Due anni di politica italiana dalla convenzione del 15 settembre alla liberazione del Veneto: ricordi ed impressioni

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G. Civelli, 1868 - 195 pagine
 

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Brani popolari

Pagina 162 - Esso apprezzerà, ne ho fiducia, i doveri che circostanze così gravi impongono al Governo del Re. Si è fatto indispensabile per la sicurezza del Regno che le nostre forze di terra e di mare, rimaste fino ad oggi sul piede di pace, siano senza ritardo aumentate. Prendendo quei provvedimenti militari cui reclama la difesa del paese, il Governo del Re non fa che corrispondere alle esigenze della situazione che gli è creata dall'Austria.
Pagina 30 - Italia consista nella esecuzione completa dell'atto del 15 settembre. Esso infatti si fonda sul principio del non intervento, principio fondamentale della politica dei due Governi, e che il signor...
Pagina 161 - ... leva. Ognuno ebbe agio di constatare che veruna concentrazione di truppe non ebbe luogo in Italia, e che le classi di riserva ed i soldati in congedo non furono richiamati sotto le bandiere.
Pagina 31 - ... terreno il Ministro Imperiale degli Affari Esteri. Le aspirazioni di un Paese sono un fatto che appartiene alla coscienza nazionale ; e che non può essere , per nessun titolo , il soggetto di una discussione fra due Governi, qualunque siano i legami che li uniscono. Quanto alla conciliazione dell'Italia e del Papato gli è uno scopo che il Governo del Re non ha mai cessato di proporsi, e la Convenzione del 15 Settembre deve renderne più facile l'attuazione. Per ciò che concerne la significazione...
Pagina 17 - Noi dobbiamo andare a Roma, ma a due condizioni: noi dobbiamo andarvi di concerto colla Francia; inoltre senza che la riunione di questa città al resto d'Italia possa essere interpretata dalla gran massa dei cattolici d'Italia e fuori d'Italia come il segnale della servitù della Chiesa. Noi dobbiamo, cioè, andare a Roma, senza che per ciò l'indipendenza vera del Pontefice venga a menomarsi. Noi dobbiamo andare a Roma senza che l'autorità civile estenda il suo potere all'ordine spirituale.
Pagina 29 - ... suo assieme, sia vantaggioso all'Italia. I ministri del Re hanno dunque la volontà e sanno d'aver la forza di eseguire il Trattato scrupolosamente in tutta la sua integrità. La loro determinazione a questo riguardo è non solo dettata da quella lealtà, la quale esige che gli impegni assunti da un Governo siano eseguiti, e dalla riconoscenza ed amicizia che legano l'Italia alla Francia , ma altresì dalla convinzione personale di ciascuno di loro , che la migliore politica dell'Italia...
Pagina 32 - Governo italiano ha già preparato lo eseguimento di questa condizione , la quale è forse il più grave e delicato degli obblighi che noi abbiamo assunto col Trattato del 15 settembre. Salvo la deliberazione del Parlamento, entro pochi mesi Firenze sarà la capitale a
Pagina 30 - Se per gli impegni presi dall'Italia, questa ha rinunciato all'uso dei mezzi violenti, a più forte ragione essa non ricorrerà a quelle vie sotterranee, a cui ho visto accennare, e lo confesso, non senza dispiacere, il dispaccio del Ministro degli affari esteri, e di cui noi respingiamo persino il pensiero. Ma non è men vero che l'Italia ha piena fede nell'azione della civiltà e del progresso, la cui sola potenza basterà, ne abbiamo intera fiducia, ad effettuare le sue aspirazioni. Quali potranno...
Pagina 161 - Re si era anche indotto a sospendere provvisoriamente le operazioni della leva ordinaria del 1866 , allorquando gravi complicazioni sopravvennero tra la Prussia e l'Austria. Il Governo del Re, senza punto...
Pagina 161 - ... d'imprese dirette contro i territori limitrofi. Si fu in codesto stato di tranquillità e di riserva, e nel momento appunto in cui erasi dappertutto in attesa del disarmo che recentemente sembrava convenuto tra i gabinetti di Berlino e di Vienna, che l'Italia si vide d'improvviso fatta segno a minacele dirette da parte dell'Austria.

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