Vite di uomini illusrti del secolo XV scritte da Vespasiano da Bisticci, Volume 3Romagnoli-dall'Acqua, 1893 |
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... Filippo di ser Ugolino , che fu non solo nella lingua la- tina dottissimo , ma fu discepolo di Manuello ; e fu in quello tempo riputato il più dotto uomo avessino i La- tini , per essere suto diligentissimo in ogni cosa . Nicolao Nicoli ...
... Filippo di ser Ugolino , che fu non solo nella lingua la- tina dottissimo , ma fu discepolo di Manuello ; e fu in quello tempo riputato il più dotto uomo avessino i La- tini , per essere suto diligentissimo in ogni cosa . Nicolao Nicoli ...
Pagina 18
... Filippo Pan- dolfini certi danari , che gli aveva prestati come buono parente ; il simile gliene dette certe possessioni con una casa in Empoli , che ancora oggi sono de ' figliuoli di messer Carlo . Fatto questo , messer Palla , di ...
... Filippo Pan- dolfini certi danari , che gli aveva prestati come buono parente ; il simile gliene dette certe possessioni con una casa in Empoli , che ancora oggi sono de ' figliuoli di messer Carlo . Fatto questo , messer Palla , di ...
Pagina 24
... Filippo e Bartolomeo Carducci insieme , ch ' e- rano parenti e amici di messer Palla , fu detto loro come era suto ragionamento di confinare messer Palla degli Strozzi ; e l'uno e l'altro se ne maravigliorono assai , sapiendo quello ...
... Filippo e Bartolomeo Carducci insieme , ch ' e- rano parenti e amici di messer Palla , fu detto loro come era suto ragionamento di confinare messer Palla degli Strozzi ; e l'uno e l'altro se ne maravigliorono assai , sapiendo quello ...
Pagina 70
... Filippo , che , bene che in lui fussino alcuni vizi , v'erano assai virtù ; che fu di tanta potenza , che per più anni ebbe a fare co ' Viniziani e i Fiorentini , e dette loro da pensare assai ; ch'erano le dua principali potenze d ...
... Filippo , che , bene che in lui fussino alcuni vizi , v'erano assai virtù ; che fu di tanta potenza , che per più anni ebbe a fare co ' Viniziani e i Fiorentini , e dette loro da pensare assai ; ch'erano le dua principali potenze d ...
Pagina 78
... Filippo di messer Gian- nozzo Pandolfini , dotto in greco e in latino , buono filosofo nell ' una e nell ' altra filosofia , che avendo seguitato negli istudi , aveva pochi che gli andassino innanzi , di pre- stantissimo ingegno . Eravi ...
... Filippo di messer Gian- nozzo Pandolfini , dotto in greco e in latino , buono filosofo nell ' una e nell ' altra filosofia , che avendo seguitato negli istudi , aveva pochi che gli andassino innanzi , di pre- stantissimo ingegno . Eravi ...
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Vite di uomini illustri del secolo XV scritte da Vespasiano da ..., Volume 3 Lodovico Frati Visualizzazione completa - 1893 |
Vite di uomini illusrti del secolo XV scritte da Vespasiano da ..., Volume 3 Vespasiano (da Bisticci) Visualizzazione completa - 1893 |
Parole e frasi comuni
Acciajuoli Alessandra Alfonso ambasciadore ambasciatore Ambrogio Traversari ammunire andava andò andorono assai avendo avessi avuto Bardi Bart Bernardo Giugni bonissimo buona cagione Cardinale casa ch'egli ch'era chè cittadini contento costumi degni degnissima dice donna Duca d'Urbino ebbe ebbono erano fare fece Federico II Duca figliuoli Filippo Fiorentini Franco Sacchetti frate frate Ambrogio fussi fussino Giannozzo Manetti Giovanni Gonfaloniere governo grandissima greco Iddio ignuno infino innanzi Istando istato istava istette istimato laudabili condizioni libri Lorenzo luogo Maestà manca mandò Medici messer Agnolo messer Giannozzo messer Palla messer Piero morte Napoli Nicolò nollo nozzo Manetti ognuno onore opere nella libreria orazione Palla Strozzi Pandolfini Pandolfo papa Nicola patria Piero di Cosimo pigliare poteva quegli riputazione RSITY Sancta santo sanza sarebbe Sarzana seguitare signori simo singulari virtù SITY Strozzi suto UNIV uomini uomo v'era vedere venire venne Vescovo Vespasiano Vespasiano da Bisticci Viniziani voleva volle
Brani popolari
Pagina 186 - Acciaiuoli molto onorato, per la nobiltà della, casa, ch'era notissima al re e a tutta la corte, il simile per la fama della sua virtù. La Maestà del re di Francia in uno dì solenne, presenti tutti i signori della corte e tutti gli ambasciadori , fece cavaliero messer Piero de' Pazzi, con grandissima pompa e onore suo e della patria.
Pagina 9 - ... avessi ancora delle greche ; e per questo fece ogni cosa che poté, che Manuello Grisolora, greco, passassi in Italia; e adoperossi a farne ogni cosa col favore suo, e con pagando buona parte della ispesa, perché egli passassi in Italia, come passò, per la sua diligenzia. Venuto Manuello in Italia, nel modo detto, col favore di messer Palla, mancavano i libri; ché sanza i libri non si poteva fare nulla.
Pagina 78 - Questi sono quegli cittadini che meritano commendazione in una republica, che lasciano le sustanze che sono loro lasciate da' loro passati; e non quegli che lasciano tesori infiniti, e ragunangli per tutte le vie che possono , non avendo rispetto ignuno né allo universale né al particolare. Avendo fatto questo brieve ricordo di Franco Sacchetti, s' é durata poca fatica , sendo la vita sua ei costumi sua di natura che non si può errare.
Pagina 179 - Barletta, n' andò a Napoli dalla Maestà del re, il quale lo persuadeva a osservare i confini. Sollecitato con lettere e mandatari proprii, venne a Roma a papa Pagolo. Chi gli aveva fatto fare il primo errore, gli fece fare il secondo, mostrandogli con potentissime ragioni questa essere la via a tornare a Firenze. Lasciossi tirare alle loro vane parole...
Pagina 83 - ... alle loro isfrenate voluntà; e vorrebbono vedere questa anima a sedere in sur una sedia, e che ella fussi molto bene grassa, acciocché la potessino vedere.
Pagina 48 - ... commise a don Arcangelo, priore allora del detto monistero, che facesse le polizze al banco lui, che sarebbono pagati. Cominciata la libraria, perché la sua volontà era che si facesse con ogni celerità che fusse possibile, e per danari non mancassi, tolsi in poco tempo quarantacinque scrittori, e finii volumi ducento in mesi ventidua; dove si servò mirabile ordine, seguitando la libraria di papa Nicola, d' uno ordine che aveva dato a Cosimo, per uno inventario di sua mano.
Pagina 133 - Agnolo, e la città tutta mutata, gli pareva venuto un altro modo di vivere; cominciò a pensare di pigliar forma alla vita sua, veduto di non potere più giovare alla sua patria, come aveva fatto infino a quello dì; parendogli avere molto bene fatto il debito suo inverso alla sua patria, diterminò di ritrarsi dallo stato e attendere alle lettere e al comporre.
Pagina 175 - E così seguitò di questa ; perché cadendo messer Agnolo in grandissima indegnazione, non si stava molto bene contento. Non passò molto tempo che Cosimo de' Medici morì. Morto Cosimo, la città si divise in dua parti: una parte si volse a messer Luca Pitti, l' altra si volse a Piero di Cosimo de...
Pagina 138 - Firenze ! ché beata e felice si potrebbe chiamare ; e beati e felici coloro, che fussino governati da sì degni cittadini, e amatori delle patrie loro; come si vede per l'opere fatte da Agnolo, in onore e salute della sua patria, avendo più rispetto a quella che alla propria vita, parendogli che così si convenissi fare a ogni buono cittadino, che amassi la patria sua.
Pagina 65 - Firenze, in favore de' sua cittadini ; e da lui ricevette moltissimi beneficii; e spesso andava a visitare Cosimo, perché egli in questo tempo non andava fuori ; e messer Giovanni il dì delle feste, che non leggeva, andava a visitarlo con alcuni de