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I, XXXVII, 59; studioso della Ciropedia,
I, XLIII, 13; ironicamente faceto, II,
LXXIII, 4; sua continenza, III, xxxIX,
26; tenuto per sonnolento, IV, vi, 16;
godeva delle ammonizioni di Panezio,
IV, VIII. 23.

Scipione Nasica, sua risposta ad Ennio,
II, LXXV, 30.

Scirone, biasimato, IV, XXXVII, 5.

Sciti, efferati e barbari, IV, xxvi, 15;
XLVII, 37.

Semiramis, lodata, III, XXXVI, 42.
Senocrate, sua continenza discussa, III,

XXXIX, 32, XLV, 33.
Senofonte, ricordato come autore della
Ciropedia, Lett. dedic. III, 5; ammoni.
tore di Agesilao, IV, v, 23; sua sen-
tenza, IV, XXXII, 12.

Serafino, frate buffone, propone un gioco,

I, 1x, 1; suo difetto, I, xXVIII, 16; in-
ventore di nuovi giochi, II, xxx, 20;
uomo piacevole, II, LXXXIX, 36. V. Di-
zion, biogr.

Serafino, maestro, ricordato, II, LXXVII, 23.
Seradno Ciminelli, dall'Aquila, detto Aqui-

lano, ricordato, ma, come morto, per
un sonetto indirizzatogli dal Pistoia, II,
LIVII, 4.

Sesto Pompeo, menzionato, III, XXIV, 17.
Sforza Caterina, probabile allusione a lei,
per un detto arguto, I. xvII, 28.
Sibille, lodate, III, xxvIII, 20.
Sillo (Italico), sua lingua, I, xxxvIII, 16 sgg.
Silla, amatore di lettere. I, XLIII, 16.
Silva, don Michel de, dedicatario del Cor-
tegiano. Lett. dedic., I, 1. V. Dizion.
biogr.

Sinatto, amato dalla moglie Camma, III,

XXV-VI.

Sinorige, suo colpevole e infelice amore
per Camma, III, XIV-VI.

Socrate, suo detto, I, II, 15; vecchissimo,
impara la musica, I, XLVII, 27; sente
in essa certa divinità, II, XIV, 10; di-
lettasi di ironie facete, II, LXXIII, 6; suo
detto su Esopo, II, 11, 33; ama casta-
mente Alcibiade, III, XLV, 4.

Sofi, re di Persia, sua Corte lodata, III,
11, 33.

Spagna, costume di, II, LXXVI, 13.
Spagnoli, loro abilità, I, xxI, 37; maestri
della Cortegiania, ma prosuntuosissimi,
II, xxi, 22; gli stimati sono modestis.
simi, II, XXII, 10; eccellenti nel gioco
degli scacchi, II, xxx1, 36; più dei Fran-
cesi conformi all' indole degli Italiani,
II, xxxvII, 14; buoni motteggiatori, II,
XLII, 20; perché fecero tanta strage di
Mori, III, LI, 49.

Spartane, donne, lodate, III, xxxiii, 7.
Stagira, patria di Aristotele, IV, XLVII, 27.
Stalla maestro, ricordato, II, LXXIX, 4.
Stefano san, vede i ciel aperti, IV,
LXXII, 20.

Stesicoro, citato, IV, LVII, 6.
Strascino, buffone, ricordato, II, L, 16.
Strozzi Palla, sua minaccia a Cosimo de'
Medici, II, LIV, 5.

Sulpizio, orator latino, I, XXXVII, 54, 58.

T

Tacito, Cornelio, sua lingua, I, xxxv!!!,
17 gg.

Tarpea], suo tradimento, III, xxxi, 7.
Tedeschi, eroismo delle loro donue, III,
XXXIII, 11.

Tedesco, risposta del Beroaldo ad un, II,
LXIII, 7.

Temistocle, ignorò la musica, I, XLVII, 41;
suo detto II, 1, 35; sua sentenza, IV,
XXXVIII, 9.

Teodolinda, regina, lodata. III, XXXIV, 7.
Teodora, imperatrice, lodata, III, xxxiv, 7.
[Teodoro], nobile istrione antico, acceu.

nato senza nominarlo, II, VII, 41. 1
Teofrasto, aneddoto intorno a lui., Lett.
dedic., II, 77.

Terpandro, musicista. presente ai conve.

gni urbinati. I. v, 20. V. Dision. biogr.
Teseo, lodato, IV, xxxvII.

Tevere, ricordato, III, XXIX, 3.

Tito Tazio, menzionato con lode, III,
XXX, 6.

Toison d'oro, Cavalieri del, III, II, 25.
Tolosa Paolo, motteggiato, II, LXXVIII, 10.?
Tomaso, gentiluomo pisano, liberato dai
Mori. III, xXXVII, 2.

Tomiris, regina di Scizia, lodata. III,

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Torello Antonio, sua facezia, II, LXXIX, 8.
Torquato Manlio, suo esempio, II, xxiv, 12.
Torre, Marcantonio dalla, ricordato, II,
LXI, 19.

Toscana, sua lingua. I, xXXII, 22.
Toscani, lingua da loro usata, Lett. de-

dic., II, 29 sgg. : acuti nei motti e nelle
facezie, II, ILII, 19.

Troia, perché resistosse dieci anni a tutta
la Grecia, III, LI, 30; causa della sua
rovina, IV, LVI, 7.

1 La citazione è tratta da Aristotele,
Repubblica, VII, vir, o fu ripetuta da Mons.
Della Casa, nel Galateo, cap. xxv, che la-
tinizzó Teodoro in Diodato. La fonte fu
additata da ultimo anche dallo Steiner,
nelle note al Galateo, ed. Milano, Vallar-
di, 1910.

2 Una sua lettera autografa, indirizzata
alla Corte di Carlo V, da Napoli (10 apr.
1518) esistente nell'Archivio di Simancas,
fa capire ch'egli doveva essere un capitano
od un provveditore dell' armata imperiale
e quindi, conforme allo spirito dell'aned.
doto narrato dal C., avvezzo al maneggio
di forti somme di denaro e in condizione
di farne prestito al Priore di Messina.

Troiane, donne, col loro valore prepararono la grandezza di Roma, III, xxix, 6. Troiano, cavallo, comparato colla Corte d' Urbino, IV, 1, 5.

Turchi, troverebbero la lor salute nella loro rovina, IV, XXXVIII, 11.

Turco, sua Corte, III, II, 32.
Turno, menzionato, I, xxx. 40.

U

Ubaidino (Ubaldini) Ottaviano, II, LXXIV,

13.

Ulisse, formato da Omero nelle passioni o tolleranze, IV, XLVII, 9.

Ungheria, regina (Beatrice) di, lodata, III, XXXVI, 3,

Unico Aretino (l'). V. Accolti.

Urbino, sua postura, 1, 11, 2; suo Palazzo ducale, I, 11, 22; IV, xxxvi, 37; lodi della sua Corte, I. iv, v ecc.; IV, 11 ecc.

V

Valentino, il duca, II, LXXV, 5.

Varroue, termini da lui usati, I, xxxix, 16. Venere Armata, tempio a lei consacrato, III. XXXI. 13.

-Calva. tempio a lei consacrato, III, XXXI, 14.

Venezia, festa dell'Ascensione e Bucentoгo, II, LIII, 12.

Veneziani, derisi come inetti cavalcatori, I, xxvII, 27; II, LII, 9; loro foggia, II, XXVII, 31.

Vinci, Leonardo da. V. Leonardo. Virgilio imitava Omero, I, xxx, 44; fuggiva gli arcaismi di Ennio, I. xxxii, 47; non imito Omero nella lingua, I, xxxII, 56; ripreso perché non parlasse romano, I, xxxv, 22; come imitasse Esiodo, su perandolo, I, xxxvi, 12.

Visconti, Filippo, duca di Milano, ricor dato, II, 11, 5.

Volterra, Mario da, sua facezia, II LXX, 7.1

Z

Zenobia, lodata, III, XXXVI, 49.
Zeusi, sua pittura famosa, I, LIII, 28.

1 In una nota sincrona degli Oficiales Conclavis Leonis X (marzo 1513) ecc., che trovasi manoscritta nell'Archivio di Simancas, è menzionato come uno dei tre Conclavisti del Card. Volterrano, il nostro

Marius de Vulterris ». Ancora: non dubito sia da ravvisare in questo distico del De poetis urbanis di Fr. Arsilli: . Est Marins versu, pergrato et scommate no. tus. Cui virides colles ruraque amoena pla¡ceut *.

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