La Gerusalemme liberata: e L'AmintaLibrairie de Firmin Didot, 1843 - 558 pagine |
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Parole e frasi comuni
Adrasto albergo alcun alfin allor altrui AMINTA Amor anco arda Argante arme Armida Asia avea Buglion campo cavalier ch'a ch'è Chè che'l ciel Circasso Clorinda colpo crine DAFNE destra destrier dolce duce Egitto elmo empio fero ferro FIRMIN DIDOT foco Franchi fugge furor genti Goffredo gran grida guardo Guelfo guerra guerrier guisa indi intanto intorno Ismeno l'arme lassi lieto loco LXII LXVII LXXII medesmo mille mira mortali morte mostra mura nemico ninfa notte novo occhi Oimè omai onor opre Pagan Palestina parla passi percosse periglio petto piaga pianto picciol piè pietà ponno poscia pregio pria primiero pugna puote Quinci Quivi ragion re norvegi regno Rinaldo rüine sangue scudo sdegno seco secura selva sembiante signor Silvia sospiri sovra spada spirto stuol suon Tancredi TIRSI tosto turba usbergo vede veggio volto XLVII XXXVI
Brani popolari
Pagina 355 - Deh mira, egli cantò, spuntar la rosa Dal verde suo modesta e verginella . Che mezzo aperta ancora . e mezzo ascosa . Quanto si mostra men , tanto è più bella ! Ecco poi nudo il sen già baldanzosa Dispiega; ecco poi langue , e non par quella, Quella non par, che desiata avanti Fu da mille donzelle e mille amanti. \\ Così trapassa al trapassar d' un giorno Della vita mortale il fiore e '1 verde : Né, perché faccia indietro aprii ritorno.
Pagina 281 - L'onta irrita lo sdegno a la vendetta, e la vendetta poi l'onta rinova; onde sempre al ferir, sempre a la fretta stimol novo s'aggiunge e cagion nova. D'or in or più si mesce e più ristretta si fa la pugna: e spada oprar non giova; dansi co' pomi, e infelloniti e crudi cozzan con gli elmi insieme e con gli scudi. Tre volte il cavalier la donna stringe con le robuste braccia, ed altrettante da que' nodi tenaci ella si scinge, nodi di fier nemico, e non d'amante.
Pagina 4 - La sua forma invisibil d' aria cinse , Ed al senso mortai la sottopose : Umane membra, aspetto uman si finse; Ma di celeste maestà il compose. Tra giovane e fanciullo età confine Prese , ed ornò di raggi il biondo crine. Ali bianche vestì , ch' han d'or le cime, Infaticabilmente agili e preste.
Pagina 49 - Ma quando il sol gli aridi campi fiede Con raggi assai ferventi, e in alto sorge, Ecco apparir Gerusalem si vede, Ecco additar Gerusalem si scorge, Ecco da mille voci unitamente Gerusalemme salutar si sente. Così di naviganti audace stuolo Che mova a ricercar estranio lido, E in mar dubbioso, e sotto ignoto polo Provi l...
Pagina 1 - O Musa, tu che di caduchi allori non circondi la fronte in Elicona, ma su nel ciclo infra i beati cori hai di stelle immortali aurea corona, tu spira al petto mio celesti ardori, tu rischiara il mio canto, e tu perdona s'intesso fregi al ver, s'adorno in parte d'altri diletti, che de
Pagina 147 - Tal pieni d' ira e di vergogna in faccia Riedono stanchi i cavalier cristiani. Ella pur fugge, e timida e smarrita Non si volge a mirar s'anco è seguita.
Pagina 514 - S'egli sia miglior duce o cavaliero; Che, con fronte benigna insieme e grave, Con regal cortesia invitò dentro, Ei grande e' n pregio, me negletto e basso. Oh che sentii ! che vidi allora ! I...
Pagina 148 - E vede un uom canuto all' ombre amene Tesser fiscelle alla sua greggia accanto, Ed ascoltar di tre fanciulli il canto. Vedendo quivi comparir repente L' insolite arme, sbigottir costoro : Ma gli saluta Erminia, e dolcemente Gli affida, e gli occhi scopre ei bei crin d
Pagina 30 - 1 velo e '1 casto manto è a lei rapito: stringon le molli braccia aspre ritorte. Ella si tace, e in lei non sbigottito, ma pur commosso alquanto è il petto forte; e smarrisce il bel volto in un colore che non è pallidezza, ma candore.
Pagina 25 - Nel tempio de' cristiani occulto giace un sotterraneo altare, e quivi è il volto di Colei che sua diva e madre face quel vulgo del suo Dio nato e sepolto.