Dante Alighieri in Ravenna: memorie storiche con documenti

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R. Stab. tip. di G. Angeletti, 1864 - 143 pagine
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 29 - Qui non si canta al modo delle rane, Qui non si canta al modo del poeta Che finge imaginando cose vane; Ma qui risplende e luce ogni natura Che a chi intende fa la mente lieta. Qui non si sogna per la selva oscura. (i) Acerba, III HI. Non veggo 'l conte che per ira et asto Tien forte l...
Pagina 102 - Però ch' io sono il suo fedel Bernardo. Quale è colui, che forse di Croazia Viene a veder la Veronica nostra, Che per l' antica fama non si sazia, Ma dice nel pensier , fin che si mostra: Signor mio Gesù Cristo , Dio verace, Or fu si fatta la sembianza vostra ? Tale era io mirando la vivace Carità di Colui, che in questo mondo.
Pagina 41 - Atropos heu letum1 livida rupit opus. Huic ingrata tulit tristem Florentia fructum, Exilium, vati patria cruda suo. Quem pia Guidonis gremio Ravenna Novelli Gaudet honorati continuisse ducis, Mille trecentenis ter septem Numinis annis, Ad sua septembris idibus astra redit.
Pagina 49 - Frati Minori, dov' è il sepolcro del corpo del fiorentino poeta Dante ; e avendo veduto uno antico Crocifisso, quasi mezzo arso e affumicato, per la gran quantità della luminaria che vi si ponea ; * e veggendo a quello allora molte candele accese, subito se ne va là, e dato di piglio a tutte le candele e moccoli che quivi ardevano, subito, andando verso il sepolcro di Dante, a quello le puose dicendo: Togli, che tu ne se
Pagina 30 - Nec mireris, lector, de tot reductis auctoribus ad memoriam: non enim quam supremam vocamus constructionem, nisi per huiusmodi exempla possumus indicare. Et fortassis utilissimum foret ad illam habituandam regulatos vidisse poetas, Virgilium videlicet, Ovidium in Metamorphoseos. Statium atque Lucanum; nec non alios, qui usi sunt altissimas prosas, ut Ti60 tum Livium, Plinium, Frontinum, Paulum Orosium, et multos alios, quos amica solitudo nos visitare invitat.
Pagina 35 - Per la corona, che già v' è su posta, Prima che tu a queste nozze ceni, Sederà 1' alma, che fia giù Agosta Dell' alto Arrigo , ch' a drizzare Italia Verrà in prima, ch' ella sia disposta. La cieca cupidigia, che v
Pagina 50 - Dante esser maravigliose sopra natura a intelletto umano; e le cose evangeliche esser grosse; e se pur ve n'avesse dell'alte e maravigliose, non è gran cosa, che colui che vede il tutto, e ha il tutto, dimostri nelle scritture parte del tutto. Ma la gran cosa è, che un uomo minimo, come Dante, non avendo, non che il tutto, ma alcuna parte del tutto, ha veduto il tutto, e ha scritto il tutto; e però mi pare che sia più degno di lui di quella luminaria; ea lui da quinci innanzi mi voglio raccomandare;...
Pagina 106 - Opere et seu fabrice maioris Ecclesie fiorentine possint, ac etiam sub pena librarum mille florenorum parvorum teneantur et debeant, saltem infra sex annos proxime secuturos, facere et fecisse conduci ad civitatem Florentie Ossa que poterunt comode reperiri et haberi de olim illustribus et celebris memorie viris civibus florentinis...
Pagina 112 - Nam cum primum de ea id muneris impetravimus, aedes mercede conductae, frequentes coire omnes, maternos rythmos ad lyram canere, atque imprimis Sanctitatis Vestrae meritorum erga nos magnitudinem gratiarumque relationem, licet pudeat pro tanta re tam vili defungi munere orationis, passimque laetitiis omnibus incedere, interdumque nimio pene gaudio desipere...
Pagina 80 - Squalenti nulli cognite pene situ. At nunc marmoreo subnixus conderis arcu, Omnibus et cultu splendidiore nites. Nimirum Bembus Musis incensus Etruscis Hoc tibi, quem imprimis hic coluere, dedit.

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