Opere precettive, oratorie, e poetiche di Giuseppe Biamonti per la prima volta raccolte ed ordinate per cura del P.S. ..., Volume 2Per P. Fiaccadori, 1841 |
Sommario
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Parole e frasi comuni
adunque alcun allora altra altre amico anima antichi ANTISTROFA Argo avea barbari bello BIAMONTI certo chè chiama Cicerone cielo città colla comune costumi credo Creusa Dante Desalce detto dialetto dice dire dovea eloquenza EPODO Eschilo favella figliuoli filosofia forza fuggir giorno Giove gloria gran Greci Ifigenia ingegno innanzi insieme Isocrate Italia Italiani lascia leggi lingua greca lingua Latina lingua Romana linguaggio lode luogo maraviglia Massinissa medesimo Menelao mente metafora Micipsa morir morte nemico niuna nome Numidi nuovo Omero onore oratori Oreste padre parlare parole patria perciocchè Petrarca Pilade Platone poco poema poesia poeti poetico popolo possa principio Prodico prosa ragione rima Romani ruina sarà SCENA scienze Scipione scrittori scrivere Senofonte sento sieno Siface Socrate Sofonisba sublime terra Toante tragedia troppo trova uomini uomo vedere veggiamo verso virtù volgare zione
Brani popolari
Pagina 100 - Soccorri all' alma disviata e frale , E '1 suo difetto di tua grazia adempì ; Sicché, s' io vissi in guerra ed in tempesta, Mora in pace ed in porto, e, se la stanza Fu vana, almen sia la partita onesta. A quel poco di viver che m' avanza, Ed al morir degni esser tua man presta ; Tu sai ben che 'n altrui non ho speranza.
Pagina 108 - Ch' al corpo sano ha procurato scabbia. Or dentro ad una gabbia Fere selvagge e mansuete gregge S' annidan sì, che sempre il miglior geme : Ed è questo del seme, Per più dolor, del popol senza legge, Al qual, come si legge, Mario aperse sì '1 fianco, Che memoria dell' opra anco non langue ; Quando assetato e stanco Non più bevve del fiume acqua che sangue.
Pagina 42 - Così si veggion qui diritte e torte, Veloci e tarde, rinnovando vista, Le minuzie de' corpi lunghe e corte, Muoversi per lo raggio, onde si lista Tal volta l' ombra che, per sua difesa, La gente con ingegno ed arte acquista.
Pagina 45 - Né mai le chiome del giardino eterno tenera brina o fresca neve imbianca; ivi non osa entrar ghiacciato verno, non vento o l'erbe o gli arbuscelli stanca; ivi non volgon gli anni il lor quaderno; ma lieta Primavera mai non manca, ch'e suoi crin biondi e crespi all'aura spiega, e mille fiori in ghirlandetta lega.
Pagina 47 - ... più apertamente, il quale, ancora che crucciato ne sia, non perciò le sue bellezze eterne ne nega, le quali molto più belle sono a riguardare che le mura vote della nostra città.
Pagina 163 - ... nomi) verbi, tempi ec, e se ne commettessero, sarebbe tal errore e maniera di dire comune a tutto quel popolo . Per esempio , non congiungono essi un...
Pagina 205 - V origine de' molti suoi gallicismi: e in questi il libero modo, con cui creò la volgare eloquenza. Nel che seguì quella dottrina di Seneca, ov' egli pone che noi dobbiamo imitare le api . . . Così Dante si fece veramente agli Italiani il medesimo che Omero si fece...
Pagina 153 - Desiderosi d'ascoltar, seguiti Dietro al mio legno che cantando varca, Tornate a riveder li vostri liti, Non vi mettete in pelago, che forse, Perdendo me, rimarreste smarriti.
Pagina 105 - 1 bel tempo rimena ei fiori e l'erbe, sua dolce famiglia, e garrir Progne e pianger Filomena, e primavera candida e vermiglia...
Pagina 109 - L' antiche mura2, ch' ancor teme ed ama, E trema il mondo, quando si rimembra Del tempo andato, e 'ndietro si rivolve ; E i sassi dove fur chiuse le membra Di tai, che non saranno senza fama Se 1' universo pria non si dissolve ; E tutto quel ch' una ruina involve, Per te spera saldar ogni suo vizio. O grandi Scipìoni, o fedel Bruto, Quanto v...