Dell'amore di Dante Alighieri e del ritratto di Beatrice Portinari Comentario primo

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per i torchi di Leonardo Ciardetti, 1832 - 35 pagine
 

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Pagina 14 - Quando sarò dinanzi al Signor mio, Di te mi loderò sovente a lui. Tacette allora; e poi comincia...
Pagina 12 - Quaggiù, e più a sè l'anima tira, Parrebbe nube che squarciata tuona, Comparata al sonar di quella lira Onde si coronava il bel zaffiro Del quale il ciel più chiaro s'inzaffira.
Pagina 3 - E se non vogli andar, siccome vana, Non ristare ove sia gente villana : Ingegnati, se puoi, d'esser palese Solo con donna, o con uomo cortese; Che ti merranno per la via toscana; Tu troverai Amor con esso lei; Raccomandami a lui, come tu dei.
Pagina 5 - Delle bellezze e loco, dond' io fui. Io fui del cielo, e tornerovvi ancora, Per dar della mia luce altrui diletto : E chi mi vede, e non se ne innamora.
Pagina 15 - ... l'occhio la sostenea lunga fiata : così, dentro una nuvola di fiori, che dalle mani angeliche saliva e ricadeva in giù dentro e di fuori, sopra candido vel, cinta d'uliva, donna m'apparve sotto verde manto vestita di color di fiamma viva.
Pagina 8 - Dante prima per l'altrui morte provare che per la sua. Era quasi nel fine del suo ventiquattresimo anno la bellissima Beatrice, quando, siccome piacque a colui che tutto puote, essa lasciando di questo mondo le angosce, ne andò a quella gloria che li suoi meriti le avevano apparecchiata. Della quale partenza Dante in tanto dolore, in tanta afflizione, in tante lagrime rimase, che molti de...
Pagina 16 - La bellezza ch' io vidi si trasmoda Non pur di là da noi, ma certo io credo Che solo il suo fattor tutta la goda. Da questo passo vinto mi concedo, Più che giammai da punto di suo tema Soprato fosse comico o tragedo.
Pagina 19 - La tua fortuna tanto onor ti serba, che l'una parte e l'altra avranno fame di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Faccian le bestie fiesolane strame di lor medesme, e non tocchin la pianta, s'alcuna surge ancora in lor letame, in cui riviva la sementa santa di que...
Pagina 7 - Nel tempo nel quale la dolcezza del cielo riveste de' suoi ornamenti la terra, e tutta per la varietà de...
Pagina 5 - D'Amor non averà mai intelletto : Che non gli fu in piacere alcun disdetto, Quando natura mi chiese a colui , Che volle, donne, accompagnarmi a vui. Ciascuna stella negli occhi mi piove Della sua luce e della sua...

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