Piemonte archeo-minerario: miniere e opifici da risorsa strategica a patrimonio storico-ambientale

Copertina anteriore
Paolo De Vingo
All'insegna del giglio, 2021 - 355 pagine
Il terzo volume della collana «ArcheoAlpMed - Archeologia delle Alpi e del Mediterraneo tardoantico e medievale», Piemonte archeo-minerario, ha l'ambizione, dichiarata già nel sottotitolo (Miniere e opifici da risorsa strategica a patrimonio storico-ambientale), di offrire al lettore un viaggio nello spazio e nel tempo. Lo spazio è quello di un Piemonte, presentato in una cartina iniziale, esaminato nella produttività metallurgica di alcune località di quattro grandi vallate: Val Grana, Val di Susa, Valli di Lanzo, Val Sessera. Il tempo è un lunghissimo arco cronologico determinato dal rinvenimento di reperti, da indagini stratigrafiche, dall'esistenza di fonti documentarie, dalla sopravvivenza di termini lessicali, dall'uso del sito come bene culturale e paesaggistico. In definitiva, con un po' di approssimazione, potremmo dire: dalle origini, o quasi, ai nostri giorni.

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