Amor promettono E poi c' ingannano SCENA IV. Scrocca Solo. Doppo averla luftrata a 7 questo segno depose colera, e lo sdegno ? Pur nella Donna il fumo, Ma quando è irata, e un perfido Animale. Dor. Se voi non mi credete 1 Andatela a provar. SCENA V. Dorisbe, il Co:, e poi Panerazio. Mpaziente attendo Genitore i Seni Propizj al nostro Amore .... Quanto tarda a venir Co: Idolo mio .... Di liete nuove apportator fon io • Dor. Ben mel predisse il Core. 1 C Co: Ma conviene affrettarle, acciocchè poi Essendo il Padre vostro smemorato, Dor. Ei ne faria capace. efce Pan. Pan. Bravi; amatevi sempre in buona pace. Dor. Padre il Ciel vi conceda Quegl' anni fortunati Che a voi dal vostro amor son preparati. Co. Sì vi conceda il Cielo Veder da tal momento 六 La prole fortunata, e me contento. Pan. Siete Marito, e Moglie, or terminati Saran tanti sospiri, affanni, e duoli, Or pensate a far nascer dei Figliuoli. Amatevi del pari, e ramentate Questo antico, e verace sentimento L'Amor del Matrimonio è il condimento. Dor. Co: Dor.) Co:) I/Co: Dor. Co: a 2. Più bramar non mi lice. Momento fortunato. O me felice. Oh dolce amabil pegno Che vi feconda amor. SCE 54 SCENA VI fi Cavalier in abito di gala, poi Lifetta. Cav. Signor st gusto ... mi sta bene... è di buon pavoneggiandofi E' moderno il vestito... è bello affai Ma queste Nozze non si fanno mai? Son dal Conte invitato Spero mangiare, ed esser ben trattato. Lif. (O che figura!) Cav. Par che questa sia... Schiavo Lifetta mia. Lis. Uh Uh. Cav. Tu ridi? Lif. Sì Signore da sè ride Ho sempre un poco d' allegria nel Cuore. Cav. Ridere in mia presenza Mi par, che sia un pò d' impertinenza. Lis. Scufate, quando io vedo Certe caricature... ah ah. Cav. Sei troppo audace. ride Lif. Io vò rider, Signor, quanto mi piace. Cav. T' insegnerò il trattare. Lis. Mel potete insegnare Se fiete un Cavalier così compito'ironicam. Ma dite, come state d' appetito ? Cav. Son stanco di foffrirti. Cospetto! ... Lis. No, Signor, non v'alterate, E fe fiete affammato Io vi consiglio a risparmiare il fiato. p. vid. Cav. L' affronto è memorando Ed io dovrò soffrir, dovrò tacere? Paz Pazza... Ragazza... a me Ho il cor per vendicarmi, : 1 Lif. E Lifetta, poi Pancrazio. Cco il Padron che viene Alla Fortuna mia pensar conviene Fortunati quegl' occhi Che vi poffon veder! Pan. Con tanti intrichi A Sono stordito affatto١٢٢٥٠٠٤ Questo momento dunque Non fi perda mia cara inutilmente Mi vuoi tu ben? Lis. Niente. Pan. Come? Perchè? Lis. Son io ( La Cameriera, e voi'l Padron mio, S'io v'amassi, dovrei Troppo di poi patir per vostro amore, Ho sì tenere il Cuore Che lasciato una volta in libertà Più legarsi non sa. Pan. Dunque io non fono: Quello, di cui tu pensi? Lis. Ma se vi penso, e poi ? Pan. L'aggiustaremo presto fra di noi, Vuoi tu, che intero, intero Li Lis. Parlate pure. Lis. Volesse il Ciel...ma poi se son sehernita?... Pan. Io ti parlo col cuor finceramente. Lif. Se mi burlate poi, mi parrà strano Pan. In pegno del mio amor, ecco la mano. Lifetta carina In questa mattina E' tutto per te. Amatemi in pace in Lif. Pan. Lif. Pan. Lif. Pan. Quegl' occhi fon miei. Lif. Prendetelo è quà. Pan. Lif. Mio bel Coricino Pan. Lif. Signore -- fi more. a 2. SCE, |