Trova questo libro nella versione stampata
Informazioni su questo libro
La mia raccolta
Libri su Google Play
XVI. Che la vera Virtù si va ne' tempi
difficili a trovare; e ne' tempi facili,
non gli uomini virtuosi, ma quelli che
per ricchezze o per parentado preva-
gliono, hanno più grazia.
pag. 479
XVII. Che non si Offenda uno, e poi
quel medesimo si mandi in ammini-
strazione o governo di importanza.,, 483
XVIII. Nissuna cosa è più degna d'un Capitano, che presentire i Partiti del Nimico.
485
XIX. Se a Reggere una Moltitudine è
più necessario l'Ossequio che la Pena.,, 489
XX. Uno Esempio d'Umanità appresso ai Falisci potette più d'ogni Forza
romana.
XXI. Donde
nacque
491
che Annibale con diverso Modo di procedere da Scipione fece quelli medesimi effetti in Italia che quello in Spagna.
493
XXII. Come la Durezza di Manlio Tor-
quato e l'Umanità di Valerio Corvino
acquistò a ciascuno la medesima
498
XXIII. Per quale Cagione
Cammillo
fusse cacciato di Roma.
506
XXIV. La Prolungazione degli Im-
peri fece Serva Roma.
XXV. Della Povertà di Cincinnato e di
508
molti cittadini romani.
510
pag. 513
XXVI. Come per Cagione di Femmine
si rovina uno Stato.
XXVII. Come e si ha a Unire una
Città divisa, e come quella opinione
è vera, che a tenere le città bisogna
tenerle disunite.
XXVIII. Che si debbe por mente alle
Opere de' Cittadini,perchè molte volte
sotto una opera pia si nasconde un
principio di tirannide.
515
519
521
XXIX. Che gli Peccati dei Popoli na-
scono dai Principi.
XXX. Ad un Cittadino che voglia nella
sua repubblica far di sua autorità al-
cuna opera buona, è necessario prima
spegnere l'Invidia; e come venendo
il nimico, s'ha a ordinare la difesa
di una città. " 524
XXXI. Le Repubbliche forti e gli Uo-
mini eccellenti ritengono in ogni for
tuna il medesimo animo e la loro me-
desima dignità.
529
535
XXXII. Quali Modi hanno tenuti al-
cuni a turbare una Pace.
XXXIII. Egli è necessario a volere Vin-
cere una Giornata, fare l'esercito con-
fidente, e infra loro e con il capitano.,, 537
XXXIV. Quale Fama o Voce o Opi- nione fa che il Popolo comincia a fa- vorire un cittadino; e se ei distribuisce
546
i magistrati con maggior prudenza che
un principe. pag. 540
XXXV. Quali Pericoli si portino nel farsi Capo a consigliare una cosa; e quanto ella ha più dello straordinario,
maggiori pericoli vi si corrono.
XXXVI. La Cagione perchè i Francesi
sono stati, e sono ancora giudicati
nelle zuffe da principio più che uo-
mini, e dipoi meno che femmine.
XXXVII. Se le piccole Battaglie in-
nanzi alla Giornata sono necessarie,
e come si debbe fare a conoscere un
nimico nuovo, volendo fuggire quelle,, 553
XXXVIII. Come debbe esser fatto un
Capitano, nel quale l'esercito suopossa
confidare.
550
558
560
563
565
XXXIX. Che un Capitano debbe es
sere conoscitore dei Siti.
XL. Come usare la Fraude nel maneg-
giare la guerra è cosa gloriosa.
XLI. Che la Patria si debbe difendere
o con ignominia o con gloria; ed in
qualunque modo è ben difesa.
XLII. Che le Promesse fatte per forza
non si debbono osservare.
XLIII. Che gli Uomini che nascono in una provincia osservano per tutti i tempi quasi quella medesima natura. 568 XLIV. E si ottiene con l'Impeto e con
567
39
574
575
l'Audacia molte volte quello che con
modi ordinari non si otterrebbe mai. p. 571
XLV. Qual sia miglior Partito nelle
Giornate, o sostenere l'impeto de' ni-
mici, e sostenuto urtarli, ovvero dup-
prima con furia assalturli.
XLVI. Donde nasce che una Famiglia
in una città tiene un tempo i mede-
simi Costumi.
XLVII. Che un buono cittadino, per
amore della patria, debbe dimenticare
le ingiurie private.
XLVIII. Quando si vede fare un errore
grande ad un nimico, si debbe cre-
dere che vi sia sotto inganno.
XLIX. Una Repubblica, a volerla man-
tenere libera, ha ciascuno di bisogno
di nuovi provvedimenti, e per quali
meriti Q. Fabio fu chiamato Mas-
simo.
وو
577
578
580