Annali d'Italia dal principio dell'era volgare sino all'anno 1750, Volume 19

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Presso Leonardo Marchini, 1827
 

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Pagina 313 - Pippino e da altri. Certo alcuni ne avrà inventati la malignità. Ma indubitato è ancora che un gran processo dovette questo pontefice trovar nel tribunale di Dio per la maniera da lui tenuta in ottenere il pontificato e per aver privata della sua residenza quella città di cui Dio ha fatti pastori particolari i sommi pontefici e con empiere il sacro collegio di oltramontani per eternare in tal forma la permanenza della Santa Sede di là dai monti.
Pagina 213 - Muratori , tal compendiatore de' contemporanei che ben si può citare fra essi : « Non era egli nè guelfo nè ghibellino , ma padre comune ; non seminava ma toglieva le discordie; non pensava ad esaltar parenti , non a procacciar moneta , e più...
Pagina 208 - Fu uomo pieno d'idee mondane, nemico implacabile de' ghibellini, e li perseguitò per quanto potè; ed essi in ricompensa ne dissero quanto male mai seppero e il cacciarono ne' più profondi burroni dell'Inferno, come si vede nel poema di Dante2 (Dante, nell'Inferno).
Pagina 208 - ... canoni ebbe pochi pari; ma perché mancante di quell'umiltà che sta bene a tutti e massimamente a chi esercita le veci di Cristo, maestro d'ogni virtù e...
Pagina 95 - ... questo cronista scambiasse uno de' nomi de' tre figliuoli di Carlo II, che furono stadichi in Aragona. Egli li chiama Ruberto, Ramondo e Giovanni ; ma il Muratori che vide tante croniche, e ne raccolse i suoi Annali con tanto accorgimento, scrive, che i tre figliuoli dati per ostaggi da quel re furono : Luigi suo secondogenito, che fu poi Santo Vescovo, Roberto terzogenito, che fu poi re di Napoli, e Giovanni ottavogenito, che portò poi il titolo di principe della Morea. E tanto meno si può...
Pagina 313 - Muratori, affinché i giovani lettori ne traggono quell' utile che quindi deriva. « Sono bruiti i colori lasciati alla memoria di questo pontefice da Giovanni Villani , da Albertino Mussato , da Fra Francesco Pipino e da altri. Certo alcuni ne avrà inventati la malignità. Ma indubitato é ancora che un gran processo dovette questo pontefice trovar nel tribunale di Dio, per la maniera da lui tenuta in ottenere il pontificato...
Pagina 314 - Quand' anche fosse vera una tal citazione, noi non dobbiam per questo attribuire ad essa la morte del papa, perché troppo scuri sono al guardo nostro i giudizj di Dio. Ma essendovi chi niega questo fatto, quasi che non si combinino i tempi, si vuole osservare che nel precedente anno due templari ed altri nel presente , tutti costantissimi in asserir se stessi innocenti di quei misfatti, de'quali erano incolpali, furono bruciati vivi in Parigi; e però poter forse sussistere un si fatto racconto.
Pagina 208 - ... e di fasto, fu amato da pochi, odiato da moltissimi, temuto da tutti. Non lasciò indietro diligenza alcuna per ingrandire ed arricchire i suoi parenti, per accumular tesori anche per vie poco lodevoli. Fu uomo pieno d'idee mondane, nemico implacabile de' Ghibellini per quanto potè; ed essi, in ricompensa, ne dissero quanto male mai seppero; e il cacciarono ne' più profondi burroni dell'inferno, come si vede nel poema di Dante.
Pagina 314 - Chiesa, senza por mente alP esempio delle divine Scritture, e dei Santi, e dei migliori storici, che egualmente per istruzione dei posteri hanno lodato i buoni, e biasimato i cattivi , e senza riflettere che i difetti delle persone non sono i difetti della Cattedra, la quale sempre fu santa, e sempre sarà.
Pagina 313 - Pipino dell'ordine de'predicatori per relazione di chi v'era presente: cioé, che di tante sue ricchezze appena poté trovarsi uno straccio di veste da coprirlo; e morto restò talmente abbandonato da tutti i suoi, intenti allo spoglio, che il fuoco caduto da un doppiere gli bruciò una parte del corpo. Raccontano ancora gli storici, che uno dei templari!

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