La Gerusalemme liberata: poema, Volume 1G. Molini, 1818 |
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Parole e frasi comuni
Adrasto Aladino Alcandro alfin allor altrui Amor anco Arabi Argante armata arme Armida Asia audace avea Boemondo Califfo Campo Capitan Cavalier ch'a ch'è Ciel Circasso Clorinda colpo Cristiani Cristiano d'arme Damasco desio destra destrier dolce Duce Egitto Egizio empie Erminia esercito Egizio Etiopia fero feroce ferro Franchi fugge furor genti Gerusalemme GERUSALEMME LIBERATA gira Goffredo gran grida guardia Guelfo guerra guerrier guisa indi intanto Ismeno l'altro l'arme l'ira lieto loco medesmo mille mira mortali morte mostri mura nemico notte occhi omai onor opre Pagan Palestina parla passo percosse periglio petto piaga pianto piè pio Buglion poscia preghi pria primiero pugna puote Quinci Quivi ragion Raimondo Re Norvegi Regno Rinaldo sangue scudo sdegno seco secura selva sembiante Signor Solimano sovra spada spirti stuol suon Tancredi torre tosto turba ucciso usbergo Vafrino vede veggio volge volto
Brani popolari
Pagina 108 - Deh mira, egli cantò, spuntar la rosa Dal verde suo modesta, e verginella, Che mezzo aperta ancora, e mezzo ascosa, Quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen già baldanzosa Dispiega : ecco poi langue, e non par quella; Quella non par, che desiata avanti Fu da mille donzelle, e mille amanti. 15. Cosi trapassa al trapassar
Pagina 18 - Ali bianche vestì, eh' han d'or le cime, Infaticabilmente agili, e preste . Fende i venti, e le nubi, e va sublime Sovra la terra, e sovra il mar con queste. Così vestito indirizzossi ali' ime Parti del mondo il Messaggier celeste. Pria sul Libano monte ei si ritenne, E si librò sull'adeguate penne.
Pagina 96 - Tempo verrà , che fian d'Èrcole i segni Favola vile ai naviganti industri: Ei mar riposti, or senza nome, ei regni Ignoti, ancor tra voi saranno illustri. Fia, che '1 più ardito allor di tutti i legni, Quanto circonda il mar, circondi, e lustri, E la terra misuri, immensa mole, Vittorioso, ed emulo del Sole.
Pagina 38 - Misero, di che godi? oh quanto mesti Fiano i trionfi, ed infelice il vanto! Gli occhi tuoi pagheran (se in vita resti) Di quel sangue ogni stilla un mar di pianto. Cosi tacendo, e rimirando, questi Sanguinosi guerrier cessaro alquanto. Ruppe il silenzio alfm Tancredi, e disse, Perché il suo nome a lui
Pagina 54 - La fede Greca a chi non è palese? Tu da un sol tradimento ogn' altro impara, Anzi da mille , perché mille ha tese Insidie a voi la gente infida , avara . Dunque chi dianzi il passo a voi contese , Per voi la vita esporre or si prepara ? Chi le vie , che comuni a tutti sono
Pagina 85 - Gli lascia il capo verdeggiante . e vago , E vi fonda un palagio appresso un lago : 71. Ove in perpetuo aprii molle amorosa Vita seco ne mena il suo diletto. Or da così lontana, e così ascosa Prigion trar voi dovete il Giovinetto; E vincer della timida e gelosa Le guardie, ond
Pagina 102 - Ed era nel rossor più bello il riso, E nel riso il rossor , che le copria Insino al mento il delicato viso . Mosse la voce poi sì dolce , e pia , Che fora ciascun altro indi conquiso: Oh fortunati peregrin , cui lice Giungere in questa sede alma , e felice!
Pagina 226 - lume, Che spargea scintillando il volto fuori. Tale il Sol nelle nubi ha per costume Spiegar dopo la pioggia i bei colori : Tal suoi, fendendo il liquido sereno, Stella cader della gran madre in seno. ">'•>. Ma giunto ove la schiera empia infernale II furor de' Pagani accende, e sprona , Si ferma in aria in sul vigor dell'ale, E vibra
Pagina 40 - e l'elmo empiè nel fonte, E tornò mesto al grande ufficio, e pio. Tremar sentì la mati, mentre la fronte Non conosciuta ancor sciolse, e scoprio. La vide, e la conobbe ; e restò senza E voce, e moto . Ahi vista! ahi conoscenza ! 68. Non
Pagina 157 - e timida, e smarrita Non si volge a mirar s'anco è seguita. . Fuggì tutta la notte, e tutto il giorno Errò senza consiglio, e senza guida. Non udendo, o vedendo altro d'intorno, Che le lagrime sue, che le sue