Esame critico-letterario delle opere riguardanti la storia del concilio di Trento

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Pagina 60 - Concilio è opera da pregiarsene grandemente l'eloquenza italiana; e mostra uno scrittore di alto ingegno, di molta dottrina, di grave facondia, e di costume nobilissimo. Anzi fra tutti che in Italia scrissero, vedo unicamente il Pallavicino avere impresso nello stile un suo singolare carattere, che subito fa imaginare la educazione e la prosapia nobilissima dell' autore. La quale finezza e dignità, sì de'concetti sì delle frasi, non pure gli abbondò ne...
Pagina 59 - ... suoi lettori ; ma di squisitezza, di gravità gli è inferiore ; e per una singolare maestà non può venirgli in paragone. Giambattista Doni tolse ogni vestigio di artifizio a quel suo stile sì puro e candido, e in tanta semplicità, grazioso e lucido; e apparve unica e migliorata imagine del secolo preceduto. Al sommo Galileo sovrabbondò la mente...
Pagina 68 - Pallavicino da qualche anno in qua ha fatto più « che mai nella lingua toscana , e forse tutto il fine « che egli ha avuto in venire alla seconda edizione « della sua Storia, in poco altro diversa dalla prima, « fuori che nella locuzione, è stata la speranza che
Pagina 28 - ... letto con diligenza quello che trovai scritto, e li pubblici documenti usciti in stampa o divulgati a penna, mi diedi a ricercar nelle reliquie 4 de...
Pagina 99 - ... accusato come empio e calunniatore della romana sede. Quando nella istoria venne al pontificato per tante calamità e tanti delitti memorabile, di Paolo IV, vide che di lui né si doveva tacere, né si poteva dir bene: e s'ingegnò quanto sapeva, senza troppa ingiuria del vero, perdonare all' odiosa memoria di quel principe. Ma la moderazione e la prudenza del buon gesuita parve rea ad un teatino: che volendo scolpare ed esaltare uno de' pontefici più infausti alla cristianità, caricò d'ogni...
Pagina 58 - ... eloquenza italiana, se non purissima, certo maestosa. L' autore fu sommamente studioso della lingua; e ne faceva solenne professione: e manifestamente desiderò di essere tra gli scrittori che l...
Pagina 58 - Tasso ; e due volte limò la storia , perchè gli riuscisse di lingua pulitissima. E tanto bramò di procacciare molti lettori a quell'opera, e pur ebbe fiducia di allettarne colla grazia dello scrivere ; che poi la divulgò in altra forma ( sotto nome del suo segretario ) mondata dalle spinose controversie teologiche , e ridotta a quello che ha di piacevole e curioso 4a narrazione. Veramente quanto a...
Pagina 98 - Anzi resistendo costantemente a' più cari degli amici e dei confratelli , ricusò pur di leggere quegli oltraggi ; affermando che il magnanimo silenzio ( come avvenne , e sempre suole ) avrebbe dato loro e più presta e più sicura morte. I contrari della corte romana lo...
Pagina 119 - Nella parte delle cose che narra, è splendido testimonio della indipendenza del pensiero italiano, che tra le torture della tirannide e il ferro degli assassini, qualora ardisca manifestarsi, sorge animoso, affronta il martirio, e si rende degno della corona degli eroi. Quanto al dettato, gl...
Pagina 58 - Bartoli ; è da considerare che pari o somigliante a quel terribile e stupendo Bartoli non abbiamo nessuno. Il quale nelle istorie volò come aquila sopra tutti i nostri scrittori ; e tanto corse lontano dalla consuetudine del suo secolo, che niun critico sagacissimo potrà mai in quella forma di scrivere trovare minimo MI.

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