Codice diplomatico longobardo dal DLXVIII al DCCLXXIV: con note storiche osservazioni e dissertazioni, Volume 5

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Stamperia Reale, 1855
 

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Pagina 24 - Donna m'apparve, sotto verde manto, Vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio, che già cotanto Tempo era stato ch'alia sua presenza Non era di stupor, tremando, affranto, Senza degli occhi aver più conoscenza, Per occulta virtù, che da lei mosse, D'antico amor sentì la gran potenza.
Pagina 24 - Donna m' apparve, sotto verde manto, Vestita di color di fiamma viva E lo spirito mio, che già cotanto Tempo era stato che alla sua presenza Non era di stupor, tremando, affranto, Senza degli occhi aver più conoscenza, Per occulta virtù che da lei mosse, D...
Pagina 19 - Vedev' io le stelle, di lor solere e pift chiare e maggiori. Si ruminando, e si mirando in quelle, mi prese il sonno : il sonno che sovente, anzi che il fatto sia, sa le novelle. Nell
Pagina 15 - Tant' è a Dio più cara e più diletta La vedovella mia, che tanto amai, Quanto in bene operare è più soletta; Chè la Barbagia di Sardigna assai Nelle femmine sue è più pudica Che la Barbagia dov
Pagina 23 - Mentre che vengon lieti gli occhi belli , Che lagrimando a te venir mi fenno , Seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir più , nè mio cenno : Libero , dritto , sano è tuo arbitrio , E fallo fora non fare a suo senno : Perch' io te sopra te corono e mitrio t.
Pagina 7 - Deh, frate, or fa che più non mi ti celi ; Vedi che non pur io, ma questa gente Tutta rimira là dove il sol veli.
Pagina 20 - Che di fuoco d' amor par sempre ardente, Giovane e bella in sogno mi parea Donna vedere andar per una landa Cogliendo fiori, e, cantando, dicea: Sappia, qualunque il mio nome dimanda, Ch' io mi son Lia, e vo movendo intorno Le belle mani a farmi una ghirlanda.
Pagina 31 - O voi che siete in piccioletta barca, Desiderosi d' ascoltar, seguiti Dietro al mio legno che cantando varca, 2 Tornate a riveder li vostri liti , Non vi mettete in pelago ; chè forse, Perdendo me, rimarreste smarriti.
Pagina 15 - La faccia tua, ch'io lagrimai già morta, mi da di pianger mo non minor doglia», rispuos'io lui, «veggendola sì torta.

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