Antologia della prosa italiana dal secolo XIV al XVIII

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Successori Le Monnier, 1877 - 615 pagine

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 38 - ... secondo gli appetiti, le cose usavano, e senza rinchiudersi andavano attorno, portando nelle mani chi fiori, chi erbe odorifere, e chi diverse maniere di spezierie, quelle al naso ponendosi spesso, estimando essere ottima cosa il cerebro con cotali odori confortare; con ciò fosse cosa che l'aere tutto paresse dal puzzo de' morti corpi, e delle infermità e delle medicine, compreso e puzzolente.
Pagina 12 - Ch' ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare. Ella sen va, sentendosi laudare, Benignamente d'umiltà vestuta; E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira, Che da per gli occhi una dolcezza al core, Che intender non la può chi non la prova. E par che della sua labbia si muova Uno spirto soave e pien o" amore , Che va dicendo all'anima: sospira.
Pagina 35 - Fiorenza. oltre ad ogni altra italica bellissima pervenne la mortifera pestilenza, la quale, o per operazion de' corpi superiori o per le nostre inique opere da giusta ira di Dio a nostra correzione mandata sopra i mortali, alquanti anni davanti...
Pagina 416 - Non è più tempo ch'io parli de la mia ostinata fortuna, per non dire de l'ingratitudine del mondo, la quale ha pur voluto aver la vittoria di condurrai a la sepoltura mendico; quando io pensava che quella gloria che, mal grado di chi non vuole, avrà questo secolo da i miei scritti, non fusse per lasciarmi in alcun modo senza guidardone. Mi sono fatto condurre in questo munistero di Sant'Onofrio; non solo perché l'aria è lodata da...
Pagina 458 - La lettura de i poeti eccellenti di qual meraviglia riempie chi attentamente considera l'invenzion de" concetti e la spiegatura loro ? Che diremo dell'architettura ? che dell'arte navigatoria ? Ma sopra tutte le invenzioni stupende, qual eminenza di mente fu quella di colui che s'immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? parlare con quelli che son...
Pagina 223 - Però parmi che i vecchi siano alla condizion di quelli che partendosi dal porto tengon gli occhi in terra, e par loro che la nave stia ferma e la riva si parta; e pur è il contrario...
Pagina 34 - ... pensoso. Per la qual cosa avvenne un giorno in Verona (essendo già divulgata per tutto la fama delle sue opere, e massimamente quella parte della sua Commedia, la quale egli intitola Inferno...
Pagina 36 - E come il gavòcciolo primieramente era stato, e ancora era, certissimo indizio di futura morte, così erano queste a ciascuno a cui venieno. A cura delle quali infermità né consiglio di medico, né virtù di medicina alcuna pareva che valesse o facesse profitto: anzi, o che natura del malore nol patisse, o che la ignoranza de...
Pagina 344 - Scoronconcolo,8 gli disse tutto lieto: Fratello, ora è il tempo; io ho racchiuso in camera mia quel mio nimico, che dorme. — Andianne, disse Scoronconcolo; e quando furono in sul pianerottolo della scala, Lorenzo se gli volse, e disse: Non guardar ch'egli sia amico del Duca, attendi pure a menar le mani. — Così farò, rispose l'amico, sebbene egli fosse il Duca. — Tu ti se' apposto , disse Lorenzo con lieta cera, egli non ci può fuggire delle mani, andiam via.
Pagina 324 - E fatto che io ebbi questa bella fatica, cominciai a incalzarla con la medesima terra che io ne avevo cavata; e di mano in mano che io vi alzavo la terra, vi mettevo i sua sfiatatoi, i quali erano cannoncini di terra cotta che si adoperano per gli acquai e altre simil cose. Come che...

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