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sime, e non solamente delle nostre, ma ancora delle barbare; come di quella Alessandra, moglie pur d'Alessandro re de Giudei, la quale, dopo la morte del marito, vedendo i popoli accesi di fu rore, e già corsi all'arme per ammazzare due figliuoli che di lui le erano restati, per vendetta della crudele e dara servitù, nella quale il padre sempre gli avea tenuti, fu tale, che subito mitigò quel giusto sdegno, e con prudenza in un punto fece benevoli ai figliuoli quegli animi che 'l padre con infinite ingiurie in molt' anni avea fatti loro inimicissimi. Dite almen, rispose la signora Emilia, come ella fece. Disse il Magnifico: Questa vedendo i figliuoli in tanto pericolo, incontanente fece gittare il corpo d'Alessandro in mezzo della piazza; poi chiamati a sè i cittadini, disse ch sapea gli animi loro esser accesi di giustissim sdegno contro suo marito, perchè le crudeli in giurie, che esso iniquamente loro avea fatte, meritavano; e che come, mentre era vivo, avreb be sempre voluto poterlo far rimanere da tala scellerata vita, così adesso era apparecchiata an farne fede, e loro aiutar a castigarnelo così mor to, per quanto si potea; e però si pigliassero quel corpo, o lo facessero mangiar ai cani, e lo strac ciassero con que' modi più crudeli che immagina sapeano, ma ben li pregava che avessero compass

al loro innalzamento, ed alla gloria del loro governo. La memoria di lei fu presso i Romani in venerazione per molti secoli. Cornelia figliuola di Scipione Africano moglie del console Sempronio Gracco, e madre dei due Gracchi, Tiberi e Caio; ebbe la gloria di vedersi erigere una statua di bron zo coll' iscrizione: A Cornelia madre de' Gracchi, Ella sop portò la barbara uccisione de' suoi figli con una grandezzi d'animo celebrata da Seneca. La fama di questa matron virtuosa, erudita ed eloquente mosse molti re stranieri a mandarle i loro presenti, a Tolomeo re d'Egitto ad offrirle quand' era yedova, le sue nozze, quantunque indarno,

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sione a quegli innocenti fanciulli, i quali non putevano, non che aver colpa, ma pur esser con sapevoli delle male opere del padre. Di tanta efficacia furono queste parole, che 'l fiero sdegno gia conceputo negli animi di tutto quel popolo, sabito fu mitigato e converso in così pietoso affetto, che non solamente di concordia elessero quei figliuoli per loro signori, ma ancor al corpo del morto diedero onoratissima sepoltura.

Quivi

CAPO V.

Altre donne antiche.

uivi fece il Magnifico un poco di pausa; poi oggiunse: Non sapete voi che la moglie e le orelle di Mitridate mostrarono molto minor paua della morte che Mitridate? E la moglie di Isdrubale, che Asdrubale (1)? Non sapete che Armonia, figliuola di Gerone siracusano, volle horire nell'incendio della patria sua? Allor il rigio, Dove vada ostinazione, certo è, disse, che lor si trovano alcune donne che mai non muteebbero proposito, come quella che non poten-. più dir al marito, forbici, con le mani gliefacea segno. Rise il Magnifico Giuliano, disse: La ostinazione che tende a fine virtuoso, dee chiamar costanza, come fu di quella Epicari, libertina romana, che essendo consapevole d'una gran congiura, contra di Nerone, fdi tanta costanza, che, straziata con tutti i u aspri tormenti che immaginar si possano,

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g) Asdrubale, general Cartaginese nella terza guerra Pu , assediato in Cartagine, abbandonando i suoi soldati, so nel campo nemico, e andò a gettarsi ai piedi di Sci ne Emiliano, Ma la moglie si precipito co' suoi due fi. kuoli nelle fiamme del tempio d'Esculapio

mai non palesò alcuno dei complici; e nel me desimo pericolo molti nobili cavalieri e senatori timidamente accusarono fratelli, amici e le più care intime persone che avessero al mondo. Che direte voi di quell' altra che si chiamava Leona? in onor della quale gli Ateniesi dedicarono innanzi alla porta della rocca una leona di bronzo senza lingua, per dimostrar in lei la costante virtù della taciturnità; perchè essendo essa medesimamente consapevole d' una congiura contra i tiranni, non si spaventò per la mor. te di due grand' uomini suoi amici, e benchè con infiniti e crudelissimi tormenti fosse lacerata, mai non palesò alcuno dei congiurati. Disse alfor madonna Margherita Gonzaga: Parmi che voi narriate troppo brevemente queste opere virtuose fatte da donne; che se ben questi nostri nemici l'hanno udite e lette, mostrano non saperle, e vorrebbero che se ne perdesse la me moria; ma se fate che noi altre le intendiamo, almen ce ne faremo onore.

Allor il Magnifico Giuliano, Piacemi, rispose. Or io voglio dirvi d'una, la qual fece quello che io credo che 'l signor Gasparo medesimo confesserà che fanno pochissimi uomini; è cominciò: In Massilia fu già una consuetudine la quale s'estima che di Grecia fosse trasportata, la quale era, che pubblicamente si servava veleno temperato con cicuta, e concedevasi il pigliarlo a chi approvava al senato doversi levar

vita, per qualche incomodo che in essa sentisse, ovver per altra giusta causa, acciocchè chi troppo avversa fortuna palito avea, o troppo prospera gustato, in quella non perseverasse o questa non mutasse. Ritrovandosi adunque Sesto Pompeo Quivi il Frigio non aspettando che 'l Magnifico Giuliano passasse più avanti,

esto mi par, disse, il principio d' una qual: lunga favola. Allora il Magnifico Giuliano, tatosi ridendo a madonna Margherita, Eccodisse, che 'l Frigio non mi lascia parlare. voleva or contarvi d' una donna, la quale endo dimostrato al senato che ragionevolmente vea morire, allegra e senza timor alcuno tolse presenza di Sesto Pompeo il veleno con tanta stanza d'animo, e così prudenti ed amorevoli ordi ai suoi, che Pompeo, e tutti gli altri e videro in una donna tanto sapere e sicuza nel tremendo passo della morte, restarono n senza lacrime confusi di molta maraviglia. lora il signor Gasparo ridendo, lo ancora mi ordo, disse, aver letto una orazione, nella ale un infelice marito domanda licenza al seito di morire, ed approva averne giusta caone, per non poter tollerare il continuo fastiio del cianciare di sua moglie, e più presto uol bere quel veleno, che voi dite che si serava pubblicamente per tali effetti, che le paole della moglie. Rispose il Magnifico Giuliano: Juante meschine donne avrebbero giusta causa i domandar licenza di morir, per non poter llerare, non dirò le male parole, ma i malismi fatti dei mariti! ch'io alcune ne conosco he in questo mondo patiscono le pene del. inferno. Non credete voi, rispose il signor asparo, che molti mariti ancor siano, che dal

mogli hanno tal tormento che ogni ora dederano la morte? E che dispiacere, disse il lagnifico, possono far le mogli ai mariti che a così sen za rimedio come son quelli che fani mariti alle mogli ? le quali, se non per more, almen per timor sono ossequenti ai moati. Certo è, disse il signor Gasparo, che quel oco che talor fanno di bene, procede da tinoCastiglione fasc, 105.

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re, perchè poche ne sono al mondo che nel secreto dell' animo loro non abbiano in odio il marito.

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Donne segnalate per l'amore ai mariti. Anzi in contrario, rispose il Magnifico; e se ben vi ricorda quanto avete letto, in tutte le istorie si conosce che quasi sempre le mogli anato i mariti più che essi le mogli. Quando vedeste voi, o leggeste mai, che un marito facesse verso la moglie un tal segno d'amore quale fece quella Camına verso suo marito? lo non so, rispose il signor Gasparo, chi si fosse costei, nè che segno la si facesse. Nè io, disse il Frigio. Rispose il Magnifico: Uditelo; e voi, madonna Margherita, mettete cura di tenerlo a memoria. Questa Camma fu una bellissima giovane, ornata di tanta modestia e geutili costumi, che non men per questo, che per la bel lezza, era maravigliosa, e sopra l'altre cose cou tutto il cuore amava suo marito, il quale si chiamava Sinatto. Intervenne che un altro gentiluomo, il quale era di molto maggiore stalo che Sinatto, e quasi tiranno di quella città dove abitavano, s'innamorò di questa giovane; e dopo l'aver lungamente tentato per ogni via e modo d'acquistarla, e tutto in vano, persuadendosi che l'amor che essa portava al marito fosse la sola cagione che ostasse a' suoi desiderii, fece ammazzar questo Sinatto. Così poi sollicitando continuamente non ne potè mai trar altro frutto che quello che prima avea fatto; onde crescendo ogni dì più questo amore, deli. berò torla per moglie, benche essa di stato gli fosse molto inferiore. Così richiesti i parenti di

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