Immagini della pagina
PDF
ePub

Proprietà degli Editori.

DELLA

PROSA ITALIANA

DAL SECOLO XIV AL XVIII

COMPILATA CORREDATA DI NOTE

DA.

GIUSEPPE PUCCIANTI,

FIRENZE.

SUCCESSORI LE MONNIER.

1877.

[merged small][merged small][ocr errors][ocr errors]

PREFAZIONE.

Quando, corre ora il sest' anno, ebbi pubblicata co' tipi di questa medesima biblioteca l'Antologia della Prosa moderna, i critici ne fecero un giudizio piuttosto indulgente, e taluno di essi mi disse animandomi: - Dateci ora un'Antologia della Prosa antica. Io, che ci avevo già pensato da me, accols siffatio desiderio con quel piacere che non mancano mai di risvegliare in noi i desiderii degli altri, quando, per fortuna, son conformi ai nostri; e com' ebbi data fuori pure con 'questi tipi, l'Antologia della Poesia modernid, mi misi subito all'opera assai più lunga e difficile, e dopo molte fermatine e anche vere interruzioni, avvenute il più spesso per cagion mia, mi trovo ora finalmente a metterla al pubblico, pregandolo di non essere verso di lei più severo che non sia stato verso le altre due sue sorelle.

Eccoti adunque, o lettore, l'Antologia della nostra prosa antica, o, per parlar più esattamente, della nostra prosa dal principio del secolo XIV fino quasi alla fine del XVIII, dal Compagni e dall' Alighieri fino al Gozzi e al Baretti. Ed ora ti dirò l'intento che ho avuto e in che modo ho condotto il lavoro.

Antologia della prosa italiana antica.

a

Io mi son proposto di porgere per via di esempi appropriati un concetto esatto e, per quanto i limiti impostimi me lo consentissero, compiuto di quello che sia la prosa italiana in un periodo così lungo e in alcune sue parti così fecondo in ogni maniera di letteratura, scegliendo e ordinando le varie scritture in modo che formassero un' Antologia da studiarsi a scuola e da leggersi fuori, che servisse alla storia e alla pratica dell'arte di scrivere e, al tempo stesso, al diletto di coloro che nè dell' una nè dell' altra fanno uno studio particolare; che è quanto dire un' Antologia di cose sempre o quasi sempre buone o per la sostanza, o per la forma, o per tutt' e due insieme. Tale si è stato insomma il mio intento, o, dirò meglio, il mio ideale; e quando non mi è parso possibile di toccarlo, mi sono sforzato di non rimanerne almeno tanto lontano. Essendomi adunque proposto, perchè il libro fosse utile ai più, un fine così complesso, anzi più fini, certo non opposti, ma alquanto diversi fra loro, mi pare che niuno potesse giustamente pretendere che io dovessi conseguirli tutti con quella pienezza, con la quale se ne può conseguire uno solo. Mi spiego: facendo un lavoro unicamente e pienamente storico, avrei dato un numero maggiore di autori e di esempi cavati da ciascuno; e dall' altra parte facendo un libro di esempi di bello scrivere, così senz'altro intento, ne avrei dati molti meno. Era dunque necessaria una specie di temperamento che salvasse, per quanto fosse stato possibile, da una parte le ragioni della storia e dall'altra le ragioni dell'arte. E questo appunto io mi sono ingegnato di fare nella scelta degli autori e degli scritti di ciascuno, nell' ordine e nella distri

[ocr errors]
« IndietroContinua »