Epistolario, Volume 2

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F. Le Monnier, 1864
 

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Pagina 155 - Sperai che questi cari studi avrebbero sostentata la mia vecchiezza, e credetti colla perdita di tutti gli altri piaceri, di tutti gli altri beni della fanciullezza e della gioventù, avere acquistato un bene che da nessuna forza, da nessuna sventura mi fosse tolto.
Pagina 90 - Qui si pubblicherà fra non molto una specie di continuazione di quel romanzo, la quale passa tutta per le mie mani. Sarà una cosa che varrà poco; e mi dispiace il dirlo, perché l'autore è mio amico, e ha voluto confidare a me solo questo secreto, e mi costringe a riveder la sua opera, pagina per pagina; ma io non so che ci fare.
Pagina 154 - ... dalle lettere e dagli studi. Sperai che questi cari studi avrebbero sostentata la mia vecchiezza, e credetti colla perdita di tutti gli altri piaceri, di tutti gli altri beni della fanciullezza e della gioventù, avere acquistato un bene che da nessuna...
Pagina 35 - ... mi ricordo di quel detto di Bayle, che in metafisica e in morale la ragione non può edificare, ma solo distruggere. Che poi le mie opinioni non sieno fondate a ragione ma a qualche osservazione parziale, desidero che sia vero.
Pagina 155 - ... speranza, quasi compenserebbe i miei mali, se per la stessa infermità mi fosse lecito di goderla quant'io vorrei, e s'io non conoscessi che la mia fortuna assai tosto mi priverà di questa ancora, costringendomi a consumar gli anni che mi avanzano, abbandonato da ogni conforto della civiltà, in un luogo dove assai meglio abitano i sepolti che i vivi. L'amor vostro mi rimarrà tuttavia, e mi durerà forse ancor dopo che il mio corpo, che già non vive più, sarà fatto cenere. Addio.
Pagina 155 - Ben sapete che queste medesime carte io non ho potute leggere, e per emendarle m 'è convenuto servirmi degli occhi e della mano d'altri. Non mi so più dolere, miei cari amici; e la coscienza che ho della grandezza della mia infelicità, non comporta l'uso delle querele. Ho perduto tutto : sono un tronco che sente e pena. Se non che in questo tempo ho acquistato voi : e la compagnia vostra, che...
Pagina 209 - Giunsi qua felicemente cioè senza danno e senza disgrazie. La mia salute del resto non è gran cosa e gli occhi sono sempre nel medesimo stato. Pure la dolcezza del clima la bellezza della città e l'indole amabile e benevola degli abitanti mi riescono assai piacevoli.
Pagina 71 - Io sogno sempre di voi altri dormendo e vegliando: ho qui in Pisa una certa strada deliziosa, che io chiamo Via delle rimembranze: là vo a passeggiare quando voglio sognare a occhi aperti. Vi assicuro che in materia d'immaginazioni, mi pare di esser tornato al mio buon tempo antico.
Pagina 85 - ... di noi altri che viviamo in lei e per lei, e che sentiremmo scemata e mutilata la nostra vita, se in lei si scemasse la salute. Io per la parte mia posso giurarle che, parlando umanamente, non vivo se non per lei e per la mia cara famiglia: non ho mai goduto della vita se non in relazione a loro; ed ora la vita non mi è cara se non in vista del dolore che cagionerei a loro se la perdessi.
Pagina 92 - Firenze, dopo il quale, benchè fatto di notte, sono stato male degl'intestini più giorni , ha potuto finire di persuadermi che io non son più fatto per muovermi. Mi viene una gran voglia di terminare una volta tanti malanni , e di rendermi immobile un poco più perfettamente ; perchè in verità la stizza mi monta di quando in quando: ma non temete, che in somma avrò pazienza sino alla fine di questa maledetta vita.

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