La Gerusalemme liberata: poema, Volume 1

Copertina anteriore
G. Molini, 1818
 

Altre edizioni - Visualizza tutto

Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 108 - Deh mira, egli cantò, spuntar la rosa Dal verde suo modesta, e verginella, Che mezzo aperta ancora, e mezzo ascosa, Quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen già baldanzosa Dispiega : ecco poi langue, e non par quella; Quella non par, che desiata avanti Fu da mille donzelle, e mille amanti. 15. Cosi trapassa al trapassar
Pagina 18 - Ali bianche vestì, eh' han d'or le cime, Infaticabilmente agili, e preste . Fende i venti, e le nubi, e va sublime Sovra la terra, e sovra il mar con queste. Così vestito indirizzossi ali' ime Parti del mondo il Messaggier celeste. Pria sul Libano monte ei si ritenne, E si librò sull'adeguate penne.
Pagina 96 - Tempo verrà , che fian d'Èrcole i segni Favola vile ai naviganti industri: Ei mar riposti, or senza nome, ei regni Ignoti, ancor tra voi saranno illustri. Fia, che '1 più ardito allor di tutti i legni, Quanto circonda il mar, circondi, e lustri, E la terra misuri, immensa mole, Vittorioso, ed emulo del Sole.
Pagina 38 - Misero, di che godi? oh quanto mesti Fiano i trionfi, ed infelice il vanto! Gli occhi tuoi pagheran (se in vita resti) Di quel sangue ogni stilla un mar di pianto. Cosi tacendo, e rimirando, questi Sanguinosi guerrier cessaro alquanto. Ruppe il silenzio alfm Tancredi, e disse, Perché il suo nome a lui
Pagina 54 - La fede Greca a chi non è palese? Tu da un sol tradimento ogn' altro impara, Anzi da mille , perché mille ha tese Insidie a voi la gente infida , avara . Dunque chi dianzi il passo a voi contese , Per voi la vita esporre or si prepara ? Chi le vie , che comuni a tutti sono
Pagina 85 - Gli lascia il capo verdeggiante . e vago , E vi fonda un palagio appresso un lago : 71. Ove in perpetuo aprii molle amorosa Vita seco ne mena il suo diletto. Or da così lontana, e così ascosa Prigion trar voi dovete il Giovinetto; E vincer della timida e gelosa Le guardie, ond
Pagina 102 - Ed era nel rossor più bello il riso, E nel riso il rossor , che le copria Insino al mento il delicato viso . Mosse la voce poi sì dolce , e pia , Che fora ciascun altro indi conquiso: Oh fortunati peregrin , cui lice Giungere in questa sede alma , e felice!
Pagina 226 - lume, Che spargea scintillando il volto fuori. Tale il Sol nelle nubi ha per costume Spiegar dopo la pioggia i bei colori : Tal suoi, fendendo il liquido sereno, Stella cader della gran madre in seno. ">'•>. Ma giunto ove la schiera empia infernale II furor de' Pagani accende, e sprona , Si ferma in aria in sul vigor dell'ale, E vibra
Pagina 40 - e l'elmo empiè nel fonte, E tornò mesto al grande ufficio, e pio. Tremar sentì la mati, mentre la fronte Non conosciuta ancor sciolse, e scoprio. La vide, e la conobbe ; e restò senza E voce, e moto . Ahi vista! ahi conoscenza ! 68. Non
Pagina 157 - e timida, e smarrita Non si volge a mirar s'anco è seguita. . Fuggì tutta la notte, e tutto il giorno Errò senza consiglio, e senza guida. Non udendo, o vedendo altro d'intorno, Che le lagrime sue, che le sue

Informazioni bibliografiche