Poesie liriche: Aggiuntovi Mario e i Cimbri, poema drammaticoLibreria Editrice, 1876 - 298 pagine |
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Poesie liriche: Aggiuntovi Mario e i Cimbri, poema drammatico Pietro Cossa Visualizzazione completa - 1876 |
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 61 - O somma luce che tanto ti levi da' concetti mortali, a la mia mente ripresta un poco di quel che parevi, e fa la lingua mia tanto possente, ch'una favilla sol de la tua gloria possa lasciare a la futura gente; che, per tornare alquanto a mia memoria e per sonare un poco in questi versi, più si conceperà di tua vittoria.
Pagina 273 - 1 fianco, Che memoria de l'opra anco non langue, Quando, assetato e stanco, Non più bevve del fiume acqua che sangue.
Pagina 117 - L'itala gioventude? O numi, o numi Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Pagina 283 - Senatus, quo die primum est in Capitolio consultus, decrevit ut eo anno duplex tributum imperaretur, simplex confestim exigeretur, ex quo Stipendium praesens...
Pagina 278 - ... impresa , era segretamente di rammarico e di afflizione a Mario mede» simo ; conciossiaché Silla, ch' era per natura millantatore e spavaldo e che allora per la prima volta da una vita abbietta ed oscura giunto vedeasi ad esser tenuto in considerazione appo i suoi cittadini , provando il piacere ed il gusto del venire onorato, salì in tanta ambizione , che in un suo anello portava una scultura rappresentante quel fatto, e seguì sempre a servirsi di un tale anello, infinché visse. Effigiato...
Pagina 286 - I cima; né vide la città, né cominciò a praticarvi che tardi, dimorato avendo l' altro tempo addietro in una villa di Arpino, detta Cirreatone, dove menava una vita bensì rude e selvaggia in confronto dell' urbana dilicata e gentile, ma però modesta e simile all'antica maniera di vivere , che aveano i Romani.
Pagina 270 - ... cosa, che necessitati fossero a fare, tollerarono ignudi che lor nevicasse addosso e, camminando così per alte nevi e per ghiacci, ascesero in su le vette e di là su poi , mettendo sotto a se stessi gli scudi, ch'erano larghi, ed indi lasciandosi andare, si calarono da quelle eminenze giù per lo chino, ch'era di una discesa lubrica e precipitosa, e dov' erano pendii lisci d
Pagina 115 - E là dove si dorme Sotto povera croce Sonno duro, uniforme, Non consolato più da larve care, Dimmi, Giulia, hai veduto una fiammella Che tremola, e scompare Come lampo di stella Sopra la terra smossa De la recente fossa? Graziose follie son de la luce, E un amor le conduce Come le idee d'un' anima gentile Che fatue chiama il mondo e tiene a vile.
Pagina 68 - La dea benigna, poiché il viver scempio La escluse da' mortali Consorzi, in ermo loco ha posto il tempio, E là più schietto va brillando il raggio Della natura, e men frodata scende L' armonia dell
Pagina 67 - AH' avvenir provvedi, Se, come è dolce al pensiero, su queste Rive terrene levissima riedi Anima consolata, e ti compiaci Delle fraterne paci Che mortai non sperasti, — or che s...