Opere di Niccolò Machiavelli: Istorie Fiorentine |
Parole e frasi comuni
adunque ajuti alcuno Alfonso amici Anghiari assai assalire avendo Brescia cagione castello chè ciascuno città cittadini Commissarj congiurati consiglio Conte Cosimo costui deliberarono deliberò desiderava difendere Diotisalvi dipoi Duca di Milano eglino erano esercito fece fecero Fernando figliuolo Filippo Fioren Fiorentini Firenze Francesco Francesco Piccinino furono fusse fussero Genovesi genti Giovanni Giovanni d'Angiò giudicando governo guerra impresa ingiuria Jacopo Jacopo Piccinino l'armi l'esercito l'impresa lasciare liberi Lombardia Lorenzo Luca Pitti Lucca Lucchesi magistrati mandò Medici Messer Rinaldo Milanesi mille quattrocento morte mosse n'andò Niccolò Fortebraccio Niccolò Piccinino Niccolò Soderini nimici nuovo occupò Ondechè oratori pace palagio Papa passare patria perdere pericolo pertanto Piero Pontefice popolo potenti potesse poteva prese principi propinquo ragunò rentini renze Repubblica rezana ricevuto Rinaldo degli Albizzi riputazione Romagna rono rotta rovina s'era seguirono Signore soldati strignere tantochè terra Toscana trovava uomini Uzano vano vedeva veggendo Veneziani venire vittoria voleva Volterra ziani
Brani popolari
Pagina 287 - E' non passerà gran tempo, che i vostri Senatori i avranno bianco come io. Domandandogli la moglie poche ore avanti la morte, perché tenesse gli occhi chiusi, rispose: Per avvezzargli. Dicendogli alcuni cittadini dopo la sua tornata dall...
Pagina 371 - Lorenzo, dove per la moltitudine che nel tempio era facilmente e senza sospetto potevano stare, e quelli altri insieme con Giuliano, venne l'ora destinata; e Bernardo Bandini con una arme corta, a quello effetto apparecchiata, passò il petto a Giuliano, il quale dopo pochi passi cadde in terra; sopra il quale Francesco de...
Pagina 83 - ... perché, non essendo dalla natura conceduto alle mondane cose il fermarsi, come le arrivano alla loro ultima perfezione, non avendo più da salire, conviene che...
Pagina 370 - Medici non era in chiesa. Onde che Francesco de' Pazzi insieme con Bernardo, alla sua morte destinati, andarono alle sue case a trovarlo , e con prieghi e con arte nella chiesa lo condussero. È cosa veramente degna di memoria , che tanto odio , tanto pensiero di tanto eccesso si potesse con tanto cuore e tanta ostinazione d...
Pagina 371 - Lorenzo, che vedutosi assalire con l'armi sue si difese, o l'aiuto di chi era seco, fece vano ogni sforzo di costoro. Talché quelli sbigottiti si fuggirono e si nascosero; ma dipoi ritrovati, furono vituperosamente morti, e per tutta la città strascinati. Lorenzo dall'altra parte, ristrettosi con quelli amici che egli aveva intorno, nel sacrario del tempio si rinchiuse.
Pagina 374 - Messer lacopo, ancoraché vecchio, e in simili tumulti non pratico, per fare questa ultima esperienza della fortuna loro, salì a cavallo con forse cento armati , suti prima per simile impresa preparati, e se n'andò alla piazza del Palagio , chiamando in suo aiuto il popolo e la libertà. Ma perché l' uno era dalla fortuna e liberalità de' Medici fatto sordo, l'altra in Firenze non era cognosciuta, non gli fu risposto da alcuno.
Pagina 84 - Onde si è dai prudenti osservato come le lettere vengono drieto alle armi, e che nelle provincie e nelle città prima i capitani che i filosofi nascono.
Pagina 379 - Rimase di lui un figliuolo naturale, il quale, dopo a pochi mesi che fu morto, nacque, e fu chiamato Giulio ; il quale fu di quella virtù e fortuna ripieno, che in questi presenti tempi tutto il mondo cognosce, e che da noi quando alle presenti cose perverremo, concedendone Iddio vita, sarà largamente dimostrato.
Pagina 376 - Medici , e le membra de' morti o sopra le punte dell' armi fitte , o per la città strascinate si vedevano, e ciascheduno con parole piene d' ira , e con fatti pieni di crudeltà , i Pazzi perseguitava. Già erano le loro case dal popolo occupate, e Francesco, così ignudo, fu di casa tratto , e al palagio condotto , fu a canto dell' Arcivescovo ed agli altri appiccato.
Pagina 377 - E intra tante morti, che in quelli giorni erano state fatte, ch'avevano piene di membra d' uomini le vie, non ne fu con misericordia altra che questa di Rinato riguardata, per essere tenuto uomo savio e buono, né di quella superbia notato, che gli altri di quella famiglia accusati erano. E perché questo caso non mancasse d' alcuno straordinario esempio, fu messer lacopo prima nella sepoltura de...