Immagini della pagina
PDF
ePub

mazzarono più che dugentomila Francesi. La terza fu quando i Tedeschi e Cimbri vennero in Italia, i quali avendo vinti più eserciti romani, furono vinti da Mario. Vinsero adunque i Romani queste tre guerre pericolosissime. Nè era necessario minor virtù a vincerle; perchè si vede poi, come la virtù romana mancò, e che quelle armi perderono il loro antico valore, fu quello impero distrutto da simili popoli, i quali furono Goti, Vandali, e simili, che occuparono tutto l'imperio occidentale. Escono tali popoli de' paesi loro, come di sopra si disse, cacciati dalla necessità, e la necessità nasce o dalla fame, o da una guerra ed oppressione che ne' paesi propri è loro fatta; talche e' son costretti cercare nuove terre. E questi tali, o e'sono grande numero, ed allora con violenza entrano ne' paesi altrui, ammazzano gli abitatori, posseggono i loro beni, fanno un nuovo regno, mutano il nome della provincia; come fece Moisè, e quelli popoli che occuparono lo imperio romano. Perchè questi nomi nuovi che sono nell'Italia e nelle altre province, non nascono da altro che da essere state nominate così dai nuovi occupatori, come è la Lombardia, che si chiamava Gallia Cisalpina, la Francia che si chiamava Gallia Transalpina, ed ora è nominata da' Franchi, che cosi si chiamavano

quelli popoli che la occuparono; la Schiavonia si chiamava Illiria; l' Ungheria Pannonia, e l'Inghilterra Britannia, e molte altre province che hanno mutato nome, le quali sarebbe tedioso raccontare. Moisè ancora chiamò Giudea quella parte di Soria occupata da lui. E perchè io ho detto di sopra, che qualche volta tali popoli sono cacciati della propria sede per guerra, donde sono costretti cercare nuove terre, ne voglio addurre l'esempio de' Maurusi, popoli anticamente in Soria, i quali sentendo venire i popoli ebraici, e giudicando non potere loro resistere, pensarono esser meglio salvare loro medesimi, e lasciare il paese proprio, che, per volere salvare quello, perdere ancora loro; e levatisi con le loro famiglie se ne andarono in Affrica, dove posero la loro sedia, cacciando via quelli abitatori che in quelli luoghi trovarono. E così quelli che non avevano potuto difendere il loro paese, poterono occupare quello d'altrui. E Procopio, che scrive la guerra che fece Belisario coi Vandali occupatori dell' Affrica, riferisce aver letto lettere scritte in certe colonne ne' luoghi dove questi Maurusi abitavano, le quali dicevano: Nos Maurusii, qui fugimus a facie Jesu latronis filii Navae, dove apparisce la cagione della partita loro di Soria. Sono pertanto questi po

poli formidolosissimi, sendo cacciati da una ultima necessità, e s'egli non riscontrano buone armi, non saranno mai sostenuti. Ma quando quelli che sono costretti abbandonare la loro patria non sono molti, non sono sì pericolosi come quelli popoli di chi si è ragionato; perchè non possono usare tanta violenza, ma conviene loro con arte occupare qualche luogo, e occupatolo mantenervisi per via di amici e di confederati; come si vede che fece Enea, Didone, i Massiliesi, e simili, i quali tutti, per consentimento de' vicini, dove e' posorno, poterono mantenervisi. Escono i popoli grossi, e sono usciti quasi tutti de' paesi di Scizia, luoghi freddi e poveri, dove, per essere assai uomini, ed il paese di qualità da non gli potere nutrire, sono forzati uscire, avendo molte cose che gli cacciano e nessuna che gli ritenga. E se da cinquecento anni in qua non è occorso che alcuni di questi popoli abbiano inondato alcun paese, è nato per più cagioni. La prima, la grande evacuazione che fece quel paese nella declinazione dell' imperio, donde uscirono più di trenta popolazioni. La seconda è, che la Magna e l'Ungheria, donde ancora uscivano di queste genti, hanno ora il loro paese bonificato in modo che vi possono vivere agiatamente, talchè non sono necessitati di Machiavelli, vol. III.

[ocr errors]

mutare luogo. Dall' altra parte, sendo loro uomini bellicosissimi, sono come un bastione a tenere che gli Sciti, i quali con loro confinano, non presumano di potere vincerli o passarli. E spesse volte occorrono movimenti grandissimi dai Tartari, che sono dipoi dagli Ungheri e da quelli di Polonia sostenuti, e spesso si gloriano, che se non fussero le armi loro, l'Italia e la Chiesa arebbe molte volte sentito il peso degli eserciti tartari. E questo voglio basti quanto a' prefati popoli.

CAPITOLO IX.

Quali Cagioni comunemente facciano nascere le Guerre tra i potenti.

LA cagione che fece nascere guerra tra i Romani e i Sanniti, che erano stati in lega gran tempo, è una cagione comune che nasce fra tutti i principati potenti. La qual cagione, o la viene a caso, o la è fatta nascere da colui che desidera muovere la guerra. Quella che nacque tra i Romani e i Sanniti fu a caso; perchè la intenzione dei Sanniti non fu, movendo guerra a' Sidicini, e dipoi ai Campani, muoverla ai Romani. Ma sendo i Campani oppressati, e ricorrendo a Roma, fuori della opinione dei Romani e de' San

niti, furono forzati, dandosi i Campani ai Romani come cosa loro difenderli, e pigliare quella guerra che a loro parve non poter con loro onore fuggire: Perchè e'pareva bene a' Romani ragionevole non potere difendere i Campani come amici contro a' Sanniti amici; ma pareva ben loro vergogna non li difendere come sudditi, ovvero raccomandati, giudicando, quando e' non avessero presa tal difesa, torre la via a tutti quelli che disegnassero venire sotto la potestà loro. Ed avendo Roma per fine l'imperio e la gloria, e non la quiete, non poteva ricusare questa impresa. Questa medesima cagione dette principio alla prima guerra contro ai Cartaginesi, per la difensione che i Romani presero de' Messinesi in Sicilia; la quale fu ancora a caso. Ma non fu già a caso dipoi la seconda guerra che nacque infra loro; perchè Annibale, capitano cartaginese, assaltò i Saguntini amici de' Romani in Ispagna, non per offendere quelli, ma per muovere l'armi romane, ed avere occasione di combatterli, e passare in Italia. Questo modo nello appiccare nuove guerre è stato sempre consueto tra i potenti, e che si hanno e della fede e d'altro qualche rispetto. Perchè se io voglio fare guerra con un principe, e fra noi siano fermi capitoli per un gran tempo osservati, con altra giustificazione e con altro

« IndietroContinua »