Aggiunta ai componimenti lirici: de' più illustri poeti d'Italila, Volume 3

Copertina anteriore
T. Becket, 1808

Dall'interno del libro

Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 176 - n belle donne oneste atti soavi Sono un deserto, e fere aspre, e selvagge. SONETTO. QUEL Rosignuul che sì soave piagne Forse suoi figli, o sua cara consorte, Di 'dolcezza empie il cielo e le campagne Con tante note sì pietose e scorte, E tutta notte par che m' accompagne, E mi rammento la mia dura sorte ; Ch' altri che me non ho di cui mi lagne ; Che 'n Dee non credev
Pagina 118 - Sì ch'io mi credo omai che monti e piagge E fiumi e selve sappian di che tempre Sia la mia vita, ch'è celata altrui.
Pagina 146 - La vita fugge e non s' arresta un' ora; E la morte vien dietro a gran giornate; E le cose presenti e le passate Mi danno guerra, e le future ancora; E '1 rimembrar e 1' aspettar m' accora Or quinci or quindi sì, che 'n veritate, Se non eh' i' ho di me stesso pietate, I' sarei già di questi pensier fora.
Pagina 198 - Soccorri all' alma disviata e frale , E '1 suo difetto di tua grazia adempì ; Sicché, s' io vissi in guerra ed in tempesta, Mora in pace ed in porto, e, se la stanza Fu vana, almen sia la partita onesta. A quel poco di viver che m' avanza, Ed al morir degni esser tua man presta ; Tu sai ben che 'n altrui non ho speranza.
Pagina 129 - Mirando gli atti per mio mal sì adorni ; Piacciati omai, col tuo lume ch...
Pagina 210 - A guisa d' un soave e chiaro lume, Cui nutrimento a poco a poco manca; Tenendo al fin il suo usato costume; Pallida no, ma più che neve bianca Che senza vento in un bel colle fiocchi; Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi, Sendo lo spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Pagina 137 - Per divina bellezza indarno mira Chi gli occhi di costei giammai non vide, Come soavemente ella gli gira. Non sa com'Amor sana e come ancide, Chi non sa come dolce ella sospira. E come dolce parla e dolce ride.
Pagina 117 - ... 1 core in sul mio primo giovenile errore, quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono, del vario stile in ch'io piango e ragiono fra le vane speranze e '1 van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, non che perdono. Ma ben veggio or sì come al popol tutto favola fui gran tempo, onde sovente di me medesmo meco mi vergogno...
Pagina 173 - Quella ch' io cerco e non ritrovo in terra ; Ivi , fra lor che '1 terzo cerchio serra , La rividi più bella e meno ajtera. Per man mi prese, e disse : in questa spera Sarai ancor meco, se '1 desir non erra ; I' son colei che ti die' tanta guerra , E compie
Pagina 198 - Per dar forse di me non bassi esempi . Tu, che vedi i miei mali indegni ed empi, Re del Cielo invisibile, immortale; Soccorri all...

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