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principe, e venendo la fama, duoi anni avanti la sua morte, come il re di Francia Carlo VIII voleva venire ad assaltarlo, avendo fatte assai preparazioni ammalò, e venendo a morte, tra gli altri ricordi che lasciò ad Alfonso suo figliuolo, fu ch'egli aspettasse il nimico dentro al regno, e per cosa del mondo non traesse forze fuori dello stato suo, ma lo aspettasse dentro a'suoi confini tutto intero; il che non fu osservato da quello; ma mandato un esercito in Romagna, senza combattere perdè quello e lo stato. Le ragioni, che, oltre alle cose dette da ogni parte,si adducono, sono: Che chi assalta viene con maggiore animo che chi aspetta, il che fa più confidente lo esercito; toglie, oltre di questo, molte comodità al nimico di potersi valere delle sue cose, non si potendo valere. di quei sudditi che sieno saccheggiati; e per avere il nimico in casa è costretto il signore avere più rispetto a trarre da loro danari e affaticarli, sicchè e' viene a seccare quella fonte, come dice Annibale, che fa che colui può sostenere la guerra. Oltre di questo, i suoi soldati, per trovarsi ne' paesi altrui, sono più necessitati a combattere, e quella necessità fa virtù, come più volte abbiamo detto. Dall'altra parte si dice, come aspettando il nimico si aspetta con assai Vantaggio, perchè senza disagio alcuno tu

puoi dare a quello molti disagi di vettovaglia, e d'ogni altra cosa che abbia bisogno uno esercito; puoi meglio impedirgli i disegni suoi, per la notizia del paese che tu hai più di lui; puoi con più forze incontrarlo, per poterle facilmente tutte unire, ma non potere già tutte discostarle da casa; puoi sendo rotto rifarti facilmente, si perchè del tuo esercito se ne salverà assai, per avere i rifugi propinqui, si perchè il supplimento non ha a venire discosto; tanto che tu vieni ad arrischiare tutte le forze, e non tutta la fortuna, e discostandoti arrischi tutta la fortuna, e non tutte le forze. Ed alcuni sono stati, che per indebolire meglio il suo nimico, lo lasciano entrare parecchie giornate in su il paese loro, e pigliare assai terre, acciò che lasciando i presidj in tutte indebolisca il suo esercito, e possanlo dipoi combattere più facilmente. Ma per dire ora io quello che io ne intendo, io credo che si abbia a fare questa distinzione: o io ho il mio paese armato, come i Romani, e come l'hanno i Svizzeri; o io l'ho disarmato, come l'avevano i Cartaginesi, e come lo hanno i re di Francia e gl'Italiani. In questo caso si debbe tenere il nimico discosto a casa; perchè sendo la tua virtù nel danaro e non negli uomini, qualunque volta ti è impedita la via di quello, tu sei spacciato, nè cosa

veruna te lo impedisce quanto la guerra di casa. In esempi ci sono i Cartaginesi i quali mentre che ebbero la casa loro libera, poterono con le rendite fare guerra con i Romani, e quando l'avevano assaltata, non potevano resistere ad Agatocle. I Fiorentini non avevano rimedio alcuno con Castruccio signore di Lucca, perchè ei faceva loro la guerra in casa, tanto che egli ebbero a darsi, per essere difesi, al re Roberto di Napoli. Ma morto Castruccio, quelli medesimi Fiorentini ebbero animo di assaltare il duca di Milano in casa, e operare di torgli il regno; tanta virtù mostrarono nelle guerre longinque, e tanta viltà nelle propinque! Ma quando i regni sono armati, come era armata Roma, è come sono i Svizzeri, sono più difficili a vincere quanto più ti appressi a loro. Perchè questi corpi possono unire più forze a resistere ad uno impeto, che non possono ad assaltare altrui. Nè mi muove in questo caso l'autorità d' Annibale, perchè la passione e l'utile suo gli faceva così dire ad Antioco. Perchè se i Romani avessero avute in tanto spazio di tempo quelle tre rotte in Francia, ch'egli ebbero in Italia da Annibale, senza dubbio erano spacciati; perchè non si sarebbero valuti dei residui degli eserciti, come si valsero in Italia, nom arebbero avuto a rifarsi quelle comodità, nè pote

vano con quelle forze resistere al nimico, che poterono. Non si trova che per assaltare una provincia che loro mandassero mai fuori eserciti che passassero cinquantamila persone, ma per difendere la casa ne misero in arme contro ai Francesi, dopo la prima Guerra Punica, diciotto centinaia di migliaia. Nè arebbono potuto poi romper quelli in Lombardia, come li ruppero in Toscana; perchè contro a tanto numero d'inimici non arebbono potuto condurre tante forze sì discosto, nè combatterli con quella comodità. I Cimbri ruppero uno esercito romano in la Magna, nè vi ebbero i Romani rimedio. Ma come egli arrivarono in Italia, e che poterono mettere tutte le loro forze insieme, li spacciarono. Gli Svizzeri è facile vincerli fuori di casa, dove e'non possono mandare più che un trenta o quarantamila uomini; ma vincerli in casa, dove e' ne possono raccozzare centomila, è difficilissi mo. Conchiudo adunque di nuovo, che quel principe che ha i suoi popoli armati è ordinati alla guerra, aspetti sempre in casa una guerra potente e pericolosa, e non la vada a rincontrare. Ma quello che ha i suoi sudditi disarmati, ed il paese inusitato alla la discosti da casa guerra, se

sempre

il più che può. E così l'uno e l'altro, ciascuno nel suo grado, si difenderà meglio. Machiavelli, vol. III.

CAPITOLO XIII.

Che si viene di bassa a gran Fortuna più con la fraude che con la forza.

Io stimo essere cosa verissima che rado o Bon mai intervenga che gli uomini di piccola fortuna vengano a gradi grandi senza la forza e senza la fraude, purchè quel grado, al quale altri è pervenuto, non ti sia o donato o lasciato per eredità. Nè credo si trovi mai che la forza sola basti, ma si troverà bene che la fraude sola basterà; come chiaro vedrà colui che leggerà la vita di Filippo di Macedonia, quella di Agatocle Siciliano, e di molti altri simili, che d'infima ovvero di bassa fortuna sono pervenuti o a regno o ad imperi grandissimi. Mostra Senofonte nella sua vita di Ciro questa necessità dello ingannare, considerato che la prima ispedizione che fa fare a Ciro contro il re di Armenia è piena di fraude, e come con inganno e non con forza gli fa occupare il suo regno. E non conchiude altro per tale azione, se non che ad un principe che voglia fare gran cose è necessario imparare a ingannare. Fagli, oltre di questo, ingannare Ciassare re dei Medi, suo zio materno, in più modi, senza la quale fraude

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