Istoria del concilio di Trento: con aggiunte inedite e note tratte da varii Autori, Volume 9

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Tip. dei classici sacri, 1846

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Pagina 235 - S'interdisse ne' suoni, e ne' canti qualunque mistura di lascivo, e d'impuro. Si trattò ancor di sbandire affatto da' sacrifica la musica : ma i più, e massimamente gli Spagnuoli , ve la commendarono , sì come usata dalla Chiesa per antichissimi tempi, ed acconcio strumento ad infonder per dolce modo negli animi i sensi della pietà : sol che il tenore del canto, e il significato delle parole sia divoto, e Pano aiuti, e non impedisca l'intendimento dell'altre.
Pagina 118 - Gli approvatori furono ottantatre, i riprovatori cinquantasette. Opponevano questi non esser con dignità del Concilio, recando un capo sì celebre della Scrittura, il toccar la dubbietà del senso, e insieme lasciarla con aperte parole in sospeso; maggior decoro serbarsi nella prima forma in cui non si menzionava la controversia. Fu chi avvisossi ch'essendo la deliberazione di cosa molto arbitraria, al1o.
Pagina 110 - I legati proponevano per ispediente di mezzo , che ai cercatori si vietasse di promulgar indulgenze, raccorre limosine, o far altra funzione senza compagnia dell'ordinario, o di persona, ch'egli loro deputasse, e che a tali aggiunti fosse interdetta qualunque partecipazione di guadagno.
Pagina 110 - ... cercatori provvedersi a molti spedali e ad altri luoghi pii, e sollevarsi le coscienze d'assaissimi uomini, a...
Pagina 110 - ... cercatori si vietasse di promulgar indulgenze, raccorre limosine, o far altra funzione senza compagnia dell'ordinario, o di persona, ch'egli loro deputasse, e che a tali aggiunti fosse interdetta qualunque partecipazione di guadagno. Ma non di ciò , continua a discorrere il...
Pagina 110 - Lutero; esser innumerabili le loro fraudi, e le sottili invenzioni con le quali mungevano di pecunia la divota semplicità della plebe; doversi dunque totalmente sopprimere una professione, che toglieva il credito alla pietà, mentre la pigliava per maschera della ribalderia.
Pagina 24 - ... padri, con la quale non parea né onorevole né giovevole il decretare, essendosi sparso, avvenga che falsamente, per le corti di tutta Europa, che quella decisione tendeva a esterminio della sede apostolica, non si poteva senza qualche vergogna di lei presso alla moltitudine, venire a ciò in faccia del papa da
Pagina 111 - ... decreto, che fosse levato in ogni luogo il nome, l'ufficio e l'uso di questore, trasportando la facoltà di pubblicare a' tempi debiti le indulgenze e le altre grazie spirituali nell'ordinario, o in due del capitolo, i quali anche fossero tenuti di raccogliere fedelmente la limosina e gli offerti sussidj di carità senza veruna mercede, affinchè tutti intendessero, questi tesori della chiesa maneggiarsi per affetto di pietà , non di guadagno. Se Leone e Clemente avessero avuto in ciò la prudenza...
Pagina 366 - Fecero instanza , che nulla si rimutasse del settimo canone già proposto , come intendeano richiedersi dagli Spagnuoli. Non convenire, che il minor numero prevalesse al maggiore, e massimamente in articolo, che apparteneva all'autorità del sommo pontefice : la quale dovea conservarsi nella certezza , e non esporsi a disputimone.
Pagina 261 - (ib., p. 15): « a gl'intelletti nobili », infatti, « non solo più giova, ma più aggrada il saper le cagioni, che il rimirare gli effetti; benché alla vista del senso le frondi, ei fiori sieno più belli che le radici » (ib., p. 3): tanto importa « per qual verso l'immagine dell'oggetto entri nell'occhio, o sia nell'occhio intellettuale o nel corporale, a diversificar l'apparenza » (Istoria, 1666; ed. Silvestri, voi. II, p. 420) 1. Chi poi voglia indagare più a fondo non dimentichi che...

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