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la cura di riparare i guasti, o di rinnovare per riposanze o per ingrassi la primitiva feracità. Nè a questo male porranno efficace rimedio condizioni stabilite nella scritta; perocchè non vi ha alcuno di voi, o Signori, che non conosca che anche senza allontanarsi dai patti in modo soggetto a punizione può un fittaiuolo danneggiare gravemente il fondo. Le quali cose in un affitto di lunga durata avverranno in un grado molto minore, sebbene non sieno al tutto evitabili. Nè quivi pure potremo ragionevolmente prometterci gli stabili perfezionabili che rendono florida la coltivazione di uno Stato, ed accrescono le ricchezze non solo dell' età presente, ma delle avvenire.

E poniamo pure che il lavoratore fosse disposto a migliorare il fondo. Crediamo noi che avrà sempre le cognizioni opportune ed i mezzi acconci a tale impresa? Imperocchè la poca istruzione e gl' inveterati pregiudizi lo faranno sovente ritroso ad accogliere i trovati delle scienze, o a tentare l'applicazione, quando i continui suggerimenti ed i precetti del padrone non lo stimolano o, per dir meglio, non lo obbligano ad operarli. E dovendo pagare un considerevole fitto, che supponiamo equivalente alla rendita media padronale, dovendo inoltre vivere dei prodotti con tutta la famiglia, è a dubitare se il sopravanzo sarà valevole a supplire alle spese che a quel fine si richiederebbero. Io per me credo che sovente egli avrà difetto di mezzi per anticipare le spese ordinarie delle manutenzioni e degli ingrassi, non che quelle maggiori dei miglioramenti che se ne aspettano.

Un altro pericolo dei fitti e non trascurabile è che il colono negli anni di abbondanza non si provvegga di mettere in serbo tanto da poter senza scapito nei tempi di scarsezza pagare la debita retribuzione. Perchè noi siamo così da natura disposti, che degli eventi favore

voli leggermente concepiamo un' aspettativa, comechè non siano nel novero dei comuni. Però il colono alcuna fiata è indotto ad allargare le spese fidando che gli anni avvenire continueranno abbondevoli come il presente, e la copia dei prodotti e l'alto loro pregio il manterranno in quello stato medesimo di prosperità. Ma alla speranza vien poi meno l'effetto, onde nasce l' angustia del fittaiuolo a cui non è dato di soddisfare a' suoi obblighi senza disertare il fondo o indebitire la famiglia, e l'inquietudine del padrone che sa di non potersi rimborsare sopra tale che al tutto difetta di capitali. E chi consideri la storia di questa specie di contratto, vedrà che non di rado l'impotenza dei fittaiuoli a solvere i debiti fu cagione di rescindirlo, o di convertirlo nell' altro della colonia parziaria.

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Ma lo stabilire un'equa retribuzione di affitto è cosa assai più disagevole di quello che a prima vista parrebbe perchè se il contratto è perpetuo od a lungo tempo, comechè l'ammontare in danaro di essa retribuzione rimanga fisso, nondimeno il suo valore di utilità va soggetto a mutamenti sia per molte estrinseche circostanze onde varia la quantità delle rendite, sia pel mutato prezzo delle derrate, sia infine per la diversità del rapporto fra la moneta e gli altri oggetti mercatabili. Per le quali cose la misura del fitto può deviare dall' equità, ed all' una delle due parti recare nocumento. Così per dare un esempio, se dopo un contratto di locazione stabilito sulle basi agrarie e commerciali d'oggidì, il prezzo dei grani declinando divenga vile per lunga serie di anni, farà mestieri al fittaiuolo, per pagare il determinato prezzo, di vendere al mercato non solo la parte superflua, ma altresì quella che sarebbe necessaria al consumo della propria famiglia. Se l'affitto poi è breve o annuale come in alcuni paesi costuma (oltre la facilità che i campi ne

siano impoveriti, e deserti come accennammo di sopra), possono derivarne altri mali; avvegnachè se incontri che la popolazione sovrabbondi alcun poco, e vi sia concorrenza di famiglie che richieggano il fondo, il padrone sarà tentato, ad ogni rinnovazione del contratto, di rincarare il fitto, o di aggravarne le condizioni. E tale appunto è il caso dell' Irlanda dove si vede a quali estremità possa recare questo sistema, allorchè sia applicato in certe circostanze politiche e civili. Sono in Irlanda i possessi di grandissima estensione, appartenenti a pochi Signori, ma vi si esercita la piccola coltura. La popolazione è numerosissima, miserabile oltre ogni credere, e quasi nessun' altra industria le si para innanzi fuorchè il lavoro de' campi. Il padrone o il fittuario generale (Middleman) mette dirò quasi all'incanto le porzioni di terreno che intende di affittare, le quali porzioni erano un tempo di ragionevole grandezza, ma sono state in appresso divise e suddivise da non eccedere la misura di quattro o cinque acri per ciascuna. Ecco subitamente una moltitudine miserabilissima di famiglie vien supplicando al fittuario generale di lavorare quel terreno. Ognuno offre patti migliori, ognuno cerca di soppiantare gli altri concorrenti. Imperocchè per loro si tratta di avere una capanna da ricoverarsi, un campo da lavorare, una speranza almeno di poterne ritrarre la sussistenza. Che importa se le condizioni sono dure, se il prezzo è strabocchevole? Ogni cosa è preferibile al non avere alcun mezzo di campare la vita. Io tralascio, o Signori, di descrivere gli effetti di questo sistema, sia nella ben regolata agricoltura, sia nella produzione, sia nell' ordine e nella moralità pubblica. Tralascio similmente di descrivere la miseria di quei fittaiuoli, perocchè questa materia è inesauribile, ed al fatto verrebbe meno ogni narrazione. Basti il dire che quasi tre milioni di uomini vi

MINGHETTI.

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vono nella più lacrimevole indigenza, e durante alcune stagioni nel pericolo di morire di fame. E ciò avviene in una contrada alla quale la natura fu benigna dei più grati suoi doni: suolo fertilissimo e salvo da ogni fortunosa calamità di clima, popolo ingegnoso, ospitale, di animo forte ed intrepido, fedele ai principii ed alla religione dei suoi padri. Tanto possono le umane istituzioni quando dal fine loro sono deviate!

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Se non che altri potrà dirmi che dall' esempio dell'Irlanda non si dee fare una ragionevole induzione contro il sistema degli affitti nelle altre provincie. Io so bene che alla miseria dell' Irlanda hanno gran parte speciali condizioni politiche e religiose, che da molti secoli la travagliano. Nondimeno aggiungendosi a quelle il sistema economico del quale abbiamo parlato, diviene una potentissima cagione della universale miseria. Ma lasciando questo esempio piuttosto singolare che raro, a me pare che ai vantaggi dell' affitto siano da contrapporsi gli inconvenienti, o difficoltà, che chiamar le vogliamo, sopraccennate a mala pena il fittaiuolo indursi a creare miglioramenti sostanziali e durevoli sopra un terreno non suo, essere anzi tentato negli ultimi anni di locazione d'impoverirlo e dimagrarlo; ove pure non gli mancasse la volontà di perfezionare la coltura, mancargli sovente le cognizioni ed i capitali; essere arduo lo stabilire un' equa retribuzione che non torni in danno o del fittuario o del padrone e, stabilita, più arduo ancora il mantenerla; finalmente per questo contratto disgregarsi assolutamente la classe dei lavoratori da quella dei proprietarii, i quali nell' attendere ai loro beni troverebbero una occupazione utile a se medesimi ed allo Stato. Ma sono essi questi motivi di tal forza da concludere che

1 V. Gustave de Beaumont, L'Irlande sociale, politique et religieuse, part. I, cap. 2, sez. I, § 2, nota II.

l'affitto non sarà mai da adoperarsi? No certamente, anzi noi crediamo che si possa, ma solo parzialmente e con certe condizioni. Praedium si domini praesentia cariturum est, censeo locandum, disse Columella, e noi volentieri a questa sentenza del sommo agricoltore ci accomodiamo. Pertanto potrà essere utile questo contratto nel caso che i possessi appartengano a Congregazioni ecclesiastiche, a Comunità, ad Istituzioni di beneficenza dove per l' una parte importa moltissimo assicurarsi di una rendita stabile e sicura, per l'altra manca la probabilità che la coltivazione sia sopravegliata e diretta come si converrebbe. Ma qui parimenti il patto dovrebbe essere regolato per due modi: 1° che il prezzo dell' affitto fosse equo, perchè il lavoratore potesse vivere con qualche agio, provvedersi per gli anni di minore fertilità, ed accumulare alquanto di capitale da investire nel fondo stesso; 2° che la durata ne sia lunga, cosicchè il fittaiuolo s' induca ad operare veraci miglioramenti che mantengano durevolmente ed accrescano la feracità del suolo. Ma nell' universale dei casi, nei quali il padrone colla sua presenza e co' suoi capitali può intervenire nell' opera della coltivazione, io sono d'avviso che questo contratto non debba essere ad ogni altro preferito.

La terza maniera di contratti è la colonìa parziaria, nella quale il proprietario ed il lavoratore dividono fra loro i prodotti della coltura. Questa divisione però non ha per tutto la medesima proporzione e la rata dell' uno e dell' altro socio diversifica secondo certe condizioni del terreno, o secondo antiche consuetudini. Ma perchè la più comune è la divisione a metà appellata Mezzeria, a questa principalmente rivolgerò le generali mie osservazioni. Il Sismondi assegnava l'origine di questo contratto alla invasione barbarica, quando i soldati stranieri, re

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