Epistolario, Volume 2F. Le Monnier, 1864 |
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Epistolario: con le iscrizioni greche triopee da lui tradotte e le ..., Volume 2 Giacomo Leopardi Visualizzazione completa - 1861 |
Parole e frasi comuni
20 ottobre 22 maggio 27 novembre 29 luglio 29 marzo A. F. Stella abbia abbraccio Addio addio adorato amatemi amatissimo amore assai avrei bacio la mano benino bisogna Bologna Brighenti buona cara Antonietta Cara Pilla carissimo Giacomino Carlino Carlo caro Giacomino caro papà certo ch'ella ch'io chè colla consolazione costì credo Crestomazia cuore desiderio dicembre dico dolore fare figlio Giacomo Firenze fratello Giacomo Leopardi Giordani giorno gran inscrizioni inverno l'anima Leopardi lettera lettere luglio lungo madama Antonietta Tommasini maggio malinconia mamma mando marzo mente mesi Milano novembre nuove occhi Operette morali parlare Parma passato pensare Piacenza piacere Pietro Colletta Pietro Giordani Pietruccio Pisa poco possibile posso potuto prego raccomando Recanati ricevuto ringrazio riverisco Salutami salutano salute sapere sarà scrissi scritto scrivere Scrivimi Senofonte sento signor padre Signore ed amico sorella Paolina spero stagione Triope trovo vedere Vieusseux voglio vorrei καὶ
Brani popolari
Pagina 155 - Sperai che questi cari studi avrebbero sostentata la mia vecchiezza, e credetti colla perdita di tutti gli altri piaceri, di tutti gli altri beni della fanciullezza e della gioventù, avere acquistato un bene che da nessuna forza, da nessuna sventura mi fosse tolto.
Pagina 90 - Qui si pubblicherà fra non molto una specie di continuazione di quel romanzo, la quale passa tutta per le mie mani. Sarà una cosa che varrà poco; e mi dispiace il dirlo, perché l'autore è mio amico, e ha voluto confidare a me solo questo secreto, e mi costringe a riveder la sua opera, pagina per pagina; ma io non so che ci fare.
Pagina 154 - ... dalle lettere e dagli studi. Sperai che questi cari studi avrebbero sostentata la mia vecchiezza, e credetti colla perdita di tutti gli altri piaceri, di tutti gli altri beni della fanciullezza e della gioventù, avere acquistato un bene che da nessuna...
Pagina 35 - ... mi ricordo di quel detto di Bayle, che in metafisica e in morale la ragione non può edificare, ma solo distruggere. Che poi le mie opinioni non sieno fondate a ragione ma a qualche osservazione parziale, desidero che sia vero.
Pagina 155 - ... speranza, quasi compenserebbe i miei mali, se per la stessa infermità mi fosse lecito di goderla quant'io vorrei, e s'io non conoscessi che la mia fortuna assai tosto mi priverà di questa ancora, costringendomi a consumar gli anni che mi avanzano, abbandonato da ogni conforto della civiltà, in un luogo dove assai meglio abitano i sepolti che i vivi. L'amor vostro mi rimarrà tuttavia, e mi durerà forse ancor dopo che il mio corpo, che già non vive più, sarà fatto cenere. Addio.
Pagina 155 - Ben sapete che queste medesime carte io non ho potute leggere, e per emendarle m 'è convenuto servirmi degli occhi e della mano d'altri. Non mi so più dolere, miei cari amici; e la coscienza che ho della grandezza della mia infelicità, non comporta l'uso delle querele. Ho perduto tutto : sono un tronco che sente e pena. Se non che in questo tempo ho acquistato voi : e la compagnia vostra, che...
Pagina 209 - Giunsi qua felicemente cioè senza danno e senza disgrazie. La mia salute del resto non è gran cosa e gli occhi sono sempre nel medesimo stato. Pure la dolcezza del clima la bellezza della città e l'indole amabile e benevola degli abitanti mi riescono assai piacevoli.
Pagina 71 - Io sogno sempre di voi altri dormendo e vegliando: ho qui in Pisa una certa strada deliziosa, che io chiamo Via delle rimembranze: là vo a passeggiare quando voglio sognare a occhi aperti. Vi assicuro che in materia d'immaginazioni, mi pare di esser tornato al mio buon tempo antico.
Pagina 85 - ... di noi altri che viviamo in lei e per lei, e che sentiremmo scemata e mutilata la nostra vita, se in lei si scemasse la salute. Io per la parte mia posso giurarle che, parlando umanamente, non vivo se non per lei e per la mia cara famiglia: non ho mai goduto della vita se non in relazione a loro; ed ora la vita non mi è cara se non in vista del dolore che cagionerei a loro se la perdessi.
Pagina 92 - Firenze, dopo il quale, benchè fatto di notte, sono stato male degl'intestini più giorni , ha potuto finire di persuadermi che io non son più fatto per muovermi. Mi viene una gran voglia di terminare una volta tanti malanni , e di rendermi immobile un poco più perfettamente ; perchè in verità la stizza mi monta di quando in quando: ma non temete, che in somma avrò pazienza sino alla fine di questa maledetta vita.