Centro di igiene mentaleEdizioni Mondadori, 7 ott 2010 - 252 pagine Il Centro di Igiene Mentale di Roma è il luogo in cui Cristicchi ha trascorso alcuni mesi come volontario; ma è anche un luogo immaginario che gli permette di esprimere al meglio il proprio talento di cantastorie contemporaneo. Mariella a metà, Angelo il custode, la Morlacca, Pendolino, Suor Cecilia sono alcuni dei tanti personaggi che abitano la "nave dei folli". Che siano invenzioni o persone in carne e ossa poco importa. In questo libro ci sono le loro storie che tratteggiano un mondo pieno di tenerezza, colpi di genio, sofferenze, ma anche di inaspettata allegria. Un mondo oscurato alla vista dei "normali", ma pieno di piccole luci. Un mondo sedato ma pulsante, un mondo immobile eppure in continua altalena fra follia e normalità. Insinuando il dubbio sulla nettezza del confine fra chi è sano di mente e chi no, Cristicchi ci fa conoscere la misteriosa bellezza di coloro che chiama i "Santi silenziosi". |
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Centro di igiene mentale: un cantastorie tra i matti Simone Cristicchi Visualizzazione estratti - 2007 |
Parole e frasi comuni
Alberto Puliafito Alda Merini all’altro all’improvviso all’interno ammalati andava Angelo arrivare babbo baci bambini Baustelle c’era camicia di forza camposanto cartelle cliniche casa Centro di Igiene ché chiama chiedo Cogoleto cominciò credere davanti dell’Ospedale dice diventato Dottore elettroshock encefalogrammi erano ex Manicomio San faccio faceva famiglia fare farmi fermo follia Francesco Bianconi giorno giro graffiti guarda Igiene Mentale infermieri l’altra l’aveva l’ha l’ho L’infermiere l’Ospedale l’unico l’uomo lavoro letto Lina B madre malati malattia Mamma mano Maria della Pietà Mariella Matti mattina mente mettere mondo Morlacca Nannetti occhi ospiti padiglione padre Paola parlare passato paura paziente pazzo Pendolino pensai penso persone pianoforte piccola porta posso prendere Psichiatrico psicofarmaci racconta ragazzi ricordo ricovero salute San Girolamo San Salvi Santa sapere scrivere sembra sento Sergio Zavoli signora Simone Cristicchi sorriso Stalin stanza stare stava storia terapia trovare un’altra vedere venire Vittorino Andreoli voialtri volte Volterra zia cara