Alessandro Manzoni: studio biografico e critico

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L. Beuf, 1873 - 118 pagine
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 9 - Oh quante volte, al tacito morir d'un giorno inerte, chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette, e dei dì che furono l'assalse il sovvenir! E ripensò le mobili tende, ei percossi valli, e il lampo de' manipoli, e l'onda dei cavalli, e il concitato imperio, e il celere ubbidir.
Pagina 35 - Risospingerla ai prischi dolor: Una gente che libera tutta, O fia serva tra l'Alpe ed il mare; Una d'arme, di lingua, d'altare, Di memorie, di sangue e di cor.
Pagina 27 - Senza parlare di quelli che hanno trattato il mio lavoro con aperta derisione, quei critici stessi che lo giudicarono più favorevolmente, in Italia e anche fuori, videro quasi ogni cosa in un...
Pagina 52 - Nè la teneva a giacere; ma sorretta, assettata in su l' un braccio, col petto appoggiato al petto, come cosa viva; se non che una manina bianca a guisa di cera penzolava da un lalo con una tale inanimata gravezza, e il capo posava sull'omero della madre con un abbandono più forte del sonno: della madre; che, se anche la...
Pagina 31 - Fede ai trionfi avvezza! scrivi ancor questo, allegrati; che più superba altezza al disonor del Golgota giammai non si chinò.
Pagina 57 - Istruzione dell'incarico — di proporre tutti i provvedimenti ei modi coi quali si possa aiutare e rendere più universale in tutti gli ordini del popolo la notizia della buona lingua e della buona pronunzia — .trovano necessario di premettere alcune considerazioni alla proposta con cui si studieranno di rispondere all'importante invito.
Pagina 80 - Quando uno, per farmi un regalo, mi dette, la prima volta, da leggere de' versi d'un certo Giusti, non so se sia stato maggiore per me il piacere di legger de' versi beh lissimi, o quello di veder nascere una gloria italiana. Quel certo scomparve poi subito, come Lei deve sapere; e l'avidità del pubblico, la quale fa le veci di stampa per ogni suo nuovo componimento, serve benissimo la mia.
Pagina 68 - Egli è vero, che l'evidenza della religione cattolica riempie e domina il mio intelletto; io la vedo a capo e in fine di tutte le questioni morali ; per tutto dove è invocata, per tutto donde è esclusa. Le verità stesse, che pur si trovano senza la sua scorta, non mi sembrano intere, fondate, inconcusse, se non quando sono ricondotte ad essa, ed appaiono quel che sono, conseguenze della sua dottrina.
Pagina 82 - Il fiore dell'ingegno umano è ancora pur troppo diviso, ma tra la fede, e un dubbio serio e inquieto. Le vittorie negative del secolo scorso non sono durate, perché non erano che apparenti; e oramai non possono più nemmeno esser desiderate dagli uomini che, come Lei, escon di schiera.

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