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to, e così se ne ritornò senza. Risero allora tutti e M. Bernardo, In vero, disse, quella che io voglio raccontarvi non è tanto sottile; pur è bella, ed è questa. Parlandosi pochi di sono del paese o mondo nuovamente trovato dai marinai portoghesi (1) e dei varii animali e d'altre cose che essi di colà in Portogallo riportano, quell'amico del qual v'ho detto, affermò, aver veduto una scimia di forma diversissima da quelle che noi siamo usati dí vedere, la quale ginocava a scacchi eccellentissimamente, e tra l'altre volte un di essendo innanzi al re di Portogallo il gentiluom che portata l'avea, giuocando con lei a scacchi, la scimia fece alcuni tratti sottilissimi, di sorte che lo strinse molto; in ultimo gli diede scaccomatto: perchè il gentiluomo turbato, come soglion esser tutti quelli che perdono a quel giuoco, prese in mano il re, che era assai grande come usano i Portoghesi; e diede in su la testa alla scimia una grande scaccata, la qual subito saltò da banda, lamentandosi forte; e parea che domandasse ragione al re del torto che le era fatto. II gentiluomo poi la reinvitò a giuocare; essa avendo alquanto ricusato con cenni, pur si pose a giuocar di nuovo; e come l'altra volta avea fatto, così questa ancora lo ridusse a mal termine in ultimo vedendo la scimia poter dare scaccomatto al gentiluomo, con una nuova malizia volle assicurarsi di non esser più battuta: e chetamente senza mostrar che fosse suo fatto, pose la man destra sotto 'I cubito sinistro del

(1) Mondo nuovamente trovato dai Marinai Portoghesi, Cabral nel 1500 scoperse il Brasile, nell' America, che fu detta anche India occidentale; Vasco di Gama, trovato il passaggio marittimo intorno all' Africa, giunse il 1498 nell'India orientale.

gentiluomo, il qual esso per delicatezza riposava sopra un guancialetto di taffettà, e prestamente levatoglielo, in un medesimo tempo con la man sinistra gliel diede matto di pedina, e con la destra si pose il guancialetto in capo, per farsi scudo alle percosse; poi fece un salto innanti al re allegramente, quasi per testimonio della vittoria sua. Or vedete se questa scimia era savia, avveduta e prudente. Allora messer Cesare Gonzaga, Questa, è forza, disse, che tra l'altre scimie fosse dottore, e di molta autorità; e penso che la repubblica delle scimie indiane la mandasse in Portogallo per acquistar riputazione in paese incognito. Allora ognun rise, e della bugia e della aggiunta fattale per M. Cesare.

CAPO XX.

Delle facezie che consistono in un detto,
ossia dei motti.

Cosi, seguitando il ragionamento, disse M.

:

Bernardo Avete adunque inteso delle facezie che sono nell' effetto e parlar continuato, ciò che m'occorre; perciò ora è ben dire di quelle che consistono in un detto solo, ed hanno quella pronta acutezza posta brevemente nella sentenza o nella parola; e siccome in quella prima sorte di parlar festivo s' ha da fuggir, narrando e imitando, di rassomigliarsi ai buffoni e parassiti, ed a quelli che inducono altrui a ridere per le loro sciocchezze, così in questo breve devesi guardare il cortigiano di non parer maligno e velenoso, e di dir notti ed arguzie, solamente per far dispetto e dar nel cuore: perchè tali uomini spesso per difetto della lingua meritamente hanno castigo in tutto 'l corpo.

Delle facezie adunque pronte, che stanno in un breve detto, quelle sono acutissime che nascono dalla ambiguità; benchè non sempre inducono a ridere, perchè più presto sono lodate per ingegnose, che per ridicole; come pochi dì sono disse il nostro M. Annibal Paleotto ad uno che gli proponea un maestro per insegnar gramatica a' suoi figliuoli, e poi che gliel' ebbe lodato per molto dotto, venendo al salario, disse, che oltre ai danari volea una camera fornita per abitare e dormire, perchè esso non avea letto. Allor messer Annibal subito rispose: E come può egli esser dotto, se non ha letto? Eccovi come ben si valse del vario significato di quel non aver letto. Ma perchè questi motti ambigui hanno molto dell' acuto, per pigliar l'uomo le parole in significato diverso da quello che le pigliano tutti gli altri, pare (come ho detto) che più presto movano maraviglia, che riso, eccetto quando sono congiunti con altra maniera di detti. Quella sorte adunque di motti che più s'usa per far ridere, è quando noi aspettiamo d'udir una cosa, e colui che risponde, ne dice un'altra, e chiamasi fuor d' opinione. E se a questo è congiunto lo ambiguo, il motto diventa salsissimo; come l'altr' ieri, disputandosi di fare un bel mattonato nel camerino della signora Duchessa, do po molte parole voi, Giovan Cristoforo, diceste: Se noi potessimo aver il podestà di Potenza, e farlo bene spianare, sarebbe molto a proposito, perchè egli è il più bel matto-nato ch'io vedessi mai. Ognun rise molto perchè dividendo quella parola matto-nato, faceste lo ambiguo; poi dicendo che si avesse a spianare un podestà, e metterlo per pavimento d'un camerino, fu fuor di opinione di chi ascoltava; così riuscì il molto argutissimo e risibile.

Ma dei molti ambigui sono molte sorti; però bisogna essere avvertito, ed uccellar sottilissimamente alle parole, è fuggir quelle che fanno il motto freddo, o che paia che siano tirate per i capelli; ovvero (secondo che abbiamo detto) che abbian troppo dello acerbo. Come ritrovan. dosi alcuni, compagni in casa d'un loro amico, il quale era cieco di un occhio, e invitando quel cieco la compagnia a restar quivi a desinare, tutti si partirono eccetto uno; il quale disse: Ed io vi resterò, perchè veggo esserci voto il luogo per uno; e così col dito mostrò quella cassa d'occhio vota. Vedete che questo è acerbo, e discortese troppo, perchè morse colui senza causa, e senza essere stato esso prima punto; e disse quello che dir si potrebbe con-tra tutti i ciechi. E tai cose universali non dilettano, perchè pare che possano essere pensate. E di questa sorte fu quel detto ad un senza naso: E dove appicchi tu gli occhiali; o con che fiuti tu l'anno le rose?

Ma tra gli altri motti, quegli hanno bonissima grazia che nascono quando dal ragionar mordace del compagno, l'uomo piglia le medesime parole nel medesimo senso, e contra di lui le rivolge, pungendolo con le sue proprie arine; come un litigante a cui in presenza del giudice dal suo avversario fu detto, Che bai tu? subito rispose: Perchè veggo un ladro. E di questa sorte fu ancor, quando Galeotto da Narni, passando per Siena, si fermò iu una strada a domandar dell'osteria; e vedendolo un Sanese così corpulento, come era, disse ridendo: Gli altri portano le bolge dietro, e costui le porta davanti. Galeotto subito rispose: Così si fa in terra de' ladri.

Un'altra sorte è ancor, che chiamiamo bischiz
Castiglione fasc. 104.

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zi, e questa consiste nel mutare, ovvero accrescere o minuire una lettera o sillaba; come colui che disse: Tu dei esser più dotto nella lingua latrina che nella greca. E a voi, signora, fa scritto nel titolo d'una lettera: Alla signora Emilia impia. È ancora faceta cosa interporre un verso o più, pigliandolo in altro proposito che quello che lo piglia l'autore, o qualche altro detto volgato; talor al medesimo proposi10, ma mutando qualche parola; come disse un gentiluomo che avea una brutta e dispiacevole moglie: Essendogli dimandato come stava, rispose, Pensalo tu, che Furiarum maxima juxta me cubat. E M. Jeronimo Donato, andando per Roma insieme con molti altri gentiluomini, s'incontrò in una brigata di belle donne romane, e dicendo una di quelle donne: Quot cœlum stellas, tot habet tua Roma puellas; subito sog. giunse: Prata quot agnellos, tot habet tua Roma puellos, mostrando una compagnia di gio. vani che dall' altra parte venivano.

È medesimamente bello interpretare i nomi e finger qualche cosa; perchè colui di cui si parla, si chiami così; ovvero perchè una qualche cosa si faccia; come pochi dì sono domandando il Proto da Lucca, il qual, come sapete, è molto piacevole, il vescovato di Caglio, il Papa gli rispose: Non sai tu che Caglio in lingua spagnuola vuol dire taccio? e tu sei un cian. ciatore; però non si converrebbe ad un vescovo non poter mai nominare il suo titolo senza dir bugia; or caglia adunque. Quivi diede il Proto una risposta, la quale, ancorchè non fosse di questa sorte, non fu però men bella della proposta; che avendo replicato la domanda sua più volte, e vedendo che non giovava, in ultimo dis se Padre santo, se la santità vostra mi dà que

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