaglia, Mercanziuole di lusso. Quindi chiamasi Minutiere quell' Orefice che fa di cotesti lavori. V. CHINCAGLIER. BITA, s. f. Bitta e più comun. Bitte, nel numero plur. T. Mar. Grossi pezzi di legno, piantati a guisa di colonne nelle due bande della nave per darvi volta e cazzare, o assicurarvi alcune manovre. Bille per gli amanti di maestra e trinchetto. Bille per le scotte di gabbia e parrocchetto - Bittarella, vale Piccola bitta - Bittone, Gran bitta.

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