Si, per la viva luce passeggiando, D'altrui lume fregiati e del suo riso, La forma general di Paradiso 46 49 52 Già tutto lo mio sguardo avea compresa, E volgeami con voglia riaccesa 55 Per domandar la mia Donna di cose, 58 61 64 46. Passeggiando; personifica gli occhi suoi che si aggiravano per la Rosa; consimile immagine in seguito (v. 121). 49-51. Vedeva, ecc. Vedeva volti amabili che inspiravano carità, volti fregiati del lume di Dio e della loro letizia, e vedeva atti adorni d'ogni onestà e d'ogni grazia. 54. In nulla parte; ecc. Senza essermi ancora fermato in alcun punto particolare. 55. Voglia riaccesa; nuovo desiderio nato in lui. 57. Sospesa; non pensando ad altro fuorchè ad avere una spiegazione delle tante cose che ammirava. 58-60. Uno intendeva; intendeva a una cosa, e invece un' altra gli corricredeva di aver risposta da Beatrice, invece l'ebbe da un' altro. spose; Sene; dal lat. senex, vecchio. Vestito dell' istesso modo delle anime beate. Come nel Purgatorio (C. XXX, 40) si volse a Virgilio, ma questi era sparito e si trovò con Beatrice, simile caso gli avvenne in Paradiso; Beatrice si era involata dal suo fianco, e vi trovò un vecchio venerando. Nel Purgatorio alla scienza umana, che lo aveva scorto sino lì, subentrò la divina con Beatrice; qui alla scienza divina subentra la contemplativa, personificata in S. Bernardo, senza la quale il Poeta non poteva mai levarsi all' ultima sua meta che è la visione di Dio, uno e trino. Beatrice, la scienza divina, compiuto il suo ufficio di rigenerare l' anima di Dante, era ritornata al suo posto, donde si era mossa per soccorrere l'amico suo impedito nella diserta piaggia. (Inf. II, 62 e segg.). 61. Gene; le guance, dal lat. genae. Senza risponder gli occhi su levai, 70 E vidi lei che si facea corona, Occhio mortale alcun tanto non dista, Ma nulla mi facea, chè sua effige Dal tuo potere e da la tua bontate La tua magnificenza in me custodi, 72. Eterni rai; i raggi divini. 73 76 79 82 85 88 73-76. Di quella region; ecc. Aleun occhio mortale, qualunque in mare s'ab bandona più giù, non sarebbe lontano da quella regione più alta dell' aria ove si formano i tuoni, quanto la mia vista da lì ove ero non era distante da Beatrice. Figurarsi dunque l'altezza di quella Rosa, e che poi Beatrice non stava al sommo dei gradi! Il tuono qui sta per il fulmine; il tuonare però talvolta e presso alla superficie della Terra. 77-78. Ma nulla, ecc. Ma nessuno impedimento arrecavami una sì grande distanza, imperocchè non veniva agli occhi miei la sua effigie attraversando alcun mezzo, come a dire l'aria, l'acqua, onde si attenua il nostro vedere. 79. Vige; fiorisce. 81. In Inferno; al Limbo (Inf. I, 52 e segg.). 85-87. Tu m' hai, ecc. Tu dalla schiavitù delle mie passioni mi hai ridonato alla libertà, impiegando tutte quelle vie, e mettendo in opera tutti quei mezzi ch'erano in poter tuo. (Pur. XXX, 133 e segg.). 88. La tua magnificenza; Custodisci e mantieni in me il frutto dei tuoi magnifici doni. 90. Si disnodi; si disciolga; essendo l'anima col corpo annodata. Cosi orai; e quella sì lontana, Come parea, sorrise, e riguardommi, E il santo Sene: Acciò che tu assommi 91 94 97 E la Regina del cielo, ond' io ardo 100 Tutto d'amor, ne farà ogni grazia, Qual'è colui, che forse di Croazia 103 Viene a veder la Veronica nostra, 93. Eterna fontana; Dio perpetuo fonte di beatitudine. 94. Assommi; riduca a termine, a compimento. 96. A che, ecc. Al qual fine la preghiera di Beatrice, e la sua propria ardente carità a te mi hanno mandato. 97. Giardino; l' adunanza degli Eletti (C. XXIII, 71). 98. Ti acconcerà ; ti renderà adatto, ti accuirà lo sguardo per penetrare nel raggio della divina essenza. 100. La Regina del ciel; Maria Vergine. 102. Bernardo; S. Bernardo nato a Fontaine nella Borgogna nel 1091. Fatti i suoi studi nell' Università di Parigi, entrò nel monastero di Citeaux presso Digione, donde passò abate a Clairvaux nella Sciampagna. Fu promotore di una crociata che ebbe esito infelice, riconciliò Milano col Pontefice, nè mai cessò di raccomandare la pace e la concordia, disconosciute a quei tempi di turbolenze. Ricusate tutte le dignità, visse alla preghiera, alla contemplazione, e allo studio nel suo monastero ove morì nel 1153. È noto per la sua gran devozione alla Vergine, intorno alla quale molto scrisse; molte opere ci restano di lui, tra le quali primeggia il libro Della consolazione. 103-105. Croazia; regione confinante con la Schiavonia e la Dalmazia, che allora faceve parte dell' Ungheria; ma qui facilmente con quel forse il Poeta intende per questo nome qualsiasi regione settentrionale donde venivano i pellegrini, dei quali la Croazia ne forniva maggior numero. Questi, approdando in Ravenna per condursi a Roma, alloggiavano in un monastero di monaci (dove oggi è l' abbadia di S. Pietro in Vincula) fondato da S. Stefano re d'Ungheria al fine di ricoverare i pellegrini ungheri. (Cardoni. Dante in Ravenna). · La Veronica; nome me che si dà comunemente al Santo Sudario che conservasi in S. Pietro in Roma, e che si suole esporre in detta chiesa nel Venerdì santo. Il nome le viene dalle parole greco latine vera icon, vera immagine; o pure dalla femminetta omonima di Gerusalemme, che secondo la tradizione, avendo asciugato con quella tela il volto a G. Cristo, mentre era condotto al Calvario, vi rimase improntata l'im. magine di lui. Non si sazia; di riguardane quell' Immagine, per l'antica fama che ritenesse la vera immagine di G. Cristo. Ma dice nel pensier, finchè si mostra: Carità di colui, che in questo mondo, 106 109 112 Tenendo li occhi pur qua giuso al fondo; 115 Ma guarda i cerchi fino al più remoto, Soverchia quella dove il Sol declina; Con gli occhi, vidi parte ne lo stremo Nel mezzo s' avvivava, e d' ogni parte 118 121 124 127 106. Fin che si mostra; nel tempo che è esposto al pubblico. 116. Regina Maria Vergine. 120. Soverchia; di luce, per esser vicino al levar del sole. 121-123. Quasi di valle, ecc. Comparazione inclusa, a dinotare che dal basso - 124-126. Quivi; da noi. Temo; timone, il Carro del Sole; presa la parte - fuori di essa parte, di qua e di là, il lume perde di sua vivezza. E quinci, ecc. E 127. Orifiamma; l'insegna di guerra degli antichi re di Francia; qui figura la Vergine, e perciò detta pacifica. Ed a quel mezzo, con le penne sparte, Quanta ad immaginar, non ardirei Nel caldo suo caler fisi ed attenti, Che i miei di rimirar fe' più ardenti. 132. D'arte; modo di festeggiare intorno la Vergine. 130 133 136 139 142 134. Una Bellezza; quella di Maria, che allietava tutto il Paradiso. 136-138. Ed io, ecc. E se io avessi tanta copia e larghezza di dire quanto ne ho nell' immaginare, non oserei tuttavia di tentare la minima parte della deliziosa comparsa che faceva la Vergine di lassù. 140. Caler; dal lat. Calère, nel significato d'invaghirsi, innamorarsi; qui sta per sostantivo, riferito alla Vergine, di cui S. Bernardo era caldamente innamorato. I più leggono Calor; il caldo... calore, che sarebbe l'opposto dal freddo calore! CANTO XXXII Dimostra S. Bernardo al Poeta i seggi dei Santi, si del Vecchio come del Nuovo Testamento, i quali alla voce dell' angelo Gabriello lodavano la Beatissima Vergine, e rischiara lui un dubbio che dei parvoli gli era venuto. Affetto al suo piacer, quel contemplante E cominciò queste parole sante: 1 4 1. Affetto nel suo piacer; tutto intanto in Maria, l'oggetto del suo interno piacere. 4-6. La piaga, ecc. Ordina: « Quella, che è tanto bella dai piedi di Maria, è colei che aperse e punse la piaga che poi Maria unse e richiuse ». È quanto |